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Nucleare: il rischio che corre l’Italia è reale

Tempo dodici mesi e il nucleare non sarà più soltanto una minaccia ma, una concreta realtà.

Circa 24 mila metri cubi di scorie radioattive, oltre 200 tonnellate di ossido di uranio misto a plutonio, stronzio e cesio. Ecco cosa nascondono al loro interno, nelle piscine di decadimento, le vecchie centrali chiuse che attendono d'esser bonificate. L'Italia non ha mai smesso di essere una Nazione nucleare, ha smesso di produrre, ma, non di lasciar che la propria terra, aria, venissero lentamente contaminati, giorno dopo giorno. I grandi governi, tramite gli esperti da loro scelti, chiamati e super pagati fanno sapere, con metodo propagandistico, di avere progetti validi per lo smaltimento di queste sostanze fortemente velenose per l'uomo e per l'ambiente. In realtà nessuno può rendere salutare ciò che è, per sua natura, maledettamente letale.

Non esistono centrali nucleari sicure, non esistono progetti di centrale nucleare che mettano al sicuro al 100% la popolazione, non esistono strutture in grado di resistere ai terremoti e ad ogni altro tipo di calamità naturale e, l'Italia, è fortemente sismica, fortemente a rischio alluvioni, cedimenti franosi.

La Corte Costituzionale ha stabilito che l'articolo 4, il quale proibiva alle regioni di entrare nella discussione per la "costruzione ed esercizio" delle centrali, non va bene, e stabilisce che le Regioni dovranno avere voce in capitolo sui siti scelti per le nuove centrali nucleari senza però avere il peso di un parere vincolante: ci aspettiamo, tolto il problema dei ''parei vincolanti'', venga tolto il timbro Top-Secret dall'elenco dei 52 siti proposti per il ritorno al nucleare.

'Se diamo retta alle Regioni nessuno le vuole, le vogliono tutti nella Regione a fianco''. Cosi' il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteoli, a margine del convegno 'Lazio ed energia, fra nucleare ed energie alternative', rispondendo a chi gli chiedeva se il governo potrebbe arrivare ad imporre la localizzazione di centrali nucleari in Regioni che si opporranno alla loro realizzazione.

Noi temiamo proprio questo e cioè, di vederci imporre il nucleare come ci hanno imposto di vivere tormentati dalle discariche, di vivere respirando i veleni delle loro fabbriche della morte. Del resto ad inquinare, avvelenare, gestire le stesse discariche, inceneritori, vecchie e nuove centrali nucleari chi sono? I colossi dell'economia nazionale e mondiale. Queste multinazionali, con la loro spregiudicata politica del profitto, con la loro potenza, gestiscono l'intero apparato politico in un diabolico scambio favore-voto - soldi. Dettano legge. Forti del fatto che il nostro ordinamento giuridico pecca di una strategica mancanza, il reato di disastro ambientale e attentato alla salute pubblica. Il nucleare in Italia, come in mezzo mondo occidentale, è un affare che coinvolge due gruppi prinicipalmente, uno francese, Areva, l'altro italiano, Impregilo e una moltitudine incontrollabile di scatole cinesi. A fare da garante, in Italia, la Sogin e Veronesi con la sua nomina alla presidenza alla Agenzia per la sicurezza nucleare. Due facce della stessa medaglia, la lobby super patners che mina tutto l'ordinamento costituizionale italiano. La lobby dei mega affari.

La presidentesse della Confindustria, Marcegaglia è ancor più diretta e spregiudicata: più efficienza, meno rinnovabili e ponti d'oro al nucleare. "Siamo dell'idea che il Paese debba investire in fonti rinnovabili ma su questo tema ci deve essere una graduale riduzione degli incentivi che sono tra i più alti d'Europa", precisa la Marcegaglia. Oltre alle rinnovabili e all'efficienza energetica, la presidente di Confindustria ha ribadito anche la necessità di "andare avanti sul nucleare". Alla Mercegaglia vogliamo ricordare che le famiglie italiane si trovano a pagare il più alto aggravio sulla bolletta dell'energia elettrica di Europa, finanziando la Sogin da tempo immemorabile, distribuendo premi di produzione inesistente, considerando che la sua funzione, smantellamento e bonifica dei siti nucleari chiusi nel 1987 non la ha mai svolta.

A conferma del progetto politico e affaristico italiano, l' inaugurazione della Scuola di Formazione Radioprotezione e Sicurezza di Sogin, collocata all'interno del sito di Caorso. Finora la Scuola ha gia' erogato oltre 30.000 ore di formazione, per circa 900 fruitori e 70 docenti, questi ultimi, tutti tecnici Sogin. Eppure la Sogin doveva essere smantellata e commissionata proprio a fronte dei suoi eccessivi costi senza produrre niente. Con la legge 99/09, la maggioranza aveva deciso il commissariamento della società e il suo riordino, con la vendita di rami d’azienda ad altre società a partecipazione pubblica. La ristrutturazione e lo snellimento dell’azienda non sono però mai avvenuti ed anzi, con il decreto nucleare, il ruolo della Sogin è stato rafforzato; è, infatti attribuito alla Sogin il compito di concordare con l’Agenzia per la Sicurezza Nucleare la localizzazione e la progettazione del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi (la Sogin è dal 2003 che tenta di aprire un deposito nazionale per le scorie radioattive) e di svolgere in regime di monopolio pubblico le attività di decomissioning per le nuove centrali.

Il nuovo vertice della Sogin è rappresentato dall’AD Giuseppe Nucci, (vecchio ritorno già raggiunto da svariate interrogazioni parlamentari per il suo ruolo poco trasparente all'interno della Sogin) sostenuto da Tremonti e Lega, il Presidente Giancarlo Aragona e i consiglieri Bruno Mangiatori, Francesco Moro e Piero Risoluti. "Siamo impegnati - ha commentato l'Amministratore Delegato di Sogin Giuseppe Nucci - a fare della Scuola di Caorso un punto di eccellenza a livello nazionale, capace di dialogare con i migliori centri internazionali di settore". Brutti (Idv): Da Berlusconi disinformazione allarmante su energia (DIRE) Roma, 16 feb. - "Se questo e' il livello di informazione in materia di energia nucleare siamo seriamente preoccupati". Paolo Brutti, responsabile Ambiente dell'Italia dei Valori, esprime stupore per le affermazioni rilasciate dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi sul ritorno all'energia atomica.

Noi vogliamo rivolgere poche semplici domande al governo:

  1. Sarà Saluggia o Garigliano ad accogliere il deposito nazionale delle scorie radioattive?

  2. Che fine ha fatto quell'accordo tra Italia e Francia, che prevedeva entro il 31 dicembre 2020 un deposito nazionale per custodire scorie radioattive in Italia?

  3. Se non avete saputo risolvere il problema dello smaltimento delle vecchie scorie nucleari, dove e come pensate di smaltirne di nuove?

  4. La Sogin è pubblica o privata?

  5. Se pubblica, quanto costa agli italiani?

  6. Pensate di togliere, come sarebbe giusto, il sigillo del Segreto di Stato sul ritorno al nucleare in Italia, oppure, prevedete, di usare lo stesso sistema dittatoriale di sempre, lo stesso sistema che da 40 anni vi ha permesso di eludere la giustizia e la fiducia degli italiani, senza che ciò vi costringesse alle Vostre responsabilità?

  7. Le vecchie centrali nucleari, per cui Sogin è stata chiamata e pagata a smantellare e bonificare, senza che l'abbia fatto, saranno riattivate?


Tutto quanto vi è da sapere sulla Sogin. Possibile arrivare a questo in una nazione come l'Italia?

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.197) 22 febbraio 2011 20:51

    In questi giorni si ricomincia a parlare della possibile costruzione di nuove centrali nucleari sul territorio.
    Già nel 2009, aseguito della pubblicazione di un articolo sul giornale "La Repubblica", tale possibilità aveva fatto molto discutere anche perchè erano trapelate alcune indiscrezioni circa un possibile insediamento di una centrale nucleare proprio nel ragusano.
    Possibilità tra l’altro vista favorevolmente anche da qualche sindaco.
    Poichè il ritorno al nucleare è da prendere con molta calma, da cittadino e da esponente politico , ritengo che non possa e non debba essere affrontato in un periodo come questo, di profonda confusione e crisi politica.
    Massimo Puccia
    Capogruppo UDC
    Modica (RG)

    • Di Renzo Riva (---.---.---.252) 23 febbraio 2011 22:53
      Renzo Riva

      Ricordiamo chi spense il nucleare in Italia: il governo De Mita 1988/1989 e poi Andreotti.
      La decisione di chiudere le centrali è stata prettamente politica.
      I referendum con la chiusura delle centrali non c’entrano.
      I punti del referendu erano:
      -l’abrogazione delle norme che consentivano al Cipe di decidere sulla localizzazione delle centrali, nel caso non lo facessero le regioni;
      -l’abrogazione dei compensi ai comuni che ospitavano centrali nucleari o a carbone;
      -l’abrogazione delle norme che consentivano all’ENEL di partecipare ad accordi internazionali per la costruzione e la gestioni di centrali nucleari.
      NON SI PARLAVA MINIMANTE DI CHIUSURA DELLE CENTRALI!
      Poi Andreotti nel 1991 mise insieme alle fonti rinnovabili le assimilate (scarti e rifiuti di lavorazioni del petrolio) che godevano di finanziamenti attraverso la tafiffa A3 della bolletta elettrica ad appannaggio dei petrolieri.
      Craxi non chiuse alcuna centrale bensì fece una legge sullamoratoria di anni 5 prima di proporre la costruzione di altre centrali.
      Alla DC ed al PDS e relative sigle seguenti va il merito, o demerito, di aver chiuso Caorso che era in attività da otto anni e di aver stoppato Montalto di Castro quando era già all’80% della completa opera.
      Ovviamente i costi già sostenuti e senza ritorni causa la chiusura ed i costi per la messa in sicurezza degli impianti sono la conseguenza della scellerata decisione politica di DC e PDS.
      Oggi conosciamo fra l’altro una maggiore crisi economica rispetto ai competitori europei e mondiali a causa della bolletta energetica che ha provocato la delocalizzane all’estero di molte aziende e quindi la chiusura delle ditte che operavano in Italia con conseguenti licenziamenti e disoccupati difficilmente ricollocabili.
      Signor Massimo Puccia continui con calma tanto le attese dei giovani per un lavoro o di chi espulso dal mercato del lavoro non riesce a rientrarvi si possono procastinare sine die.
      Di questo passo la calma sarà cimiteriale.

      Dal mio blog http://renzoslabar.blogspot.com/2011/02/httpepp.html

      http://4.bp.blogspot.com/-xA_HALlVpsA/TVa7ObsmBFI/AAAAAAAAANE/y_qs3w06jFs/s1600/Costo%2BkWhe%2BEurostat_gif.GIF

      ricavato da Eurostat
      http://epp.eurostat.ec.europa.eu/tgm/table.do?tab=table&init=1&language=en&pcode=tsier040&plugin=0

      Provi a chiedersi perché l’Italia non comunica più dall’anno 2008, 2009 e 2010 i dati del costo del kWh elettrico a Eurostat e guardi pure con calma l’ultimo costo comunicato nell’anno 2007 pari a € 0.1658 mentre per la Francia nello stesso anno era € 0.0921 e per la Germania (inclusa la vecchia GDR) era € 0.1433.
      Si rende conto cosa significhino quei differenziali in termini economici?

      Ora con ancora più calma attenda che passi la confusione e la crisi politica.
      D’altronde non era la calma la virtù dei forti.
      Lei Signor Puccia è davvero un forte.

      Renzo Riva
      [email protected]
      +39.349.3464656

  • Di paolo (---.---.---.67) 22 febbraio 2011 23:27

    Cara Roberta 


    Il " nucleare " , come tu sinteticamente lo definisci , non è una minaccia ,è un modo alternativo per produrre energia elettrica che ,tra l’altro visti gli eventi in atto nel nord Africa e Medio oriente ,potrebbe diventare una strada obbligata . Timore che avevo peraltro già paventato in un mio articolo di alcuni mesi fa.
    Le scorie radioattive , sia quelle derivanti da liquido moderatore che da processo di fissione ,se opportunamente stoccate , sono meno pericolose di molte produzioni chimiche e ,oltretutto , possono essere "bruciate " o riprocessate . L’evoluzione tecnologica ha reso i siti di produzione elettronucleare a livelli di sicurezza massima e comunque molto meno rischiosi di altre produzioni . Oltretutto l’elettronucleare non impatta sugli effetti climatici derivanti dai famigerati gas serra tipici delle produzioni a combustibile fossile . E ti faccio notare che neppure le tanto sbandierate "fonti rinnovabili " , essenzialmente eolico e solare , sono esenti da effetti di impatto ambientale e non sono neppure esenti da gruppi di interesse che le sostengono .
    Io non sono un nuclearista acritico cosi’ come non sono contro le "rinnovabili " ,tutt’altro , ma se questo paese non compie scelte precise a breve termine nel campo energetico , siamo fritti .
    E guarda che L’Italia ha già sposato il nucleare ,dal momento che importiamo una bella fetta di energia derivante dall’elettronucleare francese piuttosto che Sloveno . Questo oltre che a gonfiare la bolletta elettrica e a rendere le nostre industrie energivore meno competitive ,non ci esclude da eventuali rischi nel caso di gravi incidenti .
    Tuttavia è un’argomento che andrebbe affrontato tra persone che conoscono i problemi e non sulla base di suggestioni .

    ciao 
    • Di RobertaLemma (---.---.---.210) 23 febbraio 2011 12:24
      RobertaLemma

      Quindi è una suggestione che ad oggi le vecchie scorie non sono state smaltite, che viaggiano di ’’porto in porto’’ spostando soldi e indagini.
      Quindi è una suggestione che ad oggi manca un metodo scientificamente provato di smaltimento scorie radioattive, se non abbiamo saputo smaltire le vecchie figuriamoci le nuove.
      Quindi sono suggestioni anche quelle degli inquirenti, che da anni, si alternano nell’estremo tentativo di assicurare alla giustizia, chi, fino a ieri, ha, abusando di poteri e compiacenze, reando contro l’ambiente e la salute pubblica? 
      Quindi sono suggestioni i riscontri medico - scientiici che rilevano l’aumento esponenziale di mortalità e malformazioni nelle aree vicine alle vecchie centrali?
      Quindi è una suggestione che la Sogin non abbia svolto, pur macellando fiumi di denaro, il compito che gli era stato affidato e per cui veniva costituita?
      Quindi sono suggestioni anche gli ultimi incidenti nelle centrali francesi en on soltanto?
      Ciò che per lei, ed altri pro nucleare, son suggestioni, per me sono una chiara mancanza di giustizia. Di logica, di legalità ed onestà, etica, morale, politica.

  • Di maurizio vecchio (---.---.---.15) 22 febbraio 2011 23:30
    maurizio vecchio

    Chiarezza e trasparenza non sono proprie dell’economia e degli affari.

    E’ da temere l’irresponsabiltà che alimenta la prospettiva di investimento e che nutre gli investitori.

  • Di maurizio vecchio (---.---.---.26) 23 febbraio 2011 23:07
    maurizio vecchio


    Questo articolo del 19 febbraio 2011 tratto dal "fatto quotidiano" sui danni già realizzati dal nucleare non è una suggestione
    Se n’è accorta la stessa società elettrica Edf, monitorando i 34 impianti da 900 megawatt colpiti da ripetuti incidenti. Sotto accusa il sistema di raffreddamento: se si guasta il circuito primario, il dispositivo di sicurezza potrebbe non bastare. Il rischio? La fusione del nocciolo del reattore. Con “conseguenze catastrofiche”, secondo l’associazione ambientalista Sortir du nucléaire che ha lanciato l’allarme sulle “inquietanti anomalie” di 34 delle 58 installazioni atomiche francesi. Sortir du nucléaire chiede così il blocco preventivo degli impianti. Il problema è stato ammesso anche dall’autorità di sicurezza nucleare (Autorité de Sûreté Nucléaire, Asn) e i generatori di vapore difettosi sono ora al centro di un vasto programma di controlli e riparazioni.
     Numerose le centrali interessate, tra cui quella di Tricastin, già nota alle cronache italiane: nel sito a 160 chilometri dal nostro confine c’è stato nell’estate del 2008 un incidente che ha causato l’inquinamento di alcuni corsi d’acqua nella zona di Avignone. Oltre al numero di centrali e reattori interessati dai difetti, è la loro età a creare apprensioni. Il primo dei 34 reattori in questione è stato avviato infatti nell’aprile 1977 presso la centrale di Fessenheim, in Alsazia, mentre l’ultimo, nella centrale di Chinon (dipartimento Indre-et-Loire) nel novembre 1987.
     La scoperta di Edf arriva quindi a distanza di molti anni dall’allacciamento alla rete elettrica di questi reattori, alcuni dei quali entrati in funzione più di 30 anni fa. La preoccupante notizia è stata diffusa dall’ Asn che, attraverso l’ultimo rapporto sulla sicurezza nucleare ha rivelato come “in situazione accidentale, per alcuni livelli di pressione del circuito primario principale, l’iniezione di sicurezza ad alta pressione potrebbe non permettere di raffreddare sufficientemente il cuore del reattore”. La faccenda è di non poca importanza, dato che il sistema di sicurezza è il solo dispositivo che permette di ritardare una fusione del nocciolo nucleare in seguito ad una fuga d’acqua dal circuito primario. Secondo Sortir du nucléaire “si deve assolutamente tenere conto di possibili conseguenze catastrofiche”. Soprattutto se si considera l’età delle centrali e il moltiplicarsi degli incidenti verificatisi in Francia negli ultimi anni. “Più che mai, la scoperta di questi difetti dimostra chiaramente la necessità di una decisione politica per una transizione energetica più rapida possibile”, affermano i no-nuke transalpini, che chiedono di “uscire finalmente dal rischio nucleare imposto ai francesi da decenni”.
     I 34 generatori di vapore dei reattori nucleari difettosi sono ora al centro di un completo programma di riparazione e sostituzione. Ma questa misura non è ritenuta sufficiente dai detrattori del nucleare d’Oltralpe, per i quali il problema è un altro: “Edf ha lasciato girare 34 reattori nucleari durante un quarto di secolo, prima di assicurarsi dell’efficacia del sistema principale di prevenzione di fusione del cuore nucleare. Perché questa scoperta è così tardiva? È estremamente inquietante che un problema di tale gravità sia rimasto per lungo tempo ignorato da Edf”.

  • Di Renzo Riva (---.---.---.252) 23 febbraio 2011 23:35
    Renzo Riva

    Roberta Lemma scrive:
    Ciò che per lei, ed altri pro nucleare, son suggestioni, per me sono una chiara mancanza di giustizia. Di logica, di legalità ed onestà, etica, morale, politica.

    L’ottimo è nemico del bene mi avevano insegnato persone sagge.
    Chi se non la Sogin? Chi poteva assicurare le operazioni proprie di salvaguardia?
    I costi conseguenti sono il frutto non dei referendum bensì della scellerata decisione di DC e PDS di chiudere il nucleare in Italia.
    Nonostante tutto però devo dire che l’Italia non è comunque mai uscita dal nucleare.
    Non sono impazzito ma sono pazzi coloro che misero le indegne "Comune Denuclearizzato".
    Dico ciò a ragion veduta,
    Noi tutt’ora consumiamo energia elettronucleare importata dalla Francia, Svizzera e Slovenia: Importiamo il 13% del nostro fabbisogno e grazie a ciò il costo dell’elettronucleare importato fa da calmiere altrimenti la nostra bolletta sarebbe ancora più cara..

    Per la Germania farò un discorso a parte. 

    L’ Italia dopo aver incentivato a piene mani le FER oggi ha questo mix energetico:

    Il totale produzione anno 2008 è stato pari 311,2 TWh
    di cui in percentuale

    Fossili______________________80,75%
    Nucleare_____________________0,00%
    Rinnovabili__________________18,70%
    Da rifiuti non rinnovabili__________0,55%

    Totale______________________100%

    di cui fra le Rinnovabili sul totale prodotto di 311,2 TWh

    Idraulica_________13,37%
    Eolica____________1,57%
    Biomasse_________1,90%
    Fotovoltaica_______0,08%
    Geotermica_______1,77%

    Totale___________18,69%

    Taccio sui costi che hanno sostenuto per la tecnologia eolica - max. anni 20 - e per quella fotovoltaica - max. anni 20÷25.

    Inoltre importiamo circa il 29 TWh da elettronucleare pari a circa il 13% dei nostri consumi ovvero 311,2+28,8= 340 TWh

    Ecco il motivo per cui dico che l’Italia non è mai uscita dal nucleare!

    La Germania dopo aver incentivato a piene mani le FER oggi ha questo mix energetico:

    Il totale produzione anno 2008 è stato pari 638,8 TWh

    di cui in percentuale

    Fossili______________________60,5%
    Nucleare____________________23,3%
    Rinnovabili__________________15,4%
    Da rifiuti non rinnovabili_________0,8%

    Totale_____________________100%

    di cui fra le Rinnovabili sul totale prodotto di 638,8 TWh

    Idraulica__________4,3%
    Eolica____________6,3%
    Biomasse_________4,1%
    Fotovoltaica_______0,6%
    Geotermica_______0,0028%

    Totale___________15,4%

    Taccio sui costi che hanno sostenuto per la tecnologia eolica - max. anni 20 - e per quella fotovoltaica - max. anni 20÷25.

    Discorso a parte per la Germania sulle biomasse, parte di provenienza partenopea che paghiamo per esportarle, dove poi i tedeschi le termovalorizzano per poi venderci anche l’energia elettrica che i campani non sono capaci di produrre.

  • Di (---.---.---.65) 25 febbraio 2011 18:40

    Ottimo articolo. L’ingannevolezza dello spot sul nucleare, che vuole rimettere in discussione il NO deciso dal popolo, fa capire come i promoter delle centrali nucleari non siano del tutto disinteressati e pertanto tutt’altro che innocui!

    http://www.agoravox.it/Nucleare-lo-spot-e-ingannevole.html

    Io ribadisco a chi ritiene il nucleare l’unica via possibile, di proporsi per costruirsi una centrale davanti casa propria (e poi provare ad assicurare la casa)! Il coraggioso Riva, ad esempio, sia promotore delle sue certezze. Dia l’esempio!

  • Di paolo (---.---.---.67) 25 febbraio 2011 18:59

    Roberta , chi è che dice che non esistono metodi "scientificamente provati " per smaltire le scorie ?

    Le scorie , specialmente con i reattori di III+ , sono in gran parte riprocessate o " bruciate" , con tecnologie peraltro in rapido sviluppo . Il residuo secco ,che viene vetrificato , in genere non arriva al 10 % . Tradotto in soldoni significa che una centrale da 1GW produce annualmente 25 -30 ton di scorie di alto livello , pari a circa 3 - 4 mc da destinare al confinamento geologico .
    Calcolando un periodo medio di vita di un reattore pari a 60 anni , lo stoccaggio complessivo sarebbe pari a 180 mc(180 x 1 x 1 mt o poco più . Non mi sembra un’enormità per 60 anni di produzione !!
    Riva ,nel suo commento , ti dice lo stato della distribuzione produttiva in termini percentuali . Quell’’81 % di " Fossili " dovrebbe allarmare proprio gli ecologisti come te .Le fonti rinnovabili , eolico ,solare e geotermico sono estremamente interessanti , ma ho già in un articolo cercato di illustrare anche l’illusione che sta dietro a queste soluzioni , al momento non esaustive della necessità di energia .
    Poi Maurizio Vecchio ci dice che le vecchie centrali non sono esenti da pecche , che gli incidenti possono capitare e quindi che anche i rischi sono sempre possibili . Indubbiamente , ma nessun processo produttivo è esente da rischi ,neppure con le fonti rinnovabili , e oggi la tecnologia del settore ha maturato mezzo secolo di esperienze . Non è pertanto detto che ciò che alcuni decenni fa era rischioso lo sia anche oggi . Un’incidente come quello di Chernobyl ,peraltro frutto di incredibili negligenze, oggi sarebbe praticamente impossibile.Non confondiamo quindi la realtà con la letteratura , spesso spinta da interessi particolari , che tende a demonizzare il nucleare con fantasie create ad arte .
    Le radiazioni ionizzanti sono una componente naturale a cui l’uomo è sempre stato esposto e oggi gli studi epidemiologici sugli effetti sono molto ben conosciuti , forse molto di più che in altre discipline ,cosi’ come gli strumenti di indagine sono ormai estremamente sofisticati . All’interno di un sito nucleare la percentuale di radiazione ionizzante deve essere più possibile prossima a quella naturale ,escludendo ovviamente locali specifici dove l’accesso avviene con idonee protezioni . Quindi un sito nucleare è sicuramente enormemente meno impattante di un’impianto chimico . Tanto per fare un’esempio ricordiamoci l’ACNA di Cengio o Seveso , come danni spesso permanenti all’ambiente .Poi c’è qualcuno che è arrivato a paventare il rischio nel caso di un attacco nucleare su una centrale . Credo che in un caso di quel genere il nocciolo del reattore non sarebbe il primo problema .
    Concludo con un’invito . L’argomento non si presta per discussioni sulla base di opinioni , ritengo sia opportuno affidare ad organi scientifici competenti ogni decisione in merito e , anche per questo motivo , ritengo un’eventuale referendum popolare una madornale stupidaggine .

    ciao a tutti 
  • Di (---.---.---.210) 25 febbraio 2011 19:21

    Al di là della non certezza sulle scorie, al di là della certezza che son velenose per l’uomo, al di là del fatto che il nucleare non ha motivo di resentare l’alternativa energetica, per ovvi motivi, io, discuto soprattutto il dietro le quinte: Sogin, Enea, Sorgenia, Edison, Enel, Eni, E.On, Esor, Green Power, Cir, Italcementi, Italgen. Alcune dietro il paravento della green economy, le altre sfacciatamente, come Ecoenergia riconducibile alla Marcegaglia: attraverso il ministero dell’economia, del tesoro, Cipe, Confindustria, Finmeccanica...speculano liberamente.
    Prima di tutto è necessario imporre la giustizia e poi, semmai, polemizzare sul cosa sia salutare per gli italiani o meno, per ora, a nuocere di più, son questi colossi.

  • Di paolo (---.---.---.67) 25 febbraio 2011 23:08

    E certo caro anonimo 210 , sono colossi che hanno interessi e che " speculano " ,esattamente come altri colossi , anche più colossi ,che "speculano " in tutto il mondo . L’importante è controllare che ciò avvenga con metodi leciti e nel rispetto e la salvaguardia dell’ambiente . Dietro quei nomi che tu hai citato ci sono uomini e donne che lavorano ,famiglie che crescono i propri figli e che possono permettersi una vita dignitosa , non ci sono soltanto Pesenti o la Marcegaglia o chi per loro.

    Se poi gli italiani decidono per un ritorno alla vita rurale , sole mare e mandolino , smobilitiamo pure le nostre industrie , buttiamo al macero le tecnologie e affranchiamoci dalla globalizzazione . A quel punto il problema dell’energia non si porrebbe più .La sera accendiamo le candele .
    Il nostro futuro sarebbe un ritorno al passato . Tu ci stai ? . Io no .

  • Di eptor10 (---.---.---.112) 28 febbraio 2011 00:02
    Ettore Scamarcia

    Bisogna dire che il nucleare in Italia non parte proprio all’insegna della trasparenza, al di là dello spot del forum nucleare su cui il Giurì si è pronunciato a mio avviso in modo tardivo (il messaggio ormai è passato), ci si dimentica che qualsiasi impianto energetico sarà coperto col segreto di Stato: questo la dice lunga su come abbiano intenzione di gestire le centrali e i connessi depositi di scorie in Italia; la trasparenza è uno dei punti cruciali di uno Stato democratico e invece ancora adesso non si conoscono ufficialmente quali siano i siti scelti per gli impianti (forse stanno aspettando lo svolgimento delle elezioni amministrative di maggio prima di comunicare la bella notizia).

    Vita rurale, sole, mare e mandolino? Magari! Guardi, le posso assicurare che non accadrà qui in Campania, fra mare contaminato e terre devastate dai rifiuti. Lo schifo per il modello di società industriale a cui abbiamo dato vita (che spero possa affossare il prima possibile) lo provo giorno per giorno e il nucleare, in una situazione del genere, sarebbe davvero la ciliegina sulla torta.

  • Di paolo (---.---.---.67) 28 febbraio 2011 08:48

    Eptor , in Italia non c’è nulla di trasparente , neppure le lotterie nazionali sono trasparenti e sicuramente c’è già qualcuno che pensa di mettere le mani sul busines del nucleare .

    Io ,come mi sono più volte gia’ espresso , non sono pro nucleare , sono contro il qualunquismo ,la disinformazione ,i luoghi comuni ,l’irresponsabilità con la quale si sta sottovalutando il problema energetico in questo maledetto paese fatto di Bartali e Coppi ,Milan e Inter ,pro e contro Berlusconi .... ecc.
    Il messaggio che è passato in tv andava bocciato , non per le motivazioni del Giuri’ ,ma perchè è un messaggio confezionato da deficienti per deficienti . Non si può proporre un tema come quello dell’energia nucleare in quei modi beceri . E a quello spot la contro risposta è stata di pari valore .

    La scelta industriale ormai è stata fatta , indietro non si può tornare ,tutt’al più bisogna cercare di limitarne gli effetti macroscopicamente più negativi .
    Non voglio polemizzare , ma la situazione di Napoli e zone limitrofe non ha nulla a che vedere con l’industrializzazione della società , li’ è proprio la società che manca .

    ciao
  • Di (---.---.---.210) 28 febbraio 2011 12:21

    Buongiorno Sig. Di Paolo,
    lei che si dice contro il qualunquismo, disinformazione e luoghi comuni, ad un certo punto dice, in Campania a mancare è proprio la società. Più luogo comune di questo, più qualunquismo di questo. Un alibi perfetto, due alibi o capri espiatori perfetti, camorra e mala società. Gli alimenti di cui i colossi e le istituzioni, come i governi e i furbetti, si cibano ogni giorno, ma fino a quando?
    Allegra giornata.
    Roberta Lemma

  • Di paolo (---.---.---.67) 28 febbraio 2011 23:35

    Roberta non è un luogo comune , è una triste realtà sotto gli occhi di tutti e ti assicuro che non provo alcun piacere nel dirlo . Capisco il tuo risentimento e mi auguro che nasca una voglia di riscatto , soprattutto tra le nuove generazioni , ma lo scaricare colpe , che indubbiamente ci sono , sempre e solo sugli altri , "i colossi , le istituzioni , i governi e i furbetti " , non vi porterà da nessuna parte . Le istituzioni siete voi cittadini che dovete pretendere che chi vi rappresenta sia gente pulita ed onesta o quantomeno non compromessa con fenomeni malavitosi . 

    Ti ringrazio per l’allegra giornata e ricambio . 
  • Di (---.---.---.179) 4 marzo 2011 15:39

     Quanta energia può produrre l’Italia? ebbene attualmente può produrre con i suoi impianti il 20 o 30% in più dell’energia che serve agli Italiani, quindi, non abbiamo assolutamente bisogno di energia nucleare nè prodotta in Italia e neanche quella importata.

    E’ vero che l’Italia importa energia ma ne esporta tanta anche in Francia( dove c’è l’80% di nucleare....), Svizzera, Spagna o in altre nazioni Europee, pertanto, si deve considerare non l’energia che importa ma il bilancio tra quella importata e quella esportata.

    La ragione per la quale s’importa energia è per ingrassare i fatturati delle aziende energetiche italiane dato che nelle bollette dei cittadini non è specificato l’origine dell’energia che riceve e paga sempre il massimo, invece le aziende energetiche possono spegnere le centrali Italiane per guadagnare di più ed importare energia che costa meno all’impresa e non al cittadino, ma l’energia che compra dall’estero non è che costi meno produrla anzi costa molto di più di quella prodotta in Italia, la convenienza è solo surrogata dal mercato, cioè le centrali nucleari hanno uno svantaggio di dover produrre energia anche quando non serve perchè non si possono spegnere le centrali atomiche e l’energia deve per forza essere utilizzata, pertanto la svendono a prezzi più bassi per convincere le imprese energetiche Italiane a spegnere le proprie centrali ed importare quella nucleare potendo guadagnare di più, è come comprare ai saldi. In realtà il costo dell’energia nucleare ha un costo sicuramente maggiore di tutte le oltre fonti compreso il fotovoltaico, oltre a dover considerare i costi esterni sanitari ed ambientali, infatti le centrali nucleari Francesi sono finanziate dallo Stato, nessuno considera nel costo dell’energia i milioni d’euro che sborsa lo Stato o i costi di smaltimento che al momento sono infiniti non quantificabili, non esistono al mondo siti di stoccaggio sicuri e permanenti( per migliaia di anni).

    Cordiali Saluti
    F.DINICOLI

  • Di (---.---.---.12) 12 marzo 2011 15:15

    PER VALUTARE IL RISCHIO DEL NUCLEARE IN ITALIA BASTA INFORMARSI DI CENTINAIA D’INCIDENTI GRAVI.

    L’ULTIMO IN GIAPPONE:

    Purtroppo la centrale atomica Giapponese è esplosa, ora chi dovrà risarcire milioni di persone che subiranno gli effetti a breve e lungo termine delle radiazioni? oltre a chi purtroppo non ce la farà?
    La centrale era stata progettata per superare anche un terremoto di tali dimensioni, purtroppo è esplosa, questa è la dimostrazione che le centrali nucleari sono molto pericolose e che le teorie di filosofi e medici italiani travestiti da esperti del nucleare sono un rischio per la sicurezza nazionale.
    Le radiazioni provocano seri danni irreversibili per il territorio e per gli esseri viventi anche a lunghe distanze, pertanto:
    NO ALLE CENTRALI NUCLEARI IN ITALIA E NEL MONDO.

    F.DINICOLI

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