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Musica please: Il Genio, ti va a genio?

Intervista con Il Genio.

IL GENIO, al secolo Alessandra Contini e Gianluca De Rubertis, debuttano insieme con l’album omonimo a marzo di quest’anno e la fortuna per loro sembra subito girare con l’azzeccatissimo singolo Pop Porno. Ironico, esplicito e spiccatamente pop (per l’appunto) si impone immediatamente nella testa di chiunque lo ascolti, lì...proprio lì in mezzo a “Je t’aime... moi non plus” di Serge Gainsbourg e “Hot Stuff” di Donna Summer.

Travolti da questo inno moderno non possiamo fare altro che ascoltare il resto dell’album. In un primo momento si è circondati da un atmosfera un po’ retrò, con quel pizzico di sensualità mutuata dalla canzone d’autore francese, supportata dai sospiri di Alessandra e dai toni bassi e suadenti di Gianluca che si alternano sapientemente come nel brano “Applique”, “Tutto come sei tu” o in “Fortuna è sera”. I testi oltre che allusivi o vagamente “romantici” sono ironici fino a negare (come sostengono in molti) che l’uomo sia stato sulla luna (“Non è possibile”) e scherzosi come in “Gli Eroi del Kung Fu” un “ode” agli eroi di questa nobile arte. Il rischio di essere annoiati dalle mielose melodie è prevenuto dai suoni elettro-pop che aggiungono un tocco minimale e liberano i brani dallo schema delle chansons d’amour.

Dal vivo il duo non è poi così sexy come ci si aspetta. Appaiono meno eterei e molto più umani del previsto: si godono il palco sorridendo, ammiccando e lanciando battutine. Alessandra riscuote comunque un notevole successo non solo tra il pubblico maschile che si aggira per la sala cercandola con lo sguardo invaghito per scambiare anche solo due parole, che lei pazientemente non nega a nessuno.

Anche Gianluca non è da meno, si concede con facilità e nonostante gli impegni incalzanti della band sono riuscita a scambiare qualche battuta con lui.

R: Il successo vi sta travolgendo... Mi ha divertito molto vedere Simona Ventura lanciare la pubblicità sulle note di “Pop porno” imitando le movenze di Alessandra... e mi sembra un po’ palese che voi abbiate voluto colpire nel segno con una canzone molto orecchiabile e ammiccante...

G: No aspetta tutto questo che tu vedi palese a me non sembrano affatto. Noi abbiamo cominciato con Pop Porno a marzo quando non era ancora così conosciuta, non è che abbiamo cominciato con quella perchè volevamo essere travolti dal successo, ma abbiamo iniziato con quella perchè era un singolo che funzionava nel disco, molto ironico.. e diciamo che nella nicchia quello strato di ironia... o meglio, il fatto che un gruppo indipendente fa un brano in qualche modo un po’ più POP e ironico appunto, viene colto più facilmente. E’ chiaro che in larga scala c’è tanta gente che lo ascolta, come ci sono tanti che fraintendono...

R: Quindi in realtà non vi aspettavate tutto questo successo...

G: Beh...Magari pensi anche al meglio... quando arrivi a questo livello. Ripeto la fama non ci sta travolgendo... travolge quello che è al di fuori di noi.


R: A me è sembrato, però, che ti infastidisse un po’ il fatto che l’unica canzone cantata dal pubblico fosse Pop Porno...

G: No, no non mi da assolutamente fastidio... ci scherzo sopra proprio per far capire al pubblico che è Normale... figurati la canzone è nostra mica mi vergogno. E’ semplicemente che tutto quello che fanno a Quelli che il calcio lo fanno loro. Non è che noi siamo travolti... sono LORO che si sono fatti travolgere dalla canzone...

R: Parliamo allora del resto dell’album...davvero carino. E’ evidente il richiamo a Serge Gainsbourg... ma cosa puoi dirci degli altri brani...

G: Niente, io personalmente non voglio dire niente. Una volta che li ho registrati credo di aver fatto tutto quello che potevo fare. Quando uno acquista il disco, lo fa per ascoltare non solo Pop Porno. Cosa posso dire sugli altri brani? Devo fare la spiegazione per i cretini? E’ come se, non so, uno chiama un poeta per farsi fare un commento per i poveri disgraziati che non capiscono i suoi testi...


 

R: E tutte queste etichette che vi attribuiscono? Come quella di essere i “Simil-Baustelle”... ti infastidiscono?

G: Non mi danno fastidio, guarda... i Baustelle non li conosco. Mi dicono che sembriamo i primi Baustelle, per carità...io ti dico “Boh!”

R: Neanche la curiosità di ascoltare per capire chi sono? 

G: In realtà non me ne frega niente... Non ho il tempo di ascoltare altro... non mi viene da dire: “ah guarda fammi ascoltare un po’ a questi qua.” Sono la persona meno aggiornata del mondo sotto questo punto di vista. Il tempo per andarmi a sentire questo tipo di cose non ce l’ho, in questo momento, e quando ce l’ho preferisco utilizzarlo per ascoltare altra roba. E poi secondo me una persona che scrive musica sua non ha tanto tempo per ascoltare quella degli altri...

R: Non ti aiuta ascoltare? Avrai qualche autore che ti aiuta... che ti ispira..

G: Che mi ispira... no. Però sicuramente ci sono delle cose formidabili da ascoltare: i Requiem di Mozart, Gainsburg... ma ce ne sono tanti.


R: Cosa si augura il Genio per il futuro?

G: Nulla... non mi auguro niente, non sono ottimista. Trovo che l’umanità sia ormai alla fine di se stessa, non ho neanche la speranza di una resurrezione in terra. La vedo proprio male. Il fatto che sto bene in salute, o che sono in un periodo in cui si lavora tanto, non significa che per questo divento un cretino che dice “che bella la vita!”... La vita non si spiega comunque, come non si spiega quando stai male, non si spiega neanche quando stai bene, soltanto che la gente quando sta bene si lascia cogliere dall’entusiasmo che è una distrazione dal pensiero più profondo... Non mi auguro un bel niente per il futuro: non mi auguro che Pop Porno salga al primo posto della classifica mondiale. Ecco... mi auguro che i miei genitori stiano bene.

***www.myspace.com/ilgenio

 

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