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Lo sfascio della Sanità alla Regione Lazio

Notizie quotidiane ci giungono di vari disservizi e casi di mala sanità, che nei casi più gravi conducono alla morte del paziente.

Esperienza personale nel settore sanità ne ho, purtroppo, soprattutto con le strutture pubbliche. E, nel caso degli Ospedali di Roma, la situazione è davvero desolante. Si possono trovare ottime persone che cercano di mandare avanti il servizio pubblico con onestà e volontà, ma tutto è affidato a loro. Certi disservizi rendono il cittadino impotente di fronte a certe burocrazie o gestioni di persone incompetenti.

Lo sfascio della Sanità alla Regione Lazio

Cito solo gli ultimi due casi vissuti in prima persona.
 
1) Al S.Camillo di Roma hanno costruito una struttura adibita al solo servizio di analisi del sangue, un centro unico, dove c’era la sala per pagare i ticket alle Casse e la sala dei prelievi, con tanto di numero da prendere e display che aggiornava i numeri di ingresso. Pensavo che qualcosa si stava muovendo per la direzione giusta. Invece no, funzionava troppo bene per lasciarlo così. Nel giro di pochi mesi hanno cambiato le cose, e ora le Casse per i ticket sono a circa 500 metri di distanza dalle sale prelievi e a 1 Km. dagli ambulatori del Forlanini e dello Spallanzani.
 
2) Allo Spallanzani ho prenotato una visita per telefono, con il numero verde della Regione Lazio. Mi danno un numero di prenotazione con il quale mi presento alle Casse per i ticket del S.Camillo (le uniche aperte di pomeriggio) e mi lasciano la ricevuta. Ma all’ingresso del Reparto Cardiologia, allo sportello "Accettazione" un’impiegata scortese mi dice che non risulta nessuna prenotazione e non posso ricevere la prestazione sanitaria prevista.
 
Casi quotidiani della Sanità pubblica, che nel Lazio ha livelli inaccettabili. Alla fine si è costretti a rivolgersi alle strutture private, pagando di tasca propria, e pensando che i soldi che ci tolgono dallo stipendio per il servizio sanitario pubblico siano sprecati. A che serve pagare i contributi se poi devo pagare al privato?
 
La conclusione è uno sfogo ineluttabile: che schifo la sanità nel Lazio!
 
Che voglia di lasciare questo paese!

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