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maurizio carena

maurizio carena

 la forza di cambiare le cose che posso cambiare
la serenita’ di accettare quelle che non posso cambiare
la speranza di riuscire a distinguere tra di esse

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  • Primo articolo giovedì 12 Dicembre 2008
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  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 28 febbraio 2009 15:08
    maurizio carena

     quando mi cadono gli occhi su pezzi come questo, corretti, levigati, patinati, cerchiobottistici, ceppalonici direi, mi cadono poi anche le braccia.

     ma cos’e’, l’omaggio del web alla signora tv o un esercizio di stile?
     ma a cosa serve un articolo come questo? sono evidentemente cosi’ limitato da non coglierne gli scopi.
     per dire che tutto va bene madama la marchesa, anche se sprofondiamo nella m....da, bastano i mainstream, tv, radio, giornali, pubblicita’, proclami governativi, manifesti elettorali, incentive aziendali eccetera, eccetera, eccetera. senza eccezioni. tutti a ripetere la stessa litania a memoria. che pena.

     il giornalismo del web dovrebbe criticarla o ignorarla la propaganda tv, anche se quello di Santoro e’ uno dei rari esempi di giornalismo italiano, la classica eccezione che conferma il modello della propaganda.
     critiche, critiche, critiche, senza nessun riguardo per questa casta di delinquenti dell’informazione (e non parlo di Santoro).
     e se una trasmissione e’, casualmente, ben fatta, la si ignori. Ha fatto solo il suo dovere, il minimo, cio’ per cui ci viene estorto un canone illegittimo e immorale.
     Ma quei "signori", i giornalisti professionisti, devono comunque e sempre tenere lo sguardo basso, vergognandosi, per la loro scandalosa immoralita’, piaggeria e servilismo che sostiene il potere.

     Su mentana poi, e’ meglio che io non parli: uno che fa i capricci perche’ non gli permettono di speculare sul dolore in prima serata, quando ci sono cose come i processi del suo padrone su cui si guarda bene di banfare, e’ un tale ributtante gazzettiere da non meritare nemmeno di essere nominato, ma solo essere contenti che e’ fuori dalle balle. speriamo a lungo.
     m.c.

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 28 febbraio 2009 13:38
    maurizio carena

     grazie.
    spero che anche dalle tue parti si possa ripetere un’iniziativa come questa. anche li ce ne sarebbe bisogno.
    saluti
     m.c.

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 28 febbraio 2009 08:51
    maurizio carena

     l’articolo si occupa di un tema, a mio avviso, molto importante. Percio’ forse e’ utile fermare subito un punto fondamentale: il giornalismo partecipativo ovvero i social network dell’informazione, non sono complementari ai mainstream, bensi’ sono l’unica, ripeto l’unica vera informazione oggi esistente in Italia e anche, con le debite differenze, nel resto del mondo.

     I "media tradizionali" sono stati sempre, specie nei Paesi di tradizione cattolica, veicoli del pensiero del potere. In quelli protestanti la cosa e’ un po’ diversa.

     I media in Italia aquivalgono, a parte rarissime eccezioni individuali, a pura propaganda nord coreana. negli usa la professione giornalistica e’ libera, qui ti sbattono davanti a un tribunale per un blog.
     siamo un puro stato fascista, sempre piu’ razzista e illiberale, che non ha nulla di democratico e la causa di tutti i mali risiede principalmente nel deficit informativo, mai stato grave come oggi, nemmeno sotto il duce.
     le moderne redazioni sono associazioni a delinquere legalizzate. Product placement, infotainment, agenda setting, news managwemente, filtri, inserzionisti, fonti; fanno in completo e minuzioso lavaggio del cervello senza che la maggiorparte della popolazione sappia minimamente come sia manipolata.

    la raccolta pubblicitaria monopolistica sipra mediaset e’ degna del regime birmano.
    Roc e registrazioni blog, per non dire della legge Pisanu, troverebbero d’accordissimo i dittatori cinesi.
    per non parlare della proprieta’ dei media.

     non c’e’ nulla di democratico nei media italiani. e non c’e’, meno che mai, informazione. al massimo un affastellarsi di notizie prive di contesto, per non far capire un cazzo a nessuno, e non e’ casuale.
     solo la nostras profonda ignoranza e disabitudine al metodo democratico ci consentono di avere in casa una tv e persino di accenderla per abbeverarsi al su veleno.

     Purtroppo ci nasciamo in questa gabbia, per questo e’ difficile accorgersi delle sbarre. ma ci sono.
     ma penso che dovro’ forse, se si aprira’ un dibattito, scriverci un pezzo, per chiarire meglio il mio pensiero.
     
     Comunque l’argomento e’ interessante. spero lo sia per molti.
     saluti.
     m.c.

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 27 febbraio 2009 22:01
    maurizio carena

    www.oilfilm.it
    Franca Balzanti dovrebbe occuparsi delle pr. tel 39. 377 150 2655
    inoltre: www.myspace.com/oilfilm.

    saluti
     m.c.

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 27 febbraio 2009 18:12
    maurizio carena

     magari fosse come auspichi.
     purtroppo, al contrario, questo Stato Criminale prepara la censura per il web oltre che il bavaglio per quei giornalisti di stato che non si limitano a fare le veline del potere.
     e credo, ma spero di sbagliarmi, che questo bellissimo film sia destinato all’oblio e il suo regista, se non disoccupato, certo non diventera’ mai famoso. In italia si guarda il festival di Sanremo e ci si informa col piu’ longevo direttore di tg: emilio fede. sic.
     saluti
     m.c.


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