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Mazzata di Renzi al PD in Toscana

Se le cose non fossero già difficili per evitare che la regione" più bella del mondo" finisca nelle mani del duo Salvini - Meloni, by interfaccia Susanna Ceccardi ( Lega), a dare il colpo mortale ci ha pensato lui : Matteo Renzi.

Un nome una garanzia. Da Formigli " Piazza Pulita" ( La 7) questo re Mida al contrario, che riesce a trasformare in merda tutto ciò che tocca, o meglio che esce dalla sua bocca, ha definitivamente chiuso la porta ad ogni soccorso esterno al PD e correlati, in favore del candidato della sinistra, si fa per dire, Eugenio Giani. In un mio commento ad un recente articolo su AgoraVox del mio amico Fabio della Pergola, toscano come il sottoscritto, avevo fatto una sorta di accorato appello agli elettori del M5S al voto disgiunto, ovvero croce sul simbolo del M5S ma preferenza al candidato presidente Eugenio Giani. Questo è quello che mi prefiguravo di fare per salvare una regione come la mia dalle grinfie di quei due improvvisati menestrelli destrorsi, che fanno venire i brividi al solo pensiero. E questo malgrado il candidato Eugenio Giani sia un emerito sconosciuto per la quasi totalità dei toscani, dal momento che di lui si sa soltanto che dal 2015 è presidente in carica del Consiglio regionale toscano. La faccia di Eugenio Giani l'ho potuta vedere, facendo zapping sui canali del digitale terrestre nei MUX toscani, vedi il canale 38 piuttosto che il 50, soltanto da pochissimi giorni. Quindi dire " voto Giani", magari persona degnissima, è un autentico salto nel buio; come dire essere alla disperazione per evitare di fare come i tacchini che votano per la festa del Ringraziamento. Se la Toscana, pur guidata dal non eccelso Enrico Rossi, in regime Covid ha evitato la fine della Lombardia dei leghisti Fontana e Gallera, questo sicuramente è frutto della maturità e saggezza dei toscani ma anche di una sanità che rappresenta l'eccellenza di questo paese, altro che il modello lombardo dei Maroni e Formighoni. Quindi si faccia di necessità virtù, pur con tutte le riserve del caso, dal momento che la scelta del candidato non è stata proprio la più invitante.

A dissipare ogni velleitario appello agli elettori pentastellati, ieri sera il funambolo di Rignano sull'Arno, ci ha messo sopra una pietra tombale. Dopo aver ribadito più volte che Giani è solo espressione del suo sacco, come se questo non fosse di suo già un invito a non votarlo, il tapino si è lanciato in una serie di affermazioni sconclusionate, vedi quelle sul MES e sulla presunta patrimoniale in animo alla destra populista ( lui non si considera tale), fornendo una rappresentazione, se mai ce ne fosse stato bisogno, della sua pochezza politica mascherata da arroganza. Con scarsissimo senso opportunistico, naturalmente non ha smesso un secondo nel dare addosso ai pentastellati in genere, Di Maio o Tolinelli nello specifico, con le solite battutine che lasciano il tempo che trovano. Questo ineffabile signore, che ha dato ampia prova di se stesso nel disastroso periodo in cui ha guidato le sorti del paese, non perde occasione. Ma la cosa più esilarante è stato quando le telecamere de La7 sono andate a Rignano sull'Arno, ovvero il suo paese, a sentire un giro di opinioni tra avventori dei bar e casalinghe di passaggio. E' stato un fuggi fuggi generale, tutti ovviamente lo conoscono e proprio per questo tutti lo evitano, naturalmente condito da succose battute che solo i toscani sanno inventare. Una signora, infastidita dalla telecamera, ha sbottato " Io so' comunista e vole che voto un democristiano ?!". Che è la sintesi della caduta libera di Renzi come mentore della "sinistra".

Peccato, perché dopo l'imbarazzante rappresentazione di cialtronismo voltafaccia sul voto al referendum, dove soltanto il M5S ha mantenuto salda la posizione sulla riduzione del numero dei parlamentari, mentre da destra a sinistra è tutto un tripudio di marce indietro, oppure di strizzatine d'occhio " pur di non far vincere il M5S", questo contributo all'incontrario proprio non ci voleva. Esattamente come quel tizio che per far dispetto alla moglie decise di tagliarselo. Ma gli italiani sono dei virtuosi nell'arte del fottersi e anche questa volta non mancheranno di dimostrarlo.

Concludendo, domenica mi recherò al voto, darò il mio sostegno critico al M5S, votando ovviamente nel contempo e convintamente SI al referendum sulla riduzione dei parlamentari, ma non darò il voto disgiunto ad Eugenio Giani. Spero che pochi elettori toscani del M5S abbiano visto la trasmissione di Formigli, in guisa tale che l'impatto renzista risulti il meno devastante possibile. A meno di non smaltire la nausea nelle prossime 48 ore, ma dubito di riuscirci.

Perché comunque la sostanza resta quella, se vince il duo Salvini - Meloni, Toscana bye bye, o bai bai come dir si voglia.

Foto: Wkipedia

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