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Roma: con 8 centimetri si paralizza il traffico

A mago Merlino sarebbe bastato così poco per immobilizzare un regno?

Ricordiamo tutti la favola della spada della roccia, in cui il simpatico ed eclettico Mago Merlino, con la sua bacchetta invoca la frase "neve, più neve!, ma povero mago ne deve invocare parecchia per bloccare il povero Semola dal prendere la spada nella roccia, a Roma, nel terzo millennio, dopo una settimana di preavvisi, 8 centimetri della sostanza bianca sono necessari a "paralizzare" , si avete capito bene a paralizzare, una intera città con ripercussioni a tutta la regione nord.

Cerchiamo di capire bene cosa è successo, 

1 Non è stato predetto prima l'evento? No, le previsioni sono già da dieci giorni che avvisano l'arrivo di una perturbazione su tutta la fascia centrale dell'Italia, e che colpirà inizialmente il versante delle Marche per poi dirigersi veso la capitale. 

2 Le previsioni hanno sbagliato il giorno? No, addirittura ha centrato millimetrica mente l'inizio della caduta della neve su l'intera città.

3 Le previsioni hanno sottostimato l'accaduto? No, ache in questo caso, l'esattezza scientifica ha centrato l'entità di neve che sarebbe dolcemente scesa per imbiancare la città, ed infatti dolcemente, perchè ha iniziato dapprima con del nevischio nella mattinata,e già questo segnale doveva farci prendere le opportune precauzioni, per poi passare ad acqua e ritornare a neve intorno alle ore 13. 

4 Non ė stato divulgato a sufficienza l'evento? No, la protezione civile e le forze dell'ordine a mezzo stampa radio e tv, sono da oltre 10 giorni che ci dicono cosa accadrá ed inoltre ci danno i consigli, come quello di muoversi solo se indispensabile, e se ci si deve spostare usare i mezzi pubblici, e nel casa fosse indispensabile l'uso dell'automobile, portare catene o meglio e qui è il nocciolo della questione montare pneumatici invernali, abbinata ad una condotta di guida calma ma neanche troppo inetta perchè rallenterebbe troppo il flusso del traffico veicolare. 

Bene, dopo tutte queste belle indicazioni, la città si è letteralmente paralizzata, infatti non ci sono stati ingorghi, ma un colossale blocco veicolare per con i motori spenti, e la causa qualche incidente, provocato anche dai mezzi pesanti, che se pur bloccati dalla polizia, quei pochi che hanno camminato hanno provocato disastri. 

Via Flaminia: per percorre 3 chilometri, da corso Francia al raccordo anulare 3ore e mezza.

Grande Raccordo Anulare: 12 uscite su 33 chiuse sia in entrata che in uscita ed inoltre traffico bloccato per 7 ore sull'intero anello in tutte e due le direzioni

Strade consolari: Aurelia bloccata, A12 Roma-Civitavecchia chiusa a macchia di leopardo per il ghiaccio.

Per raggiungere Civitavecchia proviamo a percorrere la Cassia Bis, e programmiamo un tracciato lungo ma che speriamo sgombro da traffico anche se pieno di neve. Ed infatti così è, la strada è sommersa di neve ma grazie ai pneumatici invernali riusciamo tranquillamente a camminare, fermarci e ripartire, certo bisogna fare attenzione, specialmente nel dosare l'avveleratore della vettura, anche perchè la trazione posteriore non è l'ideale in caso di scarso aderenza, ma riusciamo a camminare, l'unico momento di difficoltà c'è lo crea un camionista che fermo impalato in mezzo alla strada, non spostandosi al nostro arrivo ci costringe a tuffarci nella neve fresca e ad impantanare l'auto nella neve. Il povero Cristo erano talmente tante ore che era al gelo, che ormai incominciava a compromettere le proprie capacità di percezione della realtà, cosa che accade quando si è esposti al freddo con la testa per troppe ore, e sottolineo ore, gentilmente ci aiuta a rimetterci in carreggiata e ripartiamo accodandoci ad un TIR che ci apre e pulisce la strada e lentamente, dopo 8 ore, raggiungiamo Civitavecchia, dove con i suoi 3 gradi ci scioglie tutta la neve accumulata nel sotto scocca. 

Cosa è successo a Roma che non ha funzionato? Semplice, i romani, i quali devono ostinarsi a non utilizzare i mezzi pubblici, si ostinano a guidare male: o troppo piano o troppo veloce come se il problema non esistesse, ma il fulcro del problema è che comprano le catene per stare in regola con la legge ma non equipaggiano i propri mezzi delle famigerate gomme termiche, considerate alla stregua di gomme da neve.

Nei paesi freddi dove è presente la neve per parecchie mesi l'anno non vedrete nessun veicolo con le catene montate, quanto più tosto con gomme termiche, appunti, che permettono il doppio delgrip di un pneumatico normale alla temperatura di 7 gradi centigradi. Roma è una città fredda in inverno e piovosa, che necessita dell'impiego di tali gomme anche se ne non vi è neve, inoltre esiste anche da noi il noleggio a basso costo (1 euro al giorno), quindi la colpa è nostra, di questa incivile presunzione di dover sottovalutare gli eventi e di non affrontarli con la tecnologia adeguata.

Chi è causa del suo mal pianga se stesso. 

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