• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Poliziotti come "vocazione"

Poliziotti come "vocazione"

Da qualche giorno passata la buriana degli "infiltrati", della violenza di solo pochi "provocatori" o del "Black bloc", ora è tutto un fiorire di racconti dalla parte dei "poliziotti", figli del popolo. Caso a se è la sceneggiata del fascista ministro della guerra, (che non voglio commentare, perché fascista e io i fascisti li ho combattuti e li combatto, fisicamente, personalmente, culturalmente, quindi non ne parlo; né di loro né chi, siano esse persone o istituzioni - li ha sdoganati sia come individui che come cultura.) 

E' la solita rigirata della frittata, cosa non rara, e da cui nessuno è immune o vaccinato. Ora la tesi, quasi velata e subdola, che è colpa di chi manifesta se il poliziotto è pagato 1200 euro al mese (che per chi fa ordine pubblico non è vero, e comunque da vent'anni che B. è al governo. Se avevano tanto a cuore il futuro dei poliziotti, perché non hanno dato loro aumenti?), è colpa dei manifestanti se lavorano con armi vetuste ed avariate? Senza benzina per i loro mezzi, con mezzi scassati e fermi per manutenzione ecc ecc; è colpa dei manifestanti se nelle loro mansioni di poliziotti vi è anche il rischio di subire violenza di piazza, che fa parte del loro lavoro il rischio. E' forse colpa dei manifestanti se fra loro vi sono precari quelli stessi precari per cui la Generazione "P" combatte e che essi stessi combattono contro i loro stessi interessi a manganellate o colpi di caschi? Per difendere chi li ha voluti e li vuole precari a vita?


Se veramente si sentissero calpestati, vilipesi, maltrattati, malpagati, sfruttati, utilizzati e strumentalizzati, dovrebbero prendere atto della loro condizione, e in massa, dovrebbero fare come alcuni di loro hanno fatto. Rivolgersi ai veri colpevoli della loro situazione. Invece che nascondersi dietro il fascista ministro della guerra, dovrebbero contro di lui rivolgere le accuse e le lagnanze che rivolgono contro i manifestanti. Dovrebbero ragionare contro il loro ministro padano che ha voluto (e che poi si è rivelato solo uno scoop elettoralistico) la formazione della pseudo polizia privata in concorrenza contro di loro, e che invece loro proteggono e difendono.

Ora non so se la campagna inscenata dietro diversi pseudonimi, (Drago, Leone, Mariospina) siano veri (dietro cui vi sono veri poliziotti) o solo manovra giornalistica a fini politici e mediatici. Ma io c'ero tra le file dei poliziotti (e parlo di carabinieri, di finanzieri, di poliziotti) pischelli, giovane reclute, con pochi anziani, e qualche panzone, il quale, più che abituato ad incitare "avanti savoia", preferisce un " famoce du' spaghi". La loro incazzatura era più contro chi li comandava, senza organizzazione, senza coordinamento, con armi avariate, con pochi mezzi e il gippone il più fornito aveva un quarto di serbatoio di benzina, che verso i manifestanti, che si, erano visti come l'avversario, il nemico, ma non ho sentito loro rabbia violenta come in altre circostanze e situazioni.

Se veramente i poliziotti volessero la considerazione di uomini del popolo, di figli di proletari, allora non dovrebbero parlare del loro lavoro come "vocazione", dovrebbero prendere coscienza della loro situazione e prendere le dovute conseguenze. Altrimenti saranno complici di quel potere che li rende schiavi e succubi e come tali trattati.

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.102) 26 dicembre 2010 11:20

    Faccenda complicata , caro Zag , molto complicata e per niente facile da capire . Storicamente i corpi di polizia venivano reclutati tra aderenti ai partiti di destra e anche di estrema destra . Una connotazione che vedeva " il celerino " come il bastonatore di operai e studenti di sinistra . Da questo punto di vista indubbiamente si poteva anche parlare di vocazione , la vocazione a conservare un’ordine fascistoide e i privilegi dell’alta borghesia . Anche la provenienza geografica dei poliziotti era molto legata a zone culturalmente di "destra" , aggravata peraltro da uno stato di necessità economica.

    Oggi sicuramente non è più cosi’ e anche i poliziotti sono diventati lavoratori come altri che svolgono un’opera meritevole del rispetto da parte di tutti , a prescindere dalle diverse opinioni politiche . Semmai qualche residuo fascista è rimasto negli apparati dirigenti che oggi trovano una sponda naturale nel governo di Silvio Berlusconi . 
    La dimostrazione è che anche la polizia , con le proprie rappresentanze sindacali ormai di vario colore politico , ha manifestato il proprio malessere sotto palazzo Chigi . 
    Una cosa del genere , fino ad alcuni anni fa era impensabile.

    paolo

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares