Strage 2 Agosto 1980. Qual è la verità?
Una strage senza eguali. Un connubio tra politica interna ed internazionale, depistaggi e manovre esterne.
Ecco cosa ricorda il 2 agosto, esattamente dell’anno 1980, quando a Bologna una bomba posta in una stazione, provocò 85 morti e molti feriti. Una strage che sconvolse gli anni della Prima Repubblica, smantellata poi dalle inchieste di Di Pietro su Mani Pulite.
Ancora oggi poco si sa di quella strage. Tutto sembra condurre ad un gigantesco giro di manovre politiche, di vendette trasversali e di azioni da parte di organizzazioni terroristiche internazionali.
Su Repubblica, trovate la diretta testuale della manifestazione organizzata ieri in ricordo delle vittime della strage. La vittima preferita dalla folla è sicuramente la classe politica. Il Ministro Bondi è stato fischiato non appena ha messo il primo passo sul palco. Subito sono iniziate le accuse da parte di tutti gli organi di governo, compreso Napolitano, che dice: “Bisogna rispettare la memoria”. Peccato che ancor oggi quelle vittime non abbiano ricevuto giustizia, forse perché se si rendono pubbliche certe indagini, vediamo che quella strage molto ebbe a che fare con la nostra classe politica, coinvolta magari in qualche evento internazionale.
Già allora, dopo le prime indagini, tutte le operazioni furono depistate dal Maestro Massonico della P2 Licio Gelli, uno dei personaggi più ignobili e squallidi della Nazione, promotore di un programma politico a dir poco dittatoriale (Piano di rinascita democratica), e il fatto che Berlusconi abbia fatto parte di questa loggia massonica con la tessera 1816, e che un po’ alla volta la nostra politica sta assomigliando al programma della P2, dovrebbe destare preoccupazione.
I “facinorosi” o i “comunisti” -termini con cui verranno targati dai giornali e telegiornali lobbisti- in realtà fanno parte dell’Associazione delle vittime del 2 agosto, un gruppo di persone che in quella strage ha visto saltare per aria parenti e amici, e come giusto che sia, pretende una giustizia mai cercata da parte delle Istituzioni. Condannare Licio Gelli solo per aver depistato le indagini non basta, così come condannare quei gruppi di estrema destra, che ancora non si sa che tipo di collegamento abbiano avuto con quella strage.
Si parla di una vendetta compiuta dal terrorismo internazionale. L’Italia in quel periodo aveva preso accordi segreti con OLP, l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina. Il Paese, in cambio di una certa protezione alla Palestina, non avrebbe subìto attacchi terroristici, e per quest’accordo, CIA e Mossad (Il Servizio Segreto Israeliano) avrebbero voluto dare un avvertimento all’Italia tramite la strage. Così la pista di un attentato da parte di gruppi di estrema destra cadrebbe.
Si parla di Francesco Cossiga, che difende a spada tratta l’estrema destra (forse perché sa qualcosa) e che conferma l’ipotesi che si sia trattato di un attacco da parte del terrorismo internazionale.
Si dicono tante cose ma in tutto questo la verità è ben nascosta, e qui i “comunisti” che hanno fischiato a Papa Bondi, e che poi hanno pure contestato lo psicopapi vogliono solo la verità, quella che le Istituzioni hanno sempre cercato di nascondere, perché se si comincia ad indagare, si scoprono troppe cose scomode. L’intervento della P2 in questa vicenda, la dice lunga.
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