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 Home page > Tribuna Libera > L’indegno show di Grillo spiazza Renzi

L’indegno show di Grillo spiazza Renzi

L'atteso incontro, in diretta streaming come da copione, tra la delegazione del PD e quella del M5S, offre lo spettacolo peggiore che si potesse immaginare. Cinque minuti, tanto poco è durato, di assoluta follia istituzionale. 

Diciamo subito che alle consultazioni con il premier in pectore Beppe Grillo non ci sarebbe proprio voluto, e dovuto aggiungo io, andare. E' stato costretto dal solito referendum online tra gli iscritti certificati sul suo blog che, con qualche centinaio di voti di scarto, lo hanno "costretto", nel nome di questa illusoria pseudo democrazia interna al M5S, al non gradito e snobbato incontro con Matteo Renzi. Ad accompagnare Grillo, Luigi di Maio, mentre Renzi si avvale dell'appoggio di Graziano Delrio.

Fatti i saluti e ringraziamenti di rito, appena Renzi abbozza: "Non siamo a chiedervi la fiducia", subito raccoglie l'ironico commento di Grillo: "Mi stai spiazzando". Ma è soltanto il prologo di quello che saranno cinque minuti di assoluta follia politica, con Renzi che chiede due minuti per illustrare i punti del suo programma di governo e Grillo che parte con il suo show assolutamente premeditato, impedendogli di fatto di parlare. Un piccolo sunto della logorroica performance del comico genovese:

"Sei giovane ma sei vecchio, non sei credibile, eri stato eletto per fare il sindaco (frecciatina pure a Delrio che tenta timidamente di inserirsi), dici una cosa e poi fai l'opposto, non sei coerente;

Sono qui per esprimere la nostra totale indignazione, ti sei seduto col pregiudicato e bazzichi il massone fiorentino Verdini, sei figlio dei poteri forti, dietro di te le banche, De Benedetti e gli industriali; rappresenti quelli che hanno distrutto questo paese, non sono venuto qua per parlare di programmi, ci hai copiato metà programma; giri con la tua macchinina e il camper e credi di aver capito tutto, ma non hai capito niente, parli di cose che non sai, non sai neanche cosa vuol dire 'rinnovabili' (ndr - senti chi parla?!), non sai che sta succedendo..." . Insomma una sorta di attacco frontale sul piano strettamente personale.

Renzi tenta di stopparlo: "Posso parlare?", e arriva il "No" secco Grillo. Matteo con uno scatto d'orgoglio insiste: "Non è il trailer del tuo show, dammi due minuti" , macché! Grillo tira dritto come un fuso nella sua volgare e inqualificabile aggressione. Matteo, per non fare la penosa fine del povero Bersani, sverniciato e umiliato da Crimi e Lombardi, reagisce con un: "In questo momento sei un incrocio tra Gasparri e Bincofiore", che sortisce nessun effetto frenante sullo scatenato Grillo, che chiude di botto l'incontro alzandosi e concludendo: "Mi alzo e ti comunico che non abbiamo nessun tipo di fiducia in te e nel tuo sistema. La nostra stima non ce l'hai Non hai neanche un'idea di come potrebbe essere il mondo. Non ce l'hai un'idea". 

Strette di mano di circostana poi la delegazione del M5S esce e Grillo prosegue il suo show con la stampa, mentre Matteo Renzi lancia un messaggio a caldo su twitter: "Mi spiace per chi ha votato 5stelle. Meritate di più amici. Ma vi prometto che cambieremo l'Italia anche per voi". 

Fine di una giornata di ordinaria follia politica, dove l'inqualificabile condotta di un signore che dovrebbe al massimo stare tra i sassaioli di Chiomonte, ha ridotto l'immagine delle istituzioni alla stregua di una baruffa tra comari. .

Mi chiedo come può un personaggio del genere aver raccolto quasi nove milioni di voti e mi chiedo come sia possibile che ci sia ancora qualcuno che crede in questa sorta di capelluto signore vaneggiante, in preda al sacro furore ideologico che crede di avere le chiavi del creato e usa il suo mestiere di teatrante per ritagliarsi il ruolo di rivoluzionario antisistema. 

Ma una considerazione va fatta, quei vetiquattromila e rotti grillini che hanno, seppur a stretta maggioranza, spinto il proprio leader all'incontro con Renzi, è questo che volevano? Volevano questa indegna esibizione da baraccone?

E se si che senso ha?

I commenti più votati

  • Di (---.---.---.102) 20 febbraio 2014 12:47

    Si vabbé siamo sempre allo stesso punto.

    Riepilogo alcuni concetti:
    1. Grillo non è un leader ma è il fondatore (insieme a Casaleggio) del M5S. Il fatto che abbia una certa influenza nel M5S è comprensibile. Uno vale uno, non riconoscere leader, non significa che naturalmente alcune persone emergano più di altre per carisma, cultura, coerenza, etc.etc.
    2. La rete decide e ha deciso anche questa volta. Poi ognuno ha avuto i suoi motivi per votare, per essere soddisfatto o insoddisfatto, ma almeno siamo noi a decidere e non Renzie o Berlusconi.
    3. Se non ha capito come mai il M5S (non Grillo ma il M5S spero le entri in testa) dovrebbe andare a rivedere la storia politica degli ultimi anni e forse (forse) capirà contro cosa il M5S si batte.

    Conclusioni
    Lei continui a parlare di Grillo mentre le tolgono il pane, il futuro e la libertà.
  • Di Truman Burbank (---.---.---.251) 20 febbraio 2014 13:23
    Truman Burbank

    Assoluta follia istituzionale è che i parlamentari abbiano saputo che Letta si era dimesso dai giornali.
    Assoluta follia istituzionale è che il presidente della repubblica prima decida il premier e poi faccia le consultazioni.
    Assoluta follia istituzionale è che per la terza volta potremmo avere un premier che nessun elettore ha scelto.
    Assoluta follia istituzionale è che per otto anni abbiamo votato con una legge incostituzionale e appena la Corte costituzionale ripristina la legalità, Renzi parta di corsa a ripristinare gli elementi incostituzionali nella legge elettorale, con l’appoggio di Napolitano e i maggiori partiti.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.102) 20 febbraio 2014 12:47

    Si vabbé siamo sempre allo stesso punto.

    Riepilogo alcuni concetti:
    1. Grillo non è un leader ma è il fondatore (insieme a Casaleggio) del M5S. Il fatto che abbia una certa influenza nel M5S è comprensibile. Uno vale uno, non riconoscere leader, non significa che naturalmente alcune persone emergano più di altre per carisma, cultura, coerenza, etc.etc.
    2. La rete decide e ha deciso anche questa volta. Poi ognuno ha avuto i suoi motivi per votare, per essere soddisfatto o insoddisfatto, ma almeno siamo noi a decidere e non Renzie o Berlusconi.
    3. Se non ha capito come mai il M5S (non Grillo ma il M5S spero le entri in testa) dovrebbe andare a rivedere la storia politica degli ultimi anni e forse (forse) capirà contro cosa il M5S si batte.

    Conclusioni
    Lei continui a parlare di Grillo mentre le tolgono il pane, il futuro e la libertà.
  • Di Truman Burbank (---.---.---.251) 20 febbraio 2014 13:23
    Truman Burbank

    Assoluta follia istituzionale è che i parlamentari abbiano saputo che Letta si era dimesso dai giornali.
    Assoluta follia istituzionale è che il presidente della repubblica prima decida il premier e poi faccia le consultazioni.
    Assoluta follia istituzionale è che per la terza volta potremmo avere un premier che nessun elettore ha scelto.
    Assoluta follia istituzionale è che per otto anni abbiamo votato con una legge incostituzionale e appena la Corte costituzionale ripristina la legalità, Renzi parta di corsa a ripristinare gli elementi incostituzionali nella legge elettorale, con l’appoggio di Napolitano e i maggiori partiti.

    • Di (---.---.---.48) 20 febbraio 2014 14:35

      Assoluta follia istituzionale è affermare che il presidente del consiglio venga scelto dal popolo.


      Non so te ma io quando vado a votare alle politiche ricevo due schede: una per il senato, una per la camera dei deputati.

      C’è la scheda per eleggere il governo e non me l’hanno mai data?
    • Di Truman Burbank (---.---.---.251) 20 febbraio 2014 18:40
      Truman Burbank

      Non facciamo i finti tonti: il passaggio al bipartitismo fu fatto dopo referendum del 1993 e fu codificato in tutta una serie di norme elettorali. Risale ai tempi in cui ancora le indicazioni popolari e le leggi avevano buona corrispondenza.
      Dal 1993 in poi è stata regolare l’indicazione del candidato premier sulla scheda elettorale, normalmente faceva parte del simbolo.
      L’indicazione del candidato premier non si è persa con il porcellum, anche perchè faceva parte di una logica bipolare (Grillo ancora non c’era).
      Alle politiche di un anno fa il centro sinistra fece le primarie per scegliere il candidato premier, che risultò essere Bersani.
      Berlusconi era notoriamente l’altro leader (un anno fa si poteva candidare).
      Grillo, pur non essendo interessato a fare il premier era sulla scheda ed ha mantenuto la guida del partito.
      Quindi i cittadini un anno fa hanno votato per un premier di nome Berlusconi, oppure Bersani, oppure qualcuno che avrebbe indicato Grillo. Più giù c’era anche il candidato premier Monti, che ebbe scarso successo.

    • Di (---.---.---.140) 20 febbraio 2014 21:08

      Puoi citarmi testualmente la norma che parla di candidato premier sulla scheda elettorale? 


      Nel 93 è stato inserito il parziale maggioritario, che NON ha niente a che fare con l’elezione del governo o del premier.

      Anche nel cosiddetto Porcellum non si fa alcun riferimento al candidato premier (come è ovvio che sia perché sarebbe incostituzionale) e anzi si rimanda esplicitamente alla costituzione, come è ovvio che sia. Cito testualmente:

      3. Contestualmente al deposito del contrassegno di cui all’articolo 14, i partiti o i gruppi politici organizzati che si candidano a governare depositano il programma elettorale nel quale dichiarano il nome e cognome della persona da loro indicata come capo della forza politica. I partiti o i gruppi politici organizzati tra loro collegati in coalizione che si candidano a governare depositano un unico programma elettorale nel quale dichiarano il nome e cognome della persona da loro indicata come unico capo della coalizione. Restano ferme le prerogative spettanti al Presidente della Repubblica previste dall’articolo 92, secondo comma, della Costituzione.

      Vediamo che dice l’articolo 92 della costituzione, casomai ci fossero dubbi:

      Il Governo della Repubblica è composto del Presidente del Consiglio e dei ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei ministri.

      Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri.

      Per indicare il candidato premier sulla scheda elettorale bisognerebbe cambiare la costituzione. La legge vigente invece riconosce le prerogative del presidente della Repubblica in merito alla nomina del presidente del consiglio.

      In Italia si vota per eleggere senatori e deputati, che devono dare la fiducia al governo. Se il governo riceve la fiducia, ha il mandato popolare pieno. Chiunque lo guidi.

      Del resto se avesse vinto il M5S chi avrebbe dovuto fare il premier, secondo questa logica astrusa? Grillo che secondo le regole del M5S non può stare nei palazzi?

      Niente vieta che il presidente della repubblica non dia il mandato al capo della coalizione vincente (non è tenuto a farlo) ma a qualcun altro. Vedi Bersani/Letta. Nulla obbliga il parlamento a dare la fiducia al capo della coalizione vincente. In teoria, senatori e deputati, essendo liberi da vincoli di mandato, non hanno obblighi in tal senso. Se si mettono d’accordo, una volta insediati, possono far convergere il proprio consenso pure su Raffaella Carrà.

      Qui non si tratta di fare i finti tonti ma di essere tonti e abboccare a quanto si ripete in tv da anni. Vabbè se lo dice la tv è vero. Ovvio che capo della coalizione e candidato premier sono la stessa cosa. Nella testa di chi vuole imporre forzature e considera deputati e senatori dei pupazzi che devono votare privati di autonomia di pensiero. In pratica di chi considera parlamento e presidente della repubblica poco più che scribacchini che si limitano a vidimare decisioni altrui. Non funziona così in Italia.
    • Di (---.---.---.140) 20 febbraio 2014 21:11

      Puoi citarmi testualmente la norma che parla di candidato premier sulla scheda elettorale? 


      Nel 93 è stato inserito il parziale maggioritario, che NON ha niente a che fare con l’elezione del governo o del premier.

      Anche nel cosiddetto Porcellum non si fa alcun riferimento al candidato premier (come è ovvio che sia perché sarebbe incostituzionale) e anzi si rimanda esplicitamente alla costituzione, come è ovvio che sia. Cito testualmente:

      3. Contestualmente al deposito del contrassegno di cui all’articolo 14, i partiti o i gruppi politici organizzati che si candidano a governare depositano il programma elettorale nel quale dichiarano il nome e cognome della persona da loro indicata come capo della forza politica. I partiti o i gruppi politici organizzati tra loro collegati in coalizione che si candidano a governare depositano un unico programma elettorale nel quale dichiarano il nome e cognome della persona da loro indicata come unico capo della coalizione. Restano ferme le prerogative spettanti al Presidente della Repubblica previste dall’articolo 92, secondo comma, della Costituzione.

      Vediamo che dice l’articolo 92 della costituzione, casomai ci fossero dubbi:

      Il Governo della Repubblica è composto del Presidente del Consiglio e dei ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei ministri.

      Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri.

      Per indicare il candidato premier sulla scheda elettorale bisognerebbe cambiare la costituzione. La legge vigente invece riconosce le prerogative del presidente della Repubblica in merito alla nomina del presidente del consiglio.

      In Italia si vota per eleggere senatori e deputati, che devono dare la fiducia al governo. Se il governo riceve la fiducia, ha il mandato popolare pieno, chiunque lo guidi.

      Niente vieta, allo stato che il presidente della repubblica non dia il mandato al capo della coalizione vincente (non è tenuto a farlo) ma a qualcun altro. Bersani/Letta. Nulla obbliga il parlamento a dare la fiducia al capo della coalizione vincente. In teoria, senatori e deputati, essendo liberi da vincoli di mandato, non hanno obblighi in tal senso.

      Qui non si tratta di fare i finti tonti ma di essere tonti e abboccare a quanto si ripete in tv da anni. Vabbè se lo dice la tv è vero. Ovvio che capo della coalizione e candidato premier sono la stessa cosa. Nella testa di chi vuole imporre forzature e considera deputati e senatori dei pupazzi che devono votare privati di autonomia di pensiero. In pratica di chi considera parlamento e presidente della repubblica poco più che scribacchini che si limitano a vidimare decisioni altrui.
    • Di Truman Burbank (---.---.---.159) 21 febbraio 2014 01:24
      Truman Burbank

      Conviene rispondere puntualmente all’anonimo (.140).

       Puoi citarmi testualmente la norma che parla di candidato premier sulla scheda elettorale?

       L’attuale legge elettorale che prevede il programma elettorale e il capo della forza politica (è vero non viene chiamato candidato premier, del resto in Italia non c’è il premier).

       Nel 93 è stato inserito il parziale maggioritario, che NON ha niente a che fare con l’elezione del governo o del premier.

       Quanto sopra è visibilmente errato, visto che la legge elettorale determina la composizione del Parlamento, il quale certamente dovrà dare o meno la fiducia al Presidente del Consiglio dei ministri (nel seguito lo chiamerò premier per semplicità). In aggiunta la legge prevede il capo della forza politica, che è stato spacciato come candidato premier, e in effetti è stato premier in numerose occasioni.

      Conviene fornire qualche elemento minimo di logica: il colore delle  mutande del premier non ha niente a che vedere con l’elezione del governo o del premier (o almeno è un’ipotesi ragionevole), la legge elettorale riguarda certamente la composizione del governo.

       Anche nel cosiddetto Porcellum non si fa alcun riferimento al candidato premier (come è ovvio che sia perché sarebbe incostituzionale) e anzi si rimanda esplicitamente alla costituzione, come è ovvio che sia. Cito testualmente:

       3. Contestualmente al deposito del contrassegno di cui all’articolo 14, i partiti o i gruppi politici organizzati che si candidano a governare depositano il programma elettorale nel quale dichiarano il nome e cognome della persona da loro indicata come capo della forza politica. I partiti o i gruppi politici organizzati tra loro collegati in coalizione che si candidano a governare depositano un unico programma elettorale nel quale dichiarano il nome e cognome della persona da loro indicata come unico capo della coalizione.

       

      Ecco, il candidato premier è proprio il “capo della forza politica”, o almeno così valutò in pratica Scalfaro nel 1994, dando l’incarico a Berlusconi, e nel 1996, dando l’incarico a Prodi. La stessa valutazione fece Ciampi nel 2001 dando l’incarico a Berlusconi. Ancora nel 2006 Napolitano diede l’incarico a Prodi, capo della prima coalizione, e nel 2008 diede l’incarico a Berlusconi analogamente. Ancora nel 2013 Napolitano diede il primo incarico (esplorativo) a Bersani, capo della prima coalizione.

      Insomma da quando esiste questa legge, tutti i presidenti della repubblica hanno dato l’incarico al capo della coalizione vincente. E non hanno fatto niente contro la Costituzione, semplicemente hanno tenuto conto sia della Costituzione che della legge elettorale.

       Vediamo che dice l’articolo 92 della costituzione, casomai ci fossero dubbi:

      […]

       

      Qui non si tratta di fare i finti tonti ma di essere tonti e abboccare a quanto si ripete in tv da anni. Vabbè se lo dice la tv è vero.

       

      Ecco, è un fatto che a volte sorprende anche me, ma a volte in TV viene detto anche qualcosa di vero. Non può essere usata per stabilire che tutto ciò che dice è falso.

    • Di (---.---.---.82) 21 febbraio 2014 11:26

      L’attuale legge elettorale che prevede il programma elettorale e il capo della forza politica (è vero non viene chiamato candidato premier, del resto in Italia non c’è il premier).

      C’è il presidente del consiglio. Puoi citarmi un riferimento normativo che affermi che sulla scheda elettorale c’è indicato il candidato presidente del consiglio? Grazie.

       Quanto sopra è visibilmente errato, visto che la legge elettorale determina la composizione del Parlamento, il quale certamente dovrà dare o meno la fiducia al Presidente del Consiglio dei ministri (nel seguito lo chiamerò premier per semplicità). 

      Appunto, determina la composizione del parlamento, non ha a che fare in modo diretto col governo. Quel DOVRA’ esiste solo nel tuo cervello, visto che la costituzione parla di assenza di vincolo di mandato e dice che i parlamentari rappresentano il popolo italiano, non i propri elettori. Vuoi che ti citi anche questi articoli? A proposito, visto che mi hai corretto nel primo capoverso con una battuta ad effetto, ti chiedo la cortesia di non essere semplice e continuare a chiamare il presidente del consiglio come presidente del consiglio, in pratica quello che hai chiesto a me.

      In aggiunta la legge prevede il capo della forza politica, che è stato spacciato come candidato premier, e in effetti è stato premier in numerose occasioni.

      Appunto, spacciato. Dalle TV. E se lo dice la TV è vero. E’ una forzatura delle leggi perché non è scritto in alcuna di esse che il parlamento debba dare la fiducia al capo della coalizione che ha vinto le elezioni. Da un punto di vista normativo c’è scritto il contrario: assenza di vincolo di mandato. Sai cosa vuol dire o te lo devo spiegare? Il nostro è un maggioritario all’italiana, diciamo così, regolato con leggi che degnamente avevano nomignoli tipo porcellum.

      Però ti chiedo la gentilezza di evitare la parola premier e usare il più corretto presidente del consiglio dei ministri, grazie.

      Conviene fornire qualche elemento minimo di logica: il colore delle  mutande del premier non ha niente a che vedere con l’elezione del governo o del premier (o almeno è un’ipotesi ragionevole), la legge elettorale riguarda certamente la composizione del governo.

      E questa sarebbe logica? No, la legge elettorale riguarda la composizione del PARLAMENTO (non del governo). Sulle leggi c’è scritto questo. Se invece riguarda la composizione del governo, come da te affermato, ti invito a riportare i riferimenti normativi ove si parli di governo perché andrebbero sottoposti alla consulta. 

      Tu accetti forzature che da anni vanno in tv tipo quella del ribaltone (assenza di vincolo di mandato dicono le leggi), ma la tua non è logica, quanto un abboccare supino alle fole di uno che pretende di trattare il nostro stato come fosse un’azienda privata e farne quello che vuole, mentre il nostro sistema legislativo prevede (per fortuna) contrappesi al potere. I famosi lacciuoli di si lamentava tanto e che non vede l’ora di eliminare. 

      Ecco, il candidato premier è proprio il “capo della forza politica”, o almeno così valutò in pratica Scalfaro nel 1994, dando l’incarico a Berlusconi, e nel 1996, dando l’incarico a Prodi blablablalba 

      Scusa: se nel porcellum c’è scritto capo della coalizione ma in realtà si intende il candidato presidente del consiglio (il premier non esiste in Italia, lo dici tu), se c’è obbligo di dargli l’incarico... perché nel porcellum si parla di capo della coalizione e si rimanda alla costituzione riguardo le prerogative del presidente della repubblica? Forse perché quello che stai scrivendo è una marea di cazzate. Sei vittima di propaganda che va avanti da anni. Quello che hai appena scritto non può essere tradotto in legge perché sarebbe eversiva, incostituzionale.

      I diritti sono regolati dalle leggi e non esiste alcuna legge italiana che affermi che il capo della coalizione vincente ha diritto a fare il presidente del consiglio, né che il presidente della repubblica debba dargli l’incarico, né che il parlamento debba votare la fiducia. Se esistono me le citi. Esistono le consuetudini, ma questa consuetudine non ha alcun valore coercitivo, dato che nella legge vigente fino a qualche mese fa c’era un esplicito richiamo alle prerogative del presidente della repubblica. In pratica nel porcellum c’è scritto esplicitamente il contrario di quello che stai dicendo e ce l’hanno dovuto scrivere apposta, altrimenti quella legge sarebbe stata cassata.

      Probabilmente sei un avvocato, come quelli che circondano mr. B, di quelli abituati a fare la legge e trovare l’inganno e trovarlo anche giustificabile. Io no, non uso questa logica. Se non mi riporti un riferimento normativo in cui si dica che il capo della coalizione vincente è il candidato presidente del consiglio stai parlando di fuffa al quadrato. E non ne troverai, perché sarebbe incostituzionale. Chissà perché.

      Insomma da quando esiste questa legge, tutti i presidenti della repubblica hanno dato l’incarico al capo della coalizione vincente. E non hanno fatto niente contro la Costituzione, semplicemente hanno tenuto conto sia della Costituzione che della legge elettorale.

      Si, ma non hanno avuto alcun obbligo a farlo, è stata semplicemente una loro scelta personale, nel caso tu non l’abbia capito. Hai infatti dimenticato di citare tutti i governi che vi sono stati in quegli anni non guidati da capi della coalizione vincente. Quella roba che in tv è stata chiamata da politicanti vari staffetta, ribaltone bla bla bla, ma che da un punto di vista normativo era assolutamente lecita. Perché lo era. Se fosse come dici tu, quei governi non avrebbero potuto avere mandato. Tu confondi la libera facoltà del presidente della repubblica di dare l’incarico a chi vuole con un obbligo che esiste solo nel tuo cervello, perché i riferimenti normativi non solo non ne parlano, ma anzi sottolineano le prerogative del Presidente della repubblica. E non le sottolineano a caso, altrimenti sarebbero incostituzionali.

      Ecco, è un fatto che a volte sorprende anche me, ma a volte in TV viene detto anche qualcosa di vero. Non può essere usata per stabilire che tutto ciò che dice è falso.

      Bene, allora se quello che dice la tv è vero, gentilmente riportami un qualsiasi riferimento normativo che affermi le seguenti cose:

      1) il capo della coalizione è il candidato presidente del consiglio

      2) la legge elettorale ha a che fare con la composizione del governo

      3) i parlamentari della coalizione vincente hanno l’obbligo di dare la fiducia ad un eventuale governo guidato dal capo della stessa

      4) il presidente della repubblica deve dare l’incarico al capo della coalizione vincente.

      Se lo dice la tv ed è vero, allora sarà scritto da qualche parte nelle nostre leggi, o no? Altrimenti come fai a dire che è vero?

      Sai, esiste anche un’altra possibilità: che a furia di raccontare favole in tv, per decenni, senza contraddittorio, si trasformi una fola in qualcosa di verosimile. Tipo il termovalorizzatore di Acerra che, a sentire il presidente del consiglio in carica che lo aveva appena visitato, funzionava benissimo, non faceva neanche un po’ di fumo. Peccato che non fosse stato neanche collaudato, perché la sua costruzione non era neanche terminata. L’unica cosa vera è che non faceva un filo di fumo: era spento.

      Ma se lo dice la tv è vero. Mai sentito parlare di propaganda?

  • Di (---.---.---.17) 20 febbraio 2014 13:34

    Renzi ha avuto quello che si meritava, e gli italiani che non sono contenti (compresi alcuni grillini) anche. Perché la realtà è quella descritta dai due commentatori che mi hanno preceduto.

    Mi dispiace Paolo, i sondaggi continuano a dare il movimento 5 stelle in crescita. Non se ne può più - gente come Renzi e Berlusconi andrebbero presi a calci in culo, altro che semplicemente insultati, in qualsiasi sede ANZI - nelle sedi istituzionali dove quei due e i loro accoliti continuano a rubarci il pane e il futuro. A mali estremi estremi rimedi, con buona pace dei politicanti da strapazzo come te

  • Di (---.---.---.59) 20 febbraio 2014 18:26

    Si il Grillo/Casaleggio si è ritagliato il ruolo di "rivoluzionario anti sistema". Ce ne hai messo per capirlo.

    Nelle tre crisi di regime o di sistema è sempre apparsa una forza politica nuova che si è posta in rottura totale con le precedenti forze politiche, sia esse di maggioranza o di opposizione, accomunate nell’identico giudizio di responsabilità della crisi. E’ stato così con il fascismo nel 22/24, così’ con Guglielmo Giannini e l’uomo qualunque nel 45/48 e con la lega e in parte Forza Itala i nel 92/94. Oggi questo ruolo, nella quarta crisi di sistema della storia politica italiana, tocca a M5s. Ma questa volta a fronteggiare il rivoluzionario anti sistema non c’è Occhetto ma un innovatore che tra mille difficoltà sta cercando di avviare un percorso di riforme. Renzi farà fare al Grillo/Casaleggio la fine di Guglielmo Giannini, se non ci dovesse riuscire vuol dire che ci meritiamo di fare la fine della Grecia.

     il tuo dtr

    • Di paolo (---.---.---.191) 20 febbraio 2014 23:21

      Caro dtr ,sei un inguaribile ottimista . Ma l’ottimismo spesso annebbia la mente .

      Io di quello che dice Grillo ,compreso il cazzettone che ha fatto al puto fiorentino , condivido quasi tutto (a parte qualche cretinata dovuta all’ignoranza) . Non condivido metodo e strategia che ha messo in campo , ma soprattutto non condivido il fine che intende perseguire .
      Perché se l’obiettivo è quello di sfasciare tutto per raggiungere quel 51% che gli consente di "purificare il sistema " , questo è soltanto il programma di un pazzoide forse manovrato da chi ha interesse allo sfascio totale . E sai perché ?

      Perché sfasciare tutto significa mettere buoni e cattivi sulla stessa riga , omogenizzare e pastorizzare l’universo mondo in un delirio di onnipotenza . Quello che non gli perdono è di avere in mano la carta del "cambiamento " ,quello reale e non virtuale , e di non volere (o non potere che è anche peggio ) utilizzarla .
      Con l’aggravante di giocare sulla pelle di chi ci crede veramente .
      ciao

    • Di (---.---.---.229) 21 febbraio 2014 09:07

      Se conoscessi il tuo indirizzo potrei mandarti in regalo una mia pubblicazione, "Mafie, politica, pubblica amministrazione" Guida 2009, dalla quale potresti dedurre una tale quantità di critiche al ceto politico italiano, presente e passato, di destra e di sinistra, che non oseresti più definirmi ottimista.

      Potrei farti un lungo elenco dei difetti e pratiche oscene del suddetto ceto a partire dal 1861 che farebbe impallidire il più arrabbiato dei grillini.

      Detto questo, sin dal suo primo apparire mi fu chiaro il ruolo nefasto e soprattutto deviante del grillismo. Una massa di persone stanche e sfiduciate venivano politicamente "deviate" verso fini che definire folli è poco, che se dovessero mai affermarsi comporterebbero costi ai limiti o anche oltre una guerra civile.

      E’ per questo che del Grillo/Casaleggio non condivido neanche una virgola di quello che dice e se quelle energie umane che il Grillo/Casaleggio devia verso fini pericolosi e folli fossero utilizzate per imporre quei cambiamenti di cui il Paese ha bisogno a quest’ora non dico che avremmo risolto tutto ma saremmo sulla buona strada.

      Ecco perché ti ho attaccato sin dal primo momento che hai cominciato a parlare anche solo parzialmente bene del Grillo/Casaleggio.

    • Di (---.---.---.141) 21 febbraio 2014 10:18

      State sparando tutt’e due un mare di cazzate

    • Di paolo (---.---.---.191) 21 febbraio 2014 15:22

      Meno male che al mondo ci sei anche te , altrimenti come si farebbe ?

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