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Lo show di Pontida

Due semplici domande al Senatur

Domenica 19 giugno è andata in onda l’ennesima puntata del raduno di Pontida. Subito dopo i titoli di apertura il protagonista, Umberto Bossi, si dichiara intenzionato a “non mandare in malora” il Paese e dal palco proclama: “Far cadere il governo sarebbe un favore alla sinistra”.

Poi lo show prosegue secondo un consolidato canovaccio. Ce n’è per tutti…

Per Berlusconi: “Se non ascolterai le nostre proposte la tua premiership potrebbe finire con le prossime elezioni!” avverte il Senatur.

Per i giornalisti: ”I giornalisti sono schiavi di Roma e dicono solo falsità… la Lega non è in rotta, ma è pronta a conquistare la libertà della Padania… non ci sono divisioni all’interno del Carroccio”. Questa la clamorosa re-interpretazione del responso delle urne!

Il seguito della puntata è la telecronaca di una noiosa routine, che non giustifica certo la propagandistica e spasmodica atmosfera d’attesa della vigilia.

E allora da cittadina italiana, di quell’Italia di cui Bossi è diventato Ministro giurando sulla Costituzione, vorrei sottoporgli due semplici domande.

1) Onorevole, come si permette di sputare nel piatto in cui mangia (lei e il Suo rampollo)? Se i costi della politica romana sono eccessivi perché voi leghisti fate sempre più incetta di poltrone? Se gli allevatori padani devono andare giù a Roma per far vedere chi sono i delinquenti al parlamento, non ne è anche Lei un rappresentante? E come può un ministro incitare impunemente alla secessione?

2) Onorevole, perché non la finisce con i penultimatum a Berlusconi? Alla pantomima del “ce l’ho duro” oggi e “ho trovato la quadra” domani non crede più nessuno! Su questo canovaccio Lei e il Cavaliere avete costruito il vostro reality! Peccato che l’idea del gatto e la volpe è vecchia come Collodi. Peccato che alla diciassettesima stagione la gente comincia ad averne piene le tasche!

In conclusione: se non faremo la fine della Grecia, come speriamo tutti, non sarà certo per questa ennesima farsa andata in scena a Pontida! Così la pensa questa cittadina italiana che, insieme ad altri milioni di contribuenti, le paga il suo lauto stipendio. 

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.194) 20 giugno 2011 19:57

    Masquerade >

    Enfatizzare il “rigore” di Tremonti può servire solo a smorzare gli “appetiti” della speculazione internazionale.

    Tremonti è Ministro di Economia e Finanze.
    Scoppiata la crisi la sua “creatività” ha partorito prima lo “scudo” fiscale, poi il condono delle case “fantasma” e quindi le “ganasce” di Equitalia.
    Sue sono le sentenze del tipo “sono i numeri a dettare la politica” oppure “tenere i conti in ordine non è ragioneria”.
    Sua è stata la politica dei tagli “lineari”.

    Dal 2008 il Debito pubblico è aumentato di quasi 290 miliardi mentre il tasso di crescita della nostra economia non arriva a metà della media europea.
    Ancora nel 2010 l’evasione fiscale è salita dell’11%.
    A luglio vedremo una manovra di “aggiustamento” da 3-5 miliardi e la Bce insiste per una ulteriore “cura” da 40 miliardi.
    Tremonti ci chiede di “trovargli 80 miliardi” per fare una “vera” riforma fiscale.

    In gioco non c’è solo il riequilibrio del bilancio.
    Dove e come trovare le risorse è fare “equità sociale”.
    Dove e come tagliare è “dare il passo” all’economia.
    Non è più tempo per le performances da teatrino di Pantomima e Rimpiattino

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