Le regole del Bretton Woods e le responsabilità di un sistema economico egemone

Come molti di voi probabilmente sapranno il Sistema di Bretton Woods si formò quando, quasi al termine della Seconda Guerra Mondiale, i delegati di oltre 40 nazioni si ritrovarono nel New Hampshire per dare vita a un ordine monetario totalmente concordato, pensato per governare i rapporti monetari fra stati nazionali indipendenti.
Le regole di Bretton Woods prevedevano un sistema di tassi di cambio fissi, che pensavano sarebbe stato più idoneo a promuovere gli scambi commerciali(e così è stato) e la creazione di un Fondo Monetario Internazionale con i compiti di equilibrare squilibri causati dai pagamenti internazionali (e così è stato).
Oggi, e in particolare agli albori della crisi economica del 2008, si è risvegliata una voglia a livello internazionale di ricreare un sistema economico come quello di Bretton Woods, il cosiddetto Bretton Woods 2, probabilmente con l'intento di far riassumere agli Stati Uniti il suo ruolo di potenza egemone nel sistema economico mondiale; infatti, come ci insegna la "teoria della stabilità egemonica", i mercati internazionali dipendono dall esistenza di una potenza liberale dominante e in sua assenza un economia mondiale aperta risulterebbe molto più difficile da realizzate, a fronte del costante rischio di uno scadimento delle relazioni economiche in una concorrenza di stampo nazionalistico, egoistico e protezionistico come avvenne durante la crisi mondiale del 1929.
Alcuni quindi auspicano l'organizzazione di un nuovo summit internazionale che abbia il compito di ridefinire la struttura finanziaria del globo. Tale incontro veniva auspicato già entro novembre 2008, con l'allusione al G20 che si tenne a Washington. La richiesta di una nuova Bretton Woods è stata espressa anche il 25 settembre 2008 da Nicolas Sarkozy che ha detto:
Credo sia necessario una nuova conferenza in tal senso poiché, oltre a ripristinare fiducia nel sistema, ridefinisce le posizioni e le gerarchia in un sistema post-guerra fredda dove la posizione degli Stati Uniti, che lo vogliano o no, rimane, seppur in lento e graduale declino, la posizione egemone. Il rischio è che gli stessi Stati Uniti accettino un egemonia sul sistema economico internazionale di cui, però, non sono già in grado di sopportarne le responsabilità.Bisogna ricostruire tutto il sistema finanziario e monetario dalla base così come si è fatto dopo la Seconda Guerra Mondiale
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