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 Home page > Attualità > Società > Un Grillo matto dà scacco tra le quinte del PD

Un Grillo matto dà scacco tra le quinte del PD

Grillo VS PD: una follia o una strategia ?

La notizia ha destato stupore in alcuni, feroce sdegno in altri, molte perplessità e non pochi consensi.

Così è costellato l’universo degli umori che si può desumere dai commenti presenti, qui e là nei vari blog, di fronte all’annuncio di Grillo come candidato alle primarie del PD.

Alcuni accolgono con favore la candidatura e si domandano per quale motivo un partito, che vuole definirsi democratico, dovrebbe rifiutarla.

Chi la contrasta, accusa Grillo di non essere coerente e di mancanza di serità, dopo che lui stesso ha, sovente e pesantemente, criticato i partiti tutti e in particolare modo proprio il PD.

Quale obiettivo oscuro si nasconde dietro questa operazione? Si domandano i più cinici dietrologi - di quelli sempre pronti a trovare la pagliuzza negli occhi altrui ed a ignorare le travi dentro casa propria.

Di sicuro l’iniziativa rimbomba come uno squillo di tromba all’alba, nell’assopita caserma del Pd da un dibattito già soporifero, a tre mesi dal congresso.

Così in molti salutano questo gesto plateale che obbliga a ridestarsi ed a riflettere su ciò che accade realmente alla sinistra italiana: sino ad ora, il solito, rumoroso, nulla.



Alla giovane Seracchiani, che ha guadagnato sul campo ampio consenso elettorale, la gerontocrazia del partito si è già premunita nel far capire da che parte tira il vento, o perlomeno da che parte loro hanno deciso debba tirare; la giovane promessa se vuole, può al momento ambire a fare la comparsa , al massimo la spalla, di qualche big in quota, facendo ben attenzione a non disturbare gli esperti manovratori nelle loro gesta per portare il Pd alla rottamazione.

Il buon Marino, che del politichese inconcludente mastica poco ed è purtroppo dotato di quel senso pratico e rigoroso che appartiene a quelli che si occupano di salvare la pelle agli altri, è già stato "nominato" dalla vincente coppia Binetti-Fassino per aver espresso chiari pensieri (finalmente) sulla laicità: modalità di espressione cui il partito non è assolutamente avvezzo da molto tempo.
In questo contesto si inserisce Grillo con una mossa vincente da scacco matto. Perchè ?

Forse la domanda giusta è un’altra : perchè un comico si arrischia ad inserirsi in un contesto così politico senza il timore di venir deriso o sbaffeggiato dai più od essere completamente ignorato?

Se trovate una risposta, conseguentemente riuscirete a rispondere ad altri quesiti, per esempio: come mai la GdF ha interrogato Grillo domandando come era possibile che nei suoi spettacoli parlasse - e denunciasse - il crack Parmalat (più grande scandalo Europeo) tre anni prima che questo diventasse di dominio pubblico?

C’è del marcio in "Danimarca"!

E grillo mette a nudo il re: una classe dirigente che ha affossato un partito ed ha consegnato il paese ad una destra becera ed arrogante.

Paradossalmente questa è forse l’ultima occasione che ha il PD per riflettere seriamente sulla propria condizione, viceversa le conseguenze saranno per il Pd devastanti, ed anche per il paese; a meno che il Beppe non decida di...

Commenti all'articolo

  • Di Sardus (---.---.---.60) 16 luglio 2009 22:05

    Nn vedo nessun gran movimento oscuro dietro la candidatura di Grillo. Mi sembra solo che una persona si rende conto che il maggior partito di "sinistra" (o per lo meno che dovrebbe tendere verso quel lato, considerando il suo elettorato), ha completamente desviato la sua traiettoria, e l’unica maniera per ridare respiro al movimento é cambiarlo dal suo interno, con idee pratiche e pochi discorsi. Che altro potrebbe fare, se non candidarsi? Non si puó continuare con la stessa linea, visti i risultati finora "non raggiunti" dall’attuale dirigenza.
    Spero gli diano la possibilitá di candidarsi e gli faccio i migliori auguri.
    In fondo, di cosa hanno paura? Di perdere?

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