• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Mario Monti, gli Indignados e la Bce: facciamo il punto

Mario Monti, gli Indignados e la Bce: facciamo il punto

Non è male ricordare che è l’economia il primo di tutti i poteri e, quando i riti bizantini della politica diventano un serio ostacolo alla soluzione dei problemi, ecco la zampata della Confindustria e delle banche che impongono il loro uomo, Mario Monti, quale primo ministro.

Il gesto significa commissariare tutta la politica berlusconide che ha negato e non governato la crisi esibendo un beota ottimismo di facciata, e occupando il tempo a impapocchiare leggi che avevano il solo scopo di evitare processi e galera al nostro indecente premier.

L’operazione è stata resa possibile anche perché la cosiddetta opposizione è divisa, non ha programmi né identità, e comunque si dovrebbe piegare agli ultimatum della Europa sul risanamento dei conti e sul rilancio dell’economia, obiettivi totalmente impossibili da realizzare per il peso enorme degli interessi da pagare ai detentori dei titoli del Tesoro.

In tutto il mondo globalizzato si assiste al fenomeno degli “indignados” che, per la prima volta, vede milioni di persone manifestare contro il sistema capitalista e finanziario che crea disuguaglianze inaccettabili, disoccupazione, precariato, assenza di futuro, speculazioni, guerre, distruzione ambientale.

L’Italia è dentro questa crisi e né Mario Monti, né l’attuale opposizione sono in grado di fare nulla perché è una crisi sistemica, si può solo rispondere con l’adozione di un altro sistema.

Uscire dalla trappola del debito che condanna la nostra economia alla stagnazione e alla recessione, dovrebbe essere la prima scelta strategica, dicendo alle banche tedesche e francesi, che detengono circa la metà del nostro debito, che tra il fallimento dell’Italia e quello delle banche speculatrici noi preferiamo il secondo.

Solo una presa di posizione del genere, accompagnata dal taglio drastico di tutte le spese militari e dei nostri interventi militari all’estero (cancellando il contratto con gli USA per l’acquisto di 130 cacciabombardieri), associata con l’eliminazione del Senato, delle province, con una seria politica contro l’evasione fiscale, possono rendere possibile l’ uscita dalla crisi.

Gradualmente si può uscire dalla stagnazione creando milioni di posti di lavoro nei settori nevralgici della energia con le rinnovabili e dell’agricoltura per rendere l’Italia indipendente energeticamente con le rinnovabili e alimentarmente (oggi l’Italia importa il 70% delle derrate alimentari e l’88% dell’energia).

Monti è la continuità della politica economica della globalizzazione e del sistema bancario internazionale e sancirebbe l’inutilità della politica tradizionale e la fine dell’indipendenza del nostro paese. Lo farebbe con risultati superiori a quelli di Berlusconi che si è dimostrato ignorante e incapace, ma anche lui prenderà gli ordini dalle banche e dall’asse franco-tedesco.

Nessun partito politico oggi in Italia sostiene la necessità di una fuoriuscita dal sistema globale. Solo i giovani accampati sotto le tende messe nelle piazze e nelle strade, al freddo, picchiati e schedati, ci costringono a pensare che il nostro sistema è da buttare e che tutto va cambiato in profondità.

 

 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.240) 16 novembre 2011 10:08

    L’importanza di non essere berlusconi. Lettera aperta di Mario Monti. Leggetela qua: http://wp.me/p19KhY-Kf

  • Di gino pineiro (---.---.---.125) 16 novembre 2011 13:36
    gino pineiro

    La tua analisi non fa una grinza.Il vero problema è che il sistema bancario mondiale è praticamente fallito e ha deciso di far pagare a tutti noi la ricapitalizzazione delle banche.Mai era stato proibito, negli ultimi venti anni,manifestare pacificamente la nostra contrarietà ad un sistema che vuole solo perpetuare sè stesso ,con un uso così intensivo delle forze dell ordine.Accade a oakland,agli indignados di Wall Street,in Spagna,ai’’ ribelli’’ No TavMai come ora,il sistema non accetta un dialogo ma usa solo la forza contro chi non è d’accordo.Del resto è saltato il tappo del benessere che aveva drogato tutti noi,facendoci dimenticare che una parte del globo pagava perchè noi vivessimo con i nostri stupidi e futili giochini.Ora che il sistema non è più in grado di garantire un futuro decente per i nostri figli,è ora di pensare ad un alternativa.Chi pensa che i vari Monti o altri tecnocrati possano aggiustare una situazione oramai deteriorata a livello mondiale,è un illuso.Quello a cui stiamo assistendo è la fine del capitalismo,con tutti i problemi che comporterà la fine di un sistema che ha pensato di poter ridistribuire la ricchezza attraverso l’espansione del debito.Facendo diventare consumatore chi,con 1200 euro al mese,poteva solo pensare di sopravvivere.....

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares