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Un paese che odia le donne

Avere vent'anni. Vivere la vita con tutta la spensieratezza dell'età, sentirsi il mondo nelle mani, fino a quando quelle mani si schiudono, per aprire la porta degli orrori. Un orrore che proviene da un uomo, un giovane, dal quale mai ti aspetteresti che la sua cattiveria colpisse il tuo corpo di donna, con segni marchiati a fuoco, sulla tua pelle, oltre che sull'anima. Ma succede spesso.

E' diventato reale e normale abusare di donne e, come se nulla fosse, accorgersi che non esiste Giustizia e che l'orco viene addirittura scagionato o premiato con sentenze degne di un paese sottosviluppato, dove vige la legge del tribalismo e del cannibalismo.

Francesco Tuccia, dopo aver ridotto in fin di vita una ragazza conosciuta in discoteca, averla abbandonata in una pozza di sangue, dopo averla sventrata in attesa del processo, viene mandato non a marcire in una galera, ma agli arresti domiciliari.

Si verificano troppo di frequente azioni di violenza gratuita su compagne, mogli, che vengono fatte sparire, sciolte nell'acido, martoriate, malmenate, uccise. E nel momento in cui il colpevole viene inchiodato alle sue responsabilità, quello che gli si dà è una pena di 15 anni massimo.

Uomini, quasi giustificati, nel loro modo di fare, come se la colpa fosse di chi muore o rimane sfregiato da segni che mai più guariranno. Cosa rimane a Rosa della sua giovane vita? Un cumulo di macerie. Salva per miracolo. Viva come persona, uccisa dentro, punita per il suo essere donna, per il suo dire no.

E così mentre in Parlamento si perde tempo per introdurre la norma sulla responsabilità civile dei giudici, nessuna norma garantista spunta fuori per tutelare, da una simile barbarie, il corpo esposto delle donne a una violenza senza precedenti. Qualcosa si è inceppato in questa nostra società malata. Che non considera più l'umanità delle persone, degli individui, meno che meno delle donne.

Se non si fa in fretta, a ribaltare questa non-cultura, non si andrà davvero molto lontano. Contare soldi, far quadrare bilanci, ridurre il debito pubblico non ci porterà molto lontano. ..."il denaro confonde e inverte ogni cosa, crea un mondo rovesciato, confonde e inverte tutte le qualità naturali ed umane". 

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