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Manifestazione nazionale contro il carbone e per le energie rinnovabili. Un successo anche a Civitavecchia

Adria in provincia di Rovigo è stata, sabato 29 ottobre, la capitale della giornata di mobilitazione nazionale contro la riconversione della centrale di Porto Tolle (situata nel parco naturale del Delta del Po) da olio combustibile al carbone “pulito”, un ossimoro indigesto a tutti coloro che vorrebbero che finalmente si producesse energia da fonti rinnovabili e non dai combustibili fossili, sotto accusa da decenni per i cambiamenti climatici dovuti alle emissioni di anidride carbonica, senza parlare degli altri inquinanti, temibili per la salute umana.

Altri presidi di solidarietà con Adria hanno avuto luogo in altre città tra cui Civitavecchia, La Spezia, Saline Ioniche, Brindisi, Vado, Perugia, città in cui si sono registrate già proteste contro l’utilizzazione del carbone per la produzione di energia elettrica sia da parte dell’Enel che di Tirreno Power, proprietaria a Vado Ligure di un impianto che si avvia al raddoppio con il consenso sia di PDche PDL. Addirittura, a Vado Ligure, case, scuole e RSA per anziani sono a pochi metri da questi impianti, che hanno reso irriconoscibile un pezzo straordinario di quella che una volta era considerata la riviera per eccellenza.

La protesta di Civitavecchia, a cui hanno partecipato tra gli altri Greenpeace, Legambiente, Italia Nostra, Comitati No Coke, si è svolta a largo Marco Galli, un indimenticato atleta della pallanuoto italiana scomparso ancora giovane per un male incurabile. Fra l’altro, per una strana ma non tanto inspiegabile sorte, lo stadio del nuoto intitolato a questo atleta ha di recente cambiato il nome in PalaEnel Marco Galli. I lettori più attenti comprenderanno anche le ragioni di questo nuovo nome.

Sotto accusa è infatti l’Enel, per una politica che tende a ingraziarsi con convenzioni e sponsorizzazioni i comuni penalizzati dalla presenza di questi impianti. Ma a Vado Ligure, sotto le polemiche, è finita Tirreno Power, di cui Carlo De Benedetti (dovrebbe essere un “nome” della sinistra) possiede il 39% tramite Sorgenia,

Naturalmente l’Enel, come gli altri player di questa partita, promette sempre migliaia di posti di lavoro ma, dopo un paio d’anni, costruita la centrale, finisce la pacchia e la comunità si ritrova, più che una soluzione, nuova disoccupazione, un problema quasi irrisolvibile. Ma gli operai di queste costruende centrali non appaiono molto preoccupati da questi temi, a loro va bene così, se è vero che ad Adria è stato aperto uno striscione con su scritto “Per il bene comune... andate a lavorare”. Già, fra due anni, quando il sogno del lavoro sarà svanito e rimarranno solo i fumi, per la collettività aumenteranno le patologie respiratorie e cardio-circolatorie, con il conto a carico di un sistema sanitario nazionale, sempre più indebitato e quindi portato ad aumentare i costi a carico degli utenti oppure a rendere più lunghi i tempi per gli accertamenti diagnostici, per l'assenza di risorse economiche. E questa sarà un risveglio amaro anche per quegli operai, a quanto pare animati dall'antico detto "o Franza o Spagna, purché se magna", mai completamente dimenticato, ma tornato prepotentemente d'attualità.

Gli altri interventi, a Civitavecchia, tra cui quello di Simona Ricotti del Forum ambientalista, hanno sottolineato l’insufficiente monitoraggio della qualità dell’aria, ricordando come il Comune di Civitavecchia, ed altri, ostacoli di fatto il passaggio ad ARPA Lazio di alcune centraline, oggi gestite da un Osservatorio Ambientale finanziato da una convenzione Enel-COMUNI del consorzio di gestione.

Al di là di proteste scontate dei cittadini più sensibili ai temi della salute, così come degli altrettanto scontati atteggiamenti accondiscendenti dei comuni caratterizzati da una politica assai miope di accattonaggio mordi e fuggi, il destino di questo paese rimane legato all’assenza di innovazione, alla scarsezza di risorse da impiegare nella ricerca e ora anche all’indifferenza di una parte di quella che una volta era un'altra “classe operaia”.

Coisì le prospettive sembrano più nere dei fumi delle centrali a carbone, pulito si capisce, già operative e di quelle che verranno.

I commenti più votati

  • Di paolo (---.---.---.98) 2 novembre 2011 00:28

    Fatica sprecata caro Riva gli idealisti dellle rinnovabili non sanno fare di conto ,sognano (nella ipotesi più limpida) di produrre l’energia che ci serve solo con il sole , sperando che brilli anche di notte o quando piove .

    Il no al nucleare (ossia il SI al referendum che io ho votato ma per ragioni che non torno a ripetere )ci ha , matematicamente ,imprescindibilmente ,inevitabilmente (come temevo) riportato sui fossili e ancor di più (visti i chiari di luna petroliferi) sul carbone ,con buona pace di questi "ecologisti all’acqua di rose ".
    Fortuna loro (non mia e credo anche non tua) ,che se il nostro spread continuerà a peggiorare ,presto potremo fare a meno dell’energia elettrica e tornare ,con gli "ecologisti" felici e contenti,alla vita rurale . Ovviamente però loro saranno i primi a non voler rinunciare ai confort dell’aria condizionata ai primi soli di Maggio,della stufetta da bagno , dell’ascensore anche solo per fare una rampa di scale ecc.. ,oltre ovviamente a protestare per la mancanza di posti di lavoro ,sulle industrie energivore che esternalizzano le produzioni e via di questo passo .
    La loro filosofia è la botte piena e la moglie ubriaca .
    ciao

Commenti all'articolo

  • Di Renzo Riva (---.---.---.179) 1 novembre 2011 23:48
    Renzo Riva

    http://www.facebook.com/groups/1183...

    Energie alternative sono solo truffa e ladrocinio.

    http://www.fusione.altervista.org/illusioni_verdi.htm
    26.10.2011 - L’inverno si avvicina e le giornate si accorciano. I 19 GW di potenza fotovoltaica installata in Germania (costo 84 miliardi di euro) a mezzogiorno di oggi 25.11.2011 hanno fornito una potenza di picco di soli 5,3 Gw (il 28% di quella nominale)
    http://www.sma.de/en/news-information/pv-electricity-produced-in-germany.html
    Calcolando l’area della curva riportata nel programma in pratica si può dedurre che 1,2 centrali nucleari da 1000 MW (costo 5 miliardi di euro) produrrebbero tanta energia come oggi hanno prodotto tutti i 19.000 MW di potenza fotovoltaica installata in Germania.

    Area = (picco massimo * larghezza della curva a metà del picco)/(2,35*0,4)= 5,3GW*(5 ore - dalle 11.00 alle 15.00)/(2,35*0,4) = 28,2GWh
    prodotti nella giornata (24 ore) del 25.10.2011
    In 24 ore una centrale nucleare da 1 GW produce 1GW*(0,85 capacità)*24h= 20,4 GWh, da cui 28,2/20,4= 1,2 centrali da 1000 MW
    Considerando che la Germania ha un’insolazione pari al 75% di quella dell’Italia (Italia 1500 KWh/mq, la Germania 1100 KWh/mq) si può dedurre che i 12GW di potenza FV attualmente installati in Italia (costo 54 miliardi di euro) hanno prodotto il 25.19.2011 come 1 centrale nucleare da 1GW (costo 4 miliardi di euro)
    http://en.wikipedia.org/wiki/File:SolarGIS-Solar-map-Europe-en.png
    http://www.facebook.com/groups/1008...

    http://www.ecoo.it/articolo/investi...

    Una bufala.
    Lo fanno solo per preordinare fiumi di spesa pubblica IMPRODUTTIVA, oppure, se volete, produttiva di deficit, da destinare ai rivoli già individuati: in primis le banche (ben individuate) che succhiano il 50% tramite i relativi mutui.
    A voi toglieranno dalle tasche 160 miliardi di Euri con le bollette della luce alla voce A3.
    Imparate a leggere le bollette per scoprire tutti i balzelli.
    .
    http://4.bp.blogspot.com/-4Qcae_fLnMk/ToypaTGsggI/AAAAAAAAAPE/K4F2RVPjdeY/s1600/A3_.jpg
    .
  • Di paolo (---.---.---.98) 2 novembre 2011 00:28

    Fatica sprecata caro Riva gli idealisti dellle rinnovabili non sanno fare di conto ,sognano (nella ipotesi più limpida) di produrre l’energia che ci serve solo con il sole , sperando che brilli anche di notte o quando piove .

    Il no al nucleare (ossia il SI al referendum che io ho votato ma per ragioni che non torno a ripetere )ci ha , matematicamente ,imprescindibilmente ,inevitabilmente (come temevo) riportato sui fossili e ancor di più (visti i chiari di luna petroliferi) sul carbone ,con buona pace di questi "ecologisti all’acqua di rose ".
    Fortuna loro (non mia e credo anche non tua) ,che se il nostro spread continuerà a peggiorare ,presto potremo fare a meno dell’energia elettrica e tornare ,con gli "ecologisti" felici e contenti,alla vita rurale . Ovviamente però loro saranno i primi a non voler rinunciare ai confort dell’aria condizionata ai primi soli di Maggio,della stufetta da bagno , dell’ascensore anche solo per fare una rampa di scale ecc.. ,oltre ovviamente a protestare per la mancanza di posti di lavoro ,sulle industrie energivore che esternalizzano le produzioni e via di questo passo .
    La loro filosofia è la botte piena e la moglie ubriaca .
    ciao

  • Di Giorgio Zintu (---.---.---.237) 4 novembre 2011 20:31
    Giorgio Zintu

    Il nucleare non si scorda mai, destra o sinistra uniti nel sogno di un’energia eterna, gratuita, regalata! E sono bastati pochi mesi perché un disastro venga ridicolizzato: guarda un po’, pensano i nostri amici, che per qualche morto da un’altra parte del mondo noi dobbiamo rinunciare ad un sogno e poi, da noi è una cosa seria, mica la robaccia inaffidabile dei giapponesi! E mentre tutti noi discutiamo, non vogliamo rinunciare a nulla, anzi, la nave viaggia verso un iceberg. La corsa del Titanic rallenta ma l’iceberg si avvicina. Pensiamo tutti che alla fine una tecnologia nuova, all’ultimo momento eviti l’impatto. Così finalmente si potrà mangiare sempre di più, accendere tutti i condizionatori del globo, costruire migliaia di palazzi,, altissimi dove la spazzatura non è più un problema, la butti direttamente dalla finestra e poi la sparano su un altro pianeta, mentre le auto si rifiutano di consumare carburante, tutto gratis.
    Ma mentre va in onda il miraggio, l’iceberg è sempre più vicino, possibile che non si accorgano?
    E’ possibilissimo, perché nessuno vuole fare l’unica cosa che si deve fare: CAMBIARE ROTTA!

  • Di paolo (---.---.---.102) 4 novembre 2011 22:36

    Caro Zintu o non hai capito o fingi di non capire . No so a chi alludi con la tua affermazione su Fukushima e non mi interessa neanche saperlo . L’energia eterna ,gratuita , regalata è il chiodo fisso nel cervello di chi sogna ad occhi aperti e che crede che per acchiapparla basta allungare la mano . L’energia non è eterna e non te la regala nessuno ,te la devi procurare e ha sempre un costo , spesso anche molto salato .
    I sognatori del "mulino bianco " sostenevano che senza nucleare si poteva alla grande , che di energia ce ne sarebbe stata a iosa , bella ,pulita come un raggio di sole e adesso ci ritroviamo a bruciare ancora più fossili e per di più carbone che ci spruzza anche un po’ di radioisotopi (si proprio quelli !! ) nei polmoni . Esattamente quello che ci voleva per essere in linea con la migliore tradizione ecologista da quattrosoldi sempre pronta poi a piangere sul " pianeta malato ".

    Fukushima deve essere una lezione che con l’energia non si scherza e che su di essa non si può speculare , ma non può neanche essere un alibi per giustificare il declino industriale di un paese . Bisogna assumersi le responsabilità delle scelte ,avendone contezza ,caro Zintu .

    ciao

    • Di (---.---.---.237) 5 novembre 2011 11:48

      Evidentemente la lezione del Giappone non è stata così efficace come dovrrebbe, se è vero che, caro Paolo, vai sostenendo che ci sono "isotopi" "spruzzati" dalla combustione del carbone nei polmoni . Non mi risulta che siano neanche paragonabili al nucleare, sotto il profilo scientifico e degli effetti. Ma comunque non sono un sostenitore dello sfruttamento delle energie fossili, piuttosto dei ritardi graviissimi nella ricerca sull’idrogeno e sull’adeguato sfruttamento del sole e delle energie rinnovabili, etc..
      In ogni caso, quello che affermi non sposta, in termini razionali, di una virgola quello che ho scritto. Aggiungo, per concludere, che, se non te ne sei accorto, il declino industriale, e non solo del nostro paese, è iniziato già da anni.
      La fabbrica del mondo sta da qualche altra parte.
      Saluti

  • Di paolo (---.---.---.196) 5 novembre 2011 23:28

    Ti risulta male caro Zintu ,perché l’emissione radioattiva (oltre a tutta la gamma di altri cancerogreni derivati dalla combustione del carbone) ,per quanto ovviamente enormemente inferiore ad un evento tragico come quello di Fukushima ,ha però la caratteristica di sistematicità , nel senso che non dipende da un incidente estremo ma fa parte del normale ciclo produttivo . Il bel risultato è che chi vive nelle zone limitrofe si becca una dose attorno ai 150(e oltre) microSv/anno ,come dire sette otto radiografie /anno che ciascun organismo si cucca fin dalla nascita (!!) .
    Era solo per sottolineare che una centrale a carbone ,anche da questo punto di vista, è più pericolosa di una centrale nucleare che funzioni in standard di normale sicurezza ,certo non quando schiatta di brutto . La differenza è che nessuno lo dice.

    Comunque la lezione di Fukushima deve servire eccome , ma per cambiare radicalmente la gestione dell’energia nucleare ,sottraendola al profitto (cosa che in Giappone con la Tepco non è avvenuta) ed è questo anche uno dei motivi che mi ha spinto a votare contro il nucleare italiano .Mancanza di garanzie, soprattutto politiche.

    Sulle rinnovabili ho già dato e non voglio tediare ancora di più ,l’unica cosa è saper distinguere i sogni dalla realtà e ricordarsi(sempre) che il sole alle 17.00 d’inverno tramonta ,mentre il mondo continua a camminare senza voler rinunciare a niente e neppure l’idrogeno , che è un vettore energetico (= energia a saldo negativo), può risolvere il problema .

    La forma di energia più pulita ,più sicura ,con solo pregi e nessun difetto è il risparmio energetico , che però non deve essere confuso con un "deficit" energetico .
    Chiudo -ciao

    • Di Giorgio Zintu (---.---.---.16) 6 novembre 2011 11:47
      Giorgio Zintu

      Ho già capito che qui nessuno vuole cambiare rotta, l’iceberg è vicino ma nessuno se ne accorge: il sole tramonta alle 17 (ma a un paio d’ore a ovest, tramonta più tardi e così via), l’energia nucleare quando non ha incidenti funziona meravigliosamente (e pensare che il sito della Centrale di Montalto di Castro andò sott’acqua per un’alluvione alla fine degli anni ottanta e ci abito vicino), l’uranio è disponibile a iosa, le scorie sappiamo bene che si possono impiegare in proiettili ottimi oggi contro altri e per contribuire ad aumentare i tumori di cui soffrono molti militari e un numero di civili imprecisato che vive nelle aree dove sono stati utilizzati. Poi una buona notizia: una volta che l’energia nucleare fosse "sottratta al profitto" gli investitori correrebbero a frotte. Ma alla fine il problema più importante in tutta la nostra esistenza è il deficit energetico. Un paradigma eccellente per essere ottimi animali da reddito, consumatori delle risorse equivalenti ad oltre un pianeta.

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