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Commento di

su Chi ha paura del rom cattivo?


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18 settembre 2010 09:20

Fabio,


Su alcune considerazioni possiamo anche essere d’accordo. Mi permetto però di dire la mia su alcuni punti.

1) La stragrande maggioranza degli immigrati dell’Est (per motivi più o meno ovvi) voterebbe a destra. Africani e arabi voterebbero a sinistra perché è la sinistra che ne alimenta speranze e ambizioni (Case gratis, istruzione, assistenza sanitaria anche per i clandestini, tutela legale gratuita, cittadinanza alla nascita anche se è noto che neppure dopo generazioni alcuni si integrano, e così via). La sinistra ne è consapevole (come la chiesa, che ci lucra sulla sfiga degli altri) e prosegue la sua politica incurante del fatto che così facendo lede gravemente la libertà degli italiani CHE FINISCE DOVE INIZIANO LE ELEMOSINE, GLI STUPRI, LE MINACCE RELIGIOSE, ECCECC.
2) Gli zingari, italiani o meno DEVONO seguire le regole PUNTO. Ora, siccome c’è chi ne tutela i comportamenti (adducendo fattori culturali), loro non si sono mai presi la briga di adeguarsi. Resto comunque dell’idea che si tratta di parassiti e il fatto che nessuno se ne sia preso cura fino ad oggi è preoccupante.
3) Io non sono solo contrario ai clandestini. Sono totalmente contrario anche all’immigrazione di certi tipi di immigrati. Nella fattispecie i mussulmani per ragioni ovvie ma complesse da descrivere in questa sede. 
4) Il suo discorso sul nero mi trova quasi d’accordo se non fosse per uno o due punti.
a) L’Europa con tutte le sue regole a dir poco vessatorie e con quella pressione fiscale (In parte causata dalle regole, in parte dalla corruzione, in parte da welfare estremamente onerosi su cui gravano, manco a dirlo i milioni di parassiti a cui diamo ospitalità) è fuori mercato rispetto alle nazioni emergenti in cui non c’è spazio per chi non produce e che, con noi o senza di noi, producono e vendono. Non per caso molti imprenditori delocalizzano. L’Europa è in piena decadenza economica a causa delle regole europee e dell’impronta social-comunista che i nostri euroburocrati stanno lentamente dando all’UE, che si sta configurando come un’entità sempre più simile a un’oligarchia socialista che non a una democrazia liberale. Il nero è sempre più una necessità per mantenere la competitività, non in Italia ma in tutta Europa. Solo che noi lo diciamo chiaro e tondo (siamo più onesti) negli altri paesi d’Europa tacciono (Provi a vedere il Regno Unito in crescente decadenza o la Francia)
b) In Italia la pressione fiscale è talmente elevata da giustificare l’evasione. Non esiste alcuna nazione con una pressione fiscale così elevata, eccetto i paesi scandinavi. Prima si abbassino le tasse. Poi si puniscano gli evasori. A quel punto un evasore non ha giustificazioni di sorta. Se lo stato mi chiede 1/3 del mio guadagno io pago. Se mi chiede la metà evado o delocalizzo e cambio residenza e nascondo i soldi altrove.

5) Sull’avallamento degli arabi sono completamente d’accordo con lei. Inutile attaccare l’Iraq e l’Afghanistan (Dico inutile se non per fregarsi le risorse, sempre più scarse nel globo) se poi non si risolve il problema alla radice ossia nel regno del Wahabitismo.

6) I problemi del mondo non sono dell’Italia come non sono dell’occidente. Noi andiamo a prendere materie prime in mezzo mondo. Alcune di queste nazioni si fanno pagare profumatamente (Medio oriente, India, Cina, Taiwan, Singapore, ecc), altre, nonostante siano indipendenti da quasi un secolo, sono governate da dittatori o da finti presidenti democratici (IL caso dell’Africa è emblematico. Mentre l’India cresce mettendo a frutto la sua indipendenza, l’Africa vive di parassitismo e di elemosina. E torniamo al discorso sulle diverse intelligenze).

Io son d’accordo sul principio di insegnare a sta gente come camminare da sola per farla restare in casa propria. Ma siamo proprio sicuri che questi abbiano voglia di camminare? Onestamente, avendo girato e vissuto in diversi paesi ed essendo attualmente un mezzo emigrato in Asia per lavoro posso dirle che secondo me sta gente di camminare non ne ha voglia. Preferisce andare dove la pappa è già pronta. Lo dico perché li vedo. E non c’è nulla di meglio dell’osservazione della realtà per avere una giusta prospettiva di questi fenomeni. 

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