C’era un uomo - sembra una vita fa - capace, consapevole, competente.
Conosceva bene l’ economia e l’ Europa, le aggiungeva senso e orientamento, e non solo per il suo paese, al quale dava dignità e status adeguati, in ambito internazionale.
Era ascoltato e rispettato. Indipendentemente dai fatti di partito, dalle appartenenze, manca all’ Italia profondamente, un uomo della sua statura morale, della sua integrità, e della sua dedizione alla causa della crescita civile della nazione.
Bravo anche tu, che sai cogliere le suggestioni profonde di queste terre dai colori vividi e dagli spiriti vivaci. Rivendicazioni, aggregazione, identità.
E in più una spiritualità che si intuisce, e qualcosa di arcano che sfugge....non è del resto la terra di Medjugorje?
Nonostante il loro difficile cammino irto di ostacoli, il destino di queste genti motivate e orgogliose è segnato. Non può che essere un destino di crescita.
Bravo per la curiosità intellettuale, l’ attenzione, la rielaborazione e la sagacia. I media nostrani ignorano i Balcani, che invece sono un "melting pot" di istanze le più varie, spesso in contraddizione tra loro.
Tra smanie patriottiche e pesanti incertezze, queste genti vivaci non stanno a guardare.
E’ auspicabile per loro un riavvicinamento con la Serbia.
Sorprende ancora un a volta il ruolo aggregante dei social network, analogamente a quanto succede in Nord Africa.
Chi si aspetta un effetto simile in Europa occidentale, tuttavia è fuori strada. Da noi non è che un festival di amenità.
Si può ben dire che i popoli in divenire "esprimono un altro facebook", rispetto a quelli in decadenza.
La sua intera storia umana e professionale conferma questo. E’ un uomo di scienza ottuagenario che ha vissuto all’ insegna della responsabilità.
Conosce le miserie umane e le conosce da vicino.
Conosce perfettamente i limiti dell’ esistenza, inclusa la sua, è scevro da smanie di immortalità , manie di grandezza , egocentrismo patologico. Ripeto non è il premier.
Immolare l’ ultimo segmento della sua avventura terrena a farsi megafono per le trame e i tornaconti di chicchessia, francamente non penso gli appartenga.
Potrebbe sbagliarsi, ma dubitare della sua onestà intellettuale mi sembra fuorviante rispetto alla complessità del dibattito.
Il tuo articolo è singolare e interessante, come lo è il tuo blog. Sei vedetta e testimone critico di quella che è - a tutti gli effetti - la nuova frontiera. Nonostante abbiamo tutti l’ impressione di esserci dentro da tempo, non è che l’ alba.
La portata e gli sviluppi che il web e nello specifico i social network avranno sulle relazioni e sull’ organizzazione del pensiero degli individui e dei popoli per ora si può solo intuire, perchè è straordinariamente in divenire.
Con quali implicazioni, è difficile dirlo.
Facebook è ludico, visivo, innocuo. Su twitter ho delle perplessità pesanti.
Tu sembri equilibrato e probabilmente lo usi correttamente, come dici. Non tutti lo sono altrettanto. Questa smania di condivisione di informazioni e/o amenità, è una medaglia a due facce. Appaga ma, ahimè, ho la precisa sensazione che crei una certa dipendenza e appiattisca il pensiero. Assai più di facebook, che tutt’ al più è una piacevole digressione.