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 Home page > Tribuna Libera > Appelo di un gruppo di giovani all’Italia della cultura

Appelo di un gruppo di giovani all’Italia della cultura

Da più anni una parte fondamentale della società viene dimenticata, abusata e criticata ma la cosa più incredibile è che non si tratta di piccole minoranze ma dei giovani Italiani.

Un fenomeno sociale in continua evoluzione, quello di non pensare al futuro della nazione e dei giovani che ormai sono uomini. Chiedere sacrifici e non farli per primi e sulla propria persona, non è più un'esempio positivo ed una speranza ma una presa ingiro alle personi migliori di questa terra. Una generazione messa in un piccolo cantuccio e presa in giro continuamente.

Signori è stato detto: per voi non esiste più il posto fisso, non esiste più un contratto che vi dia garanzie stabili, parole queste, espresse da politici, ministri ed intellettuali di ogni ordine politico e religioso. Tante volte nelle perenni campagne elettorali italiane abbiamo sentito dire: dobbiamo pensare ai giovani altrimenti a loro lasceremo spazzatura ovunque e lo sfacelo totale dell'economia nazionale oltre al fatto che saremo condannati per aver tolto loro ogni speranza di un futuro sereno.

Con l'allungarsi della vita media grazie alla continua evoluzione della scienza e della medicina, avviene una cosa abbastanza bizzarra, l'accanimento a mantenere ad ogni costo la poltrona, parliamo di persone ultra settantenni che in buona salute governano e dirigono (con la metà dei titoli che vengono richiesti ad una new entry)... ma tralasciamo anche questo aspetto. Possiamo vedere ormai da anni una società pervasa da una globalizazione mondiale e da un pensiero capitalista selvaggio che nelle realtà Italiana porta alla stasi, alla paralisi proprio per l'incapacità di rinnovare il pensiero di chi ha il dovere istituzionale e morale di pensare al futuro delle nuove generazioni. In un'Italia incapace di sentire a pelle davvero chi con figli e moglie a carico non arriva alla fine del mese, insensibile alle nuove problematiche sociali e al continuo incremento del divario tra classi sociali.

C'è una fascia di età giovanile continuamente tagliata fuori da ogni riforma e pensiero politico per trovare una speranza di crescita e sviluppo ad essa e la possibilità di vivere con dignità il futuro. Sono quei giovani trentenni che vedono continuamente chi appartiene ad un altro contesto storico e sociale usufruire di ogni sorta di agevolazione e trovare per se stessi restrizioni continue con l'aumento di requisiti o condizioni che rendono sempre più vane le speranze di chi ormai da anni prova a raggiungere un obbiettivo che con il passare del tempo diventa sempre più lontano. Oggi possiamo vedere l'incremento della disoccupazione giovanile senza alcun controllo, il continuo esibire e sfoggiare standard di vita da raggiungere ad ogni costo per essere al passo con i tempi in questa nostra società. Siamo anche stati presi in giro dalle università italiane, (l'impero della cultura e del pensiero) illudendoci su molte lauree triennali inutili con nessun valore legale nell'ambito lavorativo e come sempre dopo anni, con l'ultima riforma Gelmini riportate a lauree magistrali, naturalmente dando pari valore ai vecchi diplomi universitari con le vecchie laurea magistrale ai fini dei concorsi publici.

Un pensiero anche alle nostre donne Italiane la cui immagine viene usata troppo spesso per propaganda di prodotti commerciali o vissute come oggetti di culto per esprimere il proprio potere o più semplicemente usate per il loro corpo solo per intrattenimento. Una società incapace di valorizzare nella parità dei diritti tra i sessi la grande forza e costanza femminile negli impegni sociali, istituzionali e lavorativi. Oggi chi governa e chi ha governato non ha più scuse. Questa classe politica deve solo riconoscere di aver avuto fortuna di essersi trovato in un boom economico/sociale dove per molto tempo ha trafugato e deturpato ogni bene collettivo di questa nazione, fino al punto di non veder più le proprie origini e tralasciando quei lati importanti che distinguono ogni uomo, fino al punto di cadere in un meccanismo d'ignoranza infettiva ed ipocrita che nel tempo divora e sgretola quei valori grandi di un passato che ci ha dato un nome nel mondo.

Credo che in questo contesto debba esistere un'informazione che dia strumenti reali e critici a chi vuol far parte di un nuovo avvenire, c'è un bisogno disperato di una vera presa di coscienza dalle persone che in questa Italia hanno ancora un peso ed un valore culturale grande per trasmettere un pensiero che sia simbolo di comprensione e rispetto di ogni cultura e religione ma che porti ad una nuova evulozioni in tutti i settori. E' incredibile nel 2011 veder sempre più tralasciare la cultura, è incredibile sentir parlare solo di politici ed imprenditori, l'uomo non è solo un numero.Tutti sappiamo e dobbiamo sapere dell'esistenza di valori più grandi che nel passato hanno portato con sacrificio le vere riforme. Non si può credere che chi è ricco economicamente può tutto e chi è povero deve impazzire per un lavoro precario e mal pagato che non ti concede null'altro che una difficile sopravvivenza giornaliera.Un appello a scendere in campo e parlare a chi nella nobiltà di pensiero e nella cultura ha forgiato la propria esistenza.

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.67) 27 febbraio 2011 10:38

    Certo che "un’appello" alla cultura con un errore ortografico nel titolo non è proprio il massimo .

    Ritengo tuttavia trattarsi di semplice refuso ,essendo ben costruito e del tutto condivisibile il contenuto dell’articolo .
    Cultura e condizione giovanile sono due problemi tremendi che , se non vengono risolti , porteranno questo paese al declino totale .
    Purtroppo i nostri politici sembrano più impegnati nelle loro beghe personali che nel risolvere questioni cosi’ importanti . Ci vorrebbe una ventata nuova ,un nuovo rinascimento ma fino a quando ci sarà al potere questa classe politica nulla cambierà .
    ciao
  • Di Fil78 (---.---.---.68) 27 febbraio 2011 20:11

    Hai perfettamente ragione mi fa piacere che condividiammo le stesse idee su questo tempo.
    Mi dispiace tanto per questo errore di ortografia sarà stato fatto mentro lo ricopiavo,a volte capita solo che non riesco a modificarlo a correggere.

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