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M5s: per vincere è diventato un partito. Con tutti i difetti di un partito. Esperienza di un ex militante

Come posso giudicare la vittoria (un po' di Pirro, a dir la verità) del Movimento 5 Stelle, da ex militante? Non bene. Perché?

 
 

Odio usare i termini che sto per usare, un po’ perché mi fanno parlare con tono nostalgico nonostante oggi sia appena il mio 34esimo compleanno, un po' perché rischio di passare per antipatico. Ma quando si parla di politica non ci si può tenere tutto dentro, visto che l'omertà è stata a lungo un fardello della nostra nazione. E uno dei vantaggi di essere uscito dal MoVimento è proprio il poter – finalmente – poter parlare liberamente.

Partiamo da un dato oggettivo: gli italiani (coloro che Di Battista definì recentemente “rincoglioniti”) alla domanda “perché hai votato 5 Stelle” rispondono quasi tutti “per il reddito di cittadinanza”. Basterebbe solo questo per descrivere il declino qualitativo del MoVimento, di fatto uguale agli altri partiti.

I nuovi grillini, si sa, sono entrati nell’ottica di una campagna elettorale perenne condita dalla narrazione emotiva di cui son stati grandi fautori molti politici negli ultimi anni (Berlusconi e Salvini su tutti). Per carità, magari sarà falsa la notizia di file al Caf per il reddito di cittadinanza, ma 200 richieste in tre regioni, nonché l'avviso polemico del Caf Torino Mirafiori all’indomani delle elezioni è comunque indice che il MoVimento ha sfruttato – non si sa quanto volontariamente - l’analfabetismo funzionale. Il reddito di cittadinanza rischia dunque di diventare un’illusione, come il Ponte sullo Stretto o l’espulsione degli immigrati.

Ed è proprio questo che mi frustra da ex militante: essere passati da temi di legalità, giustizia, ambiente, turismo, solidarietà, trasporti, ecc. alle “mance elettorali”. Non sotto forma di clientela, ma poco ci manca.

Ecco, i militanti che hanno fatto parte del MoVimento prima ancora di quando si chiamava così (liste civiche e V-Day), probabilmente manderebbe a quel paese i militanti di adesso, visto che ormai son diventati la brutta copia dei partiti. Visto che chi vota 5 Stelle oggi, fino a ieri votava Cuffaro, Lombardo, Crisafulli e Genovese. Visto che mentre noi facevamo foto con i familiari vittime di mafia (Salvatore Borsellino, le famiglie Manca e Alfano), coordinatori locali fanno foto con Lele Mora (parlo di Giorgia Manuguerra). Direte voi: “E chi se ne frega?”. Invece è un dettaglio molto importante. Tra i nostri progetti c’era l’attività nelle scuole e l’educazione alla legalità, finalizzata a far capire che la mafia è il principale freno dell’economia del sud e che peraltro ha trasformato i diritti in favori. Soltanto in Sicilia la mafia costa circa 300 milioni di euro.

Oggi invece mi sintonizzo su La7 e ascolto una signora di Pomigliano che dice: “Qua Di Maio lo conoscono tutti. È uno di quelli che se lo conosci lo eviti, ma l’hanno votato tutti perché sperano nei favori. Qui funziona così”. E quando scendevamo in piazza a ricordare Paolo Borsellino che invitava alla scoperta di un “movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”? Ce ne siamo già dimenticati?

I grillini odierni hanno scelto la strada più breve e redditizia delle promesse a cui loro stessi non credono. Non ho mai creduto agli 80 euro di Renzi, perché mai dovrei credere al reddito di cittadinanza, in mancanza di coperture (come ha peraltro ammesso anche Marco Travaglio) e nella nazione con i terzo debito pubblico al mondo?

Chi lavora per più di 8 ore al giorno con due figli minorenni e con il coniuge disoccupato, oggi guadagna in media € 1.150. Chi non lavora con 2 figli minorenni ed entrambi i coniugi disoccupati guadagnerebbe € 1.630 con il reddito di cittadinanza. Praticamente con l'applicazione del reddito di cittadinanza converrà restare disoccupati, mentre chi svolge un lavoro umile sarà preso per fesso.

Si continua a dire che si sia passati dalla protesta alla proposta, ma il voto continua ad essere prevalentemente di protesta. Altrimenti non si spiegherebbero gli scarsi risultati alle regionali (17% in Lombardia e terzi ovunque) e comunali. Man mano che ci si avvicina al territorio, il consenso diminuisce proprio per la scarsa attività territoriale. E questo è un altro obiettivo che inizialmente ci eravamo prefissati e di fatto miseramente fallito.

Insomma, forse ha ragione Di Battista. Ma con una correzione: più che gli italiani rincoglioniti, siamo stati noi ex militanti 5 Stelle ad essere idioti. Siamo stati idioti perché invece di manifestare con tutti i tempi, andare nella scuole, parlare di legalità, giustizia, territorio, rischio idrogeologico, ambiente, raccolta differenziata, istruzione, ecc., bastava dire “se mi voti avrai il reddito di cittadinanza” e ci avrebbero eletti subito. Non sono venditori di pentole loro, siamo noi che siamo stati stupidi. Potevamo risparmiarci tempo e denaro. Così come siamo stati stupidi a cacciare massoni che si avvicinavano, evidentemente.

Son stato stupido io quando rifiutai una candidatura perché avevo solo 24 anni (ironia del destino, fu il mio unico anno da studente fuori corso, come Di Maio), scarsa esperienza e una visione del mondo ancora troppo limitata. Invece è intelligentissimo Di Maio e gli altri che accettano delicatissimi senza averne le competenze. Non che sia una colpa, ma sarebbe quantomeno opportuno contattare degli esperti per ogni campo, anche a titolo gratuito. Invece mi sembra offensivo spacciare la D'Alessandro per esperta economica quando lei stessa ammette di avere “semplicemente letto The Economist”. Io ho fatto un passo indietro. Fatelo anche voi. Con che coerenza posso criticare la Fedeli stando dalla vostra parte?

Con che coerenza posso essere contrario ai vaccini quando i miei studi e la mia esperienza lavorativa dicono tutto l'opposto?

Con che coerenza posso far finta di nulla su Virginia Raggi imputata, quando noi non volevamo neppure indagati?

Con che coerenza posso supportare l'idea di un inciucio con parti politiche che ho sempre criticato (e alla cui idea anche Di Battista ha ribadito più volte che avrebbe lasciato il movimento qualora ci fosse stato) e dopo che vi ho difesi per il mancato accordo con Bersani 5 anni fa?

Tuttavia, in attesa comunque del reddito di cittadinanza qualcuno che sta guadagnando c’è già: la piattaforma Rousseau avrà in attivo 1,2 milioni di euro per il primo anno dalle recenti elezioni.

Preciso: questo non è uno sfogo contro qualcuno. Non sono mai stato contro qualcuno a prescindere, non è nella mia indole e non ne avrei motivo. Qualora i nuovi grillini facciano un buon lavoro, da cittadino italiano che paga le tasse sarò contento e farò loro i complimenti. Ma mi spiace, se le cose stanno così non sono io ad essermi allontanato da Movimento, ma è il Movimento ad essersi allontanato da ciò che era 10 anni fa, quando c'era più qualità, coerenza e non usavamo mezzucci da partiti politici. Sul carro dei vincitori non ci salgo. Dignità anzitutto. Cerchiamo di maturare, i tempi dei troll sono finiti.

Ironia del destino (parte 2), 10 anni fa Caparezza pubblicava questa canzone che sembrava quasi profetica.

 

Io diventerò qualcuno.

Non studierò, non leggerò, a tutti voi dirò di no:

ecco perché diventerò qualcuno
Se vuoi parlare un po' con me ti devo addare al mio MySpace.
Nel dopoguerra non c'era chi
urlava nei comizi più di un cherokee.
Non c'erano tv colme di Nembo Kid
né radio attive come nubi a Chernobyl.
C'era l'uomo qualunque, sostenuto dal Fronte dell'Uomo Qualunque.
Nella schiena dei partiti affondò le unghie:
"Io non sono di destra nè di sinistra, sono un uomo qualunque!
E lo stato è demagogo, nel sistema bipolare non mi ci ritrovo."
Oh, ferma tutto! Devo aver avuto un herpes
dato che questo sfogo non mi è nuovo.
Vivo decenni dopo nello stesso clima
che su questo fuoco getta più benzina
ma non c'è più l'uomo qualunque
tutti sono qualcuno, tutti sono in vetrina.
Io diventerò qualcuno.
Non studierò, non leggerò, a tutti voi dirò di no:
ecco perché diventerò qualcuno.
Se vuoi parlare un po' con me ti devo addare al mio MySpace.
Il qualcunista milita in una banda che
prende piede se la prendi sotto gamba.
Gode come te quando ti stendi sotto Ramba
ma è talmente finto che sembra un ologramma.
Partecipa al raduno di quelli che gridano "Italia uno!" poco prima di un programma.
Scrive recensioni di cd nel web
e non distingue Zenyatta Mondatta da Ummagumma.
È una farsa, ha una cultura scarsa
ma non gli basta il ruolo della comparsa.
Prima parla per bocca di Giorgio Bocca
poi la pensa come Giampaolo Pansa.
Lascia nei forum commenti di boria
ma sì!, sono piccoli momenti di gloria.
Porta avanti una staffetta scorretta:
non passa il testimone ma passa a testimonial.
Io diventerò qualcuno.
Non studierò, non leggerò, a tutti voi dirò di no:
ecco perché diventerò qualcuno.
Se vuoi parlare un po' con me ti devo addare al mio MySpace.
"Il Fronte dell'Uomo Qualcuno è il primo partito di questo paese. Grazie e arrivederci."
Bene, adesso mister e miss
faranno del parlamento la Diaz del blitz.
Non distinguono il Foglio dal Manifesto
del resto io non distinguo Libero da Gin Fizz.
La democrazia fa la fine del vip
che ritrova H.P. sull'uscio dell'hotel Ritz.
E siamo tutti nelle mani di chi?
Di questi che per diventare qualcuno cambiano nick?
Si, il Fronte dell'Uomo Qualcuno
ha voti al cubo, mamma che dolore al culo, lo appuro
se questo è uno scherzo manca di sense of humor.
Uh, che manrovescio! Stiamo seppellendo nell'Endemol generation.
Devo aspettare di perdere il mio diritto di voto per guadagnare il diritto alla nomination?

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.49) 15 marzo 2018 19:07

    Quindi M5S una sorta di Cettolaqualunque.

    Mi sembra una critica un pò ingenerosa che non tiene conto del contesto generale, ovvero di cosa è successo in questo paese negli ultimi venti anni.
    Riguardo agli elettori purtroppo questi sono e questi rimangono, sia che votino M5S o che votino il PD, FI, Lega o altri.
    Se non altro nel M5S c’è un tentativo di " pulizia " a priori, ovvero che non contempla in via preventiva fritturi o gente con le mani in pasto. Loro almeno ci provano, gli altri invece, chi più chi meno, sono una garanzia alla rovescia. Con il tempo e mettendoli alla prova sapremo se i tormenti da ex grillino dell’articolista sono fondati o meno.

    A proposito della signora che sbertuccia Di Maio, credo che in tutto il paese, in ogni città, in ogni strada, persino nei vicoli si possa incontrare chi sbertuccia Renzi o Berlusconi, tanto per citare due campioni a caso; e magari con qualche ragione in più. Io sono toscano e assicuro che ovunque, Rignano compresa, di gente che dice peste e corna di Renzi se ne incontra a iosa. Soprattutto tra quelli che non lo hanno mai votato e mai lo voterebbero, come il sottoscritto.

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