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Commento di

su Nucleare: il rischio che corre l'Italia è reale


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4 marzo 2011 15:39

 Quanta energia può produrre l’Italia? ebbene attualmente può produrre con i suoi impianti il 20 o 30% in più dell’energia che serve agli Italiani, quindi, non abbiamo assolutamente bisogno di energia nucleare nè prodotta in Italia e neanche quella importata.

E’ vero che l’Italia importa energia ma ne esporta tanta anche in Francia( dove c’è l’80% di nucleare....), Svizzera, Spagna o in altre nazioni Europee, pertanto, si deve considerare non l’energia che importa ma il bilancio tra quella importata e quella esportata.

La ragione per la quale s’importa energia è per ingrassare i fatturati delle aziende energetiche italiane dato che nelle bollette dei cittadini non è specificato l’origine dell’energia che riceve e paga sempre il massimo, invece le aziende energetiche possono spegnere le centrali Italiane per guadagnare di più ed importare energia che costa meno all’impresa e non al cittadino, ma l’energia che compra dall’estero non è che costi meno produrla anzi costa molto di più di quella prodotta in Italia, la convenienza è solo surrogata dal mercato, cioè le centrali nucleari hanno uno svantaggio di dover produrre energia anche quando non serve perchè non si possono spegnere le centrali atomiche e l’energia deve per forza essere utilizzata, pertanto la svendono a prezzi più bassi per convincere le imprese energetiche Italiane a spegnere le proprie centrali ed importare quella nucleare potendo guadagnare di più, è come comprare ai saldi. In realtà il costo dell’energia nucleare ha un costo sicuramente maggiore di tutte le oltre fonti compreso il fotovoltaico, oltre a dover considerare i costi esterni sanitari ed ambientali, infatti le centrali nucleari Francesi sono finanziate dallo Stato, nessuno considera nel costo dell’energia i milioni d’euro che sborsa lo Stato o i costi di smaltimento che al momento sono infiniti non quantificabili, non esistono al mondo siti di stoccaggio sicuri e permanenti( per migliaia di anni).

Cordiali Saluti
F.DINICOLI


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