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Vivere con le radiazioni

Nell’immaginario collettivo c’è la convinzione che qualunque tipo di radiazione uccide, provoca il cancro e mutazioni spaventose negli uomini, negli animali, nelle piante. Ma cosa sono in realtà le radiazioni emesse dai materiali radioattivi e quanto sono pericolose?

Queste radiazioni, dette ionizzanti, consistono in diversi tipi di particelle subatomiche: raggi gamma, raggi x, raggi beta (elettroni), neutroni, e particelle alfa. Queste particelle attraversano lo spazio ad alta velocità, alcune come i raggi cosmici di poco sotto la velocità della luce, penetrano nel corpo umano in profondità e danneggiano le cellule di cui il corpo è composto. Questo danneggiamento può causare un cancro o può causare difetti genetici nella successiva generazione di cellule.

Spiegando in questo modo gli effetti delle radiazioni sembra che il pericolo sia molto grave e che una persona colpita da una di queste particelle rischia parecchio. Questo è il modo in cui generalmente vengono descritte le radiazioni nucleari nei libri proposti dai movimenti antinucleari. Non si spiega, però, che ogni persona normalmente è colpita da tali particelle circa 15000 volte per ogni secondo della sua vita, e che è stato così per tutti gli uomini che ci hanno preceduto e che sarà cosi anche in futuro. Queste particelle, da cui siamo colpiti 40 mila miliardi (4 alla 1012) volte durante la vita provengono da fonti naturali. Lo sviluppo della tecnologia ha quindi aggiunto altre fonti come quelle dei raggi X per le diagnosi e le cure mediche, le TAC etc. Una tipica schermografia con i raggi X ci colpisce con le particelle che ci colpirebbero naturalmente in un anno di vita, una TAC addirittura con le particelle che ci colpirebbero in 10 anni.

Con tutte queste particelle che ci bombardano, come mai non moriamo subito di cancro?
Come vedremo la probabilità che una di queste particelle causi il cancro è molto bassa, circa 1 su 28 milioni di miliardi: 1/28.000.000.000.000.000.

Ci sono inoltre altri agenti fisici, chimici, e biologici che colpiscono le nostre cellule in modo più pericoloso, è stimato che solo 1% dei casi di cancro mortale sono causati dai 40 milioni di miliardi di particelle che ci colpiscono, gli altri 99% dei casi sono dovuti ad altri agenti, chimici, fisici e biologici che attaccano le cellule.

Come puntualizzano gli esponenti delle campagne antinucleari, ogni particelle che ci colpisce in più rispetto al fondo naturale, aumenta il rischio di cancro, è bene, quindi evitare tali radiazioni e non costruire centrali nucleari. Le persone sono indotte a pensare che le radiazioni siano assolutamente da evitare. Prendendoli in parola possiamo dire che ci sarebbero molti modi più efficaci per evitare le radiazioni. E' possibile ridurre del 10% le radiazioni che ci colpiscono vivendo in case di legno invece che di cemento e mattoni i quali contengono materiali radioattivi come Uranio, Torio e Potassio. Volendo, ognuno potrebbe costruire uno schermo di piombo intorno al proprio letto, riducendo così del 20% le radiazioni che lo colpiscono durante la notte, oppure evitare i raggi X dei dentisti e le TAC negli ospedali, evitare viaggi in aereo o le vacanze in montagna e tante alte cose. La vita è piena di rischi, ogni volta che prendiamo un boccone di cibo, possiamo scatenare un processo chimico che porta al cancro, eppure non possiamo fare a meno di mangiare. Ogni volta che camminiamo o corriamo rischiamo un incidente ma ciò non ci impedisce di camminare o correre. Ugualmente l'attitudine corretta sarebbe quella di non preoccuparci di piccole dosi di radiazioni oltre il fondo naturale.

La misura del rischio

Non è possibile avere una comprensione del problema delle radiazioni, se non lo si affronta da un punto di vista quantitativo. Se facciamo un discorso solo qualitativo, allora concludiamo che il nucleare non va bene, ma anche il carbone e il petrolio non vanno bene perchè producono un inquinamento che uccide le persone, il gas peggio ancora perchè oltre che produrre inquinamento, uccide le persone con le esplosioni. Occorre misurare questi rischi e la scienza ci aiuta a farlo. Solo dopo possiamo trarre le conclusioni più adeguate per le nostre scelte.

L'unità di misura del Sistema Internazionale (SI) per la radiazione è il Siviert (Sv), è però ancora in uso il rem, 100 rem = 1Sv. Un mrem (un millessimo di rem) = un centomillesimo di Sv, di esposizione equivale, per un corpo medio, ad essere colpiti da 7 miliardi di particelle standard, il Sv tiene conto anche del tipo di particella e della massa della persona. Per esempio un adulto e un piccolo bambino che stanno vicini in un campo di radiazioni, ricevono lo stesso rischio e quindi la stessa dose in mSv, anche se l'adulto riceve molte più particelle del bambino a causa della sua maggiore massa. In genere, si parla di basse dosi di radiazioni fino 10 rem= 0,1Sv. In tutti gli incidenti che si sono avuti e di cui si sente parlare spesso alla televisione a causa del malfunzionamento di impianti nucleari, oppure per il materiale radioattivo fuoriuscito dai contenitori durante il trasporto, sorgenti radioattive lasciate incustodite etc., non si sono mai avute rilasci di radiazioni nell'ambiente circostante maggiori di 5-10 millirem, in genere si rimane intorno a 1 millirem. Nell'incidente di Three Mile Island del 1979 , il più grande incidente avvenuto in una centrale nucleare nel mondo occidentale, l'esposizione dell'area circostante fu di 1.2 mrem.

Quanto è pericolosa una simile radiazione? Come sappiamo la radiazione naturale di fondo ci colpisce dall'alto (raggi cosmici) con 20 mrem all'anno, dal basso con i materiali radioattivi sempre presenti nel terreno: Uranio, Potassio, Torio, in tutto 20 mrem all'anno anno, da tutte le altre parti con la radioattività sempre presente nei materiali usati per le costruzioni, 10 millirem all'anno, dall'interno del nostro stesso corpo, Potassio-40 e Carbonio-14, 25 millirem all'anno, il totale da 85 -100 millirem all'anno. Inoltre possiamo aggiungere 80 mrem, in media, per analisi e terapie mediche e 180 mrem, in media, dalle radiazioni del gas radon presente nelle case. 

Il totale per ogni abitante può arrivare facilmente a più di 360 mrem all'anno in aree di montagna dove la concentrazione di Uranio e di Torio è alta e l'altezza comporta una maggiore esposizione a radiazioni cosmiche. In alcune località, la radiazione di fondo raggiunge valori molto alti come nelle zone ricche di sorgenti termali e minerali. Nella città inglese di Bath, le acque termali hanno un contenuto 1730 pCi di Radon per litro e sono considerate altamente benefiche per molti disturbi. Tuttavia, l'EPA (US Enverimental protection Agency) decretò che occorre prendere provvedimenti quando il contenuto di Radon nell'acqua potabile supera 4 pCi / litro. Gli antichi Romani, che non conoscevano l’EPA, costruirono a Bath un tempio nell'anno 42 DC, dedicato alla dea della sapienza e la salute e nel 1742 gli inglesi vi costruirono il Royal National Hospital per le malattie reumatiche. Anche oggi è alto il numero persone che vanno a Bath e in altri centri termali, malgrado le acque abbiamo una radioattività molto elevata, per beneficiare dei loro effetti terapeutici, mentre secondo gli argomenti degli ecologisti queste acque dovrebbero costituire un grave pericolo. Poiché il fondo di radioattività naturale in Piazza S. Pietro a Roma (700 mren/anno) è più elevato di quello medio esistente, oggi, nell'area interdetta di raggio 30 km che circonda la centrale nucleare di Chernobyl, secondo gli ambientalisti la basilica di S. Pietro potrebbe essere ritenuta più pericolosa di Chernobyl, il problema è che il selciato di Piazza S. Pietro è costruito con cubetti di porfido, roccia vulcanica che contiene torio, elemento naturalmente radioattivo. Come si deduce facilmente dall'incidente, tanto pubblicizzato, di Three Mile Island, le radiazioni assorbite dalla popolazione nell'area intorno alla centrale nucleare sono state quelle che normalmente si ricevano in 4-5 giorni dal fondo naturale dell'ambiente in cui viviamo. La radiazione di 1 rem è quanto si riceve osservando per un anno la TV due ore al giorno.

Poiché ogni volta che si presentano questi dati quantitativi gli ambientalisti rispondono che ogni dose extra rispetto a quella naturale può causare un danno. Noi rispondiamo che non è vero, per due ragioni.
La prima è che i numeri prima riportati sulla radiazione naturale, sono una media nazionale, negli USA in Colorado e negli Stati delle montagne rocciose (Wyoming, New Mexico, Utah), con un sottosuolo ricco di Uranio e maggiormente esposti per l'altezza ai raggi cosmici, si ha una radiazione di fondo maggiore del 15 % rispetto a stati come la Florida dove l'altitudine è minima e il terreno è povero di sostanze radioattive. In Italia la radioattività di fondo di Napoli è 3 volte quella di Milano e quella di Roma è il doppio di Milano. Essere esposti alle radiazioni dell'incidente di Three Mile Island sarebbe l'equivalente, quindi ad un viaggio di pochi giorni da Milano a Roma o Napoli. In ogni caso milioni di persone vivono normalmente a Napoli e la percentuale di casi di cancro in questa città è nella media nazionale. Nel Colorado addirittura i casi di cancro sono il 35% sotto la media nazionale. Una chiara indicazione che le basse dosi di radiazioni non sono un importante fattore per il rischio di cancro. Escludendo il Radon [4] si stima che solo l'1% dei casi di cancro dipende dalle radiazioni ionizzanti che normalmente ci colpiscono.

La seconda ragione è che il corpo umano possiede meccanismi di difesa biologica molto potenti contro i danni che provocano le basse dosi di radiazioni. L’attività del sistema immunitario e altri sistemi biologici sono costantemente attivati e riparano il DNA delle cellule che come abbiamo visto sono colpite in ogni istante da 15000 particelle al secondo. Come vedremo molti studi e molte ricerche sono state fatte in questo campo che dimostrano che basse dosi di radiazioni (sotto i 0,1 SV) attivano il sistema immunologico rendendolo più efficace nella difesa del corpo umano.

Una controversia è nata all’inizio degli anni ‘80 negli Stati Uniti su queste ricerche. Scienziati facenti parte delle organizzazioni antinucleari come H. Caldicott, J. W. Gofman, E. J. Sternglass ed altri sostennero l’idea della cosiddetta linear no-threshold theory, cioè che anche a basse dosi di radiazioni si aveva l’induzione di tumori e malformazioni genetiche, un rischio calcolabile con una estrapolazione lineare rispetto al rischio dovuto alle alte dosi di radiazioni (sopra i 0,1 Sv), un rischio quindi minore ma sempre importante secondo i sostenitori di questa impostazione.

Lo scontro non accademico sulla "linear no-threshold theory”

I principali esponenti della comunità scientifica legati al Comitty for Nuclear Responsability
( www.ratical.org/radiation/CNR ) e alla Union of Concerned Scientists (UCS www.ucsusa.org ) negli USA, organizzazioni che si oppongono al nucleare, sostennero all’inizio degli anni ’80 la teoria che la soglia di radiazioni ionizzanti, al di sotto della quale si supponeva non vi fossero rischi per chi vi era esposto, non esisteva. Secondo questa impostazione per quanto piccola fosse l’esposizione non c’è mai rischio zero: se 1 Gy (100 Rad) di esposizione da un rischio R, allora 0,01 Gy di esposizione da un rischio R/100 e successivamente 0,00001Gy da un rischio R/10000 e cosi via. Questa è chiamata la “linear no-threshold theory”(LNT). La comunità scientifica, in primis quella USA, non ha mai accettato questa impostazione. Nel 2001 i 600 scienziati della Helth Physic Society, la principale associazione americana degli operatori di radiologica, fecero un documento in cui si affermava che “sotto i 10 rad il rischio di cancro era troppo basso da essere osservato”.

C’è da rilevare che non si tratta di una semplice disputa accademica. La teoria del LNT è stata usata negli ultimi 20 anni dai movimenti ambientalisti e antinucleari per terrorizzare le popolazioni di tutto il mondo. Il suo funzionamento è semplice, ad ogni minima dose di radiazione assorbita in aggiunta al fondo naturale viene associata una quantità extra di casi di cancro e di morti previsti in futuro nella popolazione esposta. Se poi la quantità extra di radiazione assorbita raddoppia essa produrrà una quantità di casi di cancro e di morti doppia, e così è pure per la stessa dose assorbita da una popolazione doppia. Si può immaginare il forte impatto che simili dati hanno sulla popolazione, specialmente se sono forniti da autorità governative e usati da stampa e TV alla ricerca di scoop giornalistici. Ogni piccola radiazione, anche minore delle radiazioni di fondo a cui normalmente si è esposti diventa una "bomba atomica sporca", vengono previsti per gli anni futuri migliaia di casi di cancro e morti. Da considerare poi che anche piccolissime dosi di radiazioni, assorbite però da una grande quantità di popolazione portano ugualmente a calcolare un gigantesco numero di casi. Un strumento di propaganda fortissimo nelle mani dei movimenti ambientalisti di cui si è fatto pieno uso nei media e nella propaganda in generale dei movimenti antinucleari. 

Si ricordi a questo proposito il rapporto di Greenpace del 2006, in questo rapporto, ripreso dai media di tutto il mondo, a causa dell'incidente di Cernobyl venivano previsti 6 milioni di casi mortali di cancro in più nelle popolazioni dei paesi esposti (praticamente tutta l'Europa).

Uno dei primi a formulare la linear no-threshold theory (LNT) fu il Prof Jhon Gofman, docente di Biologia Molecolare e Cellulare all'Università di Berkely in California e fondatore della Divisione di Ricerche Biomediche del Livermore National Laboratory, e Presidente, dal 1971, del Comitty for Nuclear Responsability di San Fracisco un’associazione contro il nucleare. I libri del Prof. Gofman, che è morto nel 2007, sull’incidente di Three Myle Island (1979) e di Chenobyl (1986) ne hanno fatto una figura guida del movimento antinucleare negli Stati Uniti e nel mondo.

Inizialmente il Dipartment of Energy (DOE) degli USA rifiutò questa concezione, non perchè, dice Gofman in un’intervista, il DOE fosse convito del contrario, ma perchè era "sconveniente". Nel 2001 il National Council on Radiation Protection and Measurements, un istituto promosso dal Congresso degli Stati Uniti abbracciò la teoria del LNT e, nel 2004, l’United States National Research Council un organo della National Academy of Sciences USA la appoggiò.

Come abbiamo prima riferito, malgrado queste prese di posizioni la teoria del "linear no-threshold theory", non è mai stata accettata pienamente dalla comunità scientifica internazionale. Infatti sul National Association of Sciences Biological Effects of Ionizing Radiation Report degli USA, NAS BEIR VII del 2006 si legge "In conclusione possiamo dire che ci sono forti dubbi sulla validità della linear no-threshold theory" nel valutare il rischio di cancro derivato da esposizioni a dosi < di 100 mSv e anche per dosi < di 10 mSv.

La LNT può essere usata come uno strumento pratico per fissare le regole di radioprotezione solo per dosi sopra i 10 mSv, ma non è basata su chiari concetti di scientifici di biologia, non può essere usata senza precauzioni estrapolando i rischi per dosi < di 10 mSv, specialmente per formulare direttive sugli operatori di radiologia come è stato fatto nelle direttive europee 9 - 43". Anche l'American Nuclear Society prese posizione nel 2001 affermando "che non vi erano sufficienti evidenze scientifiche per affermare che la teoria della LNT fosse corretta". Anche la Health Physics Society affermò ufficialmente nel gennaio 1996 che "secondo le attuali conoscenze sulle radiazioni si raccomanda di non fare stime quantitative sui rischi dell'esposizione alle radiazioni per dosi individuali inferiori ai 5 rem annuali o 10 rem per tutto il periodo di vita in aggiunta alla radiazioni di fondo assorbibile. I rischi in questo caso sono strettamente qualitativi con la possibilità che gli effetti siano zero. C'è attualmente una evidenza incontestabile che sotto i 10 rem di radiazioni annuali i rischi siano troppo bassi da essere apprezzati".

In Francia, l'Académie des Sciences e l'Académie nationale de Médecine pubblicarono nel 2005 un documento in cui si rifiutava decisamente la teoria della LNT, in Francia in tutte le direttive governative si è stabilita una soglia minima di radiazioni ionizzanti che, come dicono, “azzera i rischi”. Diversi scienziati di fama hanno scritto articoli pubblicati dalle maggiori riviste scientifiche contro la teoria del LNT. Ne citiamo alcuni come il Prof. John Sasso e il Dr Micheal Rapacholi della World Health Organization e il Prof. Bernard Cohen dell'Università di Pittsburgh. Il Prof. L.B. Choen ha spiegato nei suoi innumerevoli scritti che il corpo umano non funziona secondo la “linear no-threshold theory”. Secondo Cohen è sbagliata l’assunzione di base per cui, anche una singola particella di radiazione ionizzante che colpisce una singola molecola di DNA nel nucleo di una singola cellula può iniziare un cancro e tale rischio può essere apprezzato e calcolato. Secondo Cohen la teoria LNT non considera che esistono meccanismi di difesa del corpo umano che prevengono questi eventi iniziali che portano al cancro. Anzi questi meccanismi di difesa sono proprio stimolati da basse dosi di radiazioni.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.245) 16 agosto 2012 11:37

    Una domanda:
    Come la mettiamo con tutte le persone nate con gravi malformazioni attorno l’area di Chernobyl? Sono di gran lunga superiori alla media!

  • Di (---.---.---.134) 16 agosto 2012 15:41
    Ma dove ha letto (xxx.xxx.xxx.245) 16 agosto 11:37 le castronerie delle malformazioni?




    Voglio ricordare che sul numero di Maggio 2007 n° 465 de "Le Scienze" ci furono due ricercatori che ebbero il coraggio di ricredersi su una loro "convinzione" sulla mutagenesi di alcune specie e che non erano altro che specie diverse.

    27 aprile 2007
    Crescere con Chernobyl
    Dopo anni di lavoro nella zona radioattiva, due scienziati hanno imparato una dura lezione sulla politica, sui preconcetti e sulle sfide da affrontare per fare buona scienza. Di Ronald K. Chesser e Robert J. Baker

    Gli effetti a lungo termine sull’ambiente e sugli esseri viventi investiti dalle radiazioni rilasciate dall’incidente di Chernobyl sono ancora in fase di studio.
    Le ricerche di questo tipo sono soggette a diversi fattori che ne minano l’attendibilità, come l’influenza della politica, i preconcetti degli scienziati e le procedure sperimentali con standard troppo permissivi.
    Per comprendere l’eredità dell’incidente si devono stabilire standard severi per la radioecologia ed eliminare tutti i fattori che minano il rigore scientifico degli studi.
    .
    Renzo Riva
  • Di paolo (---.---.---.28) 16 agosto 2012 16:44

    Caro dott. Filipponi dopo questo articolo , da un punto di vista scientifico assolutamente ineccepibile oltre che ben argomentato , ho il piacere di darle il benvenuto nel club dei nuclearisti (intesi come sostenitori dell’elettronucleare italiano) a cui già appartengono il sottoscritto ,iscritto d’ufficio da tutti gli ecoterroristi che infestano il web , e Riva che invece lo è di fatto ,essendo membro del Comitato per il rilancio del nucleare in Italia .

    Il commento di xxx.245 è il minimo sindacale ed è anche legittimo visto come fu gestita la faccenda a Chernobyl . Comunque hai voglia di argomentare e di citare ,non frega nulla a nessuno . A parte l’illustre oncologo Veronesi che si è beccato del "vecchio rimbambito corrotto " ,ci sono state le leucemie infantili attorno alle centrali termonucleari (in particolare tedesche -vedi report .poi smentito... ) che però non spiegano come mai l’Italia , che è paese denuclearizzato , ne detiene il non invidiabile record europeo,le mutazioni genetiche del tipo rane o vitelli a due teste nel polo del Gargano ecc.. .., le morti in Francia attorno alle centrali ecc... .

    Su queste basi ,ben oliate da ambientalisti di lungo corso che hanno usufruito di ampio respiro mediatico a differenza di altri,siamo arrivati al referendum che ,ovviamente ,ha avuto un esito scontato .
    Meglio cosi’ vista la classe politica che ci ritroviamo ma intanto ,di qualunquismo e demagogia , il paese sta morendo . In questo paese il rigore scientifico non trova spazio , prevale la suggestione perché il primo non si presta a manipolazioni ,mentre la seconda ....
    saluti

  • Di (---.---.---.28) 16 agosto 2012 20:10

    Caro filipponi ti auguro di fare le vacanze a Fukushima, non ho ancora capito chi vi paga, ma spero che fra 5 anni non si riproponga il nucleare anzi spero che i sostenitori del nucleare non vivano in case di legno o corazzate da piombo... capisc’ammè

  • Di paolo (---.---.---.234) 16 agosto 2012 23:34

    Visto ,come volevasi dimostrare. Arruolato d’ufficio nel club .
    .Il bello della democrazia è che ad una testa , a prescindere dalla qualità che esprime,corrisponde un voto avente pari valenza .
    Non credo che il nucleare fissile verrà riproposto in Italia ,può stare tranquillo xxx.28 , i nostri politici hanno il fiuto dei cani da tartufo.

  • Di (---.---.---.30) 19 agosto 2012 22:17

    Grazie per l’ottimo ed ineccepibile articolo....
    Aspettiamo i commenti degli ecostorditi...........
    "no al nucleare si a valsoia"
    "le centrali le facciamo nel tuo giardino"
    "tieniti le scorie nel garage"
    Ficcati una barra di uranio nel....."
    "I bambini malformati con i miliardi di morti per le radiazioni cattive"
    Ne avrò sicuramente dimenticato qualcuno ma certi "biricchini" non brillano certo per argomenti....
    Continui cosi Dott Filipponi, stima ed appoggio da sempre...
    Fabrizio Andreoli

  • Di (---.---.---.98) 20 agosto 2012 00:22

    Non ci credo: "ti auguro di fare le vacanze a Fukushima" e "non ho ancora capito chi vi paga". Due classici che non leggevo da qualche tempo e in un solo post! Sono un po’ invidioso di questa filiera di luoghi comuni signor Filipponi, temevo si fossero estinti ma noto con piacere di no. Bella riflessione la sua, tutto noto ma sempre piacevole il rileggerne. A proposito: io non ho granchè disponibilità monetaria al momento ma se qualcuno me la paga (illazione nr. 2 ) io una vacanza in quel di Fukushima (illazione nr. 1) ce la faccio volentieri; anche a Chernobyl volendo, tanto l’hanno appena ufficialmente riaperta all’abitablità. Poi torno con due nasi e tre braccia chiaro ma corro volentieri il rischio. Il pericolo è il mio mestiere, soprattutto quando per chi si informa questo è molto contenuto. E come diceva il saggio chi vuole dar aria alle fole ecoterroriste, beh, faccia pure.

    Gio

  • Di (---.---.---.19) 20 agosto 2012 08:26

    Condivido in pieno quanto scritto dal dott. Filipponi e spero che si voglia cimentare ancora a spiegare cose importanti che 40 anni di scandalosa campagna antinucleare hanno completamente stravolto nell’immaginario collettivo.

  • Di (---.---.---.202) 20 agosto 2012 12:30

    immondizia….

    1) lo scritto parrebbe precedente a Fukushima, parla ancora in modo patetico del nucleare occieìdentale con incidente massimo TMI, sarebbe troppo anche per Filipponi ignorare Fukushima.. o no ?

    2) è farcito di affermazioni errate e dove non errate scritte con un’ottica così palesemente fuorviante da essere irritante e al limite del criminale, vuoi qualche esempio?

    2a) “Le persone sono indotte a pensare che le radiazioni siano assolutamente da evitare.” ESATTO infatti le persone sono indotte a pensare una cosa sacrostanta e vera, le radiazioni sono cancerogene, nella misura in cui la scienza ha finora potuto determinare il rapporto causa/effetto (evidenza forte vedi mie risposte ad aAlberto, leggasi BEIR VII), quindi è esattamente così le esposizioni a radiazioni, vanno se possibile evitate, o comunque minimizzate, ad esempio le TAC si fanno per un preciso beneficio diagnostico non perchè le relative radiazioni siano innocue, io consiglio SEMPRE e FORTEMENTE di aumentare la ventilazione in ambienti in cui sospetto accumuli di radon ecc…

    2b) “Ugualmente l’attitudine corretta sarebbe quella di non preoccuparci di piccole dosi di radiazioni oltre il fondo naturale” INFATTI nessuno si preoccupa di piccole dosi oltre il fondo naturale… il limite di evacuzione a Fukushima è 8 volte superiore ripetto al fondo naturale, e nelle zone in questione si rischia di respirare e ingerire radionuclidi, oltre che essere sottoposti a irraggiamento esterno

    2c)”Come sappiamo la radiazione naturale di fondo ci colpisce dall’alto (raggi cosmici) con 20 mrem all’anno, dal basso con i materiali radioattivi sempre presenti nel terreno: Uranio, Potassio, Torio, in tutto 20 mrem all’anno anno, da tutte le altre parti con la radioattività sempre presente nei materiali usati per le costruzioni, 10 millirem all’anno, dall’interno del nostro stesso corpo, Potassio-40 e Carbonio-14, 25 millirem all’anno, il totale da 85 -100 millirem all’anno”.. a parte che è ormai consuetudine usare i milliSv, il fondo nautrale medio da TUTTE le cause che cita Filipponi è di 2-2,5 mSv/anno… non i 5-6 mSv anno che scrive Filipponi…

    2d) “La comunità scientifica, in primis quella USA, non ha mai accettato questa impostazione. Nel 2001 i 600 scienziati della Helth Physic Society, la principale associazione americana degli operatori di radiologica, fecero un documento in cui si affermava che “sotto i 10 rad il rischio di cancro era troppo basso da essere osservato”. ora magicamente appare anche il rad, giusto per afre un pò di confusione, 10 rad sarebbero 100 mSv e PECCATO che il buon Filipponi dimentichi il BEIR VII

    2e) “Per esempio un adulto e un piccolo bambino che stanno vicini in un campo di radiazioni, ricevono lo stesso rischio e quindi la stessa dose in mSv, anche se l’adulto riceve molte più particelle del bambino a causa della sua maggiore massa” FALSO la normalizzazione rispetto alla massa è utile, molto utile per esprimere i modelli di rischio, ma non dice tutto rispetto al rischio INFATTI al CONTRARIO di quel che scrive Filipponi a parità di mSV i rischi per gli infanti sono nettamente superiori e CRESCONO al decrescere della età di esposizione, val al pena di citare ancora il BEIR VII in proposito 

    2f) “Inoltre possiamo aggiungere 80 mrem, in media, per analisi e terapie mediche e 180 mrem, in media, dalle radiazioni del gas radon presente nelle case” QUALI CASE ? con quali ventilazioni ? 180 mrem da radon ? cioè 18 mSv/anno da radon ? a parte che 180 mSv/anno sono un valore anomalo e non medio, a parte che è facilmente possibile ridurlo ventilando l’abitazione, a parte tutto questo il Radon è un rischio, non è un caso che negi USA la EPA stima che il radon è il secondo più grave fattore di rischio tumorale dopo il fumo di sigarette.. se il buon Filipponi vuole allora fare un favore alla verità si adoperi per sensiblizzare le persone a ventilare gli ambienti dove vivono specie se a particolare rischio radon

  • Di Pietruccio (---.---.---.19) 20 agosto 2012 14:01
    Solito attacco antinucleare di chi ha tempo e mezzi...

    Io purtroppo il tempo per fare l’analisi punto per punto non ce l’ho anche se ci sarebbe molto da dire  perchè c’è poca chiarezza (e anch’io non ho tempo per curare il mio intervento e me ne scuso)

    - ad esempio (cito documento ENEA) la dose per l’italiano medio è 4.1 mSv anno (per confronto in totale da Chenopbyl ne sono arrivati 1.6 mSv di cui 0.3 il primo anno ma se uno legge interventi di antinucleari incalliti vede che parlano di centinaia di migliaia di tumori... milioni in tutta europa...) e non 2-2.5 come cita l’intervento sopra, 

    - le case vengono fatte in italia, e soprattutto al sud, con materiali anche molto radioattivi (tufo) eppure il tasso di tumori al sud è minore, 

    - misure dirette di radon danno in certe case e/o uffici anche 1000 Bq/mc, il limite in italia è di 500 Bq/mc che corrisponderebbe a 12.5 mSv/anno per chi vive lì (trasformazione 1mSv/(Bq/mc da UNSCEAR), ma non si notano differenze nei tassi di tumore e non sono stati fatti studi epidemiologici in quei posti qui in italia... c’è solo questa radiofobia USA nei confronti del radon che mi puzza molto di speculazione visto che ha un’incidenza tutt’altro che trascurabile nel valore delle costruzioni e nei costi per realizzarle: ma è tutta da dimostrare... e perchè non si fanno indagini epidemiologiche serie ed estese?

    - studi sulla radioattività a basse dosi ce ne sono tanti e non solo il BEIR, ad esempio il RISKRAD (europeo) che arriva alla conclusione che non si può dire niente sugli effetti della radioattività a basse dosi vista la capacità delle cellule di recuperare i danneggiamenti), insomma tante affermazioni fatte dall’intervento sopra, spacciate come certezze, sono del tutto gratuite e tutte da confermare

    ecc....

    saluti e auguri... se la strada dell’informazione che c’è in questa nazione è quella di questa specie di ferocia preconcetta e pelosa (perchè favorisce la dipendenza quasi assoluta dalle fossili = 84% e speculazioni folli stile quella del fotovoltaico) siamo già spacciati in partenza...


    • Di (---.---.---.202) 20 agosto 2012 15:55

      Pietruccio...

       

      scrivi anche qui ?

       

      piacere di trovarti

      rispond nel merito per favore ..

      il BEIR non è uno studio, ma è IL compendio d centinaia di studi ed è stato di recente ripreso con livi aggiornamenti (non enl senso che ti e il buon Filipponi) auspicate dalla EPA US nel Blue Book

       

      la propaganda pelosa come la chiami tu, la state facendo voi e della peggior specie

       

    • Di Pietruccio (---.---.---.19) 20 agosto 2012 20:10
      E perchè non dici chi sei?

      Sul riskrad: che ne dici?

      Io purtroppo non ho tempo di leggermi il BEIR, ma quello che ho visto io è del 2006... non mi sembra il massimo del recente...

      E perchè mai dovrebbero essere attendibili quelli che terrorizzano la gente con le radiazioni e non gli altri, cioè quelli come Filipponi?

      Il perchè dovrebbero essere attendibili quelli alla Filipponi, invece, è semplice. 
      Compratevi uno strumento (ormai i dosimetri costano poche centinaia di euro), e andate in giro a fare misure: la radiattività è ovunque e è anche molto variabile nel tempo: pensate davvero che il fisico non sia adattato?

      Poi, guardatevi intorno: non vi sembra di vedere delle speculazioni sull’energia in giro?
      I prossimi anni come pensate che andranno le cose?
      Le rinnovabili faranno davvero abbassare il prezzo dell’energia?
      E’ del tutto inutile un concorrente vero delle fossili come avrebbe potuto essere il nucleare se non lo strozzavano nella culla (seppellito sotto un mare di bestialità quasi sempre esagerate o false)?
    • Di Pietruccio (---.---.---.19) 21 agosto 2012 08:57

      Qui spiegano bene lo stato della discussione sul rischio delle radiazioni a bassi livelli di dose e quale sia il ruolo e la posizione della commissione BEIR (che accetta la teoria del danno lineare senza soglia = LNT), che è solo uno dei tanti pareri sulla questione che va dall’ormesi (notata ad esempio in alcuni siti dove la radioattività naturale è molto alta) alla soglia (che a me pare la più logica proprio per le capacità di autoriparazione delle cellule se i danni sono diffusi e non eccessivi come accade alle basse dosi, appunto).


      Notare che adottando la LNT si arriva a risultati paradossali, tipo che il sole, che induce una dose di 0.3 mSv/anno sulla popolazione di 7 miliardi sarebbe responsabile di più di 100000 tumori all’anno, la radioattività naturale media arriverebbe a fare intorno a un milione di vittime all’anno e una tempesta solare ne potrebbe fare 14 di milioni... vi sembra davvero credibile? avete mai notato un incremento dei casi di tumore dopo una tempesta solare?

    • Di Giuseppe Filipponi (---.---.---.103) 25 agosto 2012 03:24
      Giuseppe Filipponi

      A Fukushima Stanno emergendo contraddizioni dirompenti. E’ urgente una nuova normativa meno restrittiva sulle radiazioni
      di Teodore Rockwell http://tedrockwell.typepad.com/energy/

      Prima contraddizione: i media internazionali fanno fatica a nascondere il fatto che mentre ci sono state decine di migliaia di morti a causa del terremoto e del conseguente tsunami, non una sola vita è stata persa a causa delle radiazioni nucleari
      Seconda contraddizione: mentre attualmente nelle zone residenziali di Fukushima le persone indossano ingombranti tute contro le radiazioni, maschere antigas, guanti e stivaletti, ci sono persone che vivono in altri luoghi come la Norvegia, il Brasile, l’Iran e l’India dove la gente ha vissuto una vita normale per innumerevoli generazioni con livelli di radiazioni fino a cento volte maggiore rispetto alle aree proibite di Fukushima.
      Non è un problema astratto. Alla gente di Fukushima viene detto che non possono tornare nelle loro case per un periodo indeterminato, forse anni. Il tempo per decontaminare il suolo o asportarlo (essendo stato dichiarato rifiuto nucleare). Queste persone sono allo stremo, ridotte alla povertà, la depressione si espande, molti sono i suicidi.
      Ci sono buone evidenze scientifiche che, fatta eccezione per alcuni punti "caldi", i livelli delle radiazioni nelle zone residenziali non sono pericolose per la vita. Le attuali restrizioni sono basate sul desiderio di essere "conservative". Non importa quanto questo "conservatorismo" distrugga.
      Wade Allison, autore di Radiazioni e Ragione, ha proposto che l’attuale dose di radiazione consentita dovrebbe essere aumentata a 100 mSv/mese, che, dice, è ancora ben al di sotto dei dati clinici su cui egli basa la sua proposta.
      Molti esperti facenti parte degli enti preposti alla protezione dalle radiazioni stanno cominciando a sentire la preoccupazione per il danno che le loro regole troppo restrittive stanno causando. E ’il momento di risolvere questa situazione. Una semplice dichiarazione sui fatti reali circa la protezione dalle radiazioni a Fukushima da parte delle autorità competenti sarebbe un buon primo passo. Come dice il Prof. Wade Allison, dovremmo smettere di scappare dalle radiazioni.
      http://fusione.altervista.org/dovre...

  • Di Pietruccio (---.---.---.19) 20 agosto 2012 14:03

    (trasformazione 1mSv/40(Bq/mc da UNSCEAR)

  • Di (---.---.---.202) 21 agosto 2012 10:23

    L’ormesi è destituita da ogni fondamento scientifico.., è una criminale falsità

     

    Le radiazioni fanno male, aumentano il rischio di cancro principalmente, ovviamente tale ecesso di rischio aumenta all’aumentare della esposizione

     

    non vi è nulla di cui terrorizzarsi per 1 o 2 mSv/anno in più, e se ci sono motivi (ad esempio diagnostici in una TAC) si può certo decidere che il beneficio superi il rischio anche a dosi superiori MA di certo NON vi è nessuna ormesi e le readiazioni fanno male e vanno nei limiti del possibile evitate e minimizzate 

    Come non sostengo io ma le conclusioni di tutti i principali enti di radioprotezione internazionale (ONU -UNSCEAR: http://www.unscear.org/docs/reports... ,

    USA - EPA: Blue BOOK http://www.epa.gov/rpdweb00/assessm... ) e

    comitati scientifici di valutazione del rischio cioè il BEIR

    http://www.nap.edu/openbook.php?isbn=030909156X

     

    Senza arrivare alla ormesi che citi tu, di cui quindi non posso ritener responsabile Filipponi, vorrei aggiungere alcune precisazioni sia alla tua risposta di cui sopra, sia allo scritto di filipponi:

     

    1) una concentrazione di RADON di 1000 Bq/mc è anomale e PERICOLOSA, ove mai fosse registrata (e non è impossibile in particolare condizioni che lo sia - come nel caso di seminterrati non ventilati e materiali di costruzione ad alto tentore di radon VANNO PRESE misure opportune); per dare uan iea la stima della concentrazione tipica (media) iraliana è 77 Bq/mc, il limite messimo consigliato dalla EPA negli USA è 148 Bq/m3, l’analogo valore limite consigliato dalla UE è 200 148 Bq/m3 - il Radon fa male, esistono studi documentati che mostrano chiare corrrelazioni (lineari, guarda un pò) tra incremento di rischio di tumore al polmone e concentrazione di Radon - per i meccanismi di danno specifici del Radon, emettitore alfa, danni al polmone, più pesante dell’aria, val la pena notare che questo incremento di rischio è molto più alto per i fumatori... il coefficiente di "conversione" da Bq/m3 a Sieverts è quindi dibattutto, il valore che tu citi non è assurdo, tutt’altro, diciamo che è una stima ragionevole

     

    2) in ogni caso la stima MEDIA UNSCEAR della radioattività cui è esposta la popolazione mondiale è 2,5 mSV/anno, comprendendo TUTTE le espsosizioni che cita Filipponi, radiazioni cosmiche, radioattività dal suolo, esposizione all’accumulo di Radon ecc - si tratta ovviamente di un valore medio: valori più alti rispetto alla media di alcuni msV/anno sono registrabili in situazioni perticolari, ad esempio in alta montagna (+1/2 mSv anno), o in abitazioni poco ventilate e al piano terra per il radon; non è la norma, non è quello cui siamo sottoposti tutti, non sono situazioni simultanee e in ogni caso non smentiscono affatto la circostanza che tali esposizioni (ancora comunque piccole) possano indurre un rischio addiionale (di certo piccolo a questi livelli, quindi non immediato da "isolare") di cancro

     

    3) ancora in tema di verità tendenziose esposte da Filipponi, se ERA vero che le TV a tubo catodico potevano emettere limitate quantità di raggi X, è anche vero che già da molti anni vi erano precise normative tecniche in merito ad accorgimenti tecnici per evitare tale rischio, inoltre oggi è bene chiarirlo monitor e TV LCD/LED NON EMETTONO assolutamente nessuna radazione ionizzante di alcun tipo E’ FISICAMENTE IMPOSSIBILE ... quindi i 2 MSV/anno per guardare la televisione o lavorare al PC... forse negli anni 60 e 70

    • Di Pietruccio (---.---.---.19) 21 agosto 2012 12:42

      Vedo che continui a non dire chi sei: qualche problema?


      L’ormesi viene trattato anche dal link di wikipedia oltre che dall’associazione italiana medicina nucleare (come rilevo in una lettera del 5/11/2002 di cui purtroppo non ho il link firmata dai proff. M.Slavatore e L.Conte presidenti di AIMN e AIFM e indirizzata alla Repubblica di Ezio Mauro, dove fanno il punto in modo ragionevole sulla questione proprio per evitare le solite manipolazioni e anche a questo link se ne parla

      http://www-1.unipv.it/webgiro/ricerch/Pubblic/04-RiDanni-04-FisMedc-Ormesi.pdf

      oltre a casi di evidenza sperimentale ecc...)

      Questo non vuol dire che sia "vera", ma che l’ipotesi non è del tutto pellegrina come sprezzantemente fai presente dimenticando il corretto atteggiamento scientifico che pare alieno dai tuoi interventi: ricordo che "scientifico" vuol dire che "ha evidenza sperimentale", non che questo o quel comitato di persone importanti hanno preso posizione in merito.

      A oggi non esiste nessuna evidenza scientifica (cioè sperimentale) degli effetti della radioattività alle basse dosi semplicemente perchè gli effetti, anche ammesso che ci siano, sono talmente bassi da essere non misurabili con campioni "normali", servirebbero miliardi di misure...

      Forse se si spiegasse che ciò che stiamo discutendo (LNT, soglia o ormesi) è qualcosa di molto meno pericoloso di quello che può indurre il fumo di una sigaretta di un fumatore che si trova all’aperto distante decine di metri, chi non è del mestiere e legge potrebbe capire che non c’è niente di cui avere paura e che certi discorsi pelosi servono solo per terrorizzare le persone con ben altri fini.

    • Di (---.---.---.202) 21 agosto 2012 14:39

      Pietruccio sono Luca Bevilacqua, chi vuoi che io sia..

      è lo stesso post che ho messo su newclear

       

      una o due opinioni più o meno strumentali/accreditate ecc

      non signifcano nulla

       

      la radioattività è pericolosa è documentato e studiato, c’è un ampio consenso scientifico prevalente la sigaretta fa male, la radiottività molto di più, poi ovviamente tutto dipende dalle dosi

      vedo che tu e filipponi continuate a non rispondere nello specifico

       

      saluti

       

       

    • Di Renzo Riva (---.---.---.8) 21 agosto 2012 15:06
      Renzo Riva

      Ho sentito esporre dall’oncologo Umberto Tirelli il principio dell’ormesi e se qui c’è un criminale quello sei tu Luca Bevilacqua.


      Prova ad andare adire le tue verità in India dove 700’000 abitanti hanno provato l’ebbrezza del black-out.

      Senza dire che in India ci sono milioni di persone che non hanno mai conosciuto l’elettricità.

      Ho già speso troppo tempo con un criminale della tua fatta.

      Mi sarebbe piaciuto scrivere come anonimo per capire come l’avresti presa.
      Ma da pusillanime (questi sono gli interessi che ti sei guadagnato nel dare del criminale) quale sei non vale nemmeno la pena.


    • Di (---.---.---.202) 21 agosto 2012 21:31

      Renzo Riva,

      il tuo tono è inaccettabile, le tue conclusioni si commentano da sole,

      ti permetti di dare del criminale agli altri che contestano una palese assurdità smentita da ogni organo di radioprotezione internazionale

      sei la miglior prova del perchè si lotta per coscienza civica per la informzione corretta e scientifica

      cosa c’entra il black-out indiano con la ormesi ?

      che la ormesi sia destituita di fondamento lo scrivono con ogni ragionevolezza tutte le agenzie di radioprotezione internazionale

      quindi contrabbandare come benefica sia pure a livelli ririsori (non dite mai che perfino i più luridi tentetivi in tal senso si riferiscono a quest supposto effetto a livelli addizionali ridicoli) è criminale, come sarebbe criminale sostenere che la cocaina a picole dosi fa bene

      discuti nel merito se sei capace

      anche se che tu trascorra o meno a discutere con me mi interessa meno di zero

      quando ogni tanto ho dei dubbi sulla possibilità di fare nucleare sicuro ( o comunque utile a qalcosa) incontrare gente come te rafforza le mie convinzioni su come questa questione non si può che fare il muro contro muro

      i questo senso mi sento di ringraziarti la tua meschinità, lo squallore della scritto originale e di alcuni commenti non lasciano dubbi

       

       

       

       

       

  • Di (---.---.---.202) 21 agosto 2012 15:00

    pietoso...

    un tentativo di confondere le idee alle persone che non si informno o non sono troppo interessate

    i rischi di cui si parla sono rischi di incremento tumorale nell’arco di una vita, ammesso che una tempesta solare provochi un lievissimo aumento del rischio sulla popolazione mondiale (cosa che è probabilmente vera) come faresti all’inorgere di un tumore diciamo 20 anni dopo a ipotizzare una correlazione rtar questo evento e la tempesta solare

    le prove, le valutazioni le analisi statistiche ed epidemiologiche che inducono, oltre al buon senso, a ritebere che la radioattività faccia male sono nel BEIR VII, nel Blue BOOK, nelle pubblicazioni UNSCEAR.

     

    Certo esistono delle incertezze alle bassissime dosi, ma francamente delle bassissime dosi NON INTERESSA NULL a nessuno, quale che sia l’effetto se le dosi sono bassime è irrilevante discuterne

     

    solo che BASSISSIMO possiamo dire sia uno, due, tre mSV addizionali l’anno, non certo quello che si può scatenare dopo un incidente nucleare maggiore

     

    a Namie Town in Giappone sono stati registrati a 14 km dall’impianto oltre 400 Msv/ANNO (che non decresceranno facilmente nerapdiamente)

    è di questo che si ha paura ed è èer questo che si evacua

     

    gli effetti di 1 mSV/anno addizionali sono oltre che difficili da isolare largamene irrilevanti

    una domanda CUI PRODEST questa controinformazione ?

     

     

     

  • Di Pietruccio (---.---.---.19) 21 agosto 2012 19:54

    " una domanda CUI PRODEST questa controinformazione ? ..."


    Non mi va che si dica che l’articolo di Filipponi è spazzatura...

    poi come dicevo non ho tempo di stare dietro a una discussione che oltretutto sarebbe immensamente lunga (perchè sono coinvolti aspetti sociali, politici, commerciali, scientifici, tecnologici, psicologici).

    così qualcosa la butto lì, tanto per far vedere, casomai qualcuno passasse di qui per caso, che ci sono anche punti di vista differenti rispetto all’atteggiamento antinucleare canonico e dogmatico di oggi

    e poi, come dicevo, fra qualche anno i nodi (con dei guai immensi per i nostri figli) e le falsità che hanno portato a questa penosa situazione di politica energetica verranno inevitabilmente al pettine: voglio lasciare una traccia, che sia chiaro che c’era qualcuno che ci ha provato a dire le cose come stanno per evitare che la popolazione evitasse di mettersi una corda (in senso commerciale) attorno al collo e ad andare verso una situazione di strozzinaggio cui ci porta qualche pifferaio poco magico, ma molto furbo.

    -------------

    Riguardo al fatto che potessi essere tu non era così scontato (non guardo sempre il sito Newclear) e in questi anni ho discusso con centinaia (forse migliaia) di persone sulla questione, quindi...
  • Di (---.---.---.202) 21 agosto 2012 21:40

    be io non lo dico così, come il buon renzo riva dà del criminale agli altri

     

    l’ho motivato analiticamente il giudizio mi rendo conto che è duro ma purtroppo le falsità e faziosità ivi riportae compreso e non lo avevo linkato ancora starvolgere il senso delle conclusioni del BEIR VII

     

    non meritano altro giiduzio

     

     

    devo dire però che consocendo al ivello epistolare Renzo Riva ho prontamente rivalutato Filipponi

  • Di Giuseppe Filipponi (---.---.---.81) 25 agosto 2012 09:19
    Giuseppe Filipponi

    La popolazione conosce bene l’importanza delle radiazioni nucleari, utilizzate in modo appropriato in medicina milioni di persone hanno avuto salva la vita.Queste radiazioni non sono diverse da quelle di Chernobyl o Fukushima.
    Forti dosi di radiazioni nucleari vengono utilizzate durante un ciclo di radioterapia (RT) per uccidere le cellule tumorali dei malati di cancro. Milioni di pazienti ogni anno in tutto il mondo ricevono un simile trattamento e tornano casa grati a questo trattamento medico che ha salvato e prolungato la loro vita. Un simile trattamento dura in genere dalle 4 alle 6 settimane somministrando al paziente una dose giornaliera di 2.000 mSv diretta contro le cellule tumorali. Purtroppo non è possibile limitare la radiazione al solo tumore anche i tessuti degli organi vicini colpiti, in genere ricevono in media poco meno di 1.000 mSv al giorno. In un trattamento RT standard gli organi sani vicini al tumore ricevono in un mese poco più di 20.000 mSv e possono sopravvivere mentre il tumore riceve almeno 40.000 mSv, la dose che lo elimina . Da notare che la dose di 20.000 mSv con cui si irradiano inevitabilmente i tessuti sani periferici di un tumore è ben cinque volte il dosaggio ricevuto da alcuni dei più esposti operai di Chernobyl durante la fase più difficile della messa in sicurezza del reattore e la dose massima consentita agli operai giapponesi che lavoravano ai reattori di Fukushima danneggiati era di 250 mSv.
    Ecco lo schema molto semplice del funzionamento di un trattamento RT.
    Ogni giorno le cellule tentano di riparare i danni causati dalle radiazioni. Per le cellule tumorali i meccanismi di riparazione naturali delle cellule sono marginalmente sopraffatti dal dosaggio di 2000 mSv al giorno, per il tessuto periferico invece la dose più bassa (1000 mSv al giorno) fa si che i meccanismi di riparazione sono in grado di completare le riparazioni prima del giorno successivo. Questa separazione delle dosi nei trattamenti giornalieri si chiama "frazionamento". Dopo 4 - 6 settimane il tumore è morto e si separa dai tessuti degli organi periferici che sopravvivono . (Prof. Wade Allison dell’Università di Oxford " La fiducia del pubblico nel settore dell’energia nucleare ")
    http://www.radiationandreason.com/

  • Di (---.---.---.202) 26 agosto 2012 11:36

    ho lasciato un commento che non vedo...

     

    non ha alcun senso parlare di radioterapie

    i pazienti sottopostia radioterapia hanno già purtroppo per loro il tumore in corso, ed anche a stadi gravi ed avanzati

    per queste persone il rischio la priorità è uccidere in ogni modo le cellule tumorali già esistenti, non ci si preoccupa certo di evntuali altri tumori che potrebbero insorgere per rdiazioni negli anni

    questo non leva e non mette nulla sul rischio statistico che corrono persone sane, magari bambini, se sottoposte SENZA ALCUN BENFICIO diagnostico ne terapeutico a radiazioni ionizzanti 

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