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Alluvione di Messina | Per non dimenticare, dopo 10 anni di profonda lenta ingiustizia

Nessun colpevole e nessuna responsabilità se il 1 ottobre del 2009 un alluvione "naturale" provocò 37 morti tra gli abitanti di Giampilieri, Scaletta, Briga e Molino, nel Messinese.

Il disastro avvenne in una zona a elevato rischio idrogeologico, che era stata già colpita in precedenza da eventi franosi e alluvionali. Furono 18 gli accusati di disastro colposo e omicidio colposo plurimo: fra loro l'ex sindaco, Giuseppe Buzzanca, l'ex commissario straordinario del Comune di Messina, Gaspare Sinatra, il sindaco di Scaletta Mario Briguglio e l'ex responsabile della Protezione Civile regionale, Salvatore Cocina.

La Procura fece sapere che aveva fondato la sua richiesta sulla scorta delle indicazioni fornite dalla consulenza tecnica, basata soprattutto su rilievi ambientali, e dopo l'informativa depositata dai carabinieri. I familiari delle vittime chiedevano giustizia anche perché avevano fatto emergere che già nel 2007, due anni prima dell'alluvione, era stato denunciato il dissesto idrogeologico del territorio e le istituzioni non erano intervenute.

Dopo 10 anni, DIECI ANNI, la quarta sezione penale della Cassazione ha rigettato i ricorsi della procura generale di Messina e delle parti civili, rendendo definitiva la sentenza con cui la corte d'Appello ha assolto l'ex sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca e dell'ex sindaco di Scaletta Zanclea, Mario Briguglio.

I due ex primi cittadini erano stati condannati a 6 anni in primo grado, ma poi la Corte d'Appello di Messina aveva ribaltato la sentenza, assolvendoli "perché il fatto non sussiste" e revocando i risarcimenti.

Nell'udienza di ieri, la procura generale della Cassazione aveva aperto la porta almeno ai risarcimenti, chiedendo alla Corte di dichiarare la prescrizione, ma di accogliere gran parte dei ricorsi delle parti civili. I giudici hanno, invece, chiuso definitivamente quella vicenda giudiziaria.

Ci fu anche un eroe, si chiamava Simone Neri, morto quel primo ottobre durante la tragica alluvione del Messinese Jonico, tra le case di Giampilieri, trascinato dal fango dopo aver salvato nove persone, di cui 5 bambini.

Hanno anche la faccia di far passare la TAV come opera indispensabile, quando sono decine le linee ferroviarie incompiute o mai attivate.E nessuno al governo, compresi quei Signori che all'epoca ci stavano...prova un minimo di vergogna, si indigna, reclama Giammai! Si scaldano sui futuri referendum, sulle prossime elezioni.. .in una Italia dove ancora ci sono 2 700 km a binario unico.

Vergogna Vergogna Vergogna.

Per non dimenticare dice un video di quei giorni. Per non dimenticare ne scrivo e condivido, questa lenta profonda ingiustizia che lascia una ferita che non guarirà mai.

Doriana Goracci

Commenti all'articolo

  • Di GILDA (---.---.---.26) 2 marzo 2019 10:29

    Ritengo di non avere le giuste competenze per giudicare se la TAV sia un’opera iimportante per l’economia italiana, ma sono in grado di giudicare se questa è una PRIORITA’ ; prima di tutto l’Italia ha bisogno di sistemare il territorio dissestato, costruire linee ferroviarie degne di essere chiamate tali, sistemare scuole ed ospedali fatiscenti ed insicuri etc. etc.. Mi fa male sentire chi, da sinistra, la pensava come me ed ora, per opportunità politica, parla della TAV come della cosa più importante per l’Italia. Certo è che procedendo seguendo le priorità e pensando prima alle vite umane l’economia ne avrebbe comunque grandi benefici. Se poi si riesce a fare ANCHE qualche grande opera tanto meglio. Esiste una scala di valori in politica???

    • Di Doriana Goracci (---.---.---.178) 2 marzo 2019 10:38
      Doriana Goracci

      passo il tuo commento Gilda su Facebook, avrei tante cose da aggiungere,su questo fatto che non sussiste come i colpevoli e il nessun risarcimento... ma oggi mi sento davvero schiacciata da questa non informazione e nessuno mi è morto sotto il fango, su un ponte crollato, un aereo dentro una scuola, una casa distrutta, una diga che ci sono voluti 40 anni per vedere ripartiti i risarcimenti : "La vicenda si concluse definitivamente nel 2000 con un accordo per la ripartizione degli oneri di risarcimento danni tra ENEL, Montedison e Stato Italiano al 33,3% ciascuno." Grazie Gilda

  • Di Doriana Goracci (---.---.---.178) 2 marzo 2019 13:58
    Doriana Goracci
    Compro la Repubblica solo il venerdì per i programmi in tv in dettaglio e sfoglio però il giornale perchè mi piace ancora molto sfogliarlo, piuttosto che ascoltare solo la Radio o leggere su internet le notizie. E così ho appreso oggi di questa lettera-notizia di Giuseppe Conte, a Repubblica, che condivido totalmente, dal momento che guarda caso questa notte ho scritto una memoria...una triste memoria dopo una sentenza della Cassazione che nessun grosso media riporta Alla vostra attenzione,senza alcun riferimento a partiti e voti, che ognuno spero faccia la sua parte per la democrazia e la verità, nonchè la giustizia.
    Doriana Goracci
    ITALIA FRAGILE DA SALVARE
    Caro direttore, due giorni fa a Palazzo Chigi ho presentato il Piano nazionale per la sicurezza del territorio, insieme ai ministri dell’Ambiente Costa, per il Sud Lezzi e dell’Agricoltura Centinaio. Si tratta del più grande piano di messa in sicurezza, lotta al dissesto idrogeologico e prevenzione del nostro Paese, che per la prima volta "mette a sistema", riportando a unità, una miriade di norme, interventi e risorse che fino ad oggi risultavano sparse. Abbiamo voluto chiamarlo ProteggItalia, perché lo consideriamo una vera e propria "terapia del nostro territorio".
    È un Piano che si regge su quattro pilastri: emergenza, prevenzione, manutenzione, semplificazione e rafforzamento della governance. Contiene un cospicuo finanziamento da 11 miliardi di euro per il triennio 2019-2021.
    Di queste risorse, 3,1 miliardi andranno a beneficio di sedici Regioni e delle Provincie autonome di Trento e di Bolzano per le quali è stato decretato lo stato di emergenza a causa del maltempo dell’ottobre e novembre scorsi.
    Saranno spesi per progetti immediatamente cantierabili già nel corso di quest’anno. Sono somme che nel corso della negoziazione con la Commissione europea abbiamo ottenuto a titolo di flessibilità e che quindi non verranno computate nel rapporto deficit/Pil.
    Queste somme ci consentiranno di intervenire su un territorio fragile, che ci ha fatto spesso piangere vittime per frane e alluvioni. A ogni tragedia o catastrofe abbiamo, commossi, invocato più sicurezza e più prevenzione, condannando la logica "emergenziale", che interveniva a porre rimedi, senza alcuna misura di prevenzione. In queste occasioni si è sempre invocato un cambio di passo: lo hanno preteso i cittadini e anche i giornali, tra i quali il Suo. Il Piano ProteggItalia rappresenta questa "svolta" a lungo auspicata. Ma non c’è solo questo. Il Piano risponde anche alla necessità più volte richiamata proprio dal Suo giornale di nuovi investimenti per rilanciare l’economia italiana.
    Tutela dell’ambiente e delle infrastrutture, ma anche cantieri aperti per la prima vera grande opera pubblica di cui ha bisogno il Paese. Le Regioni ci chiedono di essere aiutate a progettare e a spendere bene le risorse. Questo Piano, insieme alle strutture Strategia Italia e Investitalia, già istituite, e alla Centrale di progettazione in corso di istituzione servono proprio a questo: a sostenere Regioni ed enti locali, rilanciando l’economia diretta e indiretta da Nord a Sud.
    Le scrivo per segnalare questo intervento ai lettori, che ieri, leggendo il Suo giornale (a dire il vero, non è stato il solo), non hanno avuto alcuna notizia su questo Piano. Scrivendo questa lettera confido di rendere un utile servizio, in particolare, ai lettori di Repubblica che vivono e lavorano nelle Regioni colpite dal maltempo nell’autunno scorso, perché possano apprendere che è in atto una ripartizione di fondi destinati al risarcimento e alla ricostruzione anche delle loro abitazioni e capannoni danneggiati dal maltempo.
    Giuseppe Conte, presidente del Consiglio
    • Di Enzo Salvà (---.---.---.64) 4 marzo 2019 16:33
      Enzo Salvà

      Che l’Italia sia un Paese bistrattato da politici, investitori e gran parte del suo stesso popolo è cosa scontata, che il piano ProteggItalia sia una novità, purtroppo, non è vero.

      Mi sembrano molte anche le forzature nella presentazione del piano, peraltro generico e senza dettagli normativi o d’altro tipo.

      Purtroppo o per fortuna, questo piano riprende, in generale, quello denominato ItaliaSicura di Renzi prima e Gentiloni poi, apparentemente implementato con risorse che prima erano affidate alla Protezione Civile.

      Non credo poi che questi “stanziamenti” provengano da “contrattazioni” in sede UE essendo risorse già programmate allo stesso fine (scadenza al 2020), parte delle quali sono opere finanziabili dall’UE stessa con il contributo da parte dello Stato richiedente del 25%. 

      Nei miei rari articoli qui su Agoravox, ho fatto riferimento a opere di salvaguardia e manutenzione ma:

      considerati i nuovi dati inquinamento ILVA,

      in agricoltura, l’incremento di sversamenti di fanghi industriali con aumento di inquinanti a fini fertilizzanti

      e il condono edilizio del Decreto Genova,

      scuserei, per questa volta, gli editori che non hanno fatto da megafono a quella che potrebbe benissimo essere mera propaganda.

      A chi ha a cuore le questioni ambientali, consiglierei di frequentare il sito del Ministero dell’Ambiente la cui Area stampa è piuttosto aggiornata e poi i tanti siti "seri" che parlano di ambiente (non sono siti dove rullano i tamburi di guerra che galvanizzano la truppa; forse per questo non hanno grande visibilità).

      Io ho passione, anche partitica, per la questione ambientale, la ritengo una battaglia utile a tutto, anche alla nostra economia e, e me lo auguro, sarei felice di sbagliare, di essere ritenuto uno sfiduciato pessimista ma……...!

      Un Saluto

      Es.

    • Di Doriana Goracci (---.---.---.100) 4 marzo 2019 20:07
      Doriana Goracci

      Intanto Enzo Salvà, grazie per quanto mi hai segnalato. Ho come te a cuore l’ambiente che fui così ingenua alle ultime rlezioni europee da votare il M5S, sperando che si sarebbero uniti ai Verdi europei...ma quando mai.Ma...arrivare al punto come scrivi "scuserei, per questa volta, gli editori che non hanno fatto da megafono a quella che potrebbe benissimo essere mera propaganda" mi sembra scorretto, dato il ruolo che riveste Conte e perchè in ogni caso trattasi di cose concrete. E’ anche vero che gli uni e gli altri si disprezzano così fortemente che mai c’è stata una legge, un qualcosa...che hanno condiviso, votato, in cui si siano confrontati con decenza. Noi stiamo in mezzo e non è che la situazione mi faccia molto piacere...Per la questione ambientale anche io sono disponibile a tutto, anche se sono nell’ultima parte della mia vita e per mia fortuna ho conosciuto anche un’ altra Italia. Un saluto caro anche a te e ti dico: perchè non scrivi più spesso su Agoravox Italia?

  • Di Enzo Salvà (---.---.---.64) 5 marzo 2019 17:04
    Enzo Salvà

    Buon pomeriggio Signora Doriana, intanto mi scuso, il suo articolo vale molto, perché vale molto, per me, la memoria storica, breve o lunga che sia.

    Sugli editori: la mia affermazione è certamente sopra le righe, la mera propaganda, ahimè, credo proprio di no. Francamente le 39 slide di presentazione per essere la riesumazione di progetti precedenti, sono....povere! (su Minambiente non ci sono nemmeno)

    Lei scrive di TAV: professionalmente è il mio campo, in breve Lei ha centrato la questione, non per ragioni ambientali che di certo hanno un peso importante, ma proprio per ragioni di opportunità economica e logistica.

    Perché non scrivo più spesso: perché lavoro e per come piacerebbe a me, vorrei esprimere le mie opinioni supportate da notizie certe, facilmente reperibili, possibilmente da fonti ufficiali: ci vogliono testa e tempo anche sapendo bene cosa mi piacerebbe dire. Però leggo.

    Un Saluto

    Es.

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