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Commento di Renzo Riva

su Nucleare: il rischio che corre l'Italia è reale


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Renzo Riva Renzo Riva 23 febbraio 2011 22:53

Ricordiamo chi spense il nucleare in Italia: il governo De Mita 1988/1989 e poi Andreotti.
La decisione di chiudere le centrali è stata prettamente politica.
I referendum con la chiusura delle centrali non c’entrano.
I punti del referendu erano:
-l’abrogazione delle norme che consentivano al Cipe di decidere sulla localizzazione delle centrali, nel caso non lo facessero le regioni;
-l’abrogazione dei compensi ai comuni che ospitavano centrali nucleari o a carbone;
-l’abrogazione delle norme che consentivano all’ENEL di partecipare ad accordi internazionali per la costruzione e la gestioni di centrali nucleari.
NON SI PARLAVA MINIMANTE DI CHIUSURA DELLE CENTRALI!
Poi Andreotti nel 1991 mise insieme alle fonti rinnovabili le assimilate (scarti e rifiuti di lavorazioni del petrolio) che godevano di finanziamenti attraverso la tafiffa A3 della bolletta elettrica ad appannaggio dei petrolieri.
Craxi non chiuse alcuna centrale bensì fece una legge sullamoratoria di anni 5 prima di proporre la costruzione di altre centrali.
Alla DC ed al PDS e relative sigle seguenti va il merito, o demerito, di aver chiuso Caorso che era in attività da otto anni e di aver stoppato Montalto di Castro quando era già all’80% della completa opera.
Ovviamente i costi già sostenuti e senza ritorni causa la chiusura ed i costi per la messa in sicurezza degli impianti sono la conseguenza della scellerata decisione politica di DC e PDS.
Oggi conosciamo fra l’altro una maggiore crisi economica rispetto ai competitori europei e mondiali a causa della bolletta energetica che ha provocato la delocalizzane all’estero di molte aziende e quindi la chiusura delle ditte che operavano in Italia con conseguenti licenziamenti e disoccupati difficilmente ricollocabili.
Signor Massimo Puccia continui con calma tanto le attese dei giovani per un lavoro o di chi espulso dal mercato del lavoro non riesce a rientrarvi si possono procastinare sine die.
Di questo passo la calma sarà cimiteriale.

Dal mio blog http://renzoslabar.blogspot.com/2011/02/httpepp.html

http://4.bp.blogspot.com/-xA_HALlVpsA/TVa7ObsmBFI/AAAAAAAAANE/y_qs3w06jFs/s1600/Costo%2BkWhe%2BEurostat_gif.GIF

ricavato da Eurostat
http://epp.eurostat.ec.europa.eu/tgm/table.do?tab=table&init=1&language=en&pcode=tsier040&plugin=0

Provi a chiedersi perché l’Italia non comunica più dall’anno 2008, 2009 e 2010 i dati del costo del kWh elettrico a Eurostat e guardi pure con calma l’ultimo costo comunicato nell’anno 2007 pari a € 0.1658 mentre per la Francia nello stesso anno era € 0.0921 e per la Germania (inclusa la vecchia GDR) era € 0.1433.
Si rende conto cosa significhino quei differenziali in termini economici?

Ora con ancora più calma attenda che passi la confusione e la crisi politica.
D’altronde non era la calma la virtù dei forti.
Lei Signor Puccia è davvero un forte.

Renzo Riva
[email protected]
+39.349.3464656


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