Perché praticare Arti Marziali
C’era una volta, circa 12 anni fa, un ragazzino che aveva sempre odiato il mondo delle palestre.
Un luogo dove vedeva solo tante persone che, per vanità o semplice appagamento mentale/fisico, vanno in questi luoghi per temprare il proprio corpo.
Il ragazzo in questione però non si vedeva a prendere un peso in mano e fare degli esercizi ripetitivi che in un certo senso non gli davano soddisfazione. Lui era un tipo dalla mente molto aperta e desiderava frequentare un posto del genere solo se questi, oltre che al semplice miglioramento fisico, potevano offrirgli anche la possibilità di imparare a praticare uno sport o una disciplina.
La risposta a questa sua esigenza arrivò dopo qualche mese di noiosa frequentazione.
All’improvviso in questa palestra venne attivato un corso di Arti Marziali, e precisamente di Jeet Kune Do. Inizialmente era spaventato all’idea di frequentare qualcosa che avesse a che fare con la lotta, ma da un lato il pensiero che nella sua scuola spesso e volentieri egli si sentiva inferiore ad altri solo perché non sapeva come riuscire a difendersi dai guappi di cartone, decise di provare.
Il primo impatto fu decisamente imbarazzante, perché era disorientato e non sapeva come porsi davanti a tali insegnamenti; ma già dalle successive lezioni egli cominciò a cambiare la sua visione. Iniziò ad appassionarsi alle arti marziali: cominciò a documentarsi, a carpire informazioni, ad allenarsi da solo a casa, a fare delle prove di lotta con il primo che aveva davanti; nessuna disciplina ebbe impatto maggiore su di lui, nemmeno il basket che frequentò anni dopo.
La sua passione crebbe al punto tale che iniziò a leggere libri di filosofia orientale, tra i quali Sun Tzu con la sua “Arte della Guerra” fino ad arrivare ad alcuni passi del Bushido, per poi immergersi nella lettura del Libro Segreto di Bruce Lee, dove egli spiega ciò che lui stesso stava praticando, cioè il Jeet Kune Do.
Questo nuovo mondo, diede l’opportunità a questo ragazzo di conoscere se stesso, in un percorso sia fisico che mentale, rendendolo più sicuro di se e dei propri mezzi. Le arti marziali lo avevano profondamente cambiato, però il destino volle che per pregiudizi legate a queste discipline , oltre che alla fine del corso suddetto in questa palestra, improvvisamente il percorso si interruppe, ma quel ragazzino promise a se stesso che un giorno avrebbe ripreso ciò che forze maggiori hanno interrotto.
Questo ragazzino ora è diventato adulto e l’impatto con il mondo dei grandi è stato abbastanza forte e traumatico. Forte di un passato maligno di cui non si libererà mai, ha cercato in tutti i modi di affrontare la vita dando tutto se stesso, ma si è reso conto che il mondo circostante è dominato dalla falsità, dall’ipocrisia, dai doppi giochi, ma soprattutto da gente che passa giornate intere a giudicare il suo stile di vita e la tua personalità, e che i veri amici sono veramente pochissimi.
Tutto ciò andava contro i principi di onore e lealtà alla base di ogni disciplina marziale, principi che erano rimasti saldi dentro di lui.
Col passare degli anni il suo odio, il suo stress, la sua voglia di evadere da quel mondo schifoso diventò talmente forte che inizio a pensare a un modo di potersi liberare di tanto marciume che lo circondava.
E fu così che sempre per caso, egli trovo la risposta a questa domanda. Le arti marziali giunsero di nuovo a lui, stavolta con uno dei mezzi di comunicazione più moderni, cioè Facebook.
Mentre esplorava i contatti di alcuni suoi amici, vide un volto che gli era molto familiare, era il Maestro che alla tenera eta di 13 anni gli fece scoprire il mondo delle Arti Marziali, e da li capì come evadere da quel mondo schifoso che ormai odiava più di ogni altra cosa.
Egli non doveva far altro che tornare a percorrere quella strada abbandonata anni fa, quindi si munì di tanto entusiasmo e contattò il suo Maestro che con molta gentilezza lo invitò a visitare la sua struttura, e dopo poche settimane egli finalmente mantenne la promessa che fece a se stesso.
Sapeva che le Arti Marziali sarebbero state in grado di liberare questo ragazzo dallo stress e dal rancore, donandogli di nuovo la serenità di cui aveva bisogno.
Quella che vi ho raccontato è la mia personalissima storia sul rapporto che ho con le Arti Marziali. Un rapporto da sempre radicato nel mio carattere a tal punto che i suoi principi fondamentali oggi rappresentano i pilastri della mia personalità.
Tutto ciò serve a farvi capire che le Arti Marziali non sono solo pugni, calci, schemi di lotta o combinazioni di colpi; sono qualcosa di molto più profondo e filosofico.
Essi prima di insegnarti a lottare, ti insegnano ad affrontare la società nel migliore dei modi. Chi pratica le Arti Marziali perchè crede di poter andare in mezzo alla strada e fare a pugni a ogni minima scaramuccia non è degno di possedere tali conoscenze. Lo scopo primario delle Arti Marziali è quello di difendersi, e il proprio avversario deve essere reso inoffensivo solo se ci troviamo in situazioni di gravi pericolo. Ci sono Arti Marziali “pacifiche” come l’Aikido che puntano tutto sull’immobilità dell’avversario senza però recargli danno. Se per una volta tanto ci fermiamo e ci mettiamo a pensare a un qualcosa che va oltre la semplice combinazione di mosse ci rendiamo conto che possiamo scoprire un nuovo modo di appropriarci alla gente.
Ho conosciuto persone che a costo di non recare danno agli altri grazie alle proprie conoscenze marziali, ha preferito porgere l’altra guancia, perché l’attacco fisico deve essere una conseguenza, non un mezzo per prevalere nei confronti di qualcuno. In altre parole, le arti marziali possono, se tu le capisci da un punto di vista culturale, insegnarti ad affrontare il mondo con un’altra ottica, più pacifica, più calma, più serena. Sono concetti che se visti superficialmente sono l’esatto contrario di quello che si studia, perchè in questi luoghi si impara a lottare, però si impara anche a mantenere il controllo, a rilassare la mente, come direbbe il mio Maestro, a trovare lo ZEN, cioè la calma e lucidità interiore.
Le Arti Marziali non sono un motivo di vanto o delle tecniche di lotta, ma una filosofia di vita da seguire, dei principi fondamentali da osservare.
Il titolo di questo mio intervento è chiaro, ho cercato di spiegare il motivo per cui io pratico le Arti Marziali, e da quando sono ritornato alla lotta, grazie alla serenità e alla calma che esse mi trasmettono, sto vivendo in maniera più pacata alcune situazioni che in altri tempi mi avrebbero portato all’esasperazione e alla frustrazione.
Spero, con questo mio piccolo intervento, di aver spiegato in maniera chiara e semplice, il motivo per cui consiglio a tutti di seguire una qualsiasi disciplina marziale, anche per un breve periodo di tempo, sono sicuro che cambierà, almeno in parte, la vostra visione della vita.
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