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 Home page > Attualità > Politica > La risposta di Report a Di Pietro

La risposta di Report a Di Pietro

Difficile prendere i giornalisti di Report in castagna: anche se fanno i conti sulle proprietà di Di Pietro, che per difendersi ha tirato fuori le sue carte per dimostrare che la giornalista Sabrina Giannini (e i consulenti cui si era rivolta) avevano sbagliato le loro valutazioni.

Oggi sul Corriere potete leggere la risposta della giornalista, ai rilievi fatti dal presidente dell'Idv:

“Contro le calunnie semplicemente la verità”, scrive Antonio Di Pietro sul sito dell’Italia dei valori. “Hanno attribuito quindici appartamenti ai miei figli!”. 
Evitando di dire la fonte di quell’affermazione falsa, il gioco riconduce all’inchiesta di Report, nel corso della quale sono stati attribuiti (soltanto) tre appartamenti ai figli più piccoli (uno cointestato a Bergamo e uno a testa a Milano). 

Replicare con un falso alle “perle di disinformazione” e “scientifica opera di killeraggio politico” è un po’ come cadere nella casella probabilità del Monopoli. Probabile che l’abbia detto Report, al quale Di Pietro dice di replicare con la “carta che canta” dal suo sito. Appunto, carta canta. 

Alleghiamo le visure delle sue proprietà visto che dal sito Idv ne troviamo solo alcune. 
(FORMATO .zip. SCARICA)
 
Di Pietro ci tiene a precisare che i suoi appartamenti sono 11 e non 56, “un equivoco che nasce dalla risposta ambigua di Massimo D’Andrea, il consulente (di parte) di Elio Veltri nella causa contro Antonio Di Pietro, all’inviata di Report” (Il Fatto Quotidiano, 3 novembre).
Sarebbe stato sufficiente rivedere la puntata “Gli insaziabili” per appurare chel’estensore della perizia (giurata) specifica che tra le proprietà della famiglia Di Pietro ci sono anche i terreni, che hanno un loro valore.

E poi ci sono le case di proprietà affittate all'Idv. Anche su quello servirebbe una risposta.

Questo articolo è stato pubblicato qui

I commenti più votati

  • Di Sandro kensan (---.---.---.91) 8 novembre 2012 20:13
    Sandro kensan

    Questa Sabrina Giannini afferma sul sito del Corriere:
    «Per evitare fraintendimenti, e a conferma di una impostazione garantista, la sottoscritta ha tolto dal dato complessivo le proprietà della moglie e del figlio più grande, Cristiano, e precisato che le proprietà dell’ex magistrato “sono 45, un dato che comprende anche i terreni, le cantine, i garage”.»

    Ma ci è o ci fa? Ma questa è appoggiata e supervisionata e eterodiretta dalla Gabanelli? Questa conta i vani catastali? Cioè se io ho un giardino, un appartamento, un garage e una cantina allora ho 4 proprietà immobiliari? Cioè ho quattro appartamenti o 4 case nella comprensione dell’uomo delle stada che pende dalle labbra della Gabanelli? Se per caso il mio giardino è diviso in 2, 3 o 4 particelle catastali allora ho 8 proprietà secondo l’uomo della strada che ascolta passivamente dal sofà l’autorevole trasmissione Report?

    Questa ci è o ci fa? da chi è stata istruita per dire cose simili?

Commenti all'articolo

  • Di Sandro kensan (---.---.---.91) 8 novembre 2012 20:13
    Sandro kensan

    Questa Sabrina Giannini afferma sul sito del Corriere:
    «Per evitare fraintendimenti, e a conferma di una impostazione garantista, la sottoscritta ha tolto dal dato complessivo le proprietà della moglie e del figlio più grande, Cristiano, e precisato che le proprietà dell’ex magistrato “sono 45, un dato che comprende anche i terreni, le cantine, i garage”.»

    Ma ci è o ci fa? Ma questa è appoggiata e supervisionata e eterodiretta dalla Gabanelli? Questa conta i vani catastali? Cioè se io ho un giardino, un appartamento, un garage e una cantina allora ho 4 proprietà immobiliari? Cioè ho quattro appartamenti o 4 case nella comprensione dell’uomo delle stada che pende dalle labbra della Gabanelli? Se per caso il mio giardino è diviso in 2, 3 o 4 particelle catastali allora ho 8 proprietà secondo l’uomo della strada che ascolta passivamente dal sofà l’autorevole trasmissione Report?

    Questa ci è o ci fa? da chi è stata istruita per dire cose simili?

  • Di Sandro kensan (---.---.---.91) 8 novembre 2012 20:53
    Sandro kensan

    Riporto l’articolo del Fatto Quotidiano molto più autorevole di quello di questa giornalista parecchio sprovveduta ma anche molto paraculata:

    Rai tre, Voloindiretta, ore 23 e 20 del 30 ottobre. Fabio Volo dice ridendo: “A Report hanno scoperto che Di Pietro è proprietario di 56 appartamenti, non comprati con i soldi del partito, comunque insomma … 56 appartamenti. Anche lui come altri politici pare che non ne sappia niente. ….Probabilmente l’ha comprato lui a Scajola l’altro”, segue applauso.

    Fabio Volo non ha detto la verità ma la colpa non è sua. Quando Il Corriere della Sera titola: “I rimborsi dell’Idv e le 56 proprietà della famiglia Di Pietro”, le persone comuni sono portate a pensare che si stia parlando di beni singoli, proprietà nel linguaggio comune. Anche Il Corriere non ha colpe: è stato indotto a confondere il concetto di particella di un terreno con quello di ‘proprietà’ dal modo in cui a Report sono state presentate le possidenze del leader dell’Idv. L’equivoco nasce dalla risposta ambigua di Massimo D’Andrea, il consulente (di parte) di Elio Veltri nella causa contro Antonio Di Pietro, all’inviata di Report, che ha portato la brava Sabrina Giannini, a concludere: “togliendo le 9 proprietà della moglie e del figlio Cristiano, le proprietà sono 45, un dato che comprende i terreni, le cantine e i garage”. Il risultato involontario di questo modo di presentare le proprietà di Di Pietro è la trasmissione di Fabio Volo. Le 54 proprietà di Report e le 56 proprietà sul Corriere sono diventate nella testa di milioni di italiani i 56 appartamenti a sua insaputa di Fabio Volo.

    Prima di fare paragoni tra la casa al Colosseo di Scajola e le 56 particelle di Di Pietro, sarebbe il caso di fare le visure al catasto. Perché se Antonio Di Pietro ha certamente fatto alcuni errori nella gestione familiare del suo partito, a partire dal modo in cui ha affittato due case della sua società di famiglia, la Antocri, all’Idv, questo non può essere un argomento per farlo passare per un politico che ha comprato decine di case con i fondi del partito. Poche visure catastali al costo di una decina di euro permettono di scoprire che le case intestate ad Antonio Di Pietro e alla sua famiglia (moglie e tre figli) sono dieci e non 56. A queste bisogna aggiungere anche la casa di via Casati della società ’An.To.Cri. per arrivare al massimo a undici appartamenti, più i box e le cantine annesse.

    Se si esclude la moglie e il primo figlio Cristiano – il patrimonio si riduce a sei immobili: una casa per ciascuno dei due figli minori (un appartamento diviso in due da un muro di carton gesso, nota di kensan) e tre case per il leader dell’Idv, più quella dell’An.to.cri. Solo sommando le decine di particelle catastali dei terreni di Montenero (in gran parte ereditati dal padre) si arriva alle 45 proprietà, un dato formalmente corretto che però è fuorviante.

    Antonio Di Pietro possiede una casa a Bergamo, di 9 vani catastali; una casa a Roma di 8 vani catastali più cantina di 2 metri quadrati; più 56 unità immobiliari a Montenero di Bisaccia, in provincia di Campobasso che però non sono altro che la sua casa di campagna con i 15 ettari di terra circostante (la casa di campagna è l’eredità di suo padre, nota di kensan). Basta scorrere le particelle degli immobili per scoprire l’equivoco. Al massimo, se vogliamo essere pignoli, possiamo considerare le particelle di terreni e fabbricati di Montenero come due proprietà, essendo due le masserie che la compongono. La ‘campagna’ di Tonino è composta solo catastalmente di 7 fabbricati che però comprendono fienili, stalle, porcilaia e annessi. La parte abitabile, divisa in due masserie, copre una superficie di circa 300 metri quadrati. Una proprietà ragguardevole, in parte ereditata e in parte incrementata con acquisti e ristrutturazioni recenti (tra l’altro Di Pietro ha la cazzuola facile, sa dove mettere i mattoni e il frattazzo, nota di kensan) , ma lontana dai 56 appartamenti dei quali parla Fabio Volo.

    Alla moglie Susanna Mazzoleni (la moglie non è la moglie di Di Pietro perché Mazzoleni ha un marito che ha tanti soldi, prestigio e nome altolocato, quanti ne ha lei vista la sua famiglia e le sue eredità, nota di kensan) sono intestate 11 unità immobiliari a Bergamo. Anche in questo caso però siamo di fronte a un terreno a Curno più tre box e tre cantine. Gli appartamenti sono quattro e sono di piccolo taglio.

    Poi ci sono i tre figli di Antonio Di Pietro. Cristiano ha una casa, un box e un terreno a Montenero di Bisaccia. Mentre i due figli minori, Anna e Toto, non possiedono 15 immobili a Milano ma solo un appartamento a testa (un appartamento diviso in due da un muro di carton gesso, nota di kensan). Le restanti particelle catastali sono un box di 56 metri quadrati e le aree urbane dell’intero condominio che risultano intestate ai singoli condomini.

    dal Fatto Quotidiano del 3 novembre 2012

    La licenza del fatto quotidiano dovrebbe essere una Creative Commons:

    creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it/

    ilfattoquotidiano.it/2012/11/03/di-pietro-ecco-perche-case-del-leader-e-famiglia-dellidv-sono-10-e-non-56/402290/

  • Di Sandro kensan (---.---.---.91) 8 novembre 2012 21:09
    Sandro kensan

    La terza puntata di Servizio Pubblico dal titolo “Fine di un’epoca”. Dal 1992, anno d’inizio della fine della Prima Repubblica, Di Pietro è un protagonista della vita pubblica italiana, prima come magistrato e poi come leader in politica dove è stato il principale oppositore del Cavaliere. Oggi, nel 2012, con il tramonto del berlusconismo e la crisi avanzata della Seconda Repubblica e dei partiti e movimenti che l’hanno caratterizzata, Di Pietro saprà rigenerarsi per una nuova Terza Repubblica? E con chi starà il “nuovo” Di Pietro: con Beppe Grillo, con il centrosinistra o – ancora una volta – da solo? Ne discuteranno con Michele Santoro il leader dell’Italia dei Valori, insieme a Enrico Mentana, direttore del Tg La7, Vittorio Feltri de Il Giornale e, da New York, Federico Rampini di Repubblica.

    Stasera su la7

  • Di Sandro kensan (---.---.---.91) 8 novembre 2012 22:30
    Sandro kensan

    Sto guardando in streaming la trasmissione Servizio pubblico di Santoro. La fonte della Gabanelli e della giornalista di Report che ha fatto il servizio su Di pietro, è in causa con lo stesso Di Pietro (Veltri) e il tribunale sta sollecitando i pagamenti che Veltri si rifiuta di pagare a Di Pietro per la solita diffamazione, il vizietto dei giornalisti, Di Pietro sta aspettando ventimila euro che la fonte di Report non gli ha ancora consegnato.

    Con questi soldi si comprerà una seconda porcilaia che Report aggiungerà alle 56 unità immobiliari (leggi lussuose case) attribuite a Di Pietro.

    Da altri giornalisti in stile Gabanelli, Di pietro ha intascato oltre due milioni di euro: 2.000.000 €, per calunnia sugli stessi argomenti della trasmissione Report. Di Pietro non citerà in tribunale la Gabanelli, secondo me fa male, secondo lui la Gabanelli è in buona fede.

  • Di paolo (---.---.---.134) 9 novembre 2012 09:49

    Bravissimo Sandro ,stavo anch’io ricostruendo la situazione immobiliare e tra particelle e sub particelle chi non ha un minimo di dimestichezza è facile che si perda .
    E’ proprio come dici ,Report ha preso una topica allucinante e viene il sospetto che non sia del tutto innocente .

    Mettere in conto di un politico anche le proprietà derivanti da assi ereditari (suo e della moglie non moglie) è una cretinata di cui qualcuno dovrà rispondere ,per non parlare dei criteri di computo dei frazionamenti .

    Fossi Di Pietro chiederei i danni a Report (leggi Gabbanelli) perché in conseguenza di quel servizio non solo la sua reputazione è piombata a zero ma anche l’IDV si sta sciogliendo ,quindi danno personale e danno politico.Siamo quasi a livello Sallusti.

    Cose da pazzi !!

    • Di (---.---.---.199) 10 novembre 2012 18:44

      Bravo Paolo ! Bravi tutti e due !!

      Visto che siete tanto impegnati a fare ricerche sulle proprietà di Di Pietro e famiglia, provate anche a calcolare quanto valgono questi undici appartamenti e soprattutto quando li ha comperati (eccetto ovviamente la masseria ereditata). Se poi vi avanza un pò di tempo fate anche una piccola ricerca sulle proprietà immobiliare dei tanto vituperati D’Alema, Veltroni e Bersani e fate un raffronto con il vostro amico .

      Per quanto mi riguarda Di Pietro è uno dei peggiori politici che ha imperversato nell’area di centrosinistra (pur non essendo di sinistra) e non mi meravilgia che abbia gestito Idv (e le sue casse) come cosa sua e in questo è perfettamente uguale al Cavaliere. Scilipoti e De Gregorio sono non due infortuni ma il risultato di una visione della vita di un partito che appartiene (in senso letterale del termine) ad una persona.

      E se l’Idv si sta sciogliendo non è a causa del servizio fazioso di Report, ma perché è ormai un partito inutile. Nato come anticavaliere ora che Berlusconi è finito Idv non serve più, non ha alcuna caratterizzazione che merita di sopravvivere alla fine del PDL. L’abbraccio mortale del suo amico Grillo ha fatto il resto.

    • Di Sandro kensan (---.---.---.25) 10 novembre 2012 20:37
      Sandro kensan

      Riguardo i conteggi si può discutere. Però se partiamo dal presupposto che Di Pietro non ti è mai piaciuto per cui è giusto parlarne male allora finiamo qui il discorso.

      Gli autorevoli giornalisti guidati da Michele Santoro che dirige la trasmissione "Servizio Pubblico" hanno fatto uno schemino in un video che le toglie ogni curiosità (semmai lo guarderà ma dubito lo faccia, lei è qui non per capire):

      "Le case di Di Pietro a Roma e a Busto Arsizio
      Movimenti bancari e mutui che hanno permesso ad Antonio Di Pietro di acquistare case a Roma e Busto Arsizio. Che si aggiungono ai terreni ed edifici di famiglia in suo possesso."

      QUINTO VIDEO in questa pagina che ha suddiviso la trasmissione:

      http://www.ilfattoquotidiano.it/201...

  • Di Sandro kensan (---.---.---.74) 9 novembre 2012 10:26
    Sandro kensan

    Quoto:
    "Cose da pazzi !!"

    Grazie per il bravissimo ^_^

  • Di (---.---.---.249) 9 novembre 2012 12:49

    Sabrina Giannini devi fare ancora uno sforzo, pubblicare i contratti di locazione degli appartamenti affitati da Di Pietro all’IDV.
    Così forse gli italiani si renderanno conto che agendo legalmente, Di Pietro nella realtà si è fatto pagare i mutui dall’IDV mantendo la proprietà degli immobi.
    Contadino, scarpe grosse e cervello fino.
    Ancora un grazie per l’ottimo lavoro d’inchiesta che svolgi.

  • Di Sandro kensan (---.---.---.191) 9 novembre 2012 13:37
    Sandro kensan

    Ascolti, e’ boom di Santoro su La7
    ’Servizio Pubblico’ sfiora i 2,6 milioni con uno share dell’11.48%

    http://www.ansa.it/web/notizie/rubr...

    Mi fa piacere che molti abbiano visto servizio pubblico di Santoro dove Di Pietro ha fatto una ottima figura ben difeso da servizi di approfondimento e da giornalisti del calibro del vice direttore del Fatto Quotidiano e da Santoro.

    A dire la verità la trasmissione era un po’ troppo sdolcinata ma ci voleva dopo le calunnie di Report.

    • Di (---.---.---.158) 9 novembre 2012 22:57

      vero.
      riguardo al dolce, alcuni hanno già detto che Mentana era di parte, eccetera...uuuuffff

      basta sentire feltri che non è asattamente un ’amicone’ di Di Pietro!
      Ha ammesso di aver pubblicato anche lui falsità sulle proprietà.

    • Di Sandro kensan (---.---.---.183) 10 novembre 2012 16:41
      Sandro kensan

      Direi di più, Scrive Di Pietro:

      "Stiamo parlando, infatti, di diversi milioni di euro, alcuni peraltro già da me incassati, a cominciare da quell’importo di 400 milioni di lire (a cui ne seguirono molti altri di diversi soggetti) che, sin dal lontano 1997, mi consegnò la Società Europea di Edizioni di Paolo Berlusconi (come da copia dellatto di transazione che produco all. 1)."

      Notare l’allegato dove compare la transazione che la "famiglia" Berlusconi ha pagato a Di Pietro per Diffamazione fatta dal collega della Gabanelli forse con gli stessi argomenti sollevati da Report (o forse no). Feltri, ex direttore del Giornale, è in buona compagnia. Non capisco perché Di Pietro non voglia farsi consegnare dalla Gabanelli i suoi legittimi 200 mila euro che il tribunale spillerà sicuramente a Report per diffamazione se il leader dell’IDV decidesse di fargli causa.

    • Di (---.---.---.78) 11 novembre 2012 10:41

      I giornalisti italiani sono tutti uguali, da Sallustri a Santoro e Travaglio, tutti dipendenti da un padrone politico o da un potentato economico.

      La cosa incredibile è che anche quei pochi, come Travaglio e il gruppo del Fatto Q., che potrebbero rappresentare un giornalismo veramente indipendente alla fin fine si sono scelti volontariamente un padrone politico. Insomma l’invadenza della politica è tale che chi fa parte della casta dei giornalisti sente spontaneamente la necessità di darsi un rpotettore politico.

      Non c’è scampo, siamo destinati definitivamente alla marginalizzazione, all’area dei paesi incivili.

  • Di (---.---.---.220) 11 novembre 2012 10:57

    Ho visto Report e ho visto la puntata di Servizio pubblico: è vero, Di Pietro ha spiegato e dimostrato come stanno le cose relativamente alle sue case.
    Ma ha anche ammesso "io non mi sono piaciuto a Report": perché la domanda sulla gestione familistica del partito, sull’opportunità di questa scelta l’ha messo in imbarazzo.


    Una domanda: nel servizio di Report si parlava anche di Lusi, che ora si trova ai domiciliari nel monastero Santa Maria dei Bisognosi a Carsoli (unbel posto, se avete visto la puntata). Eppure fa notizia solo la parte relativa all’Idv ..Allora quando si parla di killeraggio, non ha tutti i torti? O sbaglio?
    Aldo
  • Di paolo (---.---.---.134) 11 novembre 2012 12:01

    Evidentemente xxx.199 confonde il possedere un patrimonio con il commettere reati , a meno che ovviamente non ritenga che il fatto di possedere un patrimonio sia già di per se un reato ,nel qual caso gli suggerisco di trasferirsi in Corea del Nord .

    Se si giustifica lo sputtanamento di chi ci sta antipatico ,costruendo un servizio televisivo chiaramente fuorviante , allora è tutto chiaro ,siamo al metodo Sallusti .

    La questione è se il patrimonio di Di Pietro ,che sicuramente ha commesso errori nella gestione del partito (inevitabili vista la forte personalizzazione) è di origine lecita oppure no ,non l’entità del patrimonio .
    Sandro ,che come il sottoscritto non ci sta a farsi prendere per il culo dalla prima Gabbanelli di turno ,ha verificato la strumentalità del servizio . Il punto quindi è stabilire .
    1) Se le proprietà di Di Pietro sono di origine lecita .
    2) Se non ha commesso atti eticamente riprovevoli (ancorché non penalmente rilevanti) .

    Faccio notare che Di Pietro guadagna di suo molto bene ,la moglie è ricca ,i figli lavorano e Di Pietro ha raggrannellato già 2 milioni di euro per cause di diffamazione ( solo con questi 5 o 6 appartamenti te li compri se non sei in luoghi top ) . Euro che probabilmente saranno destinati ad aumentare .Se investe in proprietà immobiliari anziche sputtanarseli a donne ,saranno fattacci suoi o no ?
    La domanda da porsi è :chi ha avuto interesse a demolire mediaticamente l’immagine di Di Pietro , e perché proprio ora ? .

    • Di (---.---.---.123) 11 novembre 2012 18:09

      Paolo non fare il dottor sottile con me, per poi evitare di rispondere alle questioni serie che ti ho posto.

      Rileggiti il mio post e ci trovi gli stessi due punti che tu riproponi come tuoi, ma ai quali poi non hai risposto.

      Calcolate quanto valgono i 10 appartamenti e quando se li è comperati. In altri termini se i valori sono compatibili con le sue entrate, simili a quelle di altri parlamentari come lui (D’Alema, ...).

      Per quanto riguarda la Gabanelli, il cui servizio ho definito fazioso (rileggi e controlla), non è nuova a queste trovate. Il problema è che oggi chiunque spara a zero sui politici ottiene largo consenso, vedi l’immeritato consenso (data la nullità programmatica e la pericolosità democratica ) che ottiene Grillo sol perché promette di cacciar via gli attuali parlamentari. Quando poi lo stesso metodo è applicato a voi vi fa male e vi ribellate.

      Ma la questione principale che ti ho posto è questa: può un articolo fazioso essere la causa del crollo di un partito? o non è piuttosto la raggiunta inutilità di una tale formazione politica ad esserne la causa?

      Quanto alla Corea del Nord te la potevi risparmiare, rifletti piuttosto sulla dittatura Orwelliana che ci propone il tuo nuovo amico CasaGrillo.

       

       

       

    • Di (---.---.---.7) 11 novembre 2012 18:51

      in effetti.....
      una volta quando grillo gridava: ITALIANI.la cosa poteva anche far ridere.
      mentre ora , o sei al servizio delle sue idee o sei contro di lui.
      questo è fascismo.
      fine.

  • Di paolo (---.---.---.134) 11 novembre 2012 18:54

    @ 23 : Alla questione principale ,confesso che mi era effettivamente sfuggita ,rispondo semplicemente cosi’ :

    Se il partito è di tipo tradizionale ,ovvero con radici storico culturali ,sociali o ideologiche ,sicuramente un articolo fazioso non può determinarne il crollo , al massimo far perdere una parte di consensi ,spesso poco determinante perché il rimpiazzo sarebbe possibile.
    Ma nel caso dell’IDV , come nel caso del PDL e come potrebbe essere per il M5S ,ossia partiti a forte connotazione personalistica distruggere l’immagine del leader può bastare e come a distruggere il partito .Il caso PDL ,anche se si tratta di autodistruzione dell’immagine ,è emblematico .Stessa cosa ,anche se con diversità strutturali ,rischia il M5S .

    A lungo termine , se il paese imboccasse una linea di "normalità " civile e istituzionale , hai assolutamente ragione nel dire che l’IDV non avrebbe più ragion d’essere , essendo nel frattempo venuto meno l’oggetto del contendere , ma noi non siamo ancora arrivati a questa fase e quindi mi rimane il dubbio di chi e perché ha voluto tentare di accelerare il processo naturale .Penso che la spiegazione andrebbe cercata a sinistra ,per essere più precisi nel PD .

    Però il rischio ,quando si fanno operazioni di killeraggio mediatico di questo tipo è quello di ottenere risultati devastanti nell’immediato ma che possono , a medio- lungo termine , diventare un boomerang qualora D i Pietro riuscisse a dimostrare la sua assoluta onestà .
    Resta quindi da capire se chi l’ha congeniata ha calcolato i tempi giusti in vista delle prossime elezioni.
     

  • Di paolo (---.---.---.134) 11 novembre 2012 19:15

    @ 123(199)

    Sui giudizi espressi su Di Pietro nella gestione delle casse del partito non mi associo per mancanza di prove ,semmai i limiti appurati di Di Pietro sono altri .

    Effettivamente mi era sfuggita la questione più importante che ponevi ,ovvero se un servizio televisivo "costruito" ad hoc può bastare a distruggere un partito .
    Rispondo che nel caso dell’IDV ,come nel caso del PDL ,e cosi’ potrebbe essere per il M5S ,anche se quest’ultimo ha una struttutra organizzativa diversa,indubbiamente si . E’ il limite dei partiti a forte connotazione personalistica . Se tagli la testa il corpo muore .

    Tu dici che l’IDV era in via di estinzione per mancanza del presupposto del contendere (Silvio). Verissimo , ma siccome questo paese è ancora in una fase di emergenza civile ed istituzionale , anche senza il cavaliere nero tutte le questioni di legalità sono ancora in essere .

    Indubbiamente ,qualora questo paese imboccasse una via di "normalità civile ed istituzionale" ,l’IDV perderebbe il suo ruolo ed anche il suo appeal . In effeti la sua crisi di consensi è iniziata con il governo Monti ,malgrado i contorcimenti di Di Pietro .
    Tuttavia rimane la questione di chi e perché ha tentato di accelerare questo processo . Io credo che la risposta vada cercata a sinistra ,probabilmente nel PD , magari targato Renzi.

  • Di paolo (---.---.---.134) 11 novembre 2012 19:17

    E’ venuto fuori un doppio commento ,pensavo che il primo si fosse cancellato .Chiedo scusa.

  • Di (---.---.---.114) 12 novembre 2012 14:42

    complimenti vivissimi alla sabrina giannini , a report. riescono a intervistare,senza aggredire,ma mettere in evidenza chi mente,bravissime,continuate così.vi seguirò.
    ciao
    alvaro

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