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Chi ha paura del rom cattivo?

Alcune considerazioni a margine della polemica Ue-Sarkozy. Perché gli ’zingari’ ci fanno tanta paura?

Perché un linguista ha qualcosa da dire sulla questione delle espulsioni dei rom dalla Francia e sui dissapori tra il governo francese e l’Unione Europea? Beh, ha qualcosa da dire, innanzitutto perché – anche se, dopo che la polemica è montata, la cosa è stata un po’ dimenticata – l’indignazione della commissaria Viviane Reding contro il governo di Parigi riguardava principalmente il fatto che nella circolare del ministero dell’interno, pubblicata dai giornali, venissero identificati esplicitamente i “campi dei rom” come obiettivo prioritario degli sgomberi. Ora, il termine rom designa specificamente un gruppo etnico, ed è questo maldestro riferimento ad un’etnia che ha fatto infuriare, più che il fatto in sé, le autorità europee. Il problema è che, come tutte le parole (è una delle caratteristiche principali del linguaggio umano), questo termine è polisemico. In senso tecnico, in effetti, con rom si designa un’etnia specifica, che parla una serie di lingue specifiche e che ha una certa origine. Non tutti i rom sono nomadi e non tutti i nomadi sono rom. In realtà, nel linguaggio comune, rom designa quelli che, ancora quando ero bambino io, si chiamavano comunemente zingari, un termine che la political correctness ci vieta di usare. Col tempo ci siamo abituati a queste piccole ipocrisie verbali, e ci sembra normale chiamare disabili quelli che un tempo erano chiamati paralitici, neri o gente di colore gli ex "negri" e omosessuali i "culattoni". A volte queste etichette politically correct derivano da termini tecnici (disabili), a volte no (neri), ma il fatto è che comunque, quando entrano nella lingua comune, perdono il carattere tecnico e, poiché il normale cittadino è meno disposto ad accettare le sfumature e le definizioni precise dello specialista, diventano perfetti sinonimi, socialmente più accettabili, dei termini precedenti. Quando Bossi dice che i rom sono tutti ladri non mostra, naturalmente, più rispetto nei loro confronti che se dicesse che tutti gli zingari sono ladri. La sostanza non cambia, semplicemente ci si adatta alla convenzione sociale che sgradisce certi vocaboli. Nel caso della circolare francese, il funzionario che l’ha scritta deve essersi trovato nella situazione di dover scrivere “sgomberare i campi di zingari”, ed ha usato la parola che gli sembrava meno sconveniente.

Ma c’è un altro punto che, da linguista, mi interessa. I linguisti, soprattutto quelli che studiano l’origine del linguaggio, considerano che la differenza fondamentale tra il linguaggio umano e quello animale è che, diversamente dalle api e dagli scimpanzé, noi non siamo condannati a parlare unicamente del ‘qui ed ora’. Quello che fa dell’uomo un vero ‘animale parlante’ non è il saper dare un nome alle cose e utilizzare delle parole, ma è saper parlare di cose che sono accadute nel passato, o accadranno nel futuro, o stanno accadendo altrove, e addirittura di cose immaginarie che non accadranno mai. Se ci pensiamo bene, questa capacità di andare al di là dell’esperienza immediata è una potenzialità cognitiva formidabile, e non è sorprendente che gli specialisti le attribuiscano tanta importanza.

Ma cosa c’entra tutto questo con i rom e Sarkozy? C’entra, e cerco di spiegare perché. Si dà il caso che io abiti in Francia, e, sinceramente, tutta questa emergenza rom non l’avevo mai percepita. Sì ho visto qualche (rarissimo, per la verità) ‘zingaro’ lavare i vetri ai semafori, ho visto dei campi di roulotte passando in autostrada, ma la mia esperienza dei ‘rom’ (nel senso popolare, e non tecnico) finisce lì. Si dirà che abito in un quartiere privilegiato di una città che, pur grande, è relativamente tranquilla. Sarà anche vero, anche se per andare al lavoro attraverso quartieri dove non andrei volentieri di notte. Però, oltre che alle cifre sulla vera consistenza della comunità rom (che sembrano sempre essere inferiori a quelle che giustificherebbero un’emergenza), mi piacerebbe anche che si cifrasse quanti cittadini non rom sono interessati da questa presunta emergenza. Non nego che ci possano essere persone che ne sono veramente colpite, tanto da percepirla come un’emergenza (e non voglio essere ipocrita, alzi la mano chi vorrebbe che un campo di zingari si installasse vicino a casa sua, io no), ma io non posso dire di aver mai ‘esperito’ un rom, e con me, sospetto, la stragrande maggioranza della popolazione.

Tutto questo per dire che questa faccenda dei rom è, anche, una grande ‘storia’ che ci viene raccontata. Pensiamo un momento alla mole di informazioni a cui, in quanto persone del XXI secolo, siamo sottoposti in un giorno. Ora pensiamo, tra quelle informazioni, qual è la percentuale di quelle che abbiamo appreso per esperienza diretta. Infima, rispetto a quella che abbiamo appreso dalla televisione, dai giornali (se li leggiamo) e da Internet. E d’altronde, diversi esperti di comunicazione considerano il mondo dell’informazione e della politica attuali come un grande storytelling. Pensiamo ora alla quantità di informazioni a cui era sottoposto, senza andare troppo lontano, un contadino di inizio secolo. Un buon 80%, diciamo, di queste informazioni era il frutto della sua esperienza immediata, poi c’erano sicuramente le ‘storie’ che gli raccontavano in chiesa, e qualche ‘storia’ o ‘leggenda’ che si tramandava. La paura dello zingaro fa parte di queste leggende che non siamo ancora riusciti a toglierci dalla testa. Il problema è che il nostro cervello ha imparato a raccontare ‘storie’ ma, evidentemente, non siamo ancora del tutto attrezzati a distinguerle dalla realtà, tanto è vero che il contadino di inizio secolo aveva davvero paura di finire all’inferno (non sto affermando che l’inferno non possa esistere, ma sono abbastanza certo del fatto che lui non l’avesse mai visto), e che a molti di noi piacerebbe davvero uscire a cena con George Clooney o Scarlett Johansson (a seconda che siamo uomini o donne), senza averli mai visti dal vivo. La dimostrazione di questa nostra inabilità a distinguere la realtà dalla fantasia la vediamo nei casi in cui l’uomo è più fragile, le malattie, l’infanzia (chi ha bambini sa quanto possano essere affabulatori), anche il sonno (io una volta ho sognato che facevo uno spettacolo con Dario Fo).  

Tutti abbiamo avuto una nonna, una zia, una vicina di casa che ci ha fatto paura con lo zingaro ladro o rapitore di bambini. Quelli, poi, che abbiamo visto dal vivo erano sporchi e malvestiti.  Quali migliori ingredienti di questi per un grande storytelling collettivo, uno storytelling, poi che, evidentemente, è politicamente ed elettoralmente redditizio?

Uno pensa tutte queste cose e poi legge sul giornale che una signora ha pagato ventimila euro a tre persone perché le ammazzassero il marito per l’eredità. La signora era di Treviso, e i sicari, rispettivamente, di Vazzola (Treviso) e di Fregona (Treviso). E allora, ti chiedi se agli abitanti di queste contrade faranno più paura i rom o i loro trevigianissimi e stanzialissimi vicini di casa.

I commenti più votati

  • Di (---.---.---.227) 18 settembre 2010 03:19

    Caro Fabio,


    Andando oltre le profonde considerazioni da lei espresse nel breve articolo, che lasciano intravvedere appunto la prospettiva di un linguista con qualche nozione di psicologia io le posso fornire la mia versione sul perché a quelli come me non piacciono i ROM, e tanti altri (Nel linguaggio comune verrei considerato razzista o nella migliore delle ipotesi, xenofobo). 
    Mi perdoni la brutale franchezza, ma i ROM sono sostanzialmente degli inutili parassiti. E fin qui a noi potrebbe non fregarcene di meno, dato che essendo parassiti in realtà non ci dovrebbero dare alcun fastidio. Se non fosse per il fatto oltre a irritare per il fatto che celano il loro parassitismo cronico sotto un’alone di "cultura e tradizione" (Teoria convintamente sostenuta da chi li tutela in paesi a forte componente sinistroide, come Italia e Francia), questi commettono anche crimini. Tra i più comuni gliene ricordo alcuni.

    a) Sfruttamento dei minori (mandati a rubare fin da piccoli)
    b) Elemosina dappertutto con lanci di maledizioni e "rituali" a dir poco osceni (sputacchiamenti di banconote, promesse di morte alla gente e così via)
    c) Violenze continue nei confronti dei vicini che hanno la sfortuna di abitare nei loro campi
    d) Furti continui (Rame, abbigliamento, automobili)
    e) Guida senza patente considerata come la norma (Spesso anche dalle forze dell’ordine che neppure li controllano più già sapendo che due minuti dopo l’arresto l’avvocato pagato sempre dai soliti noti li tira fuori).
    f) Capacità seriale e ricorrente di tramutare le apposite aree attrezzate a loro destinate in veri e propri immondezzai a cielo aperto (se ha dei dubbi non esiti a farmelo sapere, le mando le foto)
    g) Un’arroganza e una strafottenza assoluta nei confronti delle norme che regolano il vivere civile.

    In buona sostanza, come accade nella maggior parte dei casi in cui una data "razza", "gruppo etnico" o "religioso" (Non aggiungo queste cose a caso) vengono perseguitati o disprezzati da una parte più o meno grande delle comunità, ci sono delle valide ragioni, che però per alcuni non sembrano essere sufficienti. Sono gli stessi che affermano che l’islamizzazione del mondo non è un fenomeno autentico (nonostante le tendenze indichino tutto il contrario), sono gli stessi che dicono che siamo tutti uguali (nonostante la storia del mondo e avvenimenti costanti nella storia dell’umanità indichino tutto il contrario), quelli che dicono che non esistono differenze sostanziali di intelligenza tra razze (nonostante parecchi studi indichino il contrario, alcuni dei quali opportunamente nascosti, tanto per preservare lo status quo).

    In buona sostanza, quelli come me non hanno paura dei Rom in quanto problema facilmente risolvibile se non ci fossero quelli che in un modo o nell’altro proseguono, per qualche ragione a me ignota nella tutela di gente che in realtà ha sempre irriso regole e norme delle comunità che li ospitano fregandosene altamente del buon vivere civile, salvo piagnucolare davanti alle TV parlando di razzismo e intolleranza. I ROM li conosciamo bene tutti. Come gli altri. E se la gente non li vuole non è sicuramente imputabile alla paura dell’uomo nero con cui la zia o la mamma o la nonna ci spaventava. Si tratta di problemi REALI E CONCRETI con cui la gente normale (Quella che vive per le strade o deve subire le angherie di questa gente) deve convivere mentre altri ignorando il problema e spesso riducendolo a una mera condizione psicologica, continuano in modo più o meno subdolo a tutelare, loro si, gente che probabilmente vedono una volta ogni tanto dal finestrino di un treno o di un’automobile.
    - Lo chieda ai vigili del fuoco che entrano nei campi nomadi a spegnere gli incendi creati dalla combustione dei pneumatici per estrarne il rame cosa ne pensano (A microfoni spenti), quando vengono accolti con machete e pistole se si tratta dei racconti della nonna.
    - Lo chieda ai vicini intossicati dai fumi tossici delle gomme che bruciano e che poi devono subire anche le minacce di morte, le devastazioni di giardini, i furti d’auto e tutto il resto OGNI GIORNO DELLA LORO VITA. 

    Glielo chieda se si tratta della sindrome della nonna.

    Inutile anche fare paragoni che, mi perdoni, ma hanno nella superficialità la loro base. Una cosa è una donna (UNA o UNA ogni tanto), che paga due assassini per uccidere il marito. Capiamo tutti che è un atto deplorevole, al di là delle ragioni che lo hanno determinato. Ma confondere l’atto di UNA persona con l’atteggiamento tendenziale di un’intera comunità (Quella dei ROM in questo caso) mi pare poco intelligente. I ROM sequestrano bambini, rubano, elemosinano, guidano ubriachi, sparano nei loro campi come nel far west, sposano bambine, derubano anziani e meno anziani PER ATTITUDINE CULTURALE E PER TRADIZIONE. Il che significa che il loro comportamento è tendenzialmente quello, al di là delle bugie che ci vengono somministrate dai loro protettori, da assistenti sociali e da operatori del settore (Stranamente tutti appartenenti alla medesima area politica per cui mono-orientati e con la solita monocultura improntata alla tolleranza forzata e al rispetto forzato di tutto e tutti).

    Per cui le dico, che io sarei ben felice di vedere sparire i ROM dalle strade, per non dire dall’Italia. Se non fosse per il fatto che manco la Romania li vuole (Si chieda il perché....forse sono state le mamme anche li a far paura ai politici rumeni con le storie degli zingari).
    Così come sarei felice di far sparire gli immigrati irregolari, i lavavetri, i venditori che mi svegliano ogni 5 minuti di orologio sulle spiagge nell’unico giorno in cui dovrei invece riposare dopo una settimana fatta di lavoro, quelli che mi ricattano per parcheggiare la mia macchina sennò la graffiano, quelli a cui devo dare la tangente per prendere un carrello della spesa al supermercato e a tutti gli altri che i nostri "comprensivi intellettuali" profondi esperti di psicologia umana tutelano con tutte le loro forze (Nel totale disprezzo dei diritti di chi, italiano, si trova spesso a essere straniero in casa propria).

    Non si preoccupi. Non abbiamo paura dei ROM e neppure di tutti gli altri. Abbiamo paura degli italiani che riducono il problema a una barzelletta, sostenendo che adulti in possesso di cultura e facoltà di intendere e di volere siano in realtà condizionati dai racconti delle mamme e che in realtà non abbiano mai visto un ROM. 

    Saluti

    Enrico C.
  • Di (---.---.---.202) 18 settembre 2010 06:55

    caro enrico c., questa persona abbiamo capito tutti da che parte sta... dalla sinistra che pur di accaparrarsi in futuro i loro voti per continuare a esistere, quando questi divenissero italiani a tutti gli effetti, ( vedi urgenza che dopo due anni pssano votare e quindi essere italiani a tutti gli effetti), se ne fregano di noi italiani, ci sputano in faccia...proprio alla gente semplice, agli operai, tu italiano che ormai sei colto e che hai capito che il comunismo di fatto non esiste piu’, ti facciamo vedere noi che ti freghiamo lo stesso, diamo assistenza ai banditi che a casa loro non li vogliono, sperando che un domai magari molto presto ci diano il voto visto che li abbiamo aiutati e questo ci permettera’ di sopravvivere ancora un po’. ....Non capisco perche’ abbiano nominato treviso, che e’ una perla in quanto pulizia, perbenismo, voglia di lavorare, quando da roma in giu’ questi omicidi , furti, mafia andrangheta etc succedono ogni minuto...ma guarda un po’. Comunque sia, se gia’ noi in italia e specialmente al sud di banditi...e giu di la, ce ne siano molti come dice questo signore, perche’ ne sente il bisogno di importarne ancora..., non ci bastano quelli che abbiamo? Per i voti avete capito... sanno bene che noi non ne daremo piu’.

  • Di (---.---.---.210) 18 settembre 2010 08:01

    signor anonimo di qui sopra
    mi permetto di fare alcune considerazioni
    premessa: sono di sx da sempre ma contrariamente a quello che può pensare non ho il paraocchi

    1- se a sx c’è qualcuno che pensa (come fa lei) che gli extracomunitari una volta naturalizzati voteranno a sx si illude (vedi i dati del passato) è notorio che la maggioranza di loro vota a dx (se vuole le spiego anche perchè)

    2- gli zingari non sono solo rumeni ma anche italiani da sempre che facciamo? li espelliamo lo stesso? (nell’antica grecia si ricorreva all’esilio)

    3- sono contrario ai clandestini, come sono contrario al lavoro in nero e all’evasione delle tasse -è con il lavoro clandestino che si arricchiscono i nostri padroni (a spese degli italiani). Sono favorevole all’espulsione dei clandestini a patto che insieme vengano espulsi chi gli dava lavoro in nero e chi gli affittava la casa in nero

    4- dovremmo smetterla di volere i prodotti a basso costo (fatti in romania vedi Dacia ) che tolgono il lavoro agli italiani oppure accettare che vengano anche i lavoratori a "basso costo" - le è capitato di sentire della direttiva europea Bolkenstein ? la vada a vedere e poi ne parliamo

    5- per non farli venire qua (non gli zingari, quello ci sono sempre stati) a mio avviso c’è una sola strada maestra: fare in modo che da dove vengano non ci siano fame guerre e dittature (centra niente la nostra necessità di materie prime a basso costo - vedi le montagne di soldi che diamo a quegli ultrareazionari medievali dell’arabia saudita? o quello che succede in congo?) io penso che se uno sta bene a casa sua non andrà a rischiare la vita su un gommone, lei ci andrebbe su un gommone?

    saluti a tutti
    fabio

  • Di Francesco Raiola (---.---.---.80) 18 settembre 2010 09:22
    Francesco Raiola

    "i ROM sono sostanzialmente degli inutili parassiti", "atteggiamento tendenziale di un’intera comunità", ma di cosa parliamo? Dove sono i numeri, le prove? Sembra tutto un parlare a vuoto... E soprattutto che c’entrano destra e sinistra? I punti espressi nel commento sopra mi ricordano certi atteggiamenti nei confronti degli emigranti del sud. Come si fa a dire che il rubare etc sia un "atteggiamento tendenziale di un’intera comunità", a meno che lei non abbia studiato il fenomeno, ma dubito altrimenti sarebbe il primo a portare dati di fatto. Accettereste che si dicesse che i napoletani rubano? Per quanto riguarda la Francia, beh, l’indignazione è soprattutto per una circolare destinata ai prefetti dal Ministro Hortefeux, Ministro degli Interni, che giudicava "prioritario" lo sgombero dei campi Rom (da lì è partita la condanna della Commissione Europea!). Chi ha vissuto in Francia (e nel mio piccolo ci ho vissuto un paio d’anni) sa che certamente quella della multiculturalità è un tema molto caldo che si declina in tantissime varianti, tra cui l’intolleranza, ma fino a qualche anno fa quello era un tema caro al Front National, fatto proprio, in questi anni, da Sarkozy (che così ha, per un po’, quasi fatto scomparire il partito di Le Pen - tornato in auge dopo le ultime elezioni). Il problema è capire perché i Rom, e non chessò i nordafricani, ad esempio, che hanno "il controllo" di alcune zone (vedi Chateau Rouge, Barbés)... oppure si comincia uno alla volta? (sia chiaro... quello dei nordafricani era un esempio). Ovviamente bisognerebbe applicare politiche d’immigrazione serie, non giocare sugli aspetti più demagogici e di stomaco della popolazione, ma ormai sembra che, come in Italia, anche in Francia si sia in una perenne campagna elettorale... Ma si sa, lo stomaco a volte comanda più del cervello. E alla fine ci ritroviamo i discorsi "quello dice così perché è di sinistra" piuttosto che "quella è una razza (razza?) che ruba e sfrutta i minori..." e via così parlando per luoghi comuni e facendo nostra l’agenda setting di una certa politica incapace di vedere e risolvere i problemi veri (a chi toccherà dopo i Rom? Una volta erano gli albanesi)...
    Saluti

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.227) 18 settembre 2010 03:19

    Caro Fabio,


    Andando oltre le profonde considerazioni da lei espresse nel breve articolo, che lasciano intravvedere appunto la prospettiva di un linguista con qualche nozione di psicologia io le posso fornire la mia versione sul perché a quelli come me non piacciono i ROM, e tanti altri (Nel linguaggio comune verrei considerato razzista o nella migliore delle ipotesi, xenofobo). 
    Mi perdoni la brutale franchezza, ma i ROM sono sostanzialmente degli inutili parassiti. E fin qui a noi potrebbe non fregarcene di meno, dato che essendo parassiti in realtà non ci dovrebbero dare alcun fastidio. Se non fosse per il fatto oltre a irritare per il fatto che celano il loro parassitismo cronico sotto un’alone di "cultura e tradizione" (Teoria convintamente sostenuta da chi li tutela in paesi a forte componente sinistroide, come Italia e Francia), questi commettono anche crimini. Tra i più comuni gliene ricordo alcuni.

    a) Sfruttamento dei minori (mandati a rubare fin da piccoli)
    b) Elemosina dappertutto con lanci di maledizioni e "rituali" a dir poco osceni (sputacchiamenti di banconote, promesse di morte alla gente e così via)
    c) Violenze continue nei confronti dei vicini che hanno la sfortuna di abitare nei loro campi
    d) Furti continui (Rame, abbigliamento, automobili)
    e) Guida senza patente considerata come la norma (Spesso anche dalle forze dell’ordine che neppure li controllano più già sapendo che due minuti dopo l’arresto l’avvocato pagato sempre dai soliti noti li tira fuori).
    f) Capacità seriale e ricorrente di tramutare le apposite aree attrezzate a loro destinate in veri e propri immondezzai a cielo aperto (se ha dei dubbi non esiti a farmelo sapere, le mando le foto)
    g) Un’arroganza e una strafottenza assoluta nei confronti delle norme che regolano il vivere civile.

    In buona sostanza, come accade nella maggior parte dei casi in cui una data "razza", "gruppo etnico" o "religioso" (Non aggiungo queste cose a caso) vengono perseguitati o disprezzati da una parte più o meno grande delle comunità, ci sono delle valide ragioni, che però per alcuni non sembrano essere sufficienti. Sono gli stessi che affermano che l’islamizzazione del mondo non è un fenomeno autentico (nonostante le tendenze indichino tutto il contrario), sono gli stessi che dicono che siamo tutti uguali (nonostante la storia del mondo e avvenimenti costanti nella storia dell’umanità indichino tutto il contrario), quelli che dicono che non esistono differenze sostanziali di intelligenza tra razze (nonostante parecchi studi indichino il contrario, alcuni dei quali opportunamente nascosti, tanto per preservare lo status quo).

    In buona sostanza, quelli come me non hanno paura dei Rom in quanto problema facilmente risolvibile se non ci fossero quelli che in un modo o nell’altro proseguono, per qualche ragione a me ignota nella tutela di gente che in realtà ha sempre irriso regole e norme delle comunità che li ospitano fregandosene altamente del buon vivere civile, salvo piagnucolare davanti alle TV parlando di razzismo e intolleranza. I ROM li conosciamo bene tutti. Come gli altri. E se la gente non li vuole non è sicuramente imputabile alla paura dell’uomo nero con cui la zia o la mamma o la nonna ci spaventava. Si tratta di problemi REALI E CONCRETI con cui la gente normale (Quella che vive per le strade o deve subire le angherie di questa gente) deve convivere mentre altri ignorando il problema e spesso riducendolo a una mera condizione psicologica, continuano in modo più o meno subdolo a tutelare, loro si, gente che probabilmente vedono una volta ogni tanto dal finestrino di un treno o di un’automobile.
    - Lo chieda ai vigili del fuoco che entrano nei campi nomadi a spegnere gli incendi creati dalla combustione dei pneumatici per estrarne il rame cosa ne pensano (A microfoni spenti), quando vengono accolti con machete e pistole se si tratta dei racconti della nonna.
    - Lo chieda ai vicini intossicati dai fumi tossici delle gomme che bruciano e che poi devono subire anche le minacce di morte, le devastazioni di giardini, i furti d’auto e tutto il resto OGNI GIORNO DELLA LORO VITA. 

    Glielo chieda se si tratta della sindrome della nonna.

    Inutile anche fare paragoni che, mi perdoni, ma hanno nella superficialità la loro base. Una cosa è una donna (UNA o UNA ogni tanto), che paga due assassini per uccidere il marito. Capiamo tutti che è un atto deplorevole, al di là delle ragioni che lo hanno determinato. Ma confondere l’atto di UNA persona con l’atteggiamento tendenziale di un’intera comunità (Quella dei ROM in questo caso) mi pare poco intelligente. I ROM sequestrano bambini, rubano, elemosinano, guidano ubriachi, sparano nei loro campi come nel far west, sposano bambine, derubano anziani e meno anziani PER ATTITUDINE CULTURALE E PER TRADIZIONE. Il che significa che il loro comportamento è tendenzialmente quello, al di là delle bugie che ci vengono somministrate dai loro protettori, da assistenti sociali e da operatori del settore (Stranamente tutti appartenenti alla medesima area politica per cui mono-orientati e con la solita monocultura improntata alla tolleranza forzata e al rispetto forzato di tutto e tutti).

    Per cui le dico, che io sarei ben felice di vedere sparire i ROM dalle strade, per non dire dall’Italia. Se non fosse per il fatto che manco la Romania li vuole (Si chieda il perché....forse sono state le mamme anche li a far paura ai politici rumeni con le storie degli zingari).
    Così come sarei felice di far sparire gli immigrati irregolari, i lavavetri, i venditori che mi svegliano ogni 5 minuti di orologio sulle spiagge nell’unico giorno in cui dovrei invece riposare dopo una settimana fatta di lavoro, quelli che mi ricattano per parcheggiare la mia macchina sennò la graffiano, quelli a cui devo dare la tangente per prendere un carrello della spesa al supermercato e a tutti gli altri che i nostri "comprensivi intellettuali" profondi esperti di psicologia umana tutelano con tutte le loro forze (Nel totale disprezzo dei diritti di chi, italiano, si trova spesso a essere straniero in casa propria).

    Non si preoccupi. Non abbiamo paura dei ROM e neppure di tutti gli altri. Abbiamo paura degli italiani che riducono il problema a una barzelletta, sostenendo che adulti in possesso di cultura e facoltà di intendere e di volere siano in realtà condizionati dai racconti delle mamme e che in realtà non abbiano mai visto un ROM. 

    Saluti

    Enrico C.
    • Di (---.---.---.98) 18 settembre 2010 09:30

      Volevo aggiungere, chiedetelo pure a gli infermieri del 118 che per entrare a soccorrere qualcuno devono avere l’autorizzazione del capo campo rom, e che cosa trovano li dentro, e si devono muovere sotto il loro controllo e fare quello che dicono loro, comprese le cure altrimenti non sai cosa può accadere, nell’immediato e anche dopo al di fuori....... facile parlare dal di fuori, o come diceva l’autore, guardando i campi fuori dal finestrino di un treno.

    • Di (---.---.---.100) 18 settembre 2010 10:20

      E’ sicuro sig. Enrico C. che chi ruba siano i Rom? E’ colpa dei Rom quando ad una madre in ospedale i nostri medici portano via (leggi fanno morire) un bambino, con la scusa che non c’è l’ambulanza? Chi ha guadagnato su quella ambulanza?
      E’ colpa dei Rom quando va a prenotare una visita alla ASL e le dicono che a pagamento in una settimana si può fare e con il ticket due mesi ma forse anche sei anzi no per avere la visita sicura ci vuole quasi un anno? E’ colpa dei Rom se le amministrazioni comunali anziché mandare i vigili a reprimere i parcheggiatori abusivi che la ricattano nasconde i vigili dietro la boscaglia con il velox per fare più soldi da spendere e spandere alla faccia di Lei che magari si alza tutte le mattine e pure di fretta altrimenti il suo datore di lavoro la licenzia? E’ vero non se ne può più dove ti giri ti fregano ti rubano e ti ammazzano.
      Ma ad ogni cosa la sua proporzione non si capisce perché la moglie che paga il sicario per ammazzare il marito e il caso del figlio che insieme alla fidanzatina uccide i genitori nella villetta rappresentano casi della vita una tantum mentre gli zingari, qualora fossero zingari, che rubano rappresentano uno sciame infestante. Di ragazzini ubriachi al volante senza patente qualche volta se ne trovano anche tra qualche figlio di sana maschia razza italica ma chissà perché questi fatti sui giornali, se appartengono a famiglie benestanti, vengono derubricati come bravate altrimenti, a chi può libero sfogo per la lapidazione.
      Nel suo post ha fatto considerazioni degne di attenzione e sicuramente non è tollerabile il ricattatore che tormenta gli automobilisti per il parcheggio ma perché non cambiare strategia?
      Quando la ricattano per il parcheggio provi ad andare dal suo Sindaco lo tiri giù dallo scranno se lo porti al parcheggio si faccia una bella sfuriata le chieda conto dove sono finiti i soldi delle multe che ha pagato e si faccia spiegare perchè i vigili sono nella boscaglia anzichè tra il traffico; si faccia, visto che siamo in argomento, spiegare magari anche perché alcuni colleghi Sindaci che hanno tarato le macchinette per far scattare le multe anche quando non si passa con il rosso non sono stati spediti in Romania? La rabbia che si legge non può essere trattata con superficialità e a volte è più facile giudicare che non trovarsi nelle reali disavventure. Ma ci sarà pure una differenza tra perseguire i reati chi quei reati li compie e perseguitare intere popolazioni perché rubano il rame , bruciano le gomme di automobili per scaldarsi e hanno figli minori che sognano di guidare automobili potenti? Una civiltà con tanti mezzi ma che negli ospedali “tendenzialmente” fa morire i propri figli non pare migliore di chi ruba il rame per sfamarli.

  • Di (---.---.---.202) 18 settembre 2010 06:55

    caro enrico c., questa persona abbiamo capito tutti da che parte sta... dalla sinistra che pur di accaparrarsi in futuro i loro voti per continuare a esistere, quando questi divenissero italiani a tutti gli effetti, ( vedi urgenza che dopo due anni pssano votare e quindi essere italiani a tutti gli effetti), se ne fregano di noi italiani, ci sputano in faccia...proprio alla gente semplice, agli operai, tu italiano che ormai sei colto e che hai capito che il comunismo di fatto non esiste piu’, ti facciamo vedere noi che ti freghiamo lo stesso, diamo assistenza ai banditi che a casa loro non li vogliono, sperando che un domai magari molto presto ci diano il voto visto che li abbiamo aiutati e questo ci permettera’ di sopravvivere ancora un po’. ....Non capisco perche’ abbiano nominato treviso, che e’ una perla in quanto pulizia, perbenismo, voglia di lavorare, quando da roma in giu’ questi omicidi , furti, mafia andrangheta etc succedono ogni minuto...ma guarda un po’. Comunque sia, se gia’ noi in italia e specialmente al sud di banditi...e giu di la, ce ne siano molti come dice questo signore, perche’ ne sente il bisogno di importarne ancora..., non ci bastano quelli che abbiamo? Per i voti avete capito... sanno bene che noi non ne daremo piu’.

    • Di (---.---.---.17) 18 settembre 2010 08:23

      Ho letto , con piacere , l’interessante articolo di Montemini , sicuramente condivisibile da chiunque si ponga rispetto ai fenomeni sociali con un atteggiamento analitico e con la consapevolezza che la realtà è il luogo della complessità e che , pertanto , non è possibile leggerla se non sbarazzandosi di quei baconiani idola tribus ( semplificazioni irriflessive e pregiudizi ) che condizionano le nostre menti . Intervengo non solo per affermare quanto prima espresso ( cosa peraltro scontata ) ma anche perché sollecitato dalla lettura dei due commenti all’articolo . Quello che mi ha colpito immediatamente ( oserei dire "a pelle" ) leggendo quanto scritto dai due signori turbati dalle tesi di Montemini , non è stato tanto o solo il contenuto delle loro "argomentazioni " ma soprattutto la forma con cui hanno espresso il loro pensiero . Mi chiedo : c’è un rapporto fra la primitiva visione del mondo espressa dai due signori e la povertà , non solo sintattica , della loro lingua ? Domanda che , immagino , apparirà retorica al linguista a cui rivolgo la mia stima .

      Renato de Lucia
  • Di (---.---.---.210) 18 settembre 2010 08:01

    signor anonimo di qui sopra
    mi permetto di fare alcune considerazioni
    premessa: sono di sx da sempre ma contrariamente a quello che può pensare non ho il paraocchi

    1- se a sx c’è qualcuno che pensa (come fa lei) che gli extracomunitari una volta naturalizzati voteranno a sx si illude (vedi i dati del passato) è notorio che la maggioranza di loro vota a dx (se vuole le spiego anche perchè)

    2- gli zingari non sono solo rumeni ma anche italiani da sempre che facciamo? li espelliamo lo stesso? (nell’antica grecia si ricorreva all’esilio)

    3- sono contrario ai clandestini, come sono contrario al lavoro in nero e all’evasione delle tasse -è con il lavoro clandestino che si arricchiscono i nostri padroni (a spese degli italiani). Sono favorevole all’espulsione dei clandestini a patto che insieme vengano espulsi chi gli dava lavoro in nero e chi gli affittava la casa in nero

    4- dovremmo smetterla di volere i prodotti a basso costo (fatti in romania vedi Dacia ) che tolgono il lavoro agli italiani oppure accettare che vengano anche i lavoratori a "basso costo" - le è capitato di sentire della direttiva europea Bolkenstein ? la vada a vedere e poi ne parliamo

    5- per non farli venire qua (non gli zingari, quello ci sono sempre stati) a mio avviso c’è una sola strada maestra: fare in modo che da dove vengano non ci siano fame guerre e dittature (centra niente la nostra necessità di materie prime a basso costo - vedi le montagne di soldi che diamo a quegli ultrareazionari medievali dell’arabia saudita? o quello che succede in congo?) io penso che se uno sta bene a casa sua non andrà a rischiare la vita su un gommone, lei ci andrebbe su un gommone?

    saluti a tutti
    fabio

    • Di (---.---.---.227) 18 settembre 2010 09:20

      Fabio,


      Su alcune considerazioni possiamo anche essere d’accordo. Mi permetto però di dire la mia su alcuni punti.

      1) La stragrande maggioranza degli immigrati dell’Est (per motivi più o meno ovvi) voterebbe a destra. Africani e arabi voterebbero a sinistra perché è la sinistra che ne alimenta speranze e ambizioni (Case gratis, istruzione, assistenza sanitaria anche per i clandestini, tutela legale gratuita, cittadinanza alla nascita anche se è noto che neppure dopo generazioni alcuni si integrano, e così via). La sinistra ne è consapevole (come la chiesa, che ci lucra sulla sfiga degli altri) e prosegue la sua politica incurante del fatto che così facendo lede gravemente la libertà degli italiani CHE FINISCE DOVE INIZIANO LE ELEMOSINE, GLI STUPRI, LE MINACCE RELIGIOSE, ECCECC.
      2) Gli zingari, italiani o meno DEVONO seguire le regole PUNTO. Ora, siccome c’è chi ne tutela i comportamenti (adducendo fattori culturali), loro non si sono mai presi la briga di adeguarsi. Resto comunque dell’idea che si tratta di parassiti e il fatto che nessuno se ne sia preso cura fino ad oggi è preoccupante.
      3) Io non sono solo contrario ai clandestini. Sono totalmente contrario anche all’immigrazione di certi tipi di immigrati. Nella fattispecie i mussulmani per ragioni ovvie ma complesse da descrivere in questa sede. 
      4) Il suo discorso sul nero mi trova quasi d’accordo se non fosse per uno o due punti.
      a) L’Europa con tutte le sue regole a dir poco vessatorie e con quella pressione fiscale (In parte causata dalle regole, in parte dalla corruzione, in parte da welfare estremamente onerosi su cui gravano, manco a dirlo i milioni di parassiti a cui diamo ospitalità) è fuori mercato rispetto alle nazioni emergenti in cui non c’è spazio per chi non produce e che, con noi o senza di noi, producono e vendono. Non per caso molti imprenditori delocalizzano. L’Europa è in piena decadenza economica a causa delle regole europee e dell’impronta social-comunista che i nostri euroburocrati stanno lentamente dando all’UE, che si sta configurando come un’entità sempre più simile a un’oligarchia socialista che non a una democrazia liberale. Il nero è sempre più una necessità per mantenere la competitività, non in Italia ma in tutta Europa. Solo che noi lo diciamo chiaro e tondo (siamo più onesti) negli altri paesi d’Europa tacciono (Provi a vedere il Regno Unito in crescente decadenza o la Francia)
      b) In Italia la pressione fiscale è talmente elevata da giustificare l’evasione. Non esiste alcuna nazione con una pressione fiscale così elevata, eccetto i paesi scandinavi. Prima si abbassino le tasse. Poi si puniscano gli evasori. A quel punto un evasore non ha giustificazioni di sorta. Se lo stato mi chiede 1/3 del mio guadagno io pago. Se mi chiede la metà evado o delocalizzo e cambio residenza e nascondo i soldi altrove.

      5) Sull’avallamento degli arabi sono completamente d’accordo con lei. Inutile attaccare l’Iraq e l’Afghanistan (Dico inutile se non per fregarsi le risorse, sempre più scarse nel globo) se poi non si risolve il problema alla radice ossia nel regno del Wahabitismo.

      6) I problemi del mondo non sono dell’Italia come non sono dell’occidente. Noi andiamo a prendere materie prime in mezzo mondo. Alcune di queste nazioni si fanno pagare profumatamente (Medio oriente, India, Cina, Taiwan, Singapore, ecc), altre, nonostante siano indipendenti da quasi un secolo, sono governate da dittatori o da finti presidenti democratici (IL caso dell’Africa è emblematico. Mentre l’India cresce mettendo a frutto la sua indipendenza, l’Africa vive di parassitismo e di elemosina. E torniamo al discorso sulle diverse intelligenze).

      Io son d’accordo sul principio di insegnare a sta gente come camminare da sola per farla restare in casa propria. Ma siamo proprio sicuri che questi abbiano voglia di camminare? Onestamente, avendo girato e vissuto in diversi paesi ed essendo attualmente un mezzo emigrato in Asia per lavoro posso dirle che secondo me sta gente di camminare non ne ha voglia. Preferisce andare dove la pappa è già pronta. Lo dico perché li vedo. E non c’è nulla di meglio dell’osservazione della realtà per avere una giusta prospettiva di questi fenomeni. 
  • Di Giovanni Maria Sini (---.---.---.236) 18 settembre 2010 08:38
    Giovanni Maria Sini

    Per non restare nel vago e per non rischiare di dare i numeri, senza tener conto delle stime reali, è bene sottolineare che, per quanto riguarda la Francia stiamo parlando di una presenza di 340.000 rom su una popolazione di 61.000.000 (pari allo 0,6% - 6 ogni mille abitanti).
    In Italia la presenza rom è di 140.000 su 56.000.000 (0,25% - 2 ogni mille abitanti).
    Le stime sono riferite al 2008 Conferenza Europea sulla popolazione Rom (Stima European Roma Rights Centre - 2008).

  • Di (---.---.---.44) 18 settembre 2010 09:14

    Vede Sig.Fabio si sentono tutti i giorni questi discorsi di persone, elevate culturalmente come lei, sul perchè è sbagliato prendersela con un etnia in particolare e difendere a spada tratta i Rom,ma vede quando si tratta di averceli come vicini di casa,come ha ammesso lei stesso,tutte queste persone si girano dall’altra parte,perchè non è piacevole abitare di fianco ad un campo nomadi,anche per persone così erudite come lei.Vede le persone normali,la maggior parte direi,quelle che non abitano nei quartieri alti e non devono passare in macchina in questi quartieracci per andare al lavoro, in quei posti ci abitano,ci passano a piedi ed hanno tutto il tempo di assaporare la gioiosa convivenza con queste persone che,come ricordava il Sig. Enrico,hanno per tradizione il rubare e approfittarsi delle persone ingenue che ancora fanno loro l’elemosina.Io non abito in queste due tipologie di quartieri,ma abito in un quartiere di periferia in una città del nord ,dove non ci sono nè campi nomadi nè ville lussuose ma,udite udite,i Rom non sono una leggenda,li ho visti anch’io.Ho visto ragazze Rom con dei neonati in braccio sotto la neve o sotto il sole di agosto fare l’elemosina agli angoli delle strade o davanti alle chiese,ho visto bimbi Rom sfilare i portafogli o chiedere i soldi fra le macchine che sfrecciano loro accanto,se non portassero a casa i soldi chissà quali tormenti dovrebbero sopportare,ho offerto pane o latte per elemosina e me li sono visti rifiutare,le sigarette sono sempre in bocca, forse per quelle i soldi li trovano,ho visto persone Rom perfettamente in grado di correre fare finta di essere storpi per impietosire la gente,senza parlare dei furti che compiono negli appartamenti,sono quasi sempre minori o ragazze incinte non perseguibili per legge,la nostra legge perbenista che permette loro di fare quello che vogliono tanto hanno sempre chi li protegge.Mio figlio ha amici figli di marocchini, tunisini,rumeni e spesso sono a mangiare a casa mia,e parliamo...i loro genitori sono emigrati in Italia,si sono dati da fare e hanno trovato un lavoro,i loro figli sono nati qui ,sono italiani e anche se le loro famiglie sono lontane hanno la dignità di non chiedere aiuto a nessuno.Ho un amica rumena,lei come tante,è in Italia per lavorare,duramente,suo figlio di 8 anni è in Romania e non lo vede per dei mesi,non può fare altrimenti è straziante sentirla parlare al telefono con lui,ma devono mangiare e sopravvivere;lei mi ha parlato dei Rom,mi ha spiegato che sono dei parassiti che sfruttano la debolezza della gente per i loro interessi,che se ne vanno dalla Romania perchè là si che ci sono delle leggi toste e che quelli che rimangono sono coloro che hanno le ville costruite con chissà quali soldi visto che non lavorano. Quindi no Sig. Fabio qui non parliamo di ’’negri’’ o ’’culattoni’’come vuole fare lei per confondere le idee e come si suol dire fare di tutta l’erba un fascio ,non è questione di razzismo o xenofobia se persone come me ne hanno abbastanza degli zingari(sa io vengo dal popolo a volte li chiamo ancora così)ma perchè personalmente non ne posso più di sentire difendere persone come loro che si approfittano delle leggi del nostro paese per poter fare razzia di tutto quello che vogliono e non pagarne le conseguenze,e sono convinta che i pochi Rom che non accettano di vivere in questo modo cercano di andarsene.Quindi dico basta a questo perbenismo solo a parole perchè nei fatti nessuno cerca di fare qualcosa per cambiare la situazione e alla fine se loro sono nomadi perchè si fermano per anni nei nostri paesi?I campi nomadi dovrebbero essere una sorta di oasi di passaggio per pellegrini che si fermano per il ristoro e poi ripartono per altri lidi lasciando le cose così come le hanno trovate senza distruggere tutto quello che viene donato,senza rubare.Se fossero veramente un popolo nobile come molti raccontano non dovrebbero fare così?In questo caso sarei felice di condividere esperienze e quartiere con loro.Ma purtroppo è solo una favola.
    Paola B.

  • Di (---.---.---.14) 18 settembre 2010 09:16

    "E allora, ti chiedi se agli abitanti di queste contrade faranno più paura i rom o i loro trevigianissimi e stanzialissimi vicini di casa." A me invece capita di chiedermi che razza di stortura mentale possa portare a scrivere un articolo per concludere con un simile aberrante interrogativo. Non riesce invece più a stupirmi quanto l’adesione agli interessi di partito possa portare certuni alla cecità e alla malafede, e ho smesso di domandarmi se in questo, a sinistra, abbiano raggiunto il fondo.
    Marco

  • Di Francesco Raiola (---.---.---.80) 18 settembre 2010 09:22
    Francesco Raiola

    "i ROM sono sostanzialmente degli inutili parassiti", "atteggiamento tendenziale di un’intera comunità", ma di cosa parliamo? Dove sono i numeri, le prove? Sembra tutto un parlare a vuoto... E soprattutto che c’entrano destra e sinistra? I punti espressi nel commento sopra mi ricordano certi atteggiamenti nei confronti degli emigranti del sud. Come si fa a dire che il rubare etc sia un "atteggiamento tendenziale di un’intera comunità", a meno che lei non abbia studiato il fenomeno, ma dubito altrimenti sarebbe il primo a portare dati di fatto. Accettereste che si dicesse che i napoletani rubano? Per quanto riguarda la Francia, beh, l’indignazione è soprattutto per una circolare destinata ai prefetti dal Ministro Hortefeux, Ministro degli Interni, che giudicava "prioritario" lo sgombero dei campi Rom (da lì è partita la condanna della Commissione Europea!). Chi ha vissuto in Francia (e nel mio piccolo ci ho vissuto un paio d’anni) sa che certamente quella della multiculturalità è un tema molto caldo che si declina in tantissime varianti, tra cui l’intolleranza, ma fino a qualche anno fa quello era un tema caro al Front National, fatto proprio, in questi anni, da Sarkozy (che così ha, per un po’, quasi fatto scomparire il partito di Le Pen - tornato in auge dopo le ultime elezioni). Il problema è capire perché i Rom, e non chessò i nordafricani, ad esempio, che hanno "il controllo" di alcune zone (vedi Chateau Rouge, Barbés)... oppure si comincia uno alla volta? (sia chiaro... quello dei nordafricani era un esempio). Ovviamente bisognerebbe applicare politiche d’immigrazione serie, non giocare sugli aspetti più demagogici e di stomaco della popolazione, ma ormai sembra che, come in Italia, anche in Francia si sia in una perenne campagna elettorale... Ma si sa, lo stomaco a volte comanda più del cervello. E alla fine ci ritroviamo i discorsi "quello dice così perché è di sinistra" piuttosto che "quella è una razza (razza?) che ruba e sfrutta i minori..." e via così parlando per luoghi comuni e facendo nostra l’agenda setting di una certa politica incapace di vedere e risolvere i problemi veri (a chi toccherà dopo i Rom? Una volta erano gli albanesi)...
    Saluti

    • Di (---.---.---.227) 18 settembre 2010 09:59

       Vogliamo negare che i ROM rappresentino un problema sociale? Vogliamo negare che tendenzialmente la loro cultura sia basata sull’elemosina (E in via ufficiosa sul furto, lo sfruttamento dei minori, ecc. ecc .ecc)?


      - Destra e sinistra in Italia c’entrano sempre. Il fatto che ci sia una parte del paese che li tutela esacerba gli animi e li fa sentire protetti. Se non ci fossero certi personaggi il problema non avrebbe luogo di esistere perché sarebbero costretti a osservare le regole che tutti gli altri osservano. Vogliamo negare che siano sempre e soltanto chiesa e sinistra a tutelarli ? Se lo neghiamo diciamo anche chi altro li tutela? 

      - Studiare il fenomeno? Ho abitato 7 anni in Inghilterra e Francia e i ROM facevano esattamente quello che fanno in Italia. Ossia campano nell’illegalità o ai confini della legalità. Lei ha i numeri in grado di contraddire ciò che dico oppure ha osservato cose diverse? Me lo dica perché io ho 40 anni e ho visto sempre lo stesso identico copione. In Francia, in Inghilterra, in Sardegna, in Sicilia, a Milano, a Roma, a Brescia, a Bergamo. Sarò io sfortunato?

      - "Chi ha vissuto in Francia (e nel mio piccolo ci ho vissuto un paio d’anni) sa che certamente quella della multiculturalità è un tema molto caldo che si declina in tantissime varianti, tra cui l’intolleranza, ma fino a qualche anno fa quello era un tema caro al Front National, fatto proprio, in questi anni, da Sarkozy (che così ha, per un po’, quasi fatto scomparire il partito di Le Pen - tornato in auge dopo le ultime elezioni)."

      Il problema della multiculturalità è semplicemente un non problema in quanto ovunque ci siano fenomeni di multiculturalità/multireligiosità/multirazzialità sono necessari controlli serrati per garantire la pacifica convivenza. Stati Uniti in primis. Ancora esistono le discriminazioni sui neri afroamericani, gli asiatici (cinesi in primis) sono detestati, gli europei dell’Est hanno le loro enclave, gli ispanici odiano i neri e così via. Il che fa sembrare gli USA un enorme zoo in cui per fingere che tutti vanno d’accordo è necessario sempre più controllo. L’Olanda va incontro a crescenti problemi di convivenza. Se ha vissuto in Francia sa bene cosa succede con i nordafricani a Parigi per cui non glielo devo dire io quanto seriali siano i comportamenti di certi gruppi specifici di immigrati. Lei lo chiama multiculturalismo? Per me è uno zoo. 

      In relazione alla sua domanda retorica "Si comincia uno alla volta", la mia sensazione "a pelle" è si. Si comincia uno alla volta. Nella fattispecie dei ROM, i meno protetti socialmente. A seguire gli altri (E’ una mia teoria comunque e non un fatto).

      Parlando di discriminazioni italiani del Sud e Italiani del Nord (E parlo da Italiano del SUD), non si può negare che moltissimi emigranti del Sud fossero selvaggi e rozzi. Essendoci nato e cresciuto al Sud non posso che confermare. I nostri emigrati in Olanda arrivavano a rubare piccioni e animali da parchi olandesi per mangiarseli. Sfido chiunque a dire che fossimo simpatici. Era logico detestare gli italiani allora come è logico reagire a stupri, rapine, e a tutto il resto. 

      Se però lei preferisce porgere l’altra guancia si accomodi.

      Saluti

      Enrico C.

  • Di (---.---.---.250) 18 settembre 2010 09:34

    Carissimi lettori di Agoravox, di sinistra o di destra fa lo stesso. Sono un cattivo comunista, ma proprio di quelli spregevoli con la K ( KOMUNISTA non Comunista avete capito?), sono amico di quell’altro KOMUNISTA che si chiamava Romano Prodi ( Per fortuna il vostro nume tutelare UOLTER Veltroni l’ha mandato via ed ora al governo abbiamo Silvio Berlusconi ed il suo amico Vladimir Putin due doni che Dio ha fatto all’umanità). Io credo DAVVERO che Roma e l’Italia fossero tra i posti più sicuri del mondo, le bombe di mafia, le stragi di Capaci e Via D’Amelio in fondo furono solo folclore buono per richiamare turisti americani, sino a che la Romania non è entrata nell’Unione europea come disse giustamente Uolter. E’ stata quell’anima nera di un KOMUNISTA DI PRODI a volerla in Europa solamente per la propria boria personale! Secondo me un tipaccio del genere andava o espulso in Romania o passato per le armi per alto tradimento. I Romeni sono veramente incompatibili con la civiltà, si dico i Romeni perchè altrimenti voi, cari italiani e francesi, chiamereste gli Zingari con il loro nome di Zingari invece che Rom. Volete a tutti i costi inculcare nel cervello del Popolo l’assonanza tra ROM E ROMENI. E’un messaggio sublimale assolutamente irresponsabile e razzista ma è così tanto amato da italiani e francesi. Viva gli extra- comunitari, abbasso gli immigrati comunitari, specialmente il milione e rotti che viene dalla Romania, che ruba solo il lavoro ed il permesso a soggiornare in Italia ai primi che, ovviamente, quando potranno voteranno per la sinistra. Viva i clandestini albanesi, non voglio essere razzista, che furono difesi dall’immacolato CAVALIERE D’ARCORE nel 1998, ve lo ricordate con le sue lacrime da coccodrillo a Bari?, quando quel cattivone di un KOMUNISTA dell’allora Ministro degli Interni Giorgio Napolitano li rispedì nel paese delle Aquile. Per fortuna noi KOMUNISTI siamo rimasti in pochi, adesso è di moda la sinistra democratica AUTOSUFFICIENTE ( il che vuol dire lasciare che a governare in Italia sia sempre la Lega). E’ così bello stare all’opposizione. Una soluzione però al problema Rom l’avrei: considerato che il nostro grande amico Gheddafi usa le nostre motovedette con militari italiani a bordo, ma da lui gestite, per sparare ad altezza d’uomo contro le stive dei pescherecci italiani perchè non riempirli di Rom come li chiamate voi? Sono sicuro che voi applaudireste alla proposta. Adesso se permettete al di la delle imbecillità che ho scritto Vi dico due cose serie: 1) Se la sinistra pensa di poter cavalcare le fobie della gente al pari della Lega e da ciò avere un tornaconto personale si sbaglia di grosso: da sempre l’originale è preferito alla copia; 2) Se pensate, elettori di sinistra, che tutte le colpe siano da far ricadere su Romano Prodi e sull’ingresso della Romania in Europa vi sbagliate ancora di più. La Romania nell’Unione europea fu decisa al vertice di Nizza nel 2001 e non è stato uno scandalo. Il problema degli Zingari esiste dall’inizio del novecento e si è acuito dopo lo sterminio operato da Hitler e dai suoi vari epigoni europei di questa gente a Birkenau. L’Unione europea può risolverlo ma non vuole e con essa non lo vogliono, va detto, tanti dei ventisette capi di governo che, ipocritamente, preferiscono spingere il piede sull’acceleratore della romenofobia perchè è una politica che garantisce più voti. BUONA GIORNATA, Sergio Bagnoli

  • Di (---.---.---.227) 18 settembre 2010 09:42

    Ho letto , con piacere , l’interessante articolo di Montemini , sicuramente condivisibile da chiunque si ponga rispetto ai fenomeni sociali con un atteggiamento analitico e con la consapevolezza che la realtà è il luogo della complessità e che , pertanto , non è possibile leggerla se non sbarazzandosi di quei baconiani idola tribus ( semplificazioni irriflessive e pregiudizi ) che condizionano le nostre menti . Intervengo non solo per affermare quanto prima espresso ( cosa peraltro scontata ) ma anche perché sollecitato dalla lettura dei due commenti all’articolo . Quello che mi ha colpito immediatamente ( oserei dire "a pelle" ) leggendo quanto scritto dai due signori turbati dalle tesi di Montemini , non è stato tanto o solo il contenuto delle loro "argomentazioni " ma soprattutto la forma con cui hanno espresso il loro pensiero . Mi chiedo : c’è un rapporto fra la primitiva visione del mondo espressa dai due signori e la povertà , non solo sintattica , della loro lingua ? Domanda che , immagino , apparirà retorica al linguista a cui rivolgo la mia stima .

    Renato de Lucia

    Gentile Sig. De Lucia, 

    Suppongo uno dei due a cui lei allude sia il sottoscritto per cui mi lasci rispondere.

    Partiamo dalla fine, ossia dalla sintassi. Se fa riferimento all’apostrofo prima dell’articolo maschile e a qualche altro errore di digitazione mi spiace informarla del fatto che purtroppo non ho l’abitudine di correggere quello che scrivo. 

    Preciso inoltre che non sono turbato da alcuna tesi. Il Signor. Montermini (Perché quello è il cognome, che lei ha involontariamente scritto in modo errato) ha espresso una sua opinione e io ho espresso la mia NEL RISPETTO DELLA SUA. Solo che essendo uno di quei tanti italiani a cui gli zingari ROM hanno causato problemi e conoscendo altrettante persone che hanno avuto identici problemi, mi appariva alquanto sconcertante il fatto che l’autore adducesse il problema a ipotetici problemi di natura psicologica o di pregiudizio. 

    A proposito del suo intervento io invece mi chiedo se ci sia effettivamente una diretta correlazione tra gli intellettuali puri e l’inutilità sostanziale dei loro interventi ai fini della ricerca delle soluzioni a problemi concreti. Un fenomeno che sembra affliggere da sempre la classe degli intellettuali puri, che campano di teorie, numeri e statistiche senza mai toccare la realtà.
    Nella fattispecie di quell’intervento, se posso dare atto all’autore di avere espresso delle considerazioni profonde sulle quali io tuttavia non mi trovo d’accordo, non posso non notare la vacuità del suo intervento che non viene salvato neppure dall’immancabile sfoggio di latinismi, finalizzato ad una mera critica non tanto basata sulla sostanza dell’intervento (Infatti non mi dice nulla sui ROM), ma con un puerile attacco sui fianchi basato non sui contenuti ma sulla "Sintassi", a suo dire carente (da cui per sua conclusione logica e inoppugnabile si dovrebbe evincere anche una pochezza di contenuto naturalmente). Una limitatezza mentale tipica di una certa categoria di personaggi sui quali è meglio sorvolare. Vede, io abito da 20 in giro per il mondo oltre che in Italia. Attualmente risiedo tra Cina e Italia e, in tutta onestà ho visto di tutto. Se c’è una categoria di personaggi che evito volentieri sono certi tipi di intellettuali per il semplice fatto che la loro pienezza di sé associata al totale distacco dalla realtà (Che poi quello che ha decretato il fallimento della sinistra italiana, notoriamente molto affezionata agli intellettuali). Non esito a dire che preferisco accompagnarmi a gente che ama la concretezza e analizza i problemi per quello che sono. E sui ROM c’è poco da dire. Sono causa di annosi problemi da moltissimo tempo. Ma lei è libero di continuare a pensarla come crede naturalmente. Vale anche per la mia sintassi.

    Cordiali Saluti.

    Enrico C.

    • Di (---.---.---.185) 18 settembre 2010 12:46

      Gentile Signor Enrico , ho letto quello che lei ha scritto in risposta al mio intervento e le chiedo di tener conto delle mie precisazioni : 

      1) Innanzitutto il mio riferirmi alla sintassi e/o al lessico con cui venivano espresse alcune idee non nasceva dall’intenzione di colpire qualcuno ( se l’ho fatto me ne scuso ) . Non amo esprimere giudizi sulle persone , e ciò vale maggiormente quando si tratta di persone che non conosco . Non amo incasellare gli esseri umani ( gli intellettuali , gli elettricisti , gli abitanti di Como o di Messina , quelli che scrivono bene e chi scrive male ) . Il mio non era un giudizio di tipo morale o psicologico . Io penso veramente che esista una relazione fra il modo in cui organizziamo le parole e la maniera in cui interpretiamo il mondo ed era questo che intendevo esprimere . Posso sbagliarmi rispetto a questa mia convinzione e sicuramente mi sbaglio nell’applicare questo mio pre-giudizio a lei . 
      2 ) Penso però che lei commetta un errore nell’attribuirmi , definendomi intellettuale ( mi lasci dire che sono bui i tempi in cui si amano poco gli intellettuali ) , caratteristiche psicologiche quali "pienezza di sé" e "distacco dalla realtà" . Io non esprimo giudizi sulla persona , lei sì .
      3) Veniamo ai rom : lei scrive e pensa ( come tanti , del resto ) che questo popolo sia causa di "annosi problemi" . Le chiedo : mi può indicare una popolazione , un gruppo sociale ( che non viva nell’astrattissimo "mondo delle idee") rispetto a cui è possibile affermare : - non ci sono problemi - ? 
      Lei pensa che esista una "natura rom " così come esisterebbe una natura italiana , francese , ebrea , araba , omosessuale , siciliana , ecc., ecc. ?" Concretamente parlando " lei pensa , per esempio , che la "natura siciliana" accomuni Falcone e Totò Reina , la tedesca faccia sì che della stessa pasta siano Hitler e Goethe e così via ? 
      Per me essere concreti significa riconoscere la concretezza del singolo individuo che non può essere cancellata , confusa e appiattita nell’astrattezza del genere , del gruppo , del popolo a cui si appartiene e nelle idee astratte che ci facciamo degli altri sui quali proiettiamo le nostre parti più buie . Il discorso , ovviamente , è lungo e complesso , affrontarlo richiede pazienza , umiltà e fatica . Sui rom si potrebbe ancora scrivere tanto , su vizi e virtù ( vizi e virtù del genere umano ) , ma anche sul loro essere stati vittime di persecuzione , sulla loro cultura , anche essa sacrificata , ecc. 
      3 ) Io non credo nella natura degli uomini , la nostra natura è la nostra cultura , nel senso sociologico del termine . Le condizioni di vita fanno di noi ciò che siamo . 
      Nel salutarla , vorrei ricordare cosa diceva De André dei rom : " Gli zingari non hanno mai fatto una guerra ...... è vero spesso rubano ma nessuno tramite banca "
      Cordialmente 
      Renato de Lucia
  • Di (---.---.---.67) 18 settembre 2010 10:22

    zingari non sono rumeni a stato il comunismo nemico per loro che no li ha fatto andare. Romania doveva dimostrare al mondo che sta bene,che tutto e benessere.Io sono una persona che chiedo di non offendere una nazione per colpa di zingari.Vorrei a dice che io non posso chiamare Rom.  SONO TUTTI ZINGARI.                                                                                                                                                                                                                                                      saluti a tutti                                                                               Dina

  • Di vituzzo (---.---.---.157) 18 settembre 2010 10:35

    Il fatto che sul territorio di una nazione ci siano persone nomadi che commettono frequentemente reati non è un problema di destra e sinistra. Si potrebbe risolvere, come si fa in Germania, facendo delle scuole speciali per i nomadi, facendo andare gli insegnanti e le forze di polizia dentro i campi. Sarebbe una spesa di denaro pubblico, ma sarebbe una spesa molto minore rispetto ai danni che questi nomadi produrrebbero se cresciuti nell’ignoranza.

  • Di vituzzo (---.---.---.157) 18 settembre 2010 10:38

    Alcuni zingari sono italiani, altri sono rumeni, altri sono francesi, eccetera.
    La televisione vuole far credere che tutti i zingari sono rumeni, ma chiaramente è falso. I zingari sono sempre stati in tutti gli stati.

  • Di Daniel di Schuler (---.---.---.202) 18 settembre 2010 10:59
    Daniel di Schuler

    Bellissimo articolo. Complimenti vivissimi.

  • Di (---.---.---.38) 18 settembre 2010 14:44

    Caro Enrico C.,
    mi suscita tristezza pensare a quanto le tue energie, oggi spese a denigrare ed odiare i soggetti più deboli di questo paese, per quanto non necessariamente gradevoli alla vista, potrebbero essere felicemente indirizzate verso le autentiche falle che in Italia impediscono una coesistenza ordinata, onesta, pulita che tu sembri vagheggiare e che non è solo il sogno di coloro che odiano i diversi da se (ROM, ebrei, omosessuali, arabi non fa differenza).

    Chi ti impoverisce non sono i ROM ma i tuoi vicini di casa che evadono milioni di euro (hai un’idea di cosa sono i 125 miliardi di Euro che i nostri concittadini ci rubano annualmente?).
    Mentre ti preoccupi del decoro (e chi non lo auspica) almeno 3 regioni sono in mano alla criminalità organizzata che impedisce ogni sviluppo economico del territorio e che, carissimo, è ormai arrivata al nord.

    Apri gi occhi: ti indicano il capro espiatorio più facilmente disprezzabile e tu segui il piffraio magico quasi che se le periferie siano in questo stato di abbandono dipenda dai ROM e non da chi dirotta il denaro che ad esse andrebbe destinato (non alla scuola ma al ponte sullo stretto tanto per farti un esempio).

    Enrico, dipende solo da come si divide la torta fra tutti noi, oggi ti tengono a "stecchetto" e ti gettano un osso da addentare mentre erodono le conquiste degli ultimi 40 anni. Svegliati se non vuoi diventare carne da cannone!
    Maurizio

    • Di (---.---.---.227) 19 settembre 2010 04:28

      Non le devono suscitare tristezza le opinioni dissimili dalle sue. 


      Io indirizzo le mie energie nel modo che ritengo più appropriato. In questo caso si parlava di ROM e io su quell’argomento ho focalizzato pensieri e opinioni. 
      Premesso che passo parte dell’anno all’estero e non seguo i pifferai (solita stantia allusione a ipotetici dittatori di destra), la informo che non voto da anni. Questo a scanso di equivoci.

      Chi mi impoverisce glielo spiego io.

      - Mi impoverisce uno stato corrotto che mi nega un lavoro e una carriera e in cui mi si chiede il 50% di quello che guadagno in cambio di servizi inesistenti (La scuola non educa, la sanità non cura, le strade non funzionano, i treni viaggiano in ritardo e sono sporchi, la compagnia aerea nazionale offre servizi a 5 stelle al personale mentre fallisce privandomi di un servizio, e i costi dei servizi e delle utente sono fuori da ogni logica considerando che lo stato mi succhia il 50% che non si capisce dove vada a finire.

      - Mi impoverisce l’ipocrisia degli altri che negano problemi evidenti. Perché la loro ipocrisia ha effetti e conseguenze dirette sulla mia vita riducendone la qualità e mettendola a rischio in alcuni casi.

      - Mi impoverisce un nazione in cui è legalizzata l’immigrazione clandestina e in cui non posso più uscire con il portafogli in mano. Dove non ho la libertà di parcheggiare la mia macchina. Dove un immigrato africano si può permettere di chiamare Troia bianca la mia ragazza o qualunque altra donna che passa per i parcheggi di un supermercato. Dove lo zingaro o il tossico italiano che sta al semaforo mi vuole lavare il vetro della macchina per 1 euro pena danni alla macchina. 

      - Mi impoverisce la consapevolezza del fatto che non solo devo accettare tutta questa gente ma parte dei miei guadagni, del mio sudore, della mia fatica, deve andare a mantenere questa gente che, senza né arte né parte ha il triplo delle garanzie che vengono garantite a me.

      Passo metà dell’anno all’estero e metà in Italia. Mi creda se le dico che dovunque vada non vedo nessun posto in cui esiste una sinistra talmente incosciente da giustificare tutte queste cose nel più assoluto disprezzo dei diritti degli indigeni. 

      Si ricordi che la tolleranza è un valore. Ma come tutte le cose, un eccesso di tolleranza nei confronti di alcuni gruppi, lede i diritti di libertà degli altri. Come quando lei tutela i ROM (in modo diretto o indiretto utilizzando l’onnipresente relativismo tutto italico che dilata gli argomenti all’infinito senza mai giungere a una conclusione) senza pensare che i loro comportamenti oggi impediscono ai vicini dei loro campi di uscire di casa, di vivere una vita normale, di lasciare la loro macchina aperta nel giardino di casa ecc. 

      Ecco cos’è che mi impoverisce. Tramutare atti criminali diffusi in casi sporadici e minimizzare i drammi altrui addirittura tutelando una categoria che da anni si contraddistingue per gli atti criminali.

      Non le dico di aprire gli occhi. Se non lo ha fatto finora ho il dubbio che non accadrà mai finché uno di quei ROM non le bussa alla porta...anzi no normalmente entrano dalla finestra.




  • Di (---.---.---.230) 18 settembre 2010 18:48

    articolo ipocrita e qualunquista. gli zingari rubano, sfruttano e bruciano. devono essere sbattuti fuori a calci nel culo.

  • Di Gabriele Bariletti (---.---.---.235) 18 settembre 2010 19:52
    Gabriele Bariletti

    Vorrei inserire nel dibattito un famoso testo in forma di poesia del pastore Luterano Martin NiemöllerPrima vennero per i comunisti.


    Prima vennero per i comunisti

    Prima vennero per i comunisti,
    e io non dissi nulla
    perché non ero comunista.

    Poi vennero per i socialdemocratici
    e io non dissi nulla
    perché non ero socialdemocratico

    Poi vennero per i sindacalisti,
    e io non dissi nulla
    perché non ero sindacalista.

    Poi vennero per gli ebrei,
    e io non dissi nulla
    perché non ero ebreo.

    Poi vennero a prendere me.
    E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa.


    da Gabriele Bariletti

  • Di (---.---.---.227) 19 settembre 2010 04:15

    E’ sicuro sig. Enrico C. che chi ruba siano i Rom? E’ colpa dei Rom quando ad una madre in ospedale i nostri medici portano via (leggi fanno morire) un bambino, con la scusa che non c’è l’ambulanza? Chi ha guadagnato su quella ambulanza?


    Risposta:

    L’oggetto dell’argomento sono i ROM. Io su quelli ho espresso la mia opinione. Il relativismo all’italiana non mi interessa. Se mi avessero chiesto cosa pensavo della sanità italiana avrei dato la mia opinione su quella. Il confronto ROM/Medici ROM/Evasori ROM/Ladri Italiani non mi interessa. Io analizzo il problema e rilevo se ci sono motivi oggettivi per lamentarmi. Nel caso dei ROM mi pare ci siano ottime ragioni. E non li dico io, ma mezza Europa. In Italia rubano tutti, chi più chi meno. Però guai a dirlo. Ciò non giustifica né attenua il problema ROM che rimane, qui come in altri posti.

    E’ colpa dei Rom quando va a prenotare una visita alla ASL e le dicono che a pagamento in una settimana si può fare e con il ticket due mesi ma forse anche sei anzi no per avere la visita sicura ci vuole quasi un anno? E’ colpa dei Rom se le amministrazioni comunali anziché mandare i vigili a reprimere i parcheggiatori abusivi che la ricattano nasconde i vigili dietro la boscaglia con il velox per fare più soldi da spendere e spandere alla faccia di Lei che magari si alza tutte le mattine e pure di fretta altrimenti il suo datore di lavoro la licenzia? E’ vero non se ne può più dove ti giri ti fregano ti rubano e ti ammazzano. 


    - Non è colpa dei ROM. E’ colpa di chi li difende. Se legge meglio ciò che ho detto forse capirà cosa intendevo. Gli autovelox? I politici italiani sono lo specchio della nostra cultura, fatta di giochetti delle tre carte, di intrallazzi, di genitori che corrompono docenti universitari per fare laureare i figli, di altri che cercano posti di lavoro pagando profumatamente ecc. Chi arriva a sedersi su quelle poltrone è italiano come lei e come me. E siccome un’enorme maggioranza di amministratori e politici adotta quel metodo in misura più o meno ampia è inutile che le dica che, come per i ROM che delinquono, nella natura italiana è profondamente insita una mentalità incline alla corruzione. Glielo dico da italiano e consapevole delle eccezioni con le quali mi scuso anticipatamente.


    Ma ad ogni cosa la sua proporzione non si capisce perché la moglie che paga il sicario per ammazzare il marito e il caso del figlio che insieme alla fidanzatina uccide i genitori nella villetta rappresentano casi della vita una tantum mentre gli zingari, qualora fossero zingari, che rubano rappresentano uno sciame infestante. 

    - Perché la moglie che compie questi atti è una su milioni di mogli. I ROM hanno uno stile di vita e un modus operandi che genera un trend comportamentale che è quello che tutti vediamo. Può concordare o discordare con l’apparente crudezza del mio cinismo e io continuo a rispettarla ma se lei nega l’evidenza della realtà di cosa siano i ROM allora entriamo nella sfera della bugia fine a se stessa.

    Di ragazzini ubriachi al volante senza patente qualche volta se ne trovano anche tra qualche figlio di sana maschia razza italica ma chissà perché questi fatti sui giornali, se appartengono a famiglie benestanti, vengono derubricati come bravate altrimenti, a chi può libero sfogo per la lapidazione. 

    - La razza italiana non è un mio problema. Né lo è il colore della pelle. Il problema reale è la differenza culturale che in alcuni casi consente (tra culture affini) una pacifica convivenza, mentre in altri casi (culture non affini aggressive o parassitiche) causa solo problemi. Il caso dei ROM e di altri. Lei ha mai visto lamentele spinte contro gli immigrati francesi, australiani, americani, inglesi, svedesi ecc ecc in Italia o all’estero? Io no. Se la gente se la prende con alcune categorie specifiche un motivo ci sarà. Ridurre tutto a stupida intolleranza è ingenuo.

    Nel suo post ha fatto considerazioni degne di attenzione e sicuramente non è tollerabile il ricattatore che tormenta gli automobilisti per il parcheggio ma perché non cambiare strategia?

    "Quando la ricattano per il parcheggio provi ad andare dal suo Sindaco lo tiri giù dallo scranno se lo porti al parcheggio si faccia una bella sfuriata le chieda conto dove sono finiti i soldi delle multe che ha pagato e si faccia spiegare perchè i vigili sono nella boscaglia anzichè tra il traffico; si faccia, visto che siamo in argomento, spiegare magari anche perché alcuni colleghi Sindaci che hanno tarato le macchinette per far scattare le multe anche quando non si passa con il rosso non sono stati spediti in Romania? 

    - Strategia adottata da molti. Vanno dai carabinieri e la risposta è sempre la stessa. 
    Non possiamo farci nulla. Se li tocchiamo ci creano problemi". Le devo dire io chi li protegge oppure ci arriva da solo?

    La rabbia che si legge non può essere trattata con superficialità e a volte è più facile giudicare che non trovarsi nelle reali disavventure. Ma ci sarà pure una differenza tra perseguire i reati chi quei reati li compie e perseguitare intere popolazioni perché rubano il rame , bruciano le gomme di automobili per scaldarsi e hanno figli minori che sognano di guidare automobili potenti? Una civiltà con tanti mezzi ma che negli ospedali “tendenzialmente” fa morire i propri figli non pare migliore di chi ruba il rame per sfamarli.

    - Come le ho spiegato, se si trattasse di un caso isolato le darei ragione. Ma gli zingari da che mondo è mondo hanno tramutato questo stile di vita in una cultura che pertanto definisce un trend. Se i nostri politici anziché perdere tempo a parlare di tolleranza li obbligassero a integrarsi (ripeto OBBLIGASSERO) forse non saremmo a questo punto.
    • Di gianluca (---.---.---.130) 20 settembre 2010 00:51
      gianluca

      @Enrico

      Sono rimasto moto colpito dall’articolo ( che in parte condivido) ma anche dai suoi commenti ben argomentati e lucidi, e queste ultime sono caratteristiche che spessono latitano tra chi sostiene le sue tesi.

      Mi permetto di interferire nella discussione per fare alcuni appunti ad uno degli ultimi suoi interventi (sintesi degli altri), di cui riporterò alcuni passi.

       "- Mi impoverisce un nazione in cui è legalizzata l’immigrazione clandestina e in cui non posso più uscire con il portafogli in mano. Dove non ho la libertà di parcheggiare la mia macchina. Dove un immigrato africano si può permettere di chiamare Troia bianca la mia ragazza o qualunque altra donna che passa per i parcheggi di un supermercato. Dove lo zingaro o il tossico italiano che sta al semaforo mi vuole lavare il vetro della macchina per 1 euro pena danni alla macchina. "

      mi perdoni ma questa mi pare una voluta iperbole. io vivo da quindici anni a Ladispoli, una località ne pressi di roma con un tasso UFFICIALE di residenti immigrati che supera il trenta percento del totale. e nonostante alcuni problemi congeniti ad un territorio di provincia ad alta concentrazione immigrata, non si vivono questi disagi. almeno in tale proporzione. quindi le ipotesi sono tre: o vivo io in un’oasi anomala di felicità e riuscita integrazione, ed allora la ricetta dovrebbe essere esportata ; o l’anomalia è rappresentata dal contesto da cui la sua narrazione e tratta, ma allora il problema sarebbe locale e non generalizzabile; oppure - come io credo- la sua è un’esagerazione funzionale al suo argomentare.

       “ Mi impoverisce la consapevolezza del fatto che non solo devo accettare tutta questa gente ma parte dei miei guadagni, del mio sudore, della mia fatica, deve andare a mantenere questa gente che, senza né arte né parte ha il triplo delle garanzie che vengono garantite a me.”

      mi fa degli esempi di queste plurime garanzie di cui godono gli immigrati? perchè lei, ora, si sta riferendo agli immigrati in genere, non alla sola comunità rom. perchè io, nella storia dell’imigrazione in italia degli ultimi anni vedo solo una grossa percentuale di sfruttamento da parte degli imprenditori e delle famiglie italiane, ed una minore di furbizia e delinquenza immigrata.
      per ulteriori informazioni http://www.affaritaliani.it/sociale...

      “Passo metà dell’anno all’estero e metà in Italia. Mi creda se le dico che dovunque vada non vedo nessun posto in cui esiste una sinistra talmente incosciente da giustificare tutte queste cose nel più assoluto disprezzo dei diritti degli indigeni. “

      per fortuna non siamo (italian, visto che non sono di sinistra) soli http://www.repubblica.it/2009/08/se...

      “Si ricordi che la tolleranza è un valore. Ma come tutte le cose, un eccesso di tolleranza nei confronti di alcuni gruppi, lede i diritti di libertà degli altri. Come quando lei tutela i ROM (in modo diretto o indiretto utilizzando l’onnipresente relativismo tutto italico che dilata gli argomenti all’infinito senza mai giungere a una conclusione) senza pensare che i loro comportamenti oggi impediscono ai vicini dei loro campi di uscire di casa, di vivere una vita normale, di lasciare la loro macchina aperta nel giardino di casa ecc. “

      tutelare i rom ed i loro diritti, in quanto cittadini europei possessori di diritti civili, culturali, politici ed economici garantiti dai trattati istitutivi della comunità ( ma anche dai trattati internazionali sui diritti dell’uomo) da noi stipulati e concedere a loro il diritto della presunzione di innocenza  in quanto individui e nonostante le “colpe di un popolo” (habeas corpus), è una battaglia che serve a tutelare anche lei e me , in qualsiasi contesto noi ci potremmo trovare a vivere. e per uno abituato a risiedere in paesi come la cina credo non sia qualcosa di difficile da intendere.


      “Ecco cos’è che mi impoverisce. Tramutare atti criminali diffusi in casi sporadici e minimizzare i drammi altrui addirittura tutelando una categoria che da anni si contraddistingue per gli atti criminali.”

      due considerazioni: nessuno nega che quella dei rom (ma l’autore dell’articolo non vorrebbe venissero, giustamente, così etichettati) sia una emergenza sociale reale e sentita. ma non nelle proprozoni che i media mainstream ci vogliono far credere. il numero dei rom in italia è di 130 mila, meno dello 0,3% (dati della dierspiegel)e concentrati solo in alcune località del nostro paese. ela cifra è simile in tutta europa (sono sotto il 3%).
      il discorso però, ed è questo il fulcro del problema, è che si continua a guardare il dito anzichè la luna . lei crede davvero che cacciare via rom (dove, poi? in "romistan"?) ed irregolari in genere sia una soluzione? sarebbe come spazzare la polvere sotto il tappeto e fingere che non ci sia. se in italia un immigrato o un italiano è libero di delinquere è solo perchè il sistema istituzionale, legislativo e giuridico non funziona e perchè ancheil paese nel suo sostrato sociale è ormai marcio fino al midollo. chi vuole delinquere, viene nel nostro paese perchè trovaun far west legale; trova la porta già scassinata dall’interno.
      perchè i paesi del nord non vivono , almeno nelle sue proporzioni lo stesso problema nonostante la piùalta percentuale di popolazione immigrata?

      E poi:

       “…In buona sostanza, come accade nella maggior parte dei casi in cui una data "razza", "gruppo etnico" o "religioso" (Non aggiungo queste cose a caso) vengono perseguitati o disprezzati da una parte più o meno grande delle comunità, ci sono delle valide ragioni, che però per alcuni non sembrano essere sufficienti.”

       Davvero non posso pensare che lei, persona evidentemente dotata di buon senso, possa cedere all’illogicità ditale ragionamento. In base a tale affermazione dovremmo dare per buona la teoria che i rossi di capelli sono persone da cui diffidare od anche  che gli ebrei controllano il mondo e persino che i gatti neri portano sfortuna.

       distinti saluti Gianluca

      ps alcuni link che le potrebbero stuzzicare la curiosità
      http://www.stefaniaragusa.com/2010/...
      http://www.bancaditalia.it/pubblica...
      http://www.corriere.it/economia/09_...

  • Di (---.---.---.154) 19 settembre 2010 13:34

    Vorrei precisare alcune cose.

    Prima di tutto, che, pur avendo, come tutti, le mie simpatie e antipatie politiche, non sono iscritto a nessun partito, non sono mai stato candidato a nessuna elezione, non ho mai chiesto i voti di nessuno, e questo articolo non mi è stato commissionato o ispirato da nessuno.
    Poi vorrei capire quali sono i punti, nel testo, in cui dico che non vorrei punire chi (rom o altri) ruba, sfrutta i bambini, obbliga i membri della propria famiglia a vivere in condizioni sanitarie e umane inaccettabili. Visto che non credo di aver scritto questo, o mi sono espresso malissimo, oppure alcuni lettori hanno interpretato tutto questo (arbitrariamente) dietro cose che ho detto io, correndo il rischio di sbagliarsi.
    La mia argomentazione concerneva due punti:

    1) ci sono persone (nomadi e non) che rubano, sfruttano i bambini, vivono in campi disgustosi. Queste persone non mi piacciono e vorrei che fossero punite (la questione delle espulsioni, soprattutto della loro efficacia e fattibilità è solo un corollario di questo). Quello che contestavo è che questo insieme di persone non coincide necessariamente con i rom. Dato che rom è il nome di un popolo, suggerivo solo di usare un altro termine. Invece, mi sembra che in tutti i commenti si sia usato rom nel modo sbagliato, come sinonimo di "zingaro che ruba, sfrutta i bambini e vive nello sporco". Siccome però a me piace giudicare le persone per quello che FANNO e non per quello che SONO, vorrei semplicemente chiamare queste persone "ladri", "sfruttatori di bambini" e "zozzoni", termini che hanno il merito di essere, da una parte più espliciti e meno ipocriti, e dall’altra modulabili (ci può essere uno zozzone che non ruba e non sfrutta i bambini, un ladro che è pulitissimo, e così via). Io non sono uno specialista né dei rom né degli zingari, quindi non so niente di tutto ciò, ma non posso escludere che esistano dei rom (intesi come popolo) puliti e civili. Se è vero che esistono dei rom (mettiamo pure la maggioranza) per cui tutti i non rom sono tutti uguali e meritano solo di essere derubati, bé io voglio essere migliore di loro...
    Che poi certe pratiche siano più diffuse in certe comunità è un discorso che ha a che vedere con i condizionamenti culturali e sociali, non con l’appartenenza a un popolo, altrimenti si cade nel pericolo di considerare che un rom appartiene ad una razza inferiore e non può nemmeno redimersi e diventare "civile", mentre abbiamo il dovere di lasciargli almeno questa possibilità. Fino a quarant’anni fa nella città dove abito gli italiani erano trattati - non sulla base di quello che facevano ma di quello che erano - da straccioni, parassiti e "mangiaspaghetti". Quando vedrò che puniamo i rom perché rubano, sfruttano i bambini e sono sporchi, e non perché sono rom, avremo fatto un grande passo avanti. Se poi, insieme, puniamo anche l’enorme numero di italiani (o francesi) che rubano, sfruttano i bambini e sono sporchi, ancora meglio...

    2) il secondo punto che ho sviluppato era non di negare che esistono rom che rubano, sfruttano i bambini o vivono nello sporco, ma che questo costituisse, in Francia (ma anche in Italia, dove ho vissuto fino a 33 anni e che frequento ancora regolarmente) un’emergenza nazionale tale da giustificare l’energia con la quale il governo francese ha affrontato la questione, e le polemiche che ne sono seguite. E basavo questo scetticismo sulla mia esperienza personale, perché potrà anche essere vero che sono un privilegiato, ma non vivo certamente in un ghetto, giro molto, e frequento tutti i quartieri di tutte le città. Gli esempi che sono stati portati per convincermi del contrario sono o casi individuali (mentre io avevo scritto esplicitamente "non nego che ci possano essere persone che ne sono veramente colpite, tanto da percepirla come un’emergenza") o singole categorie, particolarmente interessate dal fenomeno (pompieri, carabinieri, operatori del 118), e non vedo in cosa questi esempi smentiscano quello che ho detto. E’ certamente vero che la paura dello ’zingaro’ ha anche un fondamento reale, ma, come molte cose nella nostra società, ha anche un alto valore simbolico, e per un politico è più redditizio cavalcare questa paura che prendersi la briga di affrontare i veri problemi. E’ vero che io quando vedo degli zingari sporchi che fanno l’elemosina sento un’istintiva repulsione (non sono un’anima bella ipocrita), ma non faccio neanche il politico, mentre il ruolo del politico dovrebbe (sottolineo: dovrebbe) essere quello di andare al di là dei bassi istinti del popolo, altrimenti, scusatemi tanto, ma per me come politico non vale niente. Quello che volevo capire è qual è la vera incidenza dell’emergenza rom sulla nostra vita (di tutti i cittadini), e questo nessuno è riuscito a spiegarmelo, ma dalle cifre nude non sembra poi così drammatica. E l’argomento secondo cui "se tutti li odiano un motivo ci sarà", avrà anche un fondo di verità, ma può essere rovesciato: se tutti li odiano, dal medioevo in poi, e siamo comunque andati sulla luna e abbiamo avuto il progresso che abbiamo, forse non sarà poi quel pericolo che si cerca di dipingere.
    Quindi, niente destra e sinistra, almeno per quanto mi riguarda, ma semplicemente voglia di guardare le sfumature e non prendere la realtà così come viene.
  • Di Fabio Montermini (---.---.---.154) 19 settembre 2010 13:36
    Fabio Montermini

    Vorrei precisare alcune cose.

    Prima di tutto, che, pur avendo, come tutti, le mie simpatie e antipatie politiche, non sono iscritto a nessun partito, non sono mai stato candidato a nessuna elezione, non ho mai chiesto i voti di nessuno, e questo articolo non mi è stato commissionato o ispirato da nessuno.
    Poi vorrei capire quali sono i punti, nel testo, in cui dico che non vorrei punire chi (rom o altri) ruba, sfrutta i bambini, obbliga i membri della propria famiglia a vivere in condizioni sanitarie e umane inaccettabili. Visto che non credo di aver scritto questo, o mi sono espresso malissimo, oppure alcuni lettori hanno interpretato tutto questo (arbitrariamente) dietro cose che ho detto io, correndo il rischio di sbagliarsi.
    La mia argomentazione concerneva due punti:

    1) ci sono persone (nomadi e non) che rubano, sfruttano i bambini, vivono in campi disgustosi. Queste persone non mi piacciono e vorrei che fossero punite (la questione delle espulsioni, soprattutto della loro efficacia e fattibilità è solo un corollario di questo). Quello che contestavo è che questo insieme di persone non coincide necessariamente con i rom. Dato che rom è il nome di un popolo, suggerivo solo di usare un altro termine. Invece, mi sembra che in tutti i commenti si sia usato rom nel modo sbagliato, come sinonimo di "zingaro che ruba, sfrutta i bambini e vive nello sporco". Siccome però a me piace giudicare le persone per quello che FANNO e non per quello che SONO, vorrei semplicemente chiamare queste persone "ladri", "sfruttatori di bambini" e "zozzoni", termini che hanno il merito di essere, da una parte più espliciti e meno ipocriti, e dall’altra modulabili (ci può essere uno zozzone che non ruba e non sfrutta i bambini, un ladro che è pulitissimo, e così via). Io non sono uno specialista né dei rom né degli zingari, quindi non so niente di tutto ciò, ma non posso escludere che esistano dei rom (intesi come popolo) puliti e civili. Se è vero che esistono dei rom (mettiamo pure la maggioranza) per cui tutti i non rom sono tutti uguali e meritano solo di essere derubati, bé io voglio essere migliore di loro...
    Che poi certe pratiche siano più diffuse in certe comunità è un discorso che ha a che vedere con i condizionamenti culturali e sociali, non con l’appartenenza a un popolo, altrimenti si cade nel pericolo di considerare che un rom appartiene ad una razza inferiore e non può nemmeno redimersi e diventare "civile", mentre abbiamo il dovere di lasciargli almeno questa possibilità. Fino a quarant’anni fa nella città dove abito gli italiani erano trattati - non sulla base di quello che facevano ma di quello che erano - da straccioni, parassiti e "mangiaspaghetti". Quando vedrò che puniamo i rom perché rubano, sfruttano i bambini e sono sporchi, e non perché sono rom, avremo fatto un grande passo avanti. Se poi, insieme, puniamo anche l’enorme numero di italiani (o francesi) che rubano, sfruttano i bambini e sono sporchi, ancora meglio...

    2) il secondo punto che ho sviluppato era non di negare che esistono rom che rubano, sfruttano i bambini o vivono nello sporco, ma che questo costituisse, in Francia (ma anche in Italia, dove ho vissuto fino a 33 anni e che frequento ancora regolarmente) un’emergenza nazionale tale da giustificare l’energia con la quale il governo francese ha affrontato la questione, e le polemiche che ne sono seguite. E basavo questo scetticismo sulla mia esperienza personale, perché potrà anche essere vero che sono un privilegiato, ma non vivo certamente in un ghetto, giro molto, e frequento tutti i quartieri di tutte le città. Gli esempi che sono stati portati per convincermi del contrario sono o casi individuali (mentre io avevo scritto esplicitamente "non nego che ci possano essere persone che ne sono veramente colpite, tanto da percepirla come un’emergenza") o singole categorie, particolarmente interessate dal fenomeno (pompieri, carabinieri, operatori del 118), e non vedo in cosa questi esempi smentiscano quello che ho detto. E’ certamente vero che la paura dello ’zingaro’ ha anche un fondamento reale, ma, come molte cose nella nostra società, ha anche un alto valore simbolico, e per un politico è più redditizio cavalcare questa paura che prendersi la briga di affrontare i veri problemi. E’ vero che io quando vedo degli zingari sporchi che fanno l’elemosina sento un’istintiva repulsione (non sono un’anima bella ipocrita), ma non faccio neanche il politico, mentre il ruolo del politico dovrebbe (sottolineo: dovrebbe) essere quello di andare al di là dei bassi istinti del popolo, altrimenti, scusatemi tanto, ma per me come politico non vale niente. Quello che volevo capire è qual è la vera incidenza dell’emergenza rom sulla nostra vita (di tutti i cittadini), e questo nessuno è riuscito a spiegarmelo, ma dalle cifre nude non sembra poi così drammatica. E l’argomento secondo cui "se tutti li odiano un motivo ci sarà", avrà anche un fondo di verità, ma può essere rovesciato: se tutti li odiano, dal medioevo in poi, e siamo comunque andati sulla luna e abbiamo avuto il progresso che abbiamo, forse non sarà poi quel pericolo che si cerca di dipingere.
    Quindi, niente destra e sinistra, almeno per quanto mi riguarda, ma semplicemente voglia di guardare le sfumature e non prendere la realtà così come viene.
  • Di gianluca (---.---.---.130) 20 settembre 2010 00:48
    gianluca

    @Enrico

    Sono rimasto moto colpito dall’articolo ( che in parte condivido) ma anche dai suoi commenti ben argomentati e lucidi, e queste ultime sono caratteristiche che spessono latitano tra chi sostiene le sue tesi.

    Mi permetto di interferire nella discussione per fare alcuni appunti ad uno degli ultimi suoi interventi (sintesi degli altri), di cui riporterò alcuni passi.

     "- Mi impoverisce un nazione in cui è legalizzata l’immigrazione clandestina e in cui non posso più uscire con il portafogli in mano. Dove non ho la libertà di parcheggiare la mia macchina. Dove un immigrato africano si può permettere di chiamare Troia bianca la mia ragazza o qualunque altra donna che passa per i parcheggi di un supermercato. Dove lo zingaro o il tossico italiano che sta al semaforo mi vuole lavare il vetro della macchina per 1 euro pena danni alla macchina. "

    mi perdoni ma questa mi pare una voluta iperbole. io vivo da quindici anni a Ladispoli, una località ne pressi di roma con un tasso UFFICIALE di residenti immigrati che supera il trenta percento del totale. e nonostante alcuni problemi congeniti ad un territorio di provincia ad alta concentrazione immigrata, non si vivono questi disagi. almeno in tale proporzione. quindi le ipotesi sono tre: o vivo io in un’oasi anomala di felicità e riuscita integrazione, ed allora la ricetta dovrebbe essere esportata ; o l’anomalia è rappresentata dal contesto da cui la sua narrazione e tratta, ma allora il problema sarebbe locale e non generalizzabile; oppure - come io credo- la sua è un’esagerazione funzionale al suo argomentare.

     “ Mi impoverisce la consapevolezza del fatto che non solo devo accettare tutta questa gente ma parte dei miei guadagni, del mio sudore, della mia fatica, deve andare a mantenere questa gente che, senza né arte né parte ha il triplo delle garanzie che vengono garantite a me.”

    mi fa degli esempi di queste plurime garanzie di cui godono gli immigrati? perchè lei, ora, si sta riferendo agli immigrati in genere, non alla sola comunità rom. perchè io, nella storia dell’imigrazione in italia degli ultimi anni vedo solo una grossa percentuale di sfruttamento da parte degli imprenditori e delle famiglie italiane, ed una minore di furbizia e delinquenza immigrata.
    per ulteriori informazioni http://www.affaritaliani.it/sociale...

    “Passo metà dell’anno all’estero e metà in Italia. Mi creda se le dico che dovunque vada non vedo nessun posto in cui esiste una sinistra talmente incosciente da giustificare tutte queste cose nel più assoluto disprezzo dei diritti degli indigeni. “

    per fortuna non siamo (italian, visto che non sono di sinistra) soli http://www.repubblica.it/2009/08/se...

    “Si ricordi che la tolleranza è un valore. Ma come tutte le cose, un eccesso di tolleranza nei confronti di alcuni gruppi, lede i diritti di libertà degli altri. Come quando lei tutela i ROM (in modo diretto o indiretto utilizzando l’onnipresente relativismo tutto italico che dilata gli argomenti all’infinito senza mai giungere a una conclusione) senza pensare che i loro comportamenti oggi impediscono ai vicini dei loro campi di uscire di casa, di vivere una vita normale, di lasciare la loro macchina aperta nel giardino di casa ecc. “

    tutelare i rom ed i loro diritti, in quanto cittadini europei possessori di diritti civili, culturali, politici ed economici garantiti dai trattati istitutivi della comunità ( ma anche dai trattati internazionali sui diritti dell’uomo) da noi stipulati e concedere a loro il diritto della presunzione di innocenza  in quanto individui e nonostante le “colpe di un popolo” (habeas corpus), è una battaglia che serve a tutelare anche lei e me , in qualsiasi contesto noi ci potremmo trovare a vivere. e per uno abituato a risiedere in paesi come la cina credo non sia qualcosa di difficile da intendere.


    “Ecco cos’è che mi impoverisce. Tramutare atti criminali diffusi in casi sporadici e minimizzare i drammi altrui addirittura tutelando una categoria che da anni si contraddistingue per gli atti criminali.”

    due considerazioni: nessuno nega che quella dei rom (ma l’autore dell’articolo non vorrebbe venissero, giustamente, così etichettati) sia una emergenza sociale reale e sentita. ma non nelle proprozoni che i media mainstream ci vogliono far credere. il numero dei rom in italia è di 130 mila, meno dello 0,3% (dati della dierspiegel)e concentrati solo in alcune località del nostro paese. ela cifra è simile in tutta europa (sono sotto il 3%).
    il discorso però, ed è questo il fulcro del problema, è che si continua a guardare il dito anzichè la luna . lei crede davvero che cacciare via rom (dove, poi? in "romistan"?) ed irregolari in genere sia una soluzione? sarebbe come spazzare la polvere sotto il tappeto e fingere che non ci sia. se in italia un immigrato o un italiano è libero di delinquere è solo perchè il sistema istituzionale, legislativo e giuridico non funziona e perchè ancheil paese nel suo sostrato sociale è ormai marcio fino al midollo. chi vuole delinquere, viene nel nostro paese perchè trovaun far west legale; trova la porta già scassinata dall’interno.
    perchè i paesi del nord non vivono , almeno nelle sue proporzioni lo stesso problema nonostante la piùalta percentuale di popolazione immigrata?

    E poi:

     “…In buona sostanza, come accade nella maggior parte dei casi in cui una data "razza", "gruppo etnico" o "religioso" (Non aggiungo queste cose a caso) vengono perseguitati o disprezzati da una parte più o meno grande delle comunità, ci sono delle valide ragioni, che però per alcuni non sembrano essere sufficienti.”

     Davvero non posso pensare che lei, persona evidentemente dotata di buon senso, possa cedere all’illogicità ditale ragionamento. In base a tale affermazione dovremmo dare per buona la teoria che i rossi di capelli sono persone da cui diffidare od anche  che gli ebrei controllano il mondo e persino che i gatti neri portano sfortuna.

     distinti saluti Gianluca

    ps alcuni link che le potrebbero stuzzicare la curiosità
    http://www.stefaniaragusa.com/2010/...
    http://www.bancaditalia.it/pubblica...
    http://www.corriere.it/economia/09_...

    • Di (---.---.---.236) 25 settembre 2010 17:40

      Salve Gianluca,


      Mi scuso per la risposta ritardata ma al momento non mi trovo in Italia e ho poco tempo. 
      Passo a commentare le sue osservazioni. Mi perdoni anche per i copia/incolla fatti con le sue frasi a cui do risposta sotto.

      mi perdoni ma questa mi pare una voluta iperbole. ........... la sua è un’esagerazione funzionale al suo argomentare.

      Risposta
      Io sono stato spesso a Roma e andavo spesso a Torino e risiedo in Sardegna, quando in Italia. Ho avuto molteplici esperienze con immigrati e zingari. Manco a dirlo gli immigrati son sempre gli stessi e gli zingari non cambiano. Ho abitato per diversi anni nel Regno Unito e in Francia. Se nel Regno Unito le cose andavano bene perché negli anni 90 non esistevano gli zingari (Ma anche perché l’elemosina veniva punita), la Francia è sempre stata un rifugio di disperati nordafricani e zingari. Vidi i primi zingari a Londra dopo la guerra del Kosovo. Un amico giornalista mi disse che arrivavano spacciandosi per profughi e subito invasero le strade, mentre la polizia li prelevava anche a forza (Visti di persona a Oxford Street attorno al 1996/97 se non erro). 
      Non ci sono ricette per l’integrazione. Ci sono poche oasi di pace in un deserto di intolleranza, razzismo più o meno giustificato, xenofobia, islamofobia ecc che, come avrà certamente notato non fanno che crescere nonostante le bugie che i vari governi ci propinano ogni giorno.
      Ora risiedo in Asia. Non ci sono zingari. Ma le assicuro che gli stessi immigrati che danno tanti problemi da noi danno esattamente gli stessi problemi anche qui. E’ evidente che non può essere un caso. Per cui mentre lei sta in paradiso, altri vivono all’inferno. Fortunato lei, sfigati tanti altri.
      _______
      mi fa degli esempi di queste plurime garanzie di cui godono gli immigrati? 
      ____
      Risposta 

      I campi nomadi attrezzati dai comuni sono un privilegio riservato ai nomadi. I nomadi dal canto loro li devastano tramutandoli in immondezzai. Succede a Cagliari come in altre località. Le basta fare una ricerca su Google per determinare la veridicità delle mie affermazioni.
      Quanto ai privilegi riservati agli altri immigrati, stesso discorso. Ci sono comuni in cui per esempio venivano assegnati punteggi più alti agli immigrati per l’assegnazione delle case popolari, mentre in altri posti godono di altri privilegi documentabili o meno (bonus spesa comunali, pagamenti di studi per i figli ecc). E’ ovvio che lei vede solo una parte del problema.
      __
      tutelare i rom ed i loro diritti, in quanto cittadini europei possessori di diritti civili, culturali, politici e........ e per uno abituato a risiedere in paesi come la cina credo non sia qualcosa di difficile da intendere.

      Risposta
      Non sono d’accordo. La tutela dei ROM in quanto tendenzialmente criminali va in netto contrasto con le esigenze delle persone civili (E si vede). I trattati internazionali non sono realtà immutabili. Se le condizioni cambiano i trattati devono essere cambiati. 
      Io non mi sento tutelato dalle attuali norme, e dall’ipertolleranza europea. Mi sento scavalcato mentre vedo gente che si sbraccia per difendere questa gente.

      Per uno abituato a risiedere in Cina come Taiwan o qualunque altro posto non ancora vittima dell’ipertolleranza , la visione di quello che è diventato l’Europa è infinitamente triste. Infatti chi risiede stanzialmente in Cina come in altri paesi di quest’area sa benissimo che A) Non fanno immigrare parassiti perché considerati un danno per la società B) le regole vengono fatte rispettare ed essendo ancora in vigore la pena di morte, checché se ne dica, è un grande incentivo all’ordine. In sostanza, non sempre quello che si legge corrisponde alla realtà. 
      L’eccesso di tolleranza porta a contraddizioni che vanno a ledere i diritti delle persone perbene. Tutto nel nome di una "tolleranza" infinita che è un’enorme bugia, dato che sta creando una reazione contraria in un numero sempre più crescente di persone (E la recrudescenza delle destre estreme piuttosto che di quelle moderate ne è un chiaro indice, ultima in ordine di apparizione la Svezia). Ci vuole poco a capire cosa stia accadendo.
      ____

      due considerazioni: nessuno nega che quella dei rom (ma l’autore dell’articolo non vorrebbe venissero, giustamente, così etichettati) sia una emergenza sociale reale e sentita. ........... (dati della dierspiegel)e concentrati solo in alcune località del nostro paese. ela cifra è simile in tutta europa (sono sotto il 3%).

      Risposta.

      Non interessa la loro concentrazione. Interessano gli effetti che sortiscono sulla società e sulla libertà dei cittadini perbene. In questo senso mi pare siamo tutti d’accordo sul fatto che rappresentano un problema. Irrilevante il fatto che sia uno o centomila. Si immagini se fossero il 10 o il 20%. Meno male che sono solo il 3%. A me i media mainstream non interessano. Io giro per il mondo e osservo. La stampa mi interessa relativamente perché sempre orientata.
      ______
      il discorso però, ed è questo il fulcro del problema, è che si continua a guardare il dito anzichè la luna . lei crede davvero che cacciare via rom (dove, poi? in "romistan"?) ed irregolari in genere sia una soluzione? ........chi vuole delinquere, viene nel nostro paese perchè trovaun far west legale; trova la porta già scassinata dall’interno.
      perchè i paesi del nord non vivono , almeno nelle sue proporzioni lo stesso problema nonostante la più alta percentuale di popolazione immigrata?

      Risposta.

      Il principio è che, contrariamente a quanto è accaduto finora, chi disturba la società deve esserne allontanato in un modo o nell’altro. Nel caso dei ROM il rimpatrio è la soluzione migliore, mentre nel caso di quelli italiani la galera è la soluzione migliore. Io sarei anche per i lavori socialmente utili (Io preferirei quelli forzati ma non sono di moda al momento)
      Stesso ragionamento applicasi a tutti gli altri immigrati che creano problemi o agli italiani che creano lo stesso tipo di problema. Se la soluzione per lei è tenerli tutti in Italia per "ammaestrarli" è evidente che non la pensiamo allo stesso modo.

      Inoltre ci sono paesi che stanno peggio a causa di altri immigrati. Svezia e Francia per esempio.
      ____

       In base a tale affermazione dovremmo dare per buona la teoria che i rossi di capelli sono persone da cui diffidare od anche  che gli ebrei controllano il mondo e persino che i gatti neri portano sfortuna.

      Risposta

      Non è relativizzando che dimostra di capire il concetto. In base al mio ragionamento devo dedurre che se in 40 anni tra Italia e estero son sempre gli stessi a creare problemi di criminalità, intolleranza, incompatibilità religiosa, criminalità seriale ecc, ci sono delle ottime ragioni per dire che quelle razze, religioni, etnie, delinquono o creano più problemi di altre. Negarlo sarebbe dire una bugia. Non posso negare che i ROM creino più problemi dei francesi, o degli svedesi. Non posso negare che gli islamici creino infinitamente più problemi di un buddista o di un ebreo. Sono semplicemente dati di fatto che per quanto si cerchi di celarli e diluirli nel relativismo italico o europeo, sono innegabili se non altro per il fatto che il problema è riconosciuto a livello globale e mitigato solo dal fatto che i governi tentano disperatamente di trovare giustificazioni a tali comportamenti. Giustificazioni sempre più scricchiolanti. Per gatti neri e compagnia cantante non ho elementi tali che giustifichino le stesse affermazioni che faccio per ROM e altri.
      Il resto è aria fritta.

      Saluti

      Enrico C.
    • Di (---.---.---.48) 26 settembre 2010 16:25

      non si preoccupi per il ritardo.
      perdoni invece me per la lunghezza della risposta e per alcuni tagli che ho dovuto effettuare alle citazioni dei suoi interventi

      Io sono stato spesso a Roma e andavo spesso a Torino e risiedo in Sardegna, quando in Italia.[…] Un amico giornalista mi disse che arrivavano spacciandosi per profughi e subito invasero le strade, mentre la polizia li prelevava anche a forza (Visti di persona a Oxford Street attorno al 1996/97 se non erro).

      Non ci sono ricette per l’integrazione. Ci sono poche oasi di pace in un deserto di intolleranza, razzismo più o meno giustificato, xenofobia, islamofobia ecc che, come avrà certamente notato non fanno che crescere nonostante le bugie che i vari governi ci propinano ogni giorno.


      Cioè lei sostiene che la xenofobia ed il razzismo sono problemi che ostacolano l’integrazione e ma che per risolverli non bisogna eliminare tali ostacoli, ma l’immigrazione di persone che ne sono le vittime?
      È un po’ come riscontrare la presenza di un cancro ai polmoni e risolverlo asportando i polmoni afflitti.

      I campi nomadi attrezzati dai comuni sono un privilegio riservato ai nomadi. […]. E’ ovvio che lei vede solo una parte del problema.


      Be’, se lei definisce un campo nomadi “un privilegio” potrei invitarla a farne all’interno la residenza di una sua seconda abitazione; aggirerebbe con facilità il problema dell’ICi.
      Uscendo dalla spicciola ironia, si può affermare senza tema di smentita che la goccia di privilegi ( molti dei quali sono solo balle frutto della propaganda politica, che tra l’altro non capisco come lei possa ritenere “garantista” visti i tempi), la vita degli immigrati è costellata di ostacoli e discriminazioni tutte documentate. L’avevo invitata alla lettura del testo di Staglianò “grazie” in cui molte di tali vicende vengono documentate. Dagli assurdi meccanismi della bossi-fini, passando per l’obbligo per gli immigrati di dichiarasi autonomi per poter essere assunti e sottopagati nel mondo dell’edilizia, sino alla luminosa costatazione che gli immigrati sono state le prime vittime (un vero e proprio cuscinetto) della crisi economica che ha afflitto il mondo in questi anni, data la totale mancanza di garanzie economiche e sociali.
      I privilegi di cui lei parla fanno parte delle politiche di welfare applicate a tutti i soggetti più sensibili, tra cui, ovviamente spiccano gli immigrati (ma solo se in regola, e sono davvero pochi).


      Non sono d’accordo. […] Mi sento scavalcato mentre vedo gente che si sbraccia per difendere questa gente.

      “Tendenzialmente criminali”? può per cortesia darmi una definizione non ambigua di tendenzialmente criminale? Anche perché se di tendenza si parla, no posso esimermi dal farle presente che le tendenze sono correggibili ed invertibili. Resta il fatto che finche i crimini sanzionati sono quelli comunemente riconosciuti come lesivi della persona (furto, rapina,omicidio, truffa) potrei anche convenire con lei. Ma se ci trovassimo in uno stato dove la libertà di espressione venisse dichiarata reato (e non siamo nel mondo della fantasia, purtroppo), e lei divenisse un criminale per essersi connesso ad un server vietato dal partito o aver pubblicato un articolo su di un blog? Andrebbe espulso anche lei? Ecco perché la difesa dei diritti civili di chiunque è essenziale perché anche i nostri vengano preservati.


      B) le regole vengono fatte rispettare ed essendo ancora in vigore la pena di morte, checché se ne dica, è un grande incentivo all’ordine.


      Inciso: ritiene davvero questa affermazione veritiera?
      http://www.peacelink.it/storia/a/25...
      Anche perché il fatto che gli USA detengano il record di percentuale più alta di detenuti per abitante condurrebbe ad altre conclusioni. Ma tralasciamo.

      L’eccesso di tolleranza porta a contraddizioni che vanno a ledere i diritti delle persone perbene. Tutto nel nome di una "tolleranza" infinita che è un’enorme bugia, dato che sta creando una reazione contraria in un numero sempre più crescente di persone (E la recrudescenza delle destre estreme piuttosto che di quelle moderate ne è un chiaro indice, ultima in ordine di apparizione la Svezia). Ci vuole poco a capire cosa stia accadendo.

      Può darsi, ma una strategia contro la crescente intolleranza potrebbe essere quella di sviluppare òla sensibilità ed il buon senso delle persone di fronte ai fatti. Cacciare gli immigrati perché altrimenti la gente priva di senso critico e contatto con la realtà potrebbe perdere la test, non mi pare sia una soluzione intelligente.
      Piccola digressione sulla svezia e sul montante senso di insicurezza che ha figliato la vittoria del partito dei democratici svedesi . a quanto pare crisi economica, delinquenza ed integrazione hanno avuto pochissimo a che vedere con questo risultato
      http://archiviostorico.corriere.it/...
      e ciò è piuttosto indicativo.


      Non interessa la loro concentrazione. […] La stampa mi interessa relativamente perché sempre orientata.

      Il principio di proporzionalità che dovrebbe informare tutte le politiche governative, specie in ambito di sicurezza, non può che essere sensibile alle DIMENSIONI DI UN PROBLEMA. Qui stiamo parlando di microcriminalità in cui gli attori sono una comunità ETNICAMENTE ETEROGENEA di individui che costituiscono lo 0,3% della popolazione italiana e lo 0,6 di quella francese (percentuali ancora ridotte se parliamo di popolazione carceraria). Se il problema è di tali dimensioni anche la sua risoluzione apporterà dei benefici chiaramente proporzionali. Quindi minimi.
      Ps anche io ho viaggiato ( e risieduto per periodi di durata anche annuale e all’estero). Non ritengo però che le miei opinioni, frutto di esperienze dirette possano avere un valore universale, dato che qualsiasi testimonianza, anche la mia e la sua, è frutto di una visione parziale e spesso condizionata da preconcetti. È per questo che mi affido ai dati

      Il principio è che, contrariamente a quanto è accaduto finora, chi disturba la società deve esserne allontanato in un modo o nell’altro. Nel caso dei ROM il rimpatrio è la soluzione migliore, mentre nel caso di quelli italiani la galera è la soluzione migliore.


      Lei sa, che anche ove possibile, rimpatriare un immigrato il più delle volte significa incentivarlo a cambiare la meta della successiva emigrazione? Via gli immigrati ed i nomadi dalla francia e dalla germania equivale più o meno a dire “spediamoli in italia, grecia o Inghilterra”. Potremmo chiudere le frontiere a tutti allora. Ma questo porterebbe al crollo dell’unione europea(fondata sulla libera circolazione di merci, capitali e PERSONE, della cui ultima categoria fanno parte anche rom rumeni, ,ungheresi, bulgari…). Non so come ne risentirebbe il suo business…

      Stesso ragionamento applicasi a tutti gli altri immigrati che creano problemi o agli italiani che creano lo stesso tipo di problema. Se la soluzione per lei è tenerli tutti in Italia per "ammaestrarli" è evidente che non la pensiamo allo stesso modo.

      Ad ammaestrarli preferisco l’espressione “applicare su di loro le regole codificate dalla nostra giustizia e dalla nostra costituzione”. Tra queste rientrano anche, l’arresto, il giusto processo, pene proporzionate, detenzione, eventuale riabilitazioni. Cose che,i uno stato civile e normale, dovrebbero essere applicate indistintamente a tutti. Ma che nel suo ragionamento vengono escluse a priori, o applicate secondo un criterio discriminatorio secondo il quale esistono cittadini di serie A (gli autoctoni) e cittadini di serie B ( immigrati, o “invasori”) ai quali il criterio di universalità del diritto non può essere applicato. Ciò credo sia frutto di una sua idea etnica di nazione, che non ha riscontri scientifici ed è foriera di pericolosissime conseguenze come la storia (anche recente ha dimostrato; vedi i balcani)

      Inoltre ci sono paesi che stanno peggio a causa di altri immigrati. Svezia e Francia per esempio.

      La svezia sta peggio di noi?? Da che punto di vista?

      Non è relativizzando che dimostra di capire il concetto. In base al mio ragionamento devo dedurre che se in 40 anni tra Italia e estero son sempre gli stessi a creare problemi di criminalità, intolleranza, incompatibilità religiosa, criminalità seriale ecc, ci sono delle ottime ragioni per dire che quelle razze, religioni, etnie, delinquono o creano più problemi di altre. Negarlo sarebbe dire una bugia[..]Per gatti neri e compagnia cantante non ho elementi tali che giustifichino le stesse affermazioni che faccio per ROM e altri.

      Come le ho detto nessuno nega che esista un problema con una comunità. Quello che le contestavo/amo è che A) la soluzione da lei proposta, quella del rimpatrio, possa essere la soluzione di alcunché B) che il problema dei rom abbia le dimensioni che lei, i media e la politica europea (questa storia che ci siano governi in europa che si sperticano per difendere l’integrazione e la tolleranza in base ad un ideale di relativismo paneuropeo mi pare una sciocchezza senza appigli alla realtà) gi conferite, che invece a nostro parere è solo un capro espiatorio per nascondere il fallimento nelle politiche sulla sicurezza c) che lei attribuisce ad ogni individuo, indiscriminatamente, le “colpe di un popolo”, applicando dei ragionamenti basati, nemmeno troppo surrettiziamente, sulla genetiche e la predestinazione, i quali, come lei non può non sapere non hanno alcuna valenza scientifica - a meno che il fatto che – tanti la pensano come me- non sia per lei un criterio sufficiente per validare la sua opinione-
      Infine, e ciò discende dall’ultimo punto, lei fa un’ulteriore discriminazione nella discriminazione. Mentre, infatti, dopo aver confermato qualche post più sopra che la gente del sud italia si è macchiata di molteplici colpe, se non altro di indolenza, subito dopo  si sente pronto ad assolversi dal “peccato originale” che macchia la sua gente e dovrebbe macchiare anche lei, suppongo proprio in ragione degli sforzi che ha compiuto nella sua vita in quanto INDIVIDUO per distinguersi, lo stesso beneficio on lo concede al ro, o all’immigrato o allo zingaro, in quanto “tendenzialmente criminale”. Due pesi e due misure?

      Il resto è aria fritta.

      No, spesso il resto è quel tanto di buon senso che non ci permette di distinguere ciò che noi vogliamo vedere da quel che in realtà potrebbe essere. È l’incapacità di comprendere il mondo come più complicato di quel che crediamo

    • Di (---.---.---.174) 27 settembre 2010 00:22

      perdoni i refusi, in particolare degli ultimi due paragrafi. non ho fatto in tempo a rileggere il post. spero non abbiano compromesso la comprensione.
      saluti gianluca

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