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maurizio carena

maurizio carena

 la forza di cambiare le cose che posso cambiare
la serenita’ di accettare quelle che non posso cambiare
la speranza di riuscire a distinguere tra di esse

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  • Primo articolo giovedì 12 Dicembre 2008
  • Moderatore da sabato 01 Gennaio 2009
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Ultimi commenti

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 18 febbraio 2009 20:10
    maurizio carena

     1 I dati forniti sono reali. Se ne volessi sapere di piu’ mi permetto di consigliarti il dvd di John Pilger "The war on democracy".
     2 non capisco il tuo doppio standard. Perche’ Chavez non dovrebbe avvalersi di una pratica comunemente usata dalle (sedicenti) "democrazie" occidentali? Ti ricordo che la dc ha governato dalla seconda guerra mondiale fino a Mani pulite. e il nano di Arcore e’ al quarto governo. Dove sarebbe l’alternanza, ogni vent’anni o nei suoi multipli?
     3 mi permetto infine di ricordarti che Chavez ha sottoposto la sua modifica costituzionale a referendum. nello stesso periodo il nano sputava in faccia a Napolitano e alla Cassazione, volendo porre la sua decretazione d’urgenza come potere supremo (caso Englaro).
     Se volessimo avere un briciolo di onesta’ dovremmo riconoscere che i totalitari siamo noi italiani, non il civile Venezuela, Paese del Terzo mondo che puo’ darci lezioni di democrazia.
     Noi, guardando a Paesi come il Venezuela e diciamo pure piu’ o meno tutto l’attuale Sud America a parte la Colombia, possiamo solo abbassare lo sguardo e arrossire di vergogna.
     p.s.
     colgo l’occasione per porgere le mie scuse all’Argentina; or ora ho avuto notizia delle offensive, rivoltanti parole del nano di Arcore sui desaparecidos e mi dissocio e mi vergogno dalle parole di un vecchio malvissuto, sempre piu’ degenerato nel suo orrore senile, che mi auguro abbia presto fine.

    saluti
    m.c.



  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 18 febbraio 2009 15:35
    maurizio carena

     Di solito sulla rivoluzione socialista di Hugo Chavez si sentono solo le menzogne dei servi prezzolati di Repubblica e Corsera oppure le dichiarazioni dei nostri politicanti, ignobili cialtroni, ladri, traditori del loro Paese, che non sarebbero degni non dico di nominarlo, Chavez , ma nemmeno di lucidargli le scarpe.
     E questo, in una dittatura che si regge sui media e’ normale.
     Nel web, al contrario, spesso la realta’ fa capolino.
     Questo articolo ne e’ un esempio. Un bellissimo esempio, che ci ricorda come la vera democrazia sia nei paesi come il Venezuela, un paese di indios e di grande poverta’ ma con un grande patriota come presidente.
     Che contrasto con un Paese di merda come l’Italia, con una casta di pregiudicati intoccabili, (post)fascisti, razzisti, ignoranti, al potere e una cittadinanza di pingui sudditi menefreghisti e ignoranti, che non faranno mai una rivoluzione.
     Lunga vita al Venezuela di Chavez, che cresce.
     E che si compia il destino delle plutocrazie marce e decrepite come l’Italia, dove si da’ fuoco alle "razze inferiori" che minacciano la nostra volgare opulenza, senza vedere che sono proprio loro che stanno reinventando la democrazia. Quella che noi abbiamo rinnegato.
     saluti.
     m.c.

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 16 febbraio 2009 22:24
    maurizio carena

     i media servono al potere principalmente per distrarre l’opinione pubblica.

     Complimenti per il bell’articolo.
     m.c.

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 16 febbraio 2009 22:17
    maurizio carena

     si, a casa "l’assessore piemontese e i suoi consulenti continentali"...che non sono di pura razza sarda. Povero razzista. Tu,ridicolo e ignorante come dimostri di essere hai sicuramente votato il prestanome del nano di Arcore, come da ordini ricevuti. Bravo SERVO!

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 16 febbraio 2009 15:46
    maurizio carena

     no, caro "e633", qui credo che tu ti stia, come molti, cullando in una pericolosa illusione.
     Il piduista di Arcore sa benissimo che la rete e’ l’ unico grande ostacolo al totalitarismo consumistico-mediatico che sta instaurando. berlusconi odia la rete, cerca di boicottarla e ostacolarla in ogni modo.
     Non e’ un caso se nel 2008, invertendo un trnd positivo, gli allacciamenti a internet in Italia sono diminuiti dal 43 al 42%(vado a memoria). La "Pisanu" (legge 155/2005) e’ stata prorogata per l’anno in corso, e parliamo di "leggi antiterrorismo", leggi speciali per internet...!
     E non e’ un caso se quel vecchio malvissuto, nella sua degenerazione senile, stia avanzando leggi infami come il "pacchetto sicurezza" (DDL 733) in cui, oltre a misure di matrice razzista c’e’ pronta una EPOCALE censura di internet; mi riferisco all’articolo 50 del senatore D’Alia, di cui si e’ parlato nel web l’altra settimana. Se passasse tale "comma" il governo potrebbe (potra’) disporre con DECRETO sia il FILTRAGGIO che il sequestro (gia’ oggi possibile su semplice denuncia). Su Punto Informatico, per es. trovi particolari.

     Hai torto, purtroppo anche sul credere che basti essere in molti per potercela fare contro i moderni governi.
     I "democratici" governi di oggi hanno poteri talmente enormi (tecnici e politici) da far impallidire quelli di un Napoleone o un Giulio Cesare: si chiama ORGANIZZAZIONE, e ha permesso pochi decenni or sono di sterminare 6 milioni di ebrei, da burocrati che in vita loro non avevano mai ammazzato una mosca.
     Oggi il governo e’ il pericolo piu’ temibile, ma bisogna difendersene con il potere delle idee, della conoscenza, del dialogo, dell’associazione, della collaborazione, della partecipazione.

     Hai ragione quindi, quando dici che "la conoscenza e’ potere". Assolutamente si. Pero’ detto terra terra, se ognuno dei milioni di netizen, di questi tempi, dice "io me ne fotto, tanto siamo milioni a fare cosi, non beccheranno proprio me" penso che andra’ incontro ad amare sorprese.

     Solo unendoci, parlandoci, organizzandoci, lottando insieme, riusciremo a non farci sottomettere dai nuovi totalitarismi. 
     Come cantavano i Pink Floyd, "together we stand, divided we fall". E’ sempre vero. Perche’ anche se cambiano i tempi, la battaglia e’ sempre la stessa.

     grazie per i commenti all’articolo.
     m.c.






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