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 Home page > Attualità > Cronaca > Angelo Izzo è vittima dei giudici di sinistra

Angelo Izzo è vittima dei giudici di sinistra

Lo sostiene la sua fresca sposa in una intervista a Il Giornale, parlando dei processi che lo hanno visto condannato: «Verdetti che hanno trovato in Izzo il perfetto capro espiatorio, il simbolo del male che ovviamente doveva essere incarnato da un uomo di destra. Peccato che nessuno abbia indagato negli ambienti della sinistra. Se lo avessero fatto oggi, forse, Angelo non sarebbe in cella...»

Il giornalista, Nino Materi, esprime apprezzamento per la signora, definendola di seguito: "...una donna coraggiosa". Zero obiezioni, nessuna domanda a cercare di precisare un pensiero che poco prima aveva sollecitato dando familiarmente del tu alla signora.

Niente male, nei giorni scorsi Il Giornale ha ospitato la fiera dei veri uomini che facevano la fila per proporre soluzioni medioevali per il culo (cit.) di Battisti e dei brasiliani, oggi invece propone e sostiene questa simpatica difesa di uno con un curriculum criminale che teme pochi confronti. Lui perseguitato e in galera perché di destra, l'altro libero perché salvato dai comunisti.



Inutile affrontare il merito delle affermazioni della signora (in cerca di visibilità?), nemmeno il più sfegatato e ottuso berlusconiano può giungere in buonafede a trasferire le colpe di Izzo sulla magistratura o a pensare che sia in galera per una persecuzione politica.

Arrivare dopo anni e dire, senza alcun riscontro, che gli autori del massacro del Circeo sono stati perseguitati per ragioni politiche è tragico e offensivo per la memoria dei coinvolti nel delitto e per la storia del paese nel suo complesso.

Articoli del genere, oltre ad essere ributtanti, danno la perfetta misura del fanatismo ideologico che anima la destra berlusconiana e dell'abisso morale nel quale gli opinion maker al soldo di Arcore trascinano l'elettorato di destra.
 

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.102) 3 gennaio 2011 16:56

    Caro Mazzetta ,ho letto l’articolo riportato sul giornale che hai citato, c’è da rimanere di sasso . Siamo al delirio totale . Arrivare a dare , attraverso due sciagurati giornalisti non meno folli di un pazzo furioso che ha compiuto atti disumani , una qualche minima forma giustificativa , un minimo di comprensione ad un efferato pluriomicida , è il segnale che Sallusti è entrato in una dimensione parossistica tutta sua .

    Lasciamo perdere la moglie di Izzo ,non mi interessa capire , lasciamo pure perdere anche il"giornalista" Nino Materi che non credo sarà mai una firma autorevole , ma pubblicare un’articolo demenziale come questo ,tentando di ricavarne un significato politico è indice che questo direttore non ha nulla a che fare con il giornalismo , e questo per la verità si era già capito . 
    Ha praticamente appoggiato l’apologia del delirio di una donna che sostiene " ... mi rendo conto che il mostro non è lui, ma altri  ... " oppure " ....Angelo prega spesso ...... ha uno spiccato senso della spiritualità .. " oppure ancora " .... è un capro espiatorio ..." .
    No dico , stiamo parlando di un pluriomicida efferato condannato all’ergastolo per avere ammazzato barbaramente tre donne , con un’altra scampata per miracolo !! E siccome era un fascistello viziato della buona borghesia romana che finiva le festine a base di coca , facendo tiro assegno con la pistola e usando le ospiti come bersaglio , adesso parte questa follia .
    E la cosa ancora più devastante è che ci sono degli idioti che leggono Il Giornale che hanno pure espresso con tre stelle su cinque (non so se hai notato ) , il loro gradimento per l’articolo . 

  • Di Mazzetta (---.---.---.238) 4 gennaio 2011 10:08
    Mazzetta

    visto tutto, il gradimento adesso è calato a due e hanno aggiunto un articolo "riparatore" (l’ho aggiunto nel blog) che non ha riparato niente visto che ha schivato qualsiasi critica al pezzo e si è limitato a criticare la parte "mistica" del delirio snocciolato nell’intervista

  • Di Virginia Visani (---.---.---.60) 9 gennaio 2011 11:57
    Virginia Visani

    Non so, non capisco che delirio abbia preso all’amo il giornalista che scagiona Izzo e il direttore de Il Giornale.
    Io ricordo: il cadavere trovato nel baule dell’auto di uno degli stupratori era di una ragazza che ahilei aveva partecipato al festino del Circeo. Così d’acchito non ricordo bene se si chiamasse Donatella Colasanti o se fosse la sua amica.Ma si può sempre verificare.
    Quello che mi interessa sottolineare oggi è la faciloneria con cui si riferiscono frasi dette in un’intervista, senza che il giornalista di turno possa controbattere con l’evidenza dei fatti.
    Io ricordo:il clima di quegli anni era avvelenato dalle ideologie, ma l’evidenza dei fatti chiude la bocca di chi vuole strumentalizzare una vicenda così controversa come quella di Battisti, per sostenere a proposito di Izzo una verità ( la sua) che non ha nè capo nè coda.
    Ma siamo alle solite: per fare il botto basta raccontare panzane. Bel giornalismo!


    le panzaneraccontare panzane

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