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Commento di Giuseppe Filipponi

su Vivere con le radiazioni


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Giuseppe Filipponi Giuseppe Filipponi 25 agosto 2012 09:19

La popolazione conosce bene l’importanza delle radiazioni nucleari, utilizzate in modo appropriato in medicina milioni di persone hanno avuto salva la vita.Queste radiazioni non sono diverse da quelle di Chernobyl o Fukushima.
Forti dosi di radiazioni nucleari vengono utilizzate durante un ciclo di radioterapia (RT) per uccidere le cellule tumorali dei malati di cancro. Milioni di pazienti ogni anno in tutto il mondo ricevono un simile trattamento e tornano casa grati a questo trattamento medico che ha salvato e prolungato la loro vita. Un simile trattamento dura in genere dalle 4 alle 6 settimane somministrando al paziente una dose giornaliera di 2.000 mSv diretta contro le cellule tumorali. Purtroppo non è possibile limitare la radiazione al solo tumore anche i tessuti degli organi vicini colpiti, in genere ricevono in media poco meno di 1.000 mSv al giorno. In un trattamento RT standard gli organi sani vicini al tumore ricevono in un mese poco più di 20.000 mSv e possono sopravvivere mentre il tumore riceve almeno 40.000 mSv, la dose che lo elimina . Da notare che la dose di 20.000 mSv con cui si irradiano inevitabilmente i tessuti sani periferici di un tumore è ben cinque volte il dosaggio ricevuto da alcuni dei più esposti operai di Chernobyl durante la fase più difficile della messa in sicurezza del reattore e la dose massima consentita agli operai giapponesi che lavoravano ai reattori di Fukushima danneggiati era di 250 mSv.
Ecco lo schema molto semplice del funzionamento di un trattamento RT.
Ogni giorno le cellule tentano di riparare i danni causati dalle radiazioni. Per le cellule tumorali i meccanismi di riparazione naturali delle cellule sono marginalmente sopraffatti dal dosaggio di 2000 mSv al giorno, per il tessuto periferico invece la dose più bassa (1000 mSv al giorno) fa si che i meccanismi di riparazione sono in grado di completare le riparazioni prima del giorno successivo. Questa separazione delle dosi nei trattamenti giornalieri si chiama "frazionamento". Dopo 4 - 6 settimane il tumore è morto e si separa dai tessuti degli organi periferici che sopravvivono . (Prof. Wade Allison dell’Università di Oxford " La fiducia del pubblico nel settore dell’energia nucleare ")
http://www.radiationandreason.com/


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