• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cultura > Mario Kart e lo spirito del capitalismo

Mario Kart e lo spirito del capitalismo

Sulla rivista Kill Screen, il giovane esperto di Super Mario Erik Fredner, spiega che il successo di Mario Kart potrebbe essere legato a un principio che caratterizza il gioco: la difficoltà o l’impossibilità per i primi di rimanere in testa alla classifica. Una sorta di anarchia attraversa lo schema delle corse di Mario, gettando una ventata di caos a sconvolgere la semplice abilità dei giocatori. Il videogioco si adopera cioè per livellare le ineguaglianze tra giocatori, agisce contro il merito, che in questi anni di capitalismo sfrenato è stato tra i miti più coltivati dalla società.

L’esempio di questo dispositivo “sovversivo” che anima Mario Kart lo troviamo riassunto in un’arma che consente ai giocatori di colpire automaticamente il primo in classifica: il nome dello stumento, secondo l’enclopedia di Mario (ebbene sì) è guscio spinoso , “blue shell”, un item inserito a partire dal memorabile Mario Kart 64, per Nintendo 64. Conosciuto più comunemente come "guscio blu". 

A differenza del guscio verde, un’arma che scatenava semplicemente il panico, e del guscio rosso, un proiettile a puntamento automatico, il guscio blu è uno spettro che si aggira per le piste per rovesciare chi è al comando - realizzando nella realtà virtuale il detto biblico “gli ultimi saranno i primi”.

Questo carattere di forte aleatorietà che struttura Mario Kart lo rende ad avviso di Fredner un “gioco anticapitalista”, un gioco in cui la competizione non consegna sempre la vittoria nelle mani del migliore, in cui non ci sono semplicemente i bravi e non bravi, ma l’anarchia e il caso livellano classifiche e gerarchie. 

 

Foto: Miki/Flickr

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità