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Meritocrazia: io non mi rassegno

Ci sono cose che nessun paese dovrebbe rassegnarsi a tollerare e l’assenza di meritocrazia è una di queste. Non solo perché senza meritocrazia non ha senso parlare di giustizia e mobilità sociale, ma anche perché si spengono crescita economica, innovazione e progetto di Paese. In Italia, la mancanza di meritocrazia è non solo tollerata, ma istituzionalizzata. Il curriculum vitae con dati anagrafici quali stato civile ed età ne è un chiarissimo esempio. È evidente che queste informazioni sono assolutamente irrilevanti per un’assunzione basata sul merito e squalificano gruppi di persone socialmente vulnerabili, quali le donne in età riproduttiva e le persone over 50, per menzionarne alcuni.

Negli Stati Uniti, se un datore di lavoro ti chiedesse il tuo stato civile in un colloquio e poi non ti assumesse, lo potresti denunciare per discriminazione. Stessa cosa per l’età. In Francia, alcune imprese richiedono la presentazione di curriculum “ciechi” che non rivelano il sesso dei candidati al fine di garantire processi di selezione giusti ed efficaci.

Spero che il prossimo Presidente del Consiglio italiano non si accontenti di accettare l’Italia com’è oggi, ma abbia il coraggio di vedere quello che potrebbe diventare se ci fosse meritocrazia e tutti avessimo pari opportunità per realizzare le nostre ambizioni, un’assunzione ed un curriculum alla volta. Ancora di più, spero di non essere l’unica a non essersi ancora rassegnata. 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.10) 10 novembre 2012 12:03

    Allora siamo in due: io sono donna e ho 59 anni... i miei CV vengono scartati ancora prima di essere letti. Ma continuo a combattere..... Grazie per non avermi fatto sentire sola

  • Di (---.---.---.199) 10 novembre 2012 19:24

    La meritocrazia è democratica, perché consente mobilità sociale a chi proviene da strati sociali deboli.

    La meritocrazia è nell’interesse di un intero popolo, perché consente di avere nei posti chiave le persone più preparate e produttive.

    La meritocrazia è egualitaria perché tutti hanno le stesse opportunità.

    La meritocrazia non comporta diseguaglianze sociali, che invece sono il frutto di scelte politiche di redistribuzione del reddito annuo prodotto. La Svezia, dove la meritocrazia regna sovrana, è infinitamente più egualitaria dell’Italia.

    La meritocrazia non esiste in Italia (se non in alcune piccole enclave), dove invece vige un sistema profondamente ingiusto: il clientelismo, la cui conseguenza è il regno della peggiocrazia (come dice Zingales).

    Responsabile di questo stato di cose, che dura sin dall’unità nazionale, è la destra brigantesca e la sinistra succube e stupida.

    Tutta la mia solidarietà a voi due (autrice e xxx10).

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