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Porno e Internet | Neurochimica della pornodipendenza

Mentre per l’alcol e le droghe il problema delle dipendenze si discute da più di cinquant’anni, di recente gli studiosi hanno focalizzato la loro attenzione e i loro sforzi anche sulle cosiddette nuove dipendenze: sessodipendenza, pornodipendenza, shopping compulsivo, gioco d’azzardo, dipendenza da sport, lavoro, social network… qualsiasi cosa sia in grado di dare gratificazione è infatti potenzialmente a rischio, in persone predisposte, per trasformarsi in una dipendenza.

Oggi è ben noto e ampiamente documentato con evidenze scientifiche che il nostro cervello è un sistema complesso di circuiti neurochimici a trasmissione elettrica di segnale ed ogni circuito – pur non essendo una realtà a sé stante, ma anzi in profonda e continua connessione con altri circuiti – è deputato a una o più funzioni particolari.

Le ricerche sulle sostanze d’abuso hanno ormai acclarato l’assunto che esse agiscano sul circuito della gratificazione che comprende aree specifiche del cervello come l’Area Tegmentale Ventrale e il Nucleo Accumbens, con importanti proiezioni frontali che regolano il comportamento (come ad esempio la ricerca della sostanza stessa), e che queste aree del cervello continuamente stimolate vadano incontro anche a modifiche strutturali.

Data la proliferazione illimitata e incontrollabile di siti porno dettata dalla diffusione di internet ad alta velocità e a livello globale, la possibilità di usufruire più o meno gratuitamente di contenuti pornografici ventiquattr’ore su ventiquattro ha permesso al fenomeno della pornodipendenza di proliferare. Trattasi di una vera e propria dipendenza da materiale pornografico con le caratteristiche tipiche della compulsione, ovvero di un impulso irrefrenabile a mettere in atto un comportamento. Essa può presentarsi con o senza masturbazione e per essere considerata tale, come tutte le dipendenze, deve compromettere la qualità della vita del soggetto in una o più sfere.

Al momento la dipendenza da pornografia non rientra nel DSM-5 anche se alcuni clinici e psicologi ne stanno suggerendo l’inserimento.

Dagli ultimi studi neuroscientifici la dipendenza da internet e anche la dipendenza da pornografia sembrano essere, secondo evidenze abbastanza convincenti, delle vere e proprie dipendenze comportamentali, non a caso sono state infatti definite new addiction. Di fatto è ora ormai certo che vari tipi di comportamento, il cui comune denominatore è avere a che fare con la ricompensa e dunque con il circuito neurale a essa correlato, ne rafforzano le connessioni, insieme a quelle della motivazione e della memoria.

Gli stimoli correlati alla pornografia e al sesso, ma anche ad altre attività come ad esempio il gambling (gioco d’azzardo), per la loro potenza e pregnanza vengono definiti super-stimoli e come tali hanno un impatto particolarmente intenso sull’uomo. Questi circuiti continuamente rinforzati portano a delle modifiche neuronali permanenti con creazioni di nuove connessioni dendritiche e di sinapsi per il “semplice fatto” che se si dà costantemente energia a un sistema, esso sarà sempre più efficiente e funzionale (anche nella disfunzionalità!): questo è ciò che in neuroscienze viene chiamato neuroplasticità e dipende da complessi sistemi bio-elettrochimici.

La dipendenza da pornografia assocerebbe, inoltre, la gratificazione che deriva dalla fruizione del materiale pornografico alle sostanze endogene prodotte dal processo orgasmico dovuto alla masturbazione, e ciò costituirebbe un fattore particolarmente rinforzante per la dipendenza stessa. È pur vero che taluni soggetti non praticano la masturbazione eppure sembrano soddisfare i criteri per una diagnosi di dipendenza.

Allo stesso modo molti soggetti sono degli ipersessuali che pur facendone uso massiccio non possono essere considerati dipendenti.

La materia in questione è di fatto ancora oggetto di studio e non ci sono opinioni unanimi a riguardo. Tuttavia, la dipendenza da pornografia, come tutte le altre, a livello clinico si manifesta con dei segnali piuttosto inequivocabili. Per citare David Scaramozzino: “Si può parlare di dipendenza quando la maggior parte del tempo e delle energie vengono spesi nell’utilizzo della rete, creando in tal modo menomazioni forti e disfunzionali nelle principali e fondamentali aree esistenziali, come quella personale, relazionale, scolastica, familiare, affettiva. Le dinamiche di dipendenza dalla rete telematica si possono sviluppare al punto da presentare fenomeni analoghi alle dipendenze da sostanze, con comparsa di tolleranza, craving e assuefazione.” (https://www.istitutopsicoterapie.co...).

 

Tirocinante: Giorgio Carducci

Tutor: Fabiana Salucci

 

BIBLIOGRAFIA

APA, American Psychiatric Association, (2013), Diagnostic and Statistical Manual, Fifth Edition (DMS-5), APA, Washington.

Brand M., Snagowski J. Laier C., Maderwald S., Ventral striatum activity when watching preferred pornographic pictures is correlated with symptoms of Internet pornography addiction, NeuroImage, Volume 129, 2016, Pages 224-232, ISSN 1053-8119.

Hilton DL. Pornography addiction – a supranormal stimulus considered in the context of neuroplasticity. Socioaffective Neuroscience & Psychology. 2013;3:20767. doi:10.3402/snp.v3i0.20767.

Love T, Laier C, Brand M, Hatch L, Hajela R. Neuroscience of Internet Pornography Addiction: A Review and Update. Doan A, ed. Behavioral Sciences. 2015;5(3):388-433. doi:10.3390/bs5030388.

Waskul D., Sex and the Internet: Old Thrills in a New World; New Thrills in an Old World. In Waskul, D. (ed.) net.seXXX: Readings on Sex, Pornography and the Internet, 2004, Peter Lang, New York

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