• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > La Sagra dei Osei nel 2015

La Sagra dei Osei nel 2015

Di sagre è pieno il Bel Paese. Tra quelle dedicate allo gnocco fritto e al pesce, vi è anche quella dei Osei a Sacile, in provincia di Pordenone.

Lo scorso 23 agosto, data d'inizio della sagra, arrivano le solite polemiche, a causa della maggiore consapevolezza dei diritti degli animali.

Nel manifesto di questo anno, a opera di Eleanor Meredith, una artista inglese, vi sono raffigurati uccelli liberi e allegri.

Purtroppo, la realtà è sempre più triste dell'immaginazione. Questo baraccone secolare, comprendendo di non essere amato come in passato, si presenta questo anno in chiave ambientalista, esponendo (e questa non è la novità) gli uccelli alla vendita come un mero oggetto di acquisto tra i tanti.

Su youtube, si può guardare un interessante filmato a riguardo. Dal video si evinche chiaramanente la natura della sagra: una fiera ornitologico venatoria (presente anche nel calendario ufficiale della FIMOV).

Mi riporta alla mente, il famoso studio psicologico, nel 1956, del professor Asch.

In questo esperimento, vengono presentate a dieci persone 3 barre tracciate su carta e viene chiesto quale delle tre sia uguale per estensione a una quarta. In realtà il vero oggetto dello studio è solo uno dei 10 partecipanti: gli altri nove sono complici istruiti a rispondere in modo erroneo. Quando i nove partecipanti complici hanno dato la loro risposta, sbagliata, il decimo soggetto si è spesso espresso, nella maggioranza dei casi, allo stesso modo, pensando che la maggioranza avesse ragione. Ma quando c’era almeno una persona a rompere l’unanimità dando la risposta esatta, è diventato più facile per il soggetto in questione essere in disaccordo con ciò che ha detto la maggioranza, dimostrandosi più incline a rispondere correttamente.


Questo è ampiamente dimostrato nel video. Nessuno si scandalizza o ha niente da dire quando la norma sociale o la maggioranza non ci trova nulla di strano nel vedere gabbie piene di uccelli, nativi e non, chiusi per ore. Anzi, è divertente per i più. Gli uccelli vengono afferati da mani poco inclini alla gentilezza.

Tuttavia, sono due le scene emblematiche. La prima, protagonista è una bimba che raccoglie uno dei tanti uccelli nella gabbia, la madre la chiama e lei, come se fosse un oggetto, lascia cadere dalle sue mani l'animale. La madre non degna nemmeno uno sguardo di rimprovero. La seconda, quella del pappagallo esotico, mezzo addormentato, con nessuna voglia di reagire.

La sagra dei Osei, giunta alla sua 740esima edizione, non si è evoluta dalla sua prima presunta edizione del 1274. Una usanza medievale era e lo è ancora.

 

Sfortunatamente, la penisola ne è piena di queste feste al cotnrario: dal Palio di Siena alla mattanza di Mazara del vallo, passando dalla Palombella di Orvieto è tutto un colare di sangue.

 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità