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Storia della falsa intervista di Libero a Philip Roth

Storia della falsa intervista di Libero a Philip Roth

Ecco le parole attribuite a Roth in quell’intervista:

"Obama? Una grandissima delusione Sono stato fra i primi a credere in lui, ad appoggiarlo, ma adesso devo confessare che mi è diventato perfino antipatico".

E aggiungeva, in quella intervista, Debenedetti:

"Philip Roth, forse il più illustre dei narratori americani di oggi, autore di capolavori quali "Lamento di Portnoy", "Pastorale americana", "Zuckerman scatenato" e, da poco uscito in Italia, "Indignazione", esprime con forza, per la prima volta, il suo giudizio fortemente negativo sull’attuale Presidente Usa. Ci tiene a farlo subito, nella nostra conversazione telefonica".

Perchè parlo di "caccia all’errore"? Perché alla fine del suo pezzo su "Libero" Tommaso Debenedetti, avrebbe dovuto aggiungere, se fosse stato previdente, una frase: "Il pezzo contiene un errore. In palio un premio per chi lo scova."

E qual è quell’errore?

Molto semplice.
L’errore sta nel fatto che Tommaso Debenedetti non ha mai intervistato Philiph Roth.

Nessuno se ne era accorto fino a venerdì scorso, quando è apparsa su Il Venerdì di Repubblica una vera intervista a Philiph Roth di Paola Zanuttini

Una delle prime cose che Paola Zanuttini, memore dell’intervista apparsa su Libero, chiede allo scrittore qual è il suo parere su Obama.

"Per caso, è insoddisfatto anche da Barack Obama? Da un’intervista a un quotidiano italiano, Libero, risulta che lo trova persino antipatico, oltre che inconcludente e assopito nei meccanismi del potere", dice la Zanuttini


"Ma io non ho mai detto una cosa del genere"
.- risponde Roth - "E grottesco. Scandaloso. E tutto il contrario di quello che penso. Considero Obama fantastico. E trovo che l’attacco che gli stanno sferrando i repubblicani è molto simile a quello subito da Roosevelt al suo primo mandato. E’ la destra più stupida mobilitata da Sarah Palin. Agitano la bufala dell’atto di nascita che dimostrerebbe che è nato in Kenya. E trovano ascolto. Sotto c’è il problema della razza, della pelle. Sono molto seccato per queste dichiarazioni che mi vengono attribuite: non ho mai parlato con questo Libero. Smentisca tutto. Ora chiamo il mio agente".

Lo scrittore chiama il suo agente: nell’agenda delle interviste rilasciate non risulta né Libero né il nome dell’intervistatore.
 
 
A quel punto lo scrittore si fa tradurre in inglese dall’ospite il significato del nome della testata giornalistica e conclude sarcasticamente: "Vuol dire che questi sono liberi di fare quello che gli pare?"

L’intervista esplode come una bomba in Italia. Sulla quale salta in aria Tommaso Debenedetti.

A Libero cascano dal pero. Non avevano avuto il minimo sospetto.
Debenedetti non lavorerà più per loro.
A meno che non riesca a trovare nei suoi cassetti la registrazione dell’intervista fantasma.
Che però per il momento non salta fuori.

Peccato perchè era una bella intervista.
Ad un certo punto ecco cosa aveva scritto Debenedetti:

“Quando lo si ascolta parlare (Roth ndr) con quella sua voce bassa e appena rauca, in cui le parole escono ora a un ritmo velocissimo ora esistante, sembra di essere davvero dentro una delle pagine dei suoi romanzi".

Infatti...

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Autore

Filippo Cusumano

Filippo Cusumano

Laureato in giurisprudenza, è stato fino al 2006, dirigente nella funzione del personale in una grande azienda. Ha svolto ruoli di responsabile del personale in varie unità organizzative ed è stato responsabile della formazione manageriale e delle politiche di sviluppo. Vive a Venezia.

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