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L’Europa rimanda la legge sulla biodiversità

Lo scorso febbraio dopo due anni di dibattito è stata approvata dal Parlamento europeo la legge sulla biodiversità. Manca l'approvazione del Consiglio, si è pertanto riunito il Coreper.

 Gli incontri del Coreper - che precedono gli incontri fra esponenti del governo - hanno lo scopo di preparare il lavoro dei governi. È stato appurato a livello informale che non c'era la maggioranza richiesta per fare passare la legge. Ci sono al momento una decina di paesi che non la condividono. Sei avrebbero votato contro e quattro di sarebbero astenuti Il sistema europeo è complicato. Ma in questa situazione la legge sarebbe stata bocciata e quindi si è preferito rimandare.

Da una parte ci sono le posizioni delle ONG e di scienziati, dall'altra bisogna tenere presente anche gli interessi dei contadini che poi sono i più interessati e proprietari delle terre. E di manifestazioni di contadini con i trattori ne abbiamo viste in tutta Europa, in particolare a Bruxelles. Le scelte per la biodiversità hanno conseguenze sulla produzione agricola, sui prezzi nei supermercati. E sono aspetti che non vanno sottovalutati. Anche i consumatori non sarebbero contenti di trovarsi davanti a rincari. L

e alluvioni che ogni anno non mancano hanno conseguenze sulla produzione agricola. Il nostro paese poi ha solo un terzo del territorio destinato all'agricoltura, più di un terzo è area boschiva e la rimanente parte non è solo territorio urbanizzato, ma ci sono tanti territori che non sono adatti per l'agricoltura perché rocciosi, per lava, sabbia, edifici abbandonati, terreni scoscesi, terreni non più coltivati perché poco redditizi. Perché non destiniamo questi alla biodiversità anziché togliere terreni ai contadini mestiere fondamentale per la nostra tavola ed economia ma che tanti non vogliono più fare? Il nostro paese ospita settemila specie vegetali e 58000 animali, la gran parte invertebrati, ma 1200 vertebrati. I cacciatori sono ormai una specie in via di estinzione

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