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Nanismo politico

La tragica vicenda francese ha rivitalizzato la politica italiana che si stava stancamente avviando su un binario morto. A parte il salva Silvio, infilato di soppiatto dal governo nel decreto fiscale alla vigilia di Natale, tutto si svolge in una calma piatta quasi irreale, scandita dal trabordante presenzialismo del twittante premier Matteo Renzi.

Credo che nessuno abbia la pretesa di una classe politica benedetta dal buon senso, il rigore morale o la rettitudine. A prescindere dagli istinti che guidano chi si butta in politica, spesso poco inclini ad un protocollo ideale di valori, poi ci pensa una sorta di selezione alla rovescia a peggiorare la situazione. Prendiamo spunto da alcune recenti dichiarazioni di coloro che ci rappresentano ai massimi livelli sia istituzionali che politici.

Matteo Renzi, a proposito della polemica già in corso sulle prossime dimissioni di Giorgio Napolitano e conseguente elezione del nuovo Presidente della Repubblica, catechizza chi, a suo dire, difetta in coerenza ed onestà intellettuale. Il riferimento è chiaramente indirizzato soprattutto ai famosi 101 parlamentari del PD (la carica dei 101) che trombarono l'elezione di Romano Prodi, dopo che una assemblea di partito ne aveva sancito alla pressoché unanimità la candidatura. Sentitelo: "Tanti dissero che non avrebbero votato Marini, invece tutti dissero che avrebbero votato Prodi, salvo poi accoltellarlo alle spalle. E’ legittimo dire prima, in modo trasparente, che un candidato non ti piace e non lo voti. Diverso è l’atteggiamento di chi dice una cosa e ne fa un’altra, perché io posso parlare coi cattivi, ma detesto i vigliacchi". I vigliacchi sarebbero quelli che dicono una cosa e poi fanno il contrario . Insomma un richiamo alla coerenza.

E quel "Enrico stai sereno", che è diventato sinonimo di doppiezza e fregatura, che era Matteo? Certo non si può dire che la predica provenga da un pulpito credibile. Per non parlare di quella filastrocca: "Noi non facciamo né leggi ad personam né contra personam" che stava concretizzandosi nel più bel regalo a Silvio dai tempi dell'impero di Arcore. Regaluccio fallito di cui lui, con la tecnica del rilancio che gli è consueta quando qualcuno lo critica, si è assunto la piena paternità. Capirai che consolazione, semmai è una aggravante.

Matteo Salvini, sulla cresta dell'onda e sempre più "lepenizzato" dai tragici fatti di Parigi, sbrocca in una "dotta" valutazione, assolutamente in linea con i suoi attributi culturali, a proposito del rapporto con la religione islamica. Sentitelo: ""L'Islam è pericoloso: ci sono milioni di persone in giro per il mondo, e anche sui pianerottoli di casa nostra, pronti a sgozzare e a uccidere in nome dell'Islam". 

In Europa ci sono oltre trenta milioni di cittadini che professano la fede islamica, cinque milioni in Francia per lo più di origine nord africana (ex colonie francesi), oltre tre milioni in Germania, per la maggior parte di origine turca, quasi due milioni anche in Italia con provenienze da vari paesi mussulmani. Tre o quattro sciagurati compiono una strage al grido di " Allah akbar" e questo basta perché questo "statista" pontifichi sull'attententato. A parte il fatto che tra le vittime di Parigi c'è anche Hamed Merrabet, poliziotto di fede mussulmana, il nostro dimentica un certo Breivik, giovane norvegese fascista, cattolico fondamentalista, che nel nome della purezza della razza nordica ha sterminato una novantina di giovani connazionali in un colpo solo.

 

 

Come vogliamo commentarla? Forse il miglior commento lo ha fatto uno che di solito non brilla per equilibrio di giudizio, ovvero Beppe Grillo. Sentitelo: "Salvini è un piccolo uomo portato alla grande ribalta dai media di regime per far dimenticare la Lega ladrona che ha governato per anni insieme a Berlusconi, artefice dell'attuale sfacelo italiano insieme a tutti i partiti". 

Siccome al peggio non c'è fine , il deputato Gaetano Pini (Lega) replica a Grillo: «Sono sempre stato attratto dagli enigmi della scienza, mi hanno sempre affascinato domande tipo “esiste il nulla assoluto?”. Devo onestamente ringraziare Grillo, con le sue parole sull’Islam mi ha fatto capire che esiste: è nella sua testa». Insomma sono queste le domande esistenziali di Pini .

Il tutto segue la recente dichiarazione a "La Zanzara" del senatore Michele Giarrusso che ipotizzava una impiccagione a furor di popolo per Matteo Renzi, a causa dei suoi strani "inciuci" col pregiudicato di Arcore.

Questo è quello che passa attualmente il convento. Non vorrei che a forza di sortite di questo tenore e livello, si arrivasse a gridare "aridatece Silvio!" perché può sembrare una stranezza ma avverto un'aria particolare, quasi di nostalgia per uno che è sembrato il male totale ma che questi riescono a far rimpiangere. 

Sta a vedere che assisteremo al grande ritorno.

 

 

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