• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Società > Papa Francesco sconfitto da Royal Baby: l’errore di Wojtyla (e degli (...)

Papa Francesco sconfitto da Royal Baby: l’errore di Wojtyla (e degli altri)

Tutto a zero, sconfitta totale: è il bilancio mediatico sulle prime pagine dei media del Nord America e su moltissime occidentali. Vittoria netta del Royal Baby, presente su tutte le prime pagine, prima notizia ed in evidenza. Del tutto ignorata, invece, la Giornata Mondiale della Gioventù in Brasile, con la presenza di Papa Francesco.

È la definitiva messa in evidenza, se mai ce ne fosse stato bisogno, del grave errore di valutazione, delle realtà socio politiche e dei corrispondenti modelli, fatto dalla Chiesa moderna, in particolare dopo il Concilio Vaticano II.

Era il Comunismo, specie quello dei Paesi dell'area europea, "il Nemico" da abbattere. Lo aveva già messo in evidenza Paolo VI con una linea politica di direzione inversa rispetto a quella di Giovanni XXIII, evidente anche nello stesso Concilio, evidente nel sostegno al Card. Ottaviani e ad un liberismo di influsso anche fascista che colpì e fece "fuori" politicamente prima De Gasperi e poi Moro. Giovanni Paolo II lo individuò come priorità.

Eppure a ben guardare, all'epoca, la Chiesa nei Paesi dell'Est, sebbene anche perseguitata - specie quando il clero si adoperava in azioni, di fatto anche politiche ed in contrasto con quelle governative - prosperava ed era forte. Forte di un cristianesimo, ortodosso o cattolico che fosse, il più delle volte autentico e genuino. Così era, specificatamente non solo nella stessa Mosca o San Pietroburgo, all'epoca Leningrado, ma anche nella terra stessa dell'ex Card. Wojtyla, la Polonia. In contrasto con le stesse proprie disposizioni legislative, i regimi quasi sempre chiudevano un occhio - anche tutti e due - o anche sostenevano indirettamente il clero.

Ma erano "il Nemico": la Chiesa si è schierata contro; con i nemici, ha combattuto ed ha vinto. O, meglio, ha vinto il liberismo di destra del Card. Ottaviani, già famigerato in Europa, proprio nell'Inghilterra dove oggi si celebra il Royal Baby e s'ignora il Papa, dov'era conosciuto come "Manchesterismo", studiato dettagliatamente dall'esule Karl Marx; già famigerato anche in America, in auge con Firestone, quello dei pneumatici per auto, che è stato ispiratore del "Mein Kampf" di Adolph Hitler.

Ha vinto questo, ed oggi in Polonia, come anche a Mosca e San Pietroburgo, la Chiesa è più povera e derelitta che mai, neppure più perseguitata, ma semplicemente ignorata, calata nell'indifferenza, derisa e disprezzata: mai le chiese lì sono state così vuote.

Non solo: nella stessa America Latina, ove oggi si celebra la GMG, all'ascesa e al diffondersi di questo liberismo corrisponde un tracollo della Chiesa. Certo l'America Latina è ancora la terra della massima diffusione del cristianesimo cattolico, che però anche lì è collassato da quasi il 90% della popolazione, ancora alcuni decenni fa, a quasi il 60% dei nostri giorni. Il 30% in meno, confluito solo in parte nei cristiani pentecostali e nei protestanti, ma nella maggior misura in sette di vario tipo e genere (satanisti compresi).

La scelta politica del Card. Ottaviani - ma si potrebbe benissimo citare Marcinkus - è spiegata del resto molto bene ad esempio già da Joyce in Gente di Dublino, nella enigmatica (e squallida) figura di Padre Flynn, che tiene il suo buon predicozzo ad un pubblico di usurai dai quali si lascia bellamente e tacitamente foraggiare: Padre Flynn è afflitto da balbuzie, spesso la parola gli manca del tutto.

È la simbologia che Joyce usa per evidenziare la mancanza del Logos, ovvero che questo non sia più "Il Verbo" ma sempicemete un blaterare umano vaniloquente e per di più volteggiante attorno all'idolatria del possesso, ovvero condizionato dal Maligno.

Foto logo: losmininos
Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares




Ultimi commenti