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maurizio carena

maurizio carena

 la forza di cambiare le cose che posso cambiare
la serenita’ di accettare quelle che non posso cambiare
la speranza di riuscire a distinguere tra di esse

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  • Primo articolo giovedì 12 Dicembre 2008
  • Moderatore da sabato 01 Gennaio 2009
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Ultimi commenti

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 16 febbraio 2009 13:22
    maurizio carena

    hai perfettamente ragione e infatti l’unico risultato del recente "sequestro" di stato dell’estate scorsa, aggirabile gia’ da un qualunque smanettone di undici anni, cambiando l’ISP, e’ stato quello di ridicolizzarsi due volte: la prima praticando una censura e la seconda praticando una censura inutile. Ma si erano gia’ abbondantemente sputtanati provando a censurare i siti esteri di sigarette e scommesse; persino gente che non aveva idea di cosa fosse un DNS trovava in rete le istruzioni per modificarlo e ridicolizzare la censura governativa. Il problema e’ che noi non dovremmo dover ricorrere alle tecniche di "circumvention" per navigare sul web dove ci pare e piace. Perche’ altrimenti si finisce come in Cina dove pochissimi snodi di stato costringono tutto il traffico internet e permettono tracciamento e repressione. In Italia l’unica differenza e’ che non abbiamo i 5 firewall di stato, ma una volta che coi piu’ nobili motivi, passasse il concetto di controllo governativo sul web, il passo sarebbe molto breve. Internet, e’ vero, non e’ censurabile. Il problema e’ che, con le leggi attuali (Pisanu), siamo tutti schedati per anni e, se Pirate Bay perdesse la causa contro gli speculatori dell’audiovisivo, tutti saremmo a rischio denuncia, processo e condanna. E’ questo, credo, il problema. Per questo i governi di tutto il mondo dicono di voler "regolamentare" internet: non potendo fottere lui, vogliono fottere noi. Per questo la lotta di Pirate Bay e’ la lotta di tutti i netizen liberi per l’affermazione di un semplice assioma: i governi, quali che siano, non devono avvicinare le loro sudicie zampe sulla rete.

    Il potere odia il web. dobbiamo lottare per evitare che se ne appropri con le sue leggi. Il web ha gia’ le sue.

    saluti. m.c.

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 14 febbraio 2009 18:18
    maurizio carena

    no comment.
    m.c.

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 13 febbraio 2009 17:47
    maurizio carena

     noi maschietti ne usciamo un po’ male...pero’ l’autrice non ha tutti i torti e lo ha scritto in modo divertente. brava.
     m.c.

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 13 febbraio 2009 16:04
    maurizio carena

     credo che ci sia un errore di prospettiva nell’articolo.

     E’ vero che lo spilungone di Arcore cerca di dare, surrettiziamente e strumentalmente, una valenza politica nazionale alle prossime elezioni sarde. E gli conviene: sta vendendo un prodotto (il suo presatanome isolano) e ci vuole ovviamente mettere il suo marchio.
     Al contrario Soru ha dimostrato di essere attaccato alla sua terra in un modo quasi "patologico": era sul continente ed e’ tornato in Sardegna; ha battezzato la sua impresa, nata e cresciuta in Sardegna, Tiscali, ispirandosi al cuore dell’isola; si e’ fatto ovunque nemici bloccando la colata di cemento che tradizionalmente stupra le coste sarde da decenni.
     Soru sta lottando per la sua Sardegna. Senza secondi fini.
     Conosco semplici consiglieri comunali, con molti meno soldi e potere, che hanno tradito rifondazione comunista, dopo la debacle elettorale, e sono transitati nel PD, come bere un bicchier d’acqua. Se vuoi ti faccio nome e cognome. Sono questi transfughi che vogliono tentare il balzo nella politica nazionale, quella che conta e che rende davvero.
     Quella e’ gente che mi fa schifo.
     E lo dico con rammarico perche’ negli ultimi 15 anni ho votato quasi sempre rifondazione, ma ho scoperto che, nella realta’ isolana sono dei notabili anche loro, come gli altri. Dei pragmatici o paraculi, che dir si voglia.
     Di Soru si puo’ dire tutto il male che si vuole ed errori ne ha fatti anche lui. Ma non che abbia in mente qualcosa che non sia la sua terra. E l’ha dimostrato in ogni suo atto. (salvacoste, statutaria, limba etc)

     Pero’ lui non deve niente a nessuno e fa quello che dice: Soru crede in quello che dice. Questo lo rende pericoloso, sommamente pericoloso, per il bugiardo di Arcore.

     Il pluriprocessato di Arcore e’ il vecchio. E’ vecchio. 
     Soru e’ il nuovo. 
     E’ questo, in ultima analisi, che i gazziettieri prezzolati di Mediaset devono cancellare. Ed e’ per questo che c’e’ "candidata" quella risibile controfigura di Pierugo Cappelloni.

     Vedremo se riusciranno a venderci questa ennesima impostura. A giudicare dall’Italia e dall’Abruzzo sembrerebbe di si. (sic!)
     m.c.
     

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 12 febbraio 2009 16:31
    maurizio carena

     bell’articolo. veramente. 
     impossibile aggiungere parola.
     m.c.


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