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New York va a sinistra

Il segreto di Bill De Blasio, nuovo sindaco democratico di New York, dopo venti anni di repubblicani, è di avere una famiglia arcobaleno che dimostra la sua propensione - prima ancora che la sua volontà politica - a “includere”.

Per questo motivo, forse, la sua campagna, fondata sull’idea di pensare ai cittadini meno abbienti della Grande Mela senza lasciare indietro nessuno, è stata ritenuta davvero credibile e l’ha portato ad un successo eccezionale: 30 punti di distacco sull’avversario repubblicano. Il che porta New York City ad essere una metropoli all’avanguardia nel mondo come città di “sinistra” (con buona pace di chi pensa che sinistra e destra siano ormai termini desueti).

De Blasio - ormai lo sappiamo - è il cognome della madre del neosindaco, l’italoamericana Maria, non del padre Warren Wilhelm, eroe di guerra, vittima del disordine post traumatico dopo aver perso una gamba nella battaglia di Okinawa, incapace di tenersi un lavoro stabile e poi alcolizzato cronico; un uomo vittima di cose più grandi di lui che abbandonò la famiglia quando il giovane Bill aveva meno di otto anni e che infine, ammalatosi di cancro, morì suicida nel 1979.

Un dramma familiare a cui il giovane Bill ha reagito andando, una decina di anni dopo la morte del padre, a fare esperienza politica nel Nicaragua sandinista e poi nella Cuba di Castro, contrastando nei fatti le idee del genitore che era stato a lungo, durante la guerra fredda, un convinto attivista anticomunista. Con lui discusse sulla guerra del Vietnam, rifiutandone le convinzioni interventiste e apprezzando sempre più il pacifismo della madre; fino alla decisione di cambiare legalmente il suo cognome, abbandonando il padre al suo tragico destino.

E maturando una sua via politica destinata a diventare la traccia portante della sua campagna, quel “nessuno deve restare indietro” con il quale forse pensava, se mi passate lo psicologismo, a quel relitto/derelitto di suo padre, dopo averne prese le distanze.

Nel frattempo aveva pensato bene di corteggiare una giovane donna, Chirlane McGray, militante nera, femminista e omosessuale dichiarata, poi conquistata, sposata e madre infine di due figli sufficientemente "caribbean afro" per la platea nera e giamaico-portoricana newyorkese, ma con nomi che più italiani non si può, Dante e Chiara.

Un mix veramente esplosivo capace di attrarre voti come il miele attrae le mosche, a cui poi si sono aggiunti i numerosi bianchi "liberal" abbondanti a New York e la consistente comunità ebraica tradizionalmente democratica.

Una grossa mano è arrivata nel frattempo, sicuramente, dalla demenziale prova di forza che i rabbiosi neoconservatori dei tea party - quanto di peggio l’America è riuscita a produrre nell’ultimo mezzo secolo - hanno voluto ingaggiare in parlamento contro la nuova legge sanitaria voluta da Barack Obama, provocando quel mezzo disastro dello shutdown che alla fine ha mandato in pezzi i repubblicani ben più che il presidente e i democratici.

Oggi New York ha un sindaco, eletto da una maggioranza travolgente, che vuole tassare i ricchi per garantire una vita migliore ai poveri attraverso l'incremento della spesa sociale. Che si chiama poi “redistribuzione del reddito”.

La vera domanda che dovremmo rivolgerci è: quando mai la sinistra italiana si deciderà a capire che il compromesso centrista non paga e che ci vuole il coraggio di rompere lo schema del “tutti insieme appassionatamente” per poter vincere - hai visto mai - almeno una elezione nella vita ?

E, seconda domanda, quando mai si capirà che andare "oltre" la sinistra e la destra, come urlano Grillo & Co., è uno slogan semplicemente demenziale perché le politiche - economiche, sociali, culturali - che si possono fare sono o di destra o di sinistra ?

E non sarà che l'Italia ha bisogno di una vera politica di sinistra e di una vera redistribuzione dei redditi visto che il 10% dei più ricchi ha potuto usufruire nel ventennio berlusconiano di una strabordante possibilità di arricchimento a spese della classe media e dei meno abbienti?

 

Prima foto: rhbk12 rhbk12/Flickr

Seconda foto: De Blasio e la moglie, DeBlasio/Flickr

Foto al centro: I genitori di Bill De Blasio.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.90) 7 novembre 2013 14:46

    Il sindaco precedente ha ripulito New York dai delinquenti e dalla droga, spero che quello attuale continui su quella strada.

    Auguri.
  • Di Marinella Zetti (---.---.---.1) 7 novembre 2013 16:59
    Marinella Zetti

    Sono contenta che New York abbia voltato pagina. Auguri Grande Mela smiley
    Marinella

  • Di (---.---.---.158) 7 novembre 2013 20:02

    Un bell’augurio che anche in Italia si possa conquistare consapevolezza politica e conseguentemente crescita responsabile, ma ci si dimentica, purtroppo, che in america si vive di luce propria, mentre nella nostra piccola Italia tutti e dico tutti prendono ordini da destra a manca (leggi USA Germania, francia ecc.) perchè è così. Siamo un paese sovrano solo sulla carta geografica per il resto....

  • Di (---.---.---.82) 10 novembre 2013 16:56

    Illusi.

    Anche quando Obama fu eletto ci furono simili discorsi.
    In USA, come in Italia destra e sinistra sono due facce della stessa medaglia.
    SVEGLIA!!!
  • Di (---.---.---.82) 10 novembre 2013 17:59

    Illusi.

    Anche quando Obama vinse nel 2008 si facevano discorsi simili. E gli è stato dato perfino il Nobel per la Pace sulla fiducia.
    Altro che compromesso centrista.
    Ancora non si è capito che in USA come in Italia, etc. destra e sinistra sono due facce della stessa medaglia.
    SVEGLIA!!!
    • Di (---.---.---.27) 10 novembre 2013 18:26

      Forse si deve svegliare chi non ha capito cosa significa per un paese come gli Stati Uniti la riforma sanitaria di Obama. Né cosa potrebbe significare, se andranno a buon porto, le trattative con l’Iran sul nucleare. Naturalmente qualsiasi scimmia urlante è capace di dire "sveglia, so tutto io!" ma quando poi ti devi confrontare con i problemi veri le prospettive che hai davanti non sono quelle di un bel ’piazza pulita’ facile e indolore (ma quando mai!): sono trattative, compromessi, bracci di ferro, avvicinamenti e allontanamenti per riuscire a portare a casa risultati di un qualche valore. Quelli che De Blasio potrebbe fare a New York.

      In Italia invece abbiamo visto all’opera quelli che gridavano "siete finiti ! tutti a casa! sveglia!": hanno preso otto milioni di voti e contano quanto il due di briscola. Ottimo affare!

      FDP

  • Di (---.---.---.82) 10 novembre 2013 18:35

    Compromessi.

    Bravo. Come quello centrista che si critica.
    Logica a convenienza.
    Chiacchieroni.
    • Di (---.---.---.27) 10 novembre 2013 19:19

      Di nuovo un invito a svegliarsi... i compromessi li fai sempre in politica se vuoi ottenere qualcosa, cosa che l’intera storia della sinistra e del sindacato insegna; senza questa storia non avremmo nemmeno il diritto di voto ancora.

      Se non ti piace, come sembra, vai a caccia del 51% dei voti e cambi la democrazia in dittatura della maggioranza. Ma se non ci arrivi poi non ti resta altra strada che stare lì a guardarti allo specchio e dirti da solo quanto sei bello e bravo (ma pirla). Quello che succede adesso.

      FDP

  • Di (---.---.---.82) 10 novembre 2013 20:22

    ... e dove ci ha ridotto questa storia di compromessi.

    Per quello che vale questo voto frutto di compromessi.
    Dove ci si trova a governare compromessi sinistra, destra, montiani (centro???), radicali (che sono o a sinistra, o a destra, o in entrambi i lati a seconda della poltrona disponibile, i maestri del compromesso) ... "tutti insieme appassionatamente" ... i grillini ci arriveranno presto (manca l’esperienza della "vecchia guardia"!).

    Che belli che pirla.
    • Di (---.---.---.27) 10 novembre 2013 23:41

      per quello che mi riguarda De Blasio insegna che si possono fare proposte di sinistra e vincere le elezioni a sindaco di NY dopo vent’anni di sindaci repubblicani. E Obama insegna che ci si può scontrare con i tea party e farli a pezzi. Ma - all’interno della grande area democratica - credi davvero che non siano stati necessari compromessi o pensi che tutti la pensino allo stesso modo ? Qui da noi abbiamo visto il compromesso farsi ’larga intesa’ ed è una bella schifezza. Ma per fare una politica diversa credi davvero che non si debbano fare compromessi o pensi davvero che basta dire "svegliatevi" per aver fatto un governo nuovo ?

      Grillo l’ha fatto e ha preso il 25% più o meno dei voti. Dopo tre mesi non valeva già più niente. Oggi vale il 4% (in Trentino). Domani chissà. E intanto ? Tu dici ’sveglia !’... e poi, furbacchione ?

      FDP

  • Di (---.---.---.82) 11 novembre 2013 11:58

    Le elezioni si possono vincere con tante belle parole. Poi?

    "Obama insegna"!
    Non meno di Bush e di quello che farebbero quelli del tea party se fossero al potere, ha fatto "a pezzi" i diritti degli stessi americani. Senza parlare di chi non è americano. E non solo il già importante diritto alla privacy. Immigrati trattati peggio che in Italia, non parliamo degli afro-americani e altre minoranze (non si guardi solo a una piccola elite), Guantanamo, i droni, etc. etc. etc. diritti e libertà calpestati, civili uccisi inutilmente.
    Già. La sicurezza nazionale. O anche l’esportazione della democrazia (slogan Repubblicano), ovvero l’intervento umanitario (slogan Democratico).
    Furbacchione è chi non fa informazione, ma propaganda.
    E purtroppo c’è chi la beve perché siamo siamo stati indottrinati pensando che gli indiani erano i cattivi, che Rambo e compagnia sono i salvatori del mondo, etc. E magari ci faranno credere che le trattative sul nucleare con l’Iran siano merito di Obama ... o Kerry? Un’altro attivista pacifista, ma che (grazie ai "compromessi" della realpolitik?) è diventato guerrafondaio.
    Ancora la propaganda destra-sinistra?
    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.27) 11 novembre 2013 12:12
      Fabio Della Pergola

      Per criticare questo commento sarebbe sufficiente dire che Bush ha bombardato e invaso l’Iraq senza alcun motivo causando una delle peggiori e infinite war stories mai vista prima, mentre Obama ha ’minacciato’ l’intervento in Siria, ma guardandosi bene dal farlo. Non mi sembra una differenza trascurabile. Ma negare le differenze (tipo continuare a sorvolare sulla riforma sanitaria negli USA) è la più banale operazione finalizzata a sostenere che le differenze fra destra e sinistra non esistono (cioè ad una demenziale concettualizzazione antistorica della storia politica).
      A chi ragiona così si potrebbe ricordare che il diritto di voto per tutti, donne comprese, non ci sarebbe mai stato se non ci fossero state differenze tra destra e sinistra, Ed esempi di questo tipo se ne potrebbero fare mille, per sarebbe come svuotare il mare (di ottusità) con un cucchiaio...

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.27) 11 novembre 2013 12:21
      Fabio Della Pergola

      Post scriptum.

      "Mi chiedono come penso di finanziare un progetto così dispendioso di scuola materna e doposcuola per tutti. La risposta è semplice: togliere ai ricchi per dare ai poveri"

      Bill De Blasio

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