Appare del tutto incontestabile che il quinquennio del mandato di Ursula von der Leyen nella veste di Presidente della Commissione Europea verrà ricordato come un periodo che ha segnato profondamente l'Unione Europea.
Nessun predecessore era giunto a tanto, anche se è doveroso constatare che la maggior parte di essi hanno dimostrato di avere capacità e competenze sicuramente di spessore ben più elevato e significativo rispetto a lei.
Anzi, si può senz'altro ammettere che è stata la peggiore in assoluto nell'avere ricoperto tale incarico e questo per diversi motivi. Innanzitutto, si è dimostrata estremamente superficiale e inidonea nella gestione della pandemia.
Conflitti di interesse evidenti, accordi sottobanco con ditte farmaceutiche nascosti sia a livello istituzionale che pubblico, fiumi di denaro sperperati in acquisti di sieri genici inefficaci quanto inutili, incapacità di realizzare un vero e proprio coordinamento tra i vari paesi europei sono soltanto alcuni elementi che fin dall'inizio hanno fatto capire quanto fosse inadatta questa persona ad affrontare tali questioni.
Spostandosi poi nel cosiddetto "Green Deal europeo", ha insistito nel sostenere misure draconiane per contrastare i cambiamenti climatici attraverso proposte di riduzione della CO2, imponendo indirettamente a tutti gli stati membri una linea di pensiero volta a scombussolare completamente l'industria automobilistica (con la produzione in massa di mezzi elettrici), ad infliggere limiti pesanti e ormai insostenibili al mondo dell'agricoltura e dell'allevamento promuovendo senza remore le produzioni di carne sintetica e la commercializzazione di alimenti a base di insetti per giungere all'ultima perla, ovvero quella di imporre costi notevoli alle famiglie nella trasformazione delle loro abitazioni in conformità con direttive europee volte a ridurre l'impatto ambientale delle stesse.
Ovviamente non si possono dimenticare le aspirazioni guerrafondaie di questa signora, dimostrate palesemente da una parte nei confronti della Russia nel conflitto che ha in corso contro l'Ucraina e dall'altra di Israele contro Hamas (ma in realtà contro tutta la nazione palestinese).
Le sanzioni imposte contro il gigante russo, soprattutto nel settore del rifornimento di gas all'Europa Occidentale, invece di indebolire il grande "Orso euroasiatico", lo hanno rinforzato ulteriormente riuscendo a fargli conquistare mercati ancora più consistenti in cui venderlo.
Diverse aziende occidentali operanti in vari settori si sono poi ritrovate con fatturati falcidiati e in grave crisi perché ormai impossibilitate ad operare in un mercato, quello russo, dai numeri davvero molto più importanti e promettenti rispetto a quanto rappresenta quello europeo ormai sempre più contratto.
Su Israele, non ha mai minimamente considerato le decine di migliaia di morti innocenti fra i palestinesi, esaltando invece a più non posso la politica belligerante sionista con la conseguenza di creare i presupposti di un possibile ritorno alla stagione delle stragi terroriste in Europa da parte di fanatici mediorientali.
Tornando alla questione ucraina, non passa mese che non vada a battere cassa fra gli Stati europei per chiedere soldi che vadano a sostenere il regime di Kiev, perché tale ormai si può definire, visto che non ha proprio nulla di democratico.
Mai un gesto volto a cercare una soluzione pacifica, mai un cenno ad aprire dei negoziati per mettere fine ad un conflitto in cui la Russia non potrà comunque mai venire sconfitta.
Infine, sulla questione dell'immigrazione, il suo quinquennio si è contraddistinto con un nulla di fatto, perché nessun coordinamento efficace e nessuna misura realmente umana e costruttiva sono stati adottati per gestire questo fenomeno nel migliore dei modi a livello continentale.
Basta questo e molto altro a dimostrare quanto sia stata una sciagura il ruolo ricoperto da questa signora in questo quinquennio. Quest'ultimo finisce con un'Unione Europea in cui la qualità della vita è nettamente peggiorata, un sistema sanitario allo sfascio dovunque, una crisi economica e finanziaria che non accenna a diminuire, un ruolo dell'UE sempre più secondario e marginale nello scacchiere internazionale, l'inesistenza di un'Europa sociale unita.
L'unica prospettiva che rimane ancora saldamente aperta è quella di proseguire ulteriormente una politica ostile e guerrafondaia che rischia di portarla al tracollo l'insieme dei Paesi aderenti all'UE e di far apparire sempre più vincenti al loro interno partiti con ideologie che hanno già in passato portato alla rovina questo continente.
Certo, la rovinosa situazione che si è venuta a creare non è imputabile soltanto alla Signora von der Leyen, ai suoi limiti evidenti, alle sue notevoli incapacità e alla sua preoccupante carenza di buon senso e di intelligenza politica nel gestire i compiti a lei affidati.
Sicuramente i leader europei, da Macron a Scholz, passando per Meloni (che appare sempre più come un leader secondario in ambito internazionale) sono corresponsabili insieme ad altri attori meno visibili del mondo della finanza e dell'economia del disastro a cui stiamo assistendo.
Una mediocrità e una superficialità di simili entità non si erano finora mai registrate a tali livelli e ciò che fa più pensare e preoccupare sono la passività e l'allineamento di gran parte dei popoli europei, ormai anestetizzati da un mondo virtuale e drammaticamente vuoto di prospettive di pace e di serenità.
Concludo con un quesito: "Sarà l'ultimo mandato di Ursula von der Leyen?".
Difficile dirlo, ma siccome al peggio non c'è mai fine, anche se non dovesse proseguire nella sua opera distruttrice, ci potrà benissimo pensare un suo sostituto e purtroppo si fa sempre più strada il nome di Mario Draghi, il cui operato ha lasciato quasi sempre tracce distruttive e dolorose dovunque è passato, salvo per quei pochi eletti interessati a cui ha sempre dovuto rendere conto delle proprie azioni.
Vogliamo come europei, ma soprattutto come esseri umani continuare ad assistere a questo sfascio accontentandoci di votare rappresentanti da operetta e impotenti al Parlamento Europeo o riprendere in mano il nostro destino e cominciare a costruire e a proporre un'alternativa concreta a questo "Golem" burocratico che è l'Unione Europea?
Fermo restando che al peggio non c’è mai fine, l’ultima perla della signora è di ieri in merito alla strage di soccorritori (tutti occidentali ) a Gaza. Premesso che il convoglio di aiuti è debitamente segnalato e riconoscibile e che quindi gli attacchi con missili ( ripetuti) da parte sionista sono stati un atto assolutamente voluto, la signora nel merito si è dichiarata " profondamente dispiaciuta per la disgrazia che ha colpito operatori intenti ad alleviare le sofferenze della popolazione."
Capito? disgrazia e sofferenze. Siamo davanti ad un genocidio e ad atti criminali e questa li cavalca come fosse un evento naturale. Non si capisce se ci è o se ci fa. E lascio perdere l’inchiesta Pfizer.
Questa è la UE di oggi. E la prossima potrebbe essere ancora peggiore visti i nomi che circolano.