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La Francia rischia il taglio del rating da parte di S&P. E non è sola

Molto probabilmente Standard&Poor declasserà la Francia

Rimbalzano sui mercati le voci di un "imminente" taglio del rating della Francia da parte di Standard&Poor's; l'agenzia per ora non commenta le indiscrezioni secondo cui sarebbero invece risparmiate Germania, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo.

Mentre si attendono conferme le Borse europee invertono la rotta e precipitano di nuovo: l'indice stoxx 600 perde lo 0.4% mentre Piazza Affari fa assai peggio lasciando sul terreno l'1.4%.

Contestualmente il rendimento dei Bund a cinque e trent'anni cala ai minimi storici dall'introduzione dell'euro con gli investitori alla ricerca di altri lidi più sicuri.

Lo spread tra Btp e Bund tedeschi, nonostante l'asta di ieri avesse fatto ben sperare (e nonostate le fanfare squillanti dei soliti inguaribili ottimisti), veleggia di nuovo oltre i 500 punti ed il rendimento decennale sale al 6.79%.

Tutti pessimi segnali per l'eurozona, i cui governi sempre più danno l'impressione di non avere assolutamente idea di come uscire da questa crisi che sta spazzando via capitali con la violenza di uno tsunami.

Un'onda terrificante da cui non pare esserci via di scampo.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.150) 13 gennaio 2012 22:00

    Contro i paesi della eurozona, da parte della finanza, viene portata avanti una strategia "militare" di attacco, con obiettivi ben precisi, che nulla hanno a che vedere con le reali condizioni di salute economica dei paesi di volta in volta presi di mira. E’ questa la semplice verità che viene deliberatamente oscurata da politici e mass-media, per viltà e per non mettere allo scoperto le enormi responsabilità politiche di chi ha scientemente "abbattuto" le difese economiche del paese aprendo le porte alla speculazione finanziaria internzionale. Quali sono gli obiettivi finali di questa strategia di attacco? Basta guardare a ciò che sta facendo il banchiere Monti: "Liberalizzare" che poi in realtà significa eliminare le residue difese della economia, per poi lasciarla in balia delle scorribande della finanza internazionale, quella di Standard&Poors, per intendersi. In Francia i politici cominciano finalmente a dirlo a chiare lettere, in Italia si parla delle inutili e dannose "liberalizzazioni" di taxi, professioni e farmacie, per poi passare alla fase due che riguarderà i gioielli di famiglia, Eni, Finmeccanica e quant’altro che Monti, statene certi, sarà ben contento di piazzare sul mercato, a prezzi stracciati ovviamente, come fece il suo "illustre" predecessore Prodi, con l’Eni. Che Dio ricompensi come meritano tutti questi "salvatori della patria" e chi ha loro permesso di assumere la guida del paese. 

    • Di savi (---.---.---.178) 14 gennaio 2012 10:10

      già...con un fulmine che li carbonizzi!!!

    • Di martin (---.---.---.23) 15 gennaio 2012 13:36
      martin

      Sarà pure come dici ma, parlando di liberalizzazioni, secondo me è chiaro che liberalizzare taxi professioni e farmacie sarebbe sacrosanto! (ma Monti non vuole liberalizzare davvero, forse lo farà coi taxi ma mai con professioni iper-rappresentate come notai, avvocati e, in parte, farmacisti) così come sarebbe sacrosanto intervenire sui miliardi e miliardi di euro che il pubblico brucia ma non lo si farà mai per davvero, perchè tanto per dirne una se ti fai arrivare un pacco di certo non lo fai arrivare per posta? Quanto alle difese economiche abbattute ed aperte alla speculazione può darsi ma a me pare che, a rigor di logica, non sia poi così sbagliato abbassare il giudizio sulla sicurezza dei titoli dei paesi europei.. basta avere gli occhi diciamo.. che poi ci sia chi ci speculi vien da sè ed è il sistema che lo permette ma non "spostiamo" troppo il problema. sennò pare che questi son la causa di tutti i mali e non è così.

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