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La libertà di contestare

Ma è possibile mai che in questo nostro paese, nella cultura generalmente dichiarata maggioritaria, ogni contestazione deve essere per forza terroristica, fatta da facinorosi e da violenti?

E mai possibile che nessuno può contestare il potere, sia esso assoluto identificato come istituzioalizzato, o quello meno, un po’ meno, omologato senza passare per terrorista? Non vi piace il modo di contestare, gli strumenti, i mezzi con cui una minoranza (pur essa una piccolissima, minima minoranza), debola, indifesa, violentata in ogni luogo ed in ogni dove, non rappresentata, cerca di esprimere il proprio disappunto (per essere gentile)?

E allora ditemi con quale mezzo far conoscere le proprie idee. Con un articolo sul Manifesto? Andando in tv da Santoro o Ballarò, come uscire dall’anonimato e far conoscere cosa si sta vendendo con la propria pelle? E’ mai possibile che anche i cosidetti "sinistri" debbano per forza incanalare il dissenso attraverso i canali canonici oppure sei merda? E di quale democrazia andate cianciando, per cosa dovremmo combattere, e sacrificarci. Per una democrazia con cui si è bollati di terrorismo e di violenti, al di fuori dal consenso democratico e civile, soltanto perchè si è fischiato, o urlato contro o inveito per poter parlare da un palco che era anche il loro. Per poter essere dentro la vostra democrazia, come si poteva esprimere il l loro dissenso?



Non dico che avevano ragione quei "facinorosi", non dico che sono giuste le loro preoccupazioe (anche se lo SONO!), ma cristo! si può avere uno straccio di ascolto anche e sopratutto se si ha torto? Nella nostra vita siamo stati sempre dalla parte dei perdenti, sempre dalla parte di chi aveva "torto", ma cristo! avremo pur il diritto di poter esprimere il nostro punto di vista errato e sbagliato? E Invece no! Tutti all’unisono da destra e da "sinistra", anche lo stesso Cobas ha cercato di ridimensionarle, di mettere le mani avanti in una patetica replica.

Io rivendico il diritto e il sacrosanto dovere di poter esprimere il mio sbagliato, errato, punto di vista nei luoghi e nei momenti che ritengo più opportuno. Rivendico il mio diritto/dovere di dire le mie cazzate, e a maggior ragione se sono cazzate voi avete il diritto/dovere di farmele dire e dovete battervi affinche possa esprimere le mie cazzate!

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