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Libera corruzione in libero Stato

La corruzione è il male non oscuro del nostro paese, la piovra che affonda l’economia nell’interesse di pochi.

Non si tratta della parodia di una famosa piece teatrale, purtroppo. E’ proprio l’esegesi di ciò che sta accadendo nel nostro parlamento, e cioè una resistenza accanita e senza quartiere all’approvazione della legge anticorruzione. Bisogna sapere che si tratta di una direttiva europea già approvata da anni in tutti i paesi dell’Unione, tranne il nostro. Ma ora che l’onda dello sdegno popolare sta tracimando di fronte all’immorale melma della politica, il parlamento si è finalmente deciso ad affrontare la questione. Per approvare la legge? Certo che no, per fare ostruzionismo. “C’è troppa galera” si dice a destra, dimenticando di spiegarci in quale altro posto dovrebbero stare i ladri.

Ma per nostra fortuna il popolo dei mestieranti della politica non ha proprio capito che il crollo verticale nei consensi alle ultime elezioni amministrative è dovuto al dilagare della corruzione, del malaffare insomma. Sembra incredibile è vero, ma evidentemente la boria del potere logora la vista di chi ce l’ha, allontana cioè dal mondo reale, dal respiro della gente comune. Da qui il clima di antipolitica feroce che attraversa il paese e il successo dei “Grillini”, criticati, osteggiati, derisi proprio perché fanno paura, tanta paura, rappresentano la protesta che monta inesorabile, il rischio concreto è di esserne travolti, di perdere il potere. A me sembra del tutto chiaro, a questo punto e se mai ce ne fosse ancora bisogno, che il pantano della politica si nutre proprio di corruzione, e avidamente anche, se ne ciba a piene mani, non potrebbe vivere senza questo tessuto malavitoso che permea tutta la società, capillarmente, favorito proprio dalla testa del sistema. Il prodotto italiano che fa più paura è proprio questo, tiene lontano gli investitori, fa aumentare i costi in maniera esponenziale, peggiora i servizi a discapito dei cittadini e non solo.

Intanto dalla Carinzia, la regione austriaca di confine, partono telefonate agli imprenditori del Nord Est per invitarli a trasferire le loro aziende in Austria. Cosa offrono? Semplice normalità, nulla più, hanno solo pensato di esportare normalità, a nostro discapito. Ora la delocalizzazione non è più solo verso paesi a basso costo ma anche verso quelli che offrono semplice trasparenza, bassa burocrazia, efficienza, e questo è anche peggio. Si pensi che in Francia, paese in cui la corruzione è senz’altro un problema meno grave che da noi, ogni parlamentare è tenuto a rispettare un codice deontologico basato su solidarietà e collegialità, concertazione e trasparenza, imparzialità, disponibilità, integrità ed esempio. Un esempio che al di qua delle Alpi, nel nostro immaginario collettivo insomma, è ormai completamente inondato dalle moltitudini dei Cetto Laqualunque mentre le figure dei Sandro Pertini sono ormai parte dell’olimpo dei miti e degli eroi, appartengono alla leggenda insomma, sommersi dalle incrostazioni spesse della memoria.

E fu così che a noi restò solo crisi e cassa integrazione, mentre le riforme, quelle vere, restano nel mondo della filosofia e anzi, forse sono pure tossiche. Ma il profeta disse “in tenebris lumen”, che per noi il grande de Andrè contò come “dal letame nascono i fior”, è questa la speranza che ci resta, e noi come cittadini, dobbiamo e possiamo farlo valere nella cabina elettorale, questo è l’impegno a cui siamo chiamati, perché il momento è adesso.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.213) 22 maggio 2012 14:54

    Gia’! I questo paese le coscienze di chi ci dovrebbe guidare sono seppellite sotto una coltre di malaffare. Con la vista annebbiata e il cervello vuoto i nostri politici praticano politica fine a se stessa per se stessi. Non so quale sia il fondo che dovremo toccare per poter risalire, ma la scivolata verso il basso è vista solo come mezzo per procurasi redditi a oltranza. Ci sapremo ribellare a questo stato di cose? 

  • Di Geri Steve (---.---.---.66) 22 maggio 2012 17:40

    Ottimo articolo, grazie.

    Vorrei aggiungere un altro aspetto, che è anche stato trattato qui:
    http://www.agoravox.it/Peggiocrazia
    http://www.agoravox.it/Vi-dico-perc...
     Fra i costi della corruzione va aggiunto il fatto che la corruzione contrasta la meritocrazia: si viene cooptati e si fa carriera per appartenenza e per fedeltà, non per bravura.

    Quindi i posti di rilievo vengono occupati da incapaci e tutto funziona male, quindi i migliori cervelli fuggono all’estero e qui lavoreranno i peggiori e tutto funzionerà ancora peggio...

    Indignarsi per la corruzione e combatterla non è soltanto una faccenda etica: è anche economica, di efficenza e di qualità della vita.

  • Di (---.---.---.229) 22 maggio 2012 20:04

    Non dimenticate che la corruzione è il terreno sul quale si incontrano mafiosi e politici. Il rapporto tra i due soggetti è fondato su atti corruttivi nella pubblica amministrazione. La lotta contro la corruzione è pertanto uno strumento per spezzare i legami tra mafia e politica.

    Ma la legge che stanno licenziando (sembra) in parlamento su proposta della ministra Severino sostenuta da PD, IDV e UDC non rappresenta un ostacolo concreto alla corruzione, nei fatti non cambia quasi nulla rispetto alla situazione attuale. L’ostilità del PDL è solo di principio, berlusconi deve confermare a tutti i lestofanti d’Italia che lui li avrebbe meglio tutelati. 

  • Di (---.---.---.184) 22 maggio 2012 22:04

     Caselli stima il valore della corruzione circa 60 Miliardi di euro l’anno, 1000 euro a testa, neonati compresi....... Incredibile....

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