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Quando il Governo cadrà

I sondaggi per il PDL sono favorevoli, il PD un esercito in rotta, eppure Berlusconi non fa cadere il governo, non va alle elezioni anticipate. Perché non stacca la spina, quali le ragioni che lo frenano? Il senso delle istituzioni, la responsabilità verso il Paese?

Niente di tutto questo, il Cavaliere sa che in questo Parlamento non esiste solo la maggioranza PD/PDL, ma anche PD/MOV5S. Se cade questo governo è probabile che il capo dello Stato si dimetta, aprendo la strada a un nuovo presidente e un nuovo governo.

Potrebbe ritornare a galla il governo del cambiamento, e l’alleanza del partito democratico con il movimento, cosa abbastanza probabile, tenuto conto della modifica strategica di Grillo, che prima escludeva l’alleanza con il PD, oggi la ricerca.

Per scongiurare questa eventualità il cavaliere ha avviato una vera e propria guerra contro il PD e il MOV5S, per distruggere il primo ed indebolire il secondo. Queste le condizioni politiche per affrontare la prossima legislatura con tranquillità, di governare senza impacci. Un PD e un MOV5S ancora in forza sarebbero un ostacolo troppo duro, non superabile con una maggioranza risicata.

Le cose son cambiate: ieri aveva come avversario un partito che non faceva opposizione, non conosceva la comunicazione. Oggi il MOV5S fa opposizione, e conosce la comunicazione. Per questo solo un PD distrutto e un movimento indebolito, gli consentirebbe di affrontare la prossima legislatura con tranquillità.

Tutta la sua forza politica mediatica sta lavorando su questi due fronti. Per questo obiettivo, sparge sul cammino del governo, una a serie di mine e tiene alta la tensione. Ogni mina disseminata sulla strada del governo è pubblicità per il PDL e una perdita di voti per il PD. Insomma vuole avere il tempo di raggiungere questi risultati, perché se andasse subito alle elezioni vincerebbe ma senza i numeri per governare in piena libertà. Il PD e il MOV5S sono ancora troppo forti.

Si spiegano così la proposta del condono edilizio, quella sulle intercettazioni, sulla concorso esterno alla mafia: servono a conquistare e conservare voti al PDL e ad allontanare gli elettori democratici dal PD. Fanno campagna elettorale e ricordano agli elettori del PD l’errore di un alleanza con il PDL e quindi a sollecitano la fuga da questo partito.

Si tratta di iniziative non urgenti e non prioritarie, che sono chiari segni di un operazione politica che non ha niente a che fare con le esigenze e gli interessi del Paese, ma solo con gli interessi di un partito che vuole blandire il suo popolo, riconquistare gli elettori che l’hanno abbandonato, vuole umiliare l’alleato per indurre la gente del PD a lasciare il partito, fino al suo completo annientamento.

Sull’altro fronte e c’è l’attacco a Grillo e alle sue contraddizioni, alla ingenuità della sua gente sbandierata con me un vessillo di guerra. La critica al MOV5S è diventata una rubrica fissa dei suoi giornali e delle sue televisioni.

Ogni giorno che passa il PD perde migliaia di voti e il movimento si lacera nelle sue contraddizioni.

Berlusconi farà cadere il governo, quando la sua strategia corrosiva determinerà una distanza di sicurezza tra il PDL e i suoi avversari.

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