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Salone del libro tra crisi e successo di sacro e dissacrazione

Come in tutti i settori, la crisi connota anche quello del libro. È da osservare, però, guardando più da vicino, che invero la crisi del libro oltre che dalla crisi globale ha una origine sua propria, con caratteristiche e connotazioni che trovano un radicamento profondo nell' attuale crisi strutturale della cultura. Ci sono dati inconfutabili che provengono ad esempio anche da realtà non direttamente "librarie" ma a queste connesse, quali la forte diminuzione delle iscrizioni universitarie e la grande crescita degli abbandoni delle università.

Con atteggiamento anche dinamico diverse case editrici hanno cercato di combattere la crisi economica con la presentazione di edizioni economiche anche curate, e con gli e-book che cominciano a prendere piede. La Newton Compton, ad esempio, che a suo tempo aveva esordito con i tascabili "1000 Lire", ha lanciato la serie a 0,99 Euro.

È, come spesso accade, la controtendenza alla crisi, ovvero ciò che nella crisi ha successo a delineare meglio il volto della crisi stessa: il Sacro e il suo correlato inverso, negativo, la dissacrazione. Mentre in tempi anche alquanto recenti la cultura era determinata dai grandi autori e dal successo delle loro opere, si ricordino ad es. Moravia e la Morante, Sartre e la De Beauvoir, Pasolini, Bernanos, Garcia Marquez, Eco e tanti altri; oggi non vi sono più autori paragonabili, neppur lontanamente, ed il successo va al Sacro tout court. Il best seller di sempre, la Bibbia, è sempre lì al suo posto, il primo, attorniato dai nuovi best seller del Sacro, quelli scritti da Papa Benedetto (la trilogia Gesù di Nazareth) e quelli su di lui e su Papa Francesco, quelli di Enzo Bianchi ("Il pane di ieri") e di Don Gallo ("Come un cane in Chiesa", bellissimo). Di contro è da registrare anche il grandissimo successo di ciò che ad esso, al Sacro, si oppone, ma, al tempo stesso lo presume e quindi da esso dipende, ed abbiamo qui una nutrita serie di titoli tra cui Sconsacrato di Jonathan Holt, La cospirazione degli Illuminati di G. L. Barone, Il cimitero di Praga di Eco e tantissimi altri.

Titoli poi come Il libro segreto di Dante, mediano in qualche modo tra i due generi. Emerge così l'identikit del lettore medio dei nostri tempi, quelli della crisi attuale, un lettore non più volto alle ideologie ormai crollate, e neppure alla cultura, ma, soprattutto ed anzitutto al Sacro, di cui è profondamente assetato.

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