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Numero6, pop all’italiana

Dov'è il pop in Italia? I Numero6 potrebbero rispondere a questa domanda, anzi lo hanno fatto con i loro album precedenti e rinnovano il concetto con l'ep "Quando la gente arriva si sente meglio", in cui si avvalgono della collaborazione di un guru dell'indie mondiale come Bonnie "Prince" Billy e della penna di Enrico Brizzi.

La voce roca e alcolica, sempre in precario equilibrio sul filo dell’italiano, di Bonnie “Prince” Billy (all’epoca Will Oldham), apre Quando arriva la gente si sente meglio, il nuovo ep dei Numero6, scaricabile gratuitamente dal loro sito internet (www.numero6.com) e ascoltabile dal loro myspace.

L’album è uscito in allegato a Rockit a maggio, e inaugura il legame con Greenfog records che pubblicherà anche l’album in uscita a breve.

Bonnie “Prince” Billy dicevamo. È senz’altro un colpo, se volessimo utilizzare il gergo calcistico, dato che Will Oldham è una delle massime espressioni del panorama indipendente mondiale (alt-folk per la precisione), e ancora meglio è sentirlo cantare in italiano le liriche di Bitossi; strano, sicuramente, ma completamente a suo agio. Continuano le collaborazioni internazionali con gli artisti di casa nostra; che il nostro rock underground cominci a fare presa e a piacere all’estero (questo ep, tra l’altro, come ci segnala il myspace del gruppo è stato recensito anche su pitchfork, uno dei migliori siti musicali al mondo)? Dopo Greg Dulli e gli Afterhours, fa piacere ricordare un album molto bello uscito nel 2007, ovvero quello degli Zen Circus, che hanno pubblicato “Villa Inferno” assieme a Brian Ritchie, ex Violente Femmes, che lo ha prodotto (e con le voci delle ex Pixies Kim Deal e Kelley Deal).

I Numero6 si erano ben presentati nel 2004 con Iononsono e si erano ripetuti nel 2006 con Dovessi mai svegliarmi, album, molto bello, dalle trame indiepop, da cui è tratto il pezzo interpretato da Oldham, sicuramente uno dei migliori e di quelli che maggiormente sottolineano lo spirito musicale del gruppo. Aspettando l’album che in questo mese stanno mettendo a punto, questo ep sembra comunque voler rimarcare le loro tendenze musicali. Nessuna sterzata o cambiamento forzato di rotta, ma un approfondimento di quello che è il percorso tracciato dall’ultimo album.

In “Navi stanche di burrasca” i tre Numero6 (Michele Bitossi, Nicola Magri, Stefano Piccardo) si avvalgono di un’altra guest star, ovvero lo scrittore Enrico Brizzi (sempre più impegnato musicalmente), che ne scrive il testo. “Aspetto” è il secondo pezzo già pubblicato; era uscito, infatti, quando i Numero6 si chiamavano Laghisecchi, ma ora è ripresa in chiave elettro-folk (ricordate che tutti i pezzi Numero6 sono spennellati di buon pop, qualsiasi etichetta gli si possa affibbiare).

Gli altri due inediti sono “Quel giorno cosa avevo?”, che si diverte a menare stoccate “a chi non ha nessun ritegno o remore” (la Claudia Koll brassiana, e il Giovanni Lindo Ferretti, mistico) e “Un segnale debole”, che si tiene in equilibrio tra i tasti di un piano e le parole (quelle non mancano mai, per fortuna), di Bitossi.

I Numero6 si confermano assolutamente una delle realtà più interessanti del panorama musicale italiano (come fare dell’ottimo pop senza scadere nella banalità).

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