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Commento di

su Le regole del Bretton Woods e le responsabilità di un sistema economico egemone


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2 febbraio 2012 12:41

Eccellente esposizione, mi sorge però spontanea una riflessione, che inevitabilmente (ai giorni nostri poi) da luogo a nessuna certezza ma solo a domande. Il punto centrale è che ruolo rivestirebbero le grandi potenze in ascesa (Cina, India e Brasile, ma anche la silenziosa Russia) nell’auspicabile Bretton Woods 2? Ne sarebbero escluse oppure, una volta partecipi, accetterebbero le condizioni poste da un Occidente ormai in affanno? Forse ci si dovrebbe interrogare in realtà sul ruolo che dovrà rivestire l’Occidente stesso in futuro; sarebbe il punto di partenza per uscire dal pantano della crisi. L’influenza sui mercati finanziari dei paesi che crescono (economicamente parlando) è notevolissima ed ormai tutto sembra appianato, basti pensare al debito americano detenuto in gran perte dalla Cina. In tempi recenti abbiamo poi sperimentato come all’improvviso queste questioni "alte" e lontane possano invece abbattersi sulla vita di tutti i giorni. Tuttavia non bisogna cadere nell’errore che queste questioni siano avulse dai problemi strettamente politici, congeniti dei paesi occidentali. È in atto una crisi della Politica. Chissà se la mediocrità di chi gestisce i processi decisionali in quest’epoca tanto cruciale sarà all’altezza di trovare il bandolo della matassa, scommettendo su nuovi equilibri in un nuovo B.W., riflettendo sul futuro e sul senso della persistenza delle organizzazioni internazionali, esposti sopra nel bell’articolo di L.D.

Ciò che è chiaro è l’estremo bisogno di un repentino incontro, ma che sia finalmente un dialogo di spessore. Stop. Ragioniamo  
E. Litinas

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