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Caso Kazakistan: in Italia è lecito rapire e deportare donne e bambini?

Rapire una donna e una bambina, Alma Shalabayeva e la figlia, in regola con i documenti di identità personali, per spedirle in un Paese dove i diritti sono un’optional, significa infrangere l’intero sistema di regole del vivere civile e della solidarietà umana di cui il nostro Paese si vanta.

I responsabili di quello che è successo a Roma e di cui, molto lentamente, i giornali riferiscono, hanno nome e cognome. Si chiamano onorevole Angelino Alfano, Ministro dell’Interno; generale Arturo Esposito, dirigente dei servizi segreti (AISI) e Fulvio Della Rocca, Questore di Roma per l'attività decisiva del suo responsabile dell'Ufficio Immigrazione, Maurizio Improta, che difficilmente avrà agito da solo in una situazione delicata come questa.

Questi uomini hanno la responsabilità morale, prima ancora che civile e penale, di aver organizzato un trasferimento di persone innocenti in Kazakhistan; trasferimento sulla cui legittimità si dovrà esprimere la Magistratura, ma su cui sussistono fortissimi dubbi. Trasferimento forzato che, prima di ogni altra cosa, mette seriamente in pericolo la vita di esseri umani.

Uno stato non si comporta così: uno stato non rapisce per strada un rappresentante della comunità islamica perché questo chiede un alleato, così come uno Stato degno di questo nome non espelle come indesiderate o come clandestine - e nel giro di poche ore - una donna e una bambina perché questo pretende il padre padrone di un qualsiasi staterello asiatico il cui unico merito è di essere pappa e ciccia con quel plurinquisito e già ampiamente giudicato individuo che risponde al nome di Silvio Berlusconi.

Consegnare una donna e una bambina, moglie e figlia di un dissidente, ad un despota, di cui si vocifera di tutto tranne che sia un democratico e moderato gestore della cosa pubblica, si configura come una violazione insopportabile dei diritti dell’umanità e un'infrazione inaccettabile della legge in vigore a proposito di identificazioni ed espulsioni.

Questi uomini - Alfano, Esposito, Della Rocca, Improta - devono dare immediatamente le dimissioni dal loro ruolo. Perché o sono artefici e complici di un'azione gravissima o sono incapaci di ricoprire il ruolo che lo Stato ha affidato loro.

Questa gente deve smetterla una volta per tutte di considerare le istituzioni dello Stato come una proprietà privata da gestire a seconda delle convenienze e delle amicizie del boss di Arcore. Questa gente deve sgombrare il campo e tornare a studiare le materie "democrazia" e "legalità".

Non ci sono scuse che tengano. Ognuno di noi ha il dovere di prendere una posizione assolutamente intransigente su questa abitudine del tutto inaccettabile di concepire le relazioni internazionali e gli strumenti istituzionali del nostro Stato.

Commenti all'articolo

  • Di GeriSteve (---.---.---.40) 12 luglio 2013 01:09

    Mio caro Fabio,
    la risposta è semplicissima: non è lecito deportare illegalmante donne e bambine, ma lo si fa, eccome. Che lo si faccia lo si è visto con tutti gli annessi e connessi delle stragi di stato, lo si è visto con il caso Ustica, lo si è visto con il caso Cermis, lo si è visto con il caso Abu Omar, lo si è visto con l’aereoporto di Vicenza, lo si è visto con gli F35...

    e’ giusto plaudire alla magistratura quando non si piega a Berlusconi, ma non è giusto dimenticare che da sempre viviamo in una colonia con governi fantocci. il fatto poi che, invece di obbedire ai grandi fantocci, una volta soltanto, si obbedisca ai fantoccini kazakistani, non è rivolta, ma è semplicemnte una conseguenza delle pessime e corrotte abitudini.
    GeriSteve

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 12 luglio 2013 06:51
      Fabio Della Pergola

      Caro amico,
      la domanda del titolo era retorica, ovviamente, e tu hai ovviamente ragione a fare l’elenco che fai. A cui si potrebbero aggiungere tanti altri episodi, piccoli e grandi, chiari o scuri di arroganza di un potere notoriamente asservito ad interessi particolari. Ed è sacrosanto scandalizzarsi ogni volta.
      C’è tuttavia uno specifico in questo caso. Non ho notizie dirette, mi limito a leggere le notizie di stampa, ma mi pare che ci sia una totale gratuità della violenza usata, dietro la quale non sembrano esserci interessi economici o geostrategici che diano un minimo di spiegazione, anche risibile, alle violazioni di legge; si sa che nei rapporti fra stati c’è sempre stata una zona d’ombra più o meno ampia e sarebbe da ingenui credere che se ne possa fare a meno; zona d’ombra più o meno giustificata, spesso ma non sempre, da accordi internazionali, impegni "inderogabili" presi eccetera.

      Ma qui pare esserci solo un "favore" fatto all’amico degli amici, nel più puro stile mafioso. E per fare questo "favore" si impacchetta di gran carriera una donna con la sua bambina di sei anni, violando, sembra, tutte le norme, nazionali ed europee, sul diritto d’asilo, sulla protezione dei minori, sul legittimo movimento delle persone e non so che altro pur di consegnarle, impacchettate, all’aereo privato del console kazako in attesa.

      A me pare che sia un comportamento mafioso fatto proprio da certi settori delle istituzioni dello Stato, non per proteggere alleati o se stesse, che sarebbe già grave ma in qualche modo comprensibile, ma fatto "per niente", in totale fatuità, superficialità, strafottenza. All’amico degli amici non si può dire di no. A me pare che sia il punto più basso toccato da tempi immemorabili; qualcosa che va oltre altri casi, per quanto scandalosi siano stati. Per questo i responsabili di quei settori coinvolti devono lasciare il posto, devono dare le dimissioni, a prescindere dal coinvolgimento personale che sarà chiarito dalla magistratura.

      FDP

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 12 luglio 2013 06:54
      Fabio Della Pergola

      ci sono problemi nell’inoltro dei commenti....

  • Di (---.---.---.157) 14 luglio 2013 02:35
    "Non ne sapeva nulla il presidente del Consiglio Enrico Letta, così come hanno detto di non saperne nulla il Ministro degli Esteri Emma Bonino e della Giustizia Anna Maria Cancellieri. Né, apparentemente, sembra saperne nulla il diretto interessato, il ministro degli Interni Angelino Alfano, sul quale ricade la responsabilità per tematiche legate all’immigrazione ed alle espulsioni. Da ciò sorgono alcuni, ovvi, interrogativi: come è possibile che almeno quattro appartenenti al governo, responsabili dei più importanti dicasteri tra i quali, addirittura, il Presidente di tale governo, non siano stati messi al corrente di un’operazione di questo tipo?
    Quanti altri “casi Shalabayeva” esistono attualmente in Italia e, soprattutto, cos’altro succede in Italia senza che il nostro governo ne venga messo al corrente (dando per buona tale versione, naturalmente)?

    Può un Paese – fosse anche il più inutile che ci sia – permettersi il lusso di avere ben quattro dei più importanti ministri ignari di cosa avviene nel paese che sono chiamati a governare?"

    http://www.agoravox.it/L-esplusione-di-Alma-Shalabayeva.html

    PS: Come al solito in Italia si fa sempre a scarica barile. Nessuno sa niente. Tutti dormono. Questo conferma che questo governo e i suoi (pseudo)ministri non sono diversi dai precedenti. Anzi sono la somma dei misfatti dei precedenti. Con i quali una volta o l’altra (e in vari modi) tutti i nominati ministri hanno collaborato.
    • Di (---.---.---.93) 14 luglio 2013 06:03

      La questione sembra più semplice di quanto detto nel commento. Le forze di polizia - cioè Dipartimento di PS del Ministero degli interni, Prefettura e Questura - hanno agito. Il ministero degli Esteri è stato tenuto all’oscuro e la Magistratura - quindi il Ministero di Giustizia - è stata coinvolta attraverso dichiarazioni quantomeno incomplete o fuorvianti. Tutto riporta dunque all’attività del Min.Interni e al ministro Alfano.
      Allargare la platea dei responsabili, se non motivato con attenzione, può avere l’obiettivo di alzare così tanta polvere da impedire la vista.
      FDP

  • Di paolo (---.---.---.87) 14 luglio 2013 17:19

    Cari amici ,questa incredibile vicenda è la palese dimostrazione che il governo Letta vive due vite parallelle .

    Angelino Alfano e soci pidiellini non rispondono a Letta ma a Silvio Berlusconi .In tutto e per tutto .
    E’ una situazione paradossale , di fatto ci sono due premier ,uno ufficialmente in carica a raccogliere bastonate e l’altro occulto che agisce per fini personali , come del resto ha sempre fatto .
    Alla fine , in questa triste vicenda da quarto mondo ,scaricheranno tutto sull’ultima ruota del carro e lo trasferiranno ,magari con una promozione ,ad altro incarico . Come al solito.

    Siamo sulla linea dell’indecenza istituzionale .
    Oltretutto ,questi polli del PD , che è difficile capire fino a che punto ci sono oppure ci fanno , rimanendo invischiati nella tela di Silvio rischiano di riaprire la strada al comico, pur sapendo che i primi a rimetterci sarebbero sicuramente loro.
  • Di GeriSteve (---.---.---.40) 14 luglio 2013 20:45

    Balletto Kazako.
    così oggi (14 luglio), su Corsera, Giannelli intitola la sua vignetta in cui, in costume kazako, Bonino e Alfano se la ballano allegramente: tanto hanno trovato il modo di scaricare tutte le colpe su funzionari e poliziotti, che però non sono stati denunciati e licenziati, ma sono stati tutti promossi.
    Promossi per il merito di essersi presi la colpa al posto dei due allegri ministri.
    Le promozioni, oltre che essere dei premi materiali, sono onoreficienze al merito che testimoniano che sono tutti bugiardi. Non lo testimoniano soltanto nei corridoi dei ministeri, ma lo testimoniano al mondo intero.
    GeriSteve

  • Di (---.---.---.69) 15 luglio 2013 18:36

    ho letto l articolo solo ora... posso chiederti come mai chiedi le dimissioni del gen Esposito , che immagino tu conosca personalmente da sapere curriculum chi lo sponsorizzava ecc dcc, visto che pare che i nostri servizi non c’ entrino assolutamente nulla? ( notizia di ieri )

    marco
    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 15 luglio 2013 19:55
      Fabio Della Pergola

      L’AISI, l’Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna, è un servizio segreto italiano, con compiti di informazione, sicurezza e, solo in parte, di controspionaggio all’interno del territorio nazionale.
      Attualmente è diretto dal generale dei Carabinieri Arturo Esposito.

      Di lui non so niente, non lo conosco personalmente e non so chi lo abbia sponsorizzato. Queste domande mi sono incomprensibili.

      Quello che invece mi sembra comprensibile è che il "controspionaggio interno" non può non sapere che sul territorio nazionale si nascondano oppositori (con tanto di mandato di cattura internazionale sulla testa) di un regime noto per la sua intolleranza, che i funzionari dell’ambasciata si muovano sulle sue tracce, che investigatori israeliani sono stati incaricati e hanno a loro volta incaricato detective locali per individuare il nascondiglio del soggetto ricercato.

      E non può non sapere che i funzionari dell’ambasciata invece di recarsi al Ministero degli Affari Esteri per conferire con chi di dovere si recano direttamente a parlare con il Viminale, trovano ascolto, fanno pressioni sulle forze di polizia fino a far agire di notte contro una donna colpevole, adesso lo sappiamo, di niente. E a portarsela via.

      Se il controspionaggio "interno" - al di là di insinuazioni malevole che non sono in grado di fare e che non voglio fare - è così incapace e inattivo da non accorgersi di niente nemmeno per sbaglio forse è meglio se viene sciolto, almeno si risparmia. Il suo responsabile, in ogni caso, non può pensare di cavarsela con un "non c’ero e se c’ero dormivo". Il capo del controspionaggio deve saper controspiare; sennò che ci sta a fare ?

  • Di (---.---.---.69) 16 luglio 2013 01:42

    sciogliere l aisi? ma perche conosci tutte le operazioni le informative gli attentati sventati i delinquenti fatti arrestare dai servizi segreti ? no perchè io no e credo manco tu visto che sono segreti...

    poi una domanda, mi sembra di capire che ci sono due sole vie di uscite il Generale Esposito o è complice o è incompetente ?
    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 16 luglio 2013 08:33
      Fabio Della Pergola

      Cerchiamo di non fare i furbetti. "Sciogliere i servizi di controspionaggio" era manifestamente una battuta. Per quello che riguarda l’attuale responsabile, a mio avviso vale per lui quello che vale per la massima autorità politica, il Ministro degli Interni: in un caso così o sei un incompetente o sei corresponsabile. In entrambi i casi il mio punto di vista è che deve dimettersi.

      Si chiama responsabilità oggettiva: se sei a capo di una struttura te ne assumi la responsabilità (e sei pagato anche per questo) non puoi chiamarti fuori, qualunque cosa succeda; a meno che tu responsabile non sia in grado di dimostrare che hai agito su ordini superiori o che hai agito essendo stato ingannato/depistato da altri. Insomma, devi rispondere delle tue azioni o (come in questo caso) non-azioni.

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