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Militare italiano muore in Afghanistan. Scoppia la polemica politica

Stava disinnescando un ordigno artigianale nel distretto di Bakwa, nella regione ovest, sotto la giurisdizione italiana, quando un'esplosione strappa la vita al primo caporalmaggiore Roberto Marchini, di 28 anni. Il militare deceduto stamane era originario di Caprarola, Viterbo, e questa sarebbe stata l'ultima giornata in Afghanistan. Per qualche malvagio gioco della sorte, la vita gli è stata rubata prima che potesse riabbracciare la sua famiglia.

Roberto Marchini è il 40° soldato italiano a morire in Afghanistan, proprio lo scorso 2 luglio, esattamente 10 giorni fa, era morto nel villaggio di Caghaz il caporalmaggiore scelto Gaetano Tuccillo, di 29 anni. Immediatamente il Presidente della Repubblica ha espresso "gratitudine e il profondo cordoglio del Paese", condiviso anche dal Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, e dal Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.

La morte dell'ennesimo soldato in Afghanistan riaccende la polemica politica sulla missione che i militari italiani perseguono nel paese. Attualmente il contingente conta 4 200 uomini, organizzati in particolare nella zona ovest del paese.

"È sempre più drammatica la contabilità della missione. Un'altra morte dentro questa insensata strage" dichiara Luca Zaia, ex-Ministro dell'Agricoltura e governatore della Regione Veneto, che chiede "che si ponga fine il più presto possibile a questa che, ancora una volta, definisco un'inutile strage. I tempi, la storia e il drammatico susseguirsi di questi eventi ce lo impongono"; "È una nuova tragedia che ovviamente non diminuisce l'impegno dell'Italia". Pronta la risposta di Frattini che afferma "Siamo consapevoli che il momento è delicato, pericoloso, ma anche che la professionalità delle nostre donne e dei nostri uomini è assolutamente all'altezza della situazione".

Intanto oggi stesso Nicolas Sarkozy, in visita al contingente francese in Afghanistan, annuncia il ritiro di 1000 soldati ed entro il 2012 un totale di 4000 unità.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.91) 12 luglio 2011 18:06
    • Ma secondo me questo e’ un problema che gia’ persisteva.. io penso che nessuno ha obbligato questi soldati ad andare in una zona di guerra cosi’ pericolosa, dispiace sentire notizie simili ma il fatto e’ che quando le sentiamo dai media ecc.. ne fanno un caso nazionale, per giorni interi non parlano d’altro e cosi’ facendo, ci distraggono dai nostri reali problemi .. e poi i politici a loro di tutto questo non importa un bel niente, pensano solo a ideare norme del tipo: vietato il parcheggio li, non fumare di la, alzano l’eta’ pensionabile, abbassano il limite di velocita’ nelle strade e cosi’ facendo accumulano piu’ multe e soldi e cosi’ via..e intanto non ritirano le varie unita’ soldatesche per non sborsare soldi che dovrebbero andare a loro e se ne fottono perche’ prima li mandano solo per far vedere che l’italia combatte la guerra e tutte ste cazzate, adesso che questi soldati iniziano a morire non vengono aiutati in nessun modo.
    I miei pensieri forse saranno anche un po’ sbagliati, ma una gran parte e’ la realta’..
    • Di Matteo Piras (---.---.---.86) 12 luglio 2011 18:53

      Sono completamente d’accordo con te...Il mio articolo aveva uno scopo informativo, guarda da convinto pacifista e non-violento ritengo la guerra una cosa sbagliata, moralmente sbagliata e dogmaticamente inutile (come puoi leggere nella descrizione del mio account). 
      Andassero i parlamentari in Afghanistan...
      Secondo me, piuttosto che un contingente, occorrerebbe creare scuole su scuole, dove far maturare la popolazione, dato che l’Afghanistan è un paese con il 73 % di analfabetismo...e vedrai che il fanatismo sarebbe superato. La cultura rimane sempre l’arma più forte!


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