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Terzigno, l’abuso della forza si basa su un decreto scaduto

Duri scontri nella notte, mentre la comunità cerca di opporsi a un’applicazione normativa molto discutibile.

 

Il governo italiano, la Regione Campania e la Provincia di Napoli hanno deciso che Cava Vitiello "s'ha da aprì" ad ogni costo. I rappresentanti, rispettivamente Silvio Berlusconi, Stefano Caldoro e Luigi Cesaro, si sono riuniti ieri a Palazzo Chigi, decidendo di andare avanti con "la legge", poiché, dichiarano, ''L'unica strada è il rispetto della legge e questa prevede la realizzazione della nuova discarica di Cava Vitiello''.

Per "rispettare la legge" e realizzare una discarica a Cava Vitiello lo Stato deve applicare il decreto legge 90/2008, che prevede due discariche sul Vesuvio. Peccato che quel decreto, emergenziale, avesse termine legale il 31 dicembre 2009, e peccato che, data la sua natura emergenziale, mandi in deroga la legge 394/1991 che legifera sui Parchi nazionali quali quello del Vesuvio - al cui interno sorge la attuale discarica Sari di Terzigno e dovrebbe sorgere la futura discarica "Cava Vitiello". Non solo, il decreto legge 90, per poter funzionare, manda anche in deroga la normativa europea 98/2008 che impone che la discarica venga utilizzata solo per quei rifiuti residui della raccolta differenziata, e soprattutto non accolga rifiuti tal quale (termine tecnico che indica i rifiuti così come sono dal sacchetto domestico e che devono essere prima debitamente processati, l'umido deve essere separato dalla frazione secca) e mischiati a rifiuti speciali.

Inoltre, non si spiega con quale giustificazione il governo possa applicare un decreto che non è più attivo. Non si spiega nemmeno con quale coraggio il governo italiano, dopo che di recente l'Europa ha fermato altri 500 milioni di euro destinati alla Campania proprio per inadempienze nella gestione dei rifiuti, voglia adesso aprire la discarica più grande d'Europa. ''Una discarica controllata e sicura in grado di garantire la massima tranquillità alle popolazioni residenti migliorando radicalmente la situazione attuale'', è questo quello che propongono e promettono i governanti del Popolo della Libertà, eppure è di pochi mesi fa la scoperta, da parte della Missione Investigativa della Commissione Petizioni del Parlamento Europeo, della totale assenza di controllo per quanto riguarda i rifiuti in ingresso nella discarica Sari di Terzigno e la lampante presenza di rifiuti speciali all'interno dell'invaso. Per tutte queste ragioni, mischiate all'olezzo tremendo e ''all'odore di Camorra" che si respira sia attorno alla discarica - movimento terra - sia nella 'monnezza' che viene li scaricata (non dimentichiamo che la Camorra ha sempre controllato i trasporti dei rifiuti), i cittadini di Terzigno, Boscoreale e Boscotrecase, da settimane protestano e presidiano la loro terra, bloccando gli autocompattatori diretti alla discarica.

La notte tra mercoledì e giovedì è stata una delle peggiori, una notte che ha lasciato amarezza, desolazione, rabbia. Verso l'1:25, sulla rotonda panoramica, il cuore della protesta contro l'apertura della nuova discarica, è scoppiato l'inferno. Lo Stato dei "fuorilegge" ha mandato le forze dell'ordine a fare rispettare la sua "non-legge", poliziotti in assetto antisommossa con una crisi d'identita, momenti in cui non si sa più per cosa combatti, da che parte stai, chi sei, e allora l'unica possibilita - se non disertare - è eseguire gli ordini senza pensare. Hanno lanciato i lacrimogeni e caricato, hanno inseguito i manifestanti fino a che non li prendevano, addirittura violando proprietà private, come dentro al centro distribuzione bibite, un capannone di acque minerali e lì hanno picchiato selvaggiamente una ragazza che urlava: "Che cosa vi ho fatto?".

Scontri uomo contro uomo, un auto della Digos data alla fiamme, sassi, manganelli. E caos. Ed è in questo caos che si puo costruire quello che si vuole. Spiega il gestore del museo Salvatore Emblema di Terzigno, Emanuele Leone Emblema: "La violenza che è stata perpetuata ieri notte servirà oggi per far dire ai Morelli, ai Maroni, ai Caldoro ed ai media che qui a Terzigno serve l'esercito stanziale, e l'incremento del controllo poliziesco a cui già da alcuni mesi siamo sottoposti. Serve l'esercito perchè siamo violenti, collusi e teniamo le bombe incendiarie nascoste nei vigneti. Perché se la folla si dimostra violenta allora si può dare ragione allo Stato. E se lo Stato ha ragione allora la discarica Vitiello si può fare. E se si può fare allora sarà la camorra a concorrere alla sua gestione".


"Perché di Camorra in questi giorni se ne è parlato tanto, chi sosteneva che la Camorra aizzava le proteste, chi sosteneva il contrario. Ma pochi hanno avuto il coraggio di sostenere quello che emerge dalle varie Commissioni Parlamentari di Inchiesta sul Ciclo dei Rifiuti e Attività ad Esso Connesse e che emerge dalle dichiarazioni di pentiti come Carmine Schiavone e Gaetano Vassallo. Ovvero, che la Camorra è sempre stata protagonista nel ciclo dei rifiuti perché "la monnezza è oro", e che l'unico vero modo di assicurarne l'assenza è smettere di produrli, questi rifiuti. Invece, questi rifiuti non abbiamo proprio smesso di produrli, la raccolta differenziata non è mai partita, gli impianti di compostaggio sono fermi, e quelli di trattamento meccanico biologico non sono mai partiti.

Se il miracolo di Guido Bertolaso, Ex-Commissario all'Emergenza Rifiuti, consisteva nell'aprire nuove discariche, è ovvio che prima o poi era un miracolo destinato a svanire. Si accusano la popolazione e i sindaci di Terzigno, di Chiaiano, di Serre, di Sant'Arcangelo Trimonte, di San Tammaro di essere assalita dalla sindrome Nymby (not in my back yard - non nel mio cortile), ma se l'interna Campania rifiuta altra monnezza, si può davvero semplicemente accusare di sindrome Nymby? Perché il Parco Nazionale del Vesuvio dovrebbe ospitare la più grande discarica d'Europa, o perché Valle della Masseria, un luogo di infinita bellezza, dovrebbe piegarsi a diventare uno scempio? Perché la Reggia di Carditello dovrebbe guardare la montagna di rifiuti di San Tammaro alzarsi sempre più senza ribellarsi? Perché uno Stato ha il diritto di imporre la monnezza a dei cittadini che chiedono, piangendo, la raccolta differenziata?

E' possibile che nessuno, nelle altre regioni d'Italia, si chieda come mai uno Stato d'Europa manda la polizia contro delle donne con le mani alzate per imporre un business di morte? Perché nel resto d'Europa, mentre ci guardano se lo chiedono. E la risposta si trova, ancora una volta, nelle dichiarazioni di chi, come Gaetano Vassallo, con la monnezza si è arricchito per decenni. Le discariche campane si riempiono veloci, e ne servono altre, perché là dentro non ci vanno solo i rifiuti campani, ci vanno anche i rifiuti industriali del Centro-Nord. Valgono talmente tanto, le discariche campane, che da maggio 2008 sono ‘aree di interesse strategico nazionale', protette dall'Esercito Italiano, quasi fossero depositi di plutonio. E guai a protestare.
 
di Cecilia Anesi e Giulio Rubino*

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